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Autore: GredandForge    07/06/2012    1 recensioni
Doncaster.
Un lavoretto estivo: fare la baby sitter.
Il bimbo al quale avrebbe dovuto badare per un mese, si rivelò essere il cugino di uno dei cantanti della sua band preferita: Louis Tomlinson.
E se quel lavoro si sarebbe tramutato nella più bella esperienza della sua vita?
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 8: SORRY RIKY. SORRY HARRY. THANK YOU RIKY.

Il livido sull’occhio di Louis era gonfio, e vi teneva ancora del ghiaccio avvolto in un panno. Come, del resto, stava facendo Harry sul taglio alle sue labbra. Rachele invece, era chiusa in camera, con il viso affondato nel cuscino, che faceva da spugna alle sue lacrime. Liam era fuori dalla porta che, seduto sul pavimento con la schiena poggiata ad essa, supplicava la baby-sitter ad aprire. Niall, Zayn e Martin distraevano Austin, mentre il resto della famiglia era diviso in due: una parte si occupava di Louis, una parte si occupava di Harry. Nessuno era arrabbiato con l’italiana, avevano intuito quel pizzico di rivalità tra i due amici… Ma no immaginavano tutto ciò.

Austin catturò un grillo, e corse in camera di Rachele per mostraglielo. Con immenso stupore Liam si rese conto che la porta era aperta.
“Riky!” gridò tutto entusiasta entrando. “Guarda qui!”
La ragazza alzò la testa, e si ritrovò davanti al proprio naso quell’essere verdognolo. “Aaaah” urlò in preda al panico, correndo fuori.
La baby-sitter aveva una tremenda fobia per gli insetti: tutto era cominciato quando passò per la prima volta le vacanze ad Oslo, aveva circa cinque anni, e suo cugino Paul mise proprio un grillo nel suo sandwich per farle uno scherzo…
Liam la prese al volo: “Che succede?”
Austin l’aveva inseguita, naturalmente il grillo era ancora nelle sue mani: “Le ho mostrato Mr. Green ed ha iniziato ad urlare…” rispose innocentemente, avvicinandosi.
“Aaah” fece più lievemente la ragazza “Toglilo di mezzo!” strillò con le lacrime agli occhi, mentre si nascondeva dietro le spalle di Liam.
Austin piegò la testa verso destra; il ragazzo invece, si voltò verso di lei: “Ha-Hai paura dei grilli?” le chiese cauto. Annuì incenerendolo con lo sguardo: non si vedeva? E poi, da quando quel grillo aveva un nome?!
Liam cercò di sorriderle per tranquillizzarla, quante ne stavano accadendo quella sera…
Intanto Niall, Zayn, Martin, April, Josh, e tutti gli altri, compresi Harry e Louis, corsero da loro.
“Ha paura del grillo” sospirò Liam, indicando le mani di Austin con un gesto del capo.
Cercarono di trattenere un risolino, anche se qualcuno non vi riuscì molto bene. April prese il suo bambino in braccio, e pian piano, anche gli altri la seguirono al piano inferiore.
“Sono un disastro!” sbuffò l’italiana, accasciandosi a terra, scoppiando in lacrime, ancora una volta.
Liam si chinò accanto a lei, e le accarezzò la schiena, consolandola: “Non è vero, Riky…” ormai tutti quanti utilizzavano quel nomignolo.
“Sì, invece! I miei idoli si sono presi a pugni, ho rovinato il compleanno di un bambino, ho paura degli insetti, e sono una pessima baby-sitter!” affermò tra i singhiozzi.
“Non è vero” le ripeté Liam in un sussurro, abbracciandola.
“Guardali” singhiozzò ancora, riferita al ragazzo dai 'ricci-sexy' e alla fotocopia di Peter-Pan. “Uno ha un occhio nero, e l’altro il labbro rotto. E questo per colpa mia. Per una stupida baby-sitter italiana, che tra poco tornerà a casa, e che sarà stato solo un flirt estivo cha ha causato più guai di un intero uragano, e che tra qualche anno, dopo averci riso sopre, dimenticherete” era così arrabbiata con se stessa, che l’auto-rimprovero l’aveva fatto utilizzando la sua seconda lingua: il norvegese.
Tutti la guardarono tra il perplesso e il comprensivo: non avevano capito neanche una mezza parola di ciò che aveva pronunciato la rossa.
“Q-Questo è norvegese, vero?” una voce lievissima, si levò sopra quel silenzio quasi imbarazzante; Martin.
Rachele rimase basita; annuì in risposta al ragazzo.
“Tu sai cos’ha detto?” sussurrò Niall.
La ragazza sorrise, ma tornò seria quando Martin fece una traduzione perfetta di ciò che aveva appena detto.
“Ora mi spieghi come hai fatto!” affermò con risolutezza, balzando in piedi.
“No” Louis fece un passo avanti. “Ora tu ci spieghi che razza di lingua era!” e prima che potesse protestare aggiunse “Sei contro una: non è legale, ma io non vedo arbitri, giudici, o avvocati”
La ragazza sbuffò: “Mia madre è norvegese, la sua famiglia vive ad Oslo, e io passo lì le vacanze a volte…” disse tutto velocemente, e il suo sguardo faceva capire che non l’avrebbe ripetuto una seconda volta.
“ E lì… hai un ragazzo?” tossicchiò Harry.
Lo fulminò: “NO!”
Louis tirò un sospiro di sollievo, e la stessa cosa fece Harry.
“Martin, starei aspettando…” fece poi la rossa, incrociando le braccia sotto al petto.
“Ho preso lezioni di norvegese per due anni. Poi ho smesso: era troppo difficile…” rispose il ragazzo, facendo spallucce.
“Beh, dovevi essere parecchio bravo visto cha sei riuscito a capire il significato di ciò che ho detto…” constatò la baby-sitter.
Lui sorrise imbarazzato.
Dopo poco, quando la situazione si fu calmata, e i ragazzi erano tutti riuniti in camera di Riky, Johanna salì a chiamare Martin: era ora di andare.
Martin era il 'collante' della situazione: senza di lui, in camera non vi era una bell’arietta.
Zayn, Niall, e Liam, uno per volta, uscirono dicendo di aver fame, sete, o qualcosa da fare.
Alla fine, seduti per terra a semicerchio, rimasero Rachele, e i due 'rivali': e nessuno dei due volava alzarsi, e andare a controllare dove fossero finiti gli altri.
I tre erano nascosti dietro la porta, e speravano che Louis uscisse a chiamarli, ma a quanto pareva, non ne aveva proprio intenzione.
“Vado io” sussurrò Niall, accennando un piccolo sbuffo. Con un po’ di fatica, il piccolo biondo irlandese riuscì a farsi seguire da Lou fuori dalla camera. E quando questo avvenne, il riccio non ci pensò due volte prima di correre a chiudere la porta, e girare la chiave nella serratura.
“Che stai facendo?” chiese Rachele a voce alta, scandendo lentamente ogni singola parola.
“Tranquilla, non voglio farti del male” Harry alzò le mani in segno di resa. “Voglio solo parlarti… E chiederti scusa” La guardò negli occhi con uno sguardo da cucciolo.
“Non attacca Hazza” fece lei fredda.
Il ragazzo con i ricci-sexy sospirò, e abbassò il capo rassegnato. “Comunque dicevo sul serio: mi dispiace” si stese orizzontalmente sul letto, lasciando penzolare la testa oltre il bordo. “Avevo intuito che provassi qualcosa per Lou, ma ti vedevo mia, e mi sono lasciato trasportare dalla gelosia”
Rachele rimase in silenzio, osservando i ricci di Harry dondolare.
“Ma forse…” riprese il riccio, dopo un piccolo sospiro impercettibile. “Ero solo geloso di Louis, Geloso che il mio migliore amico dedicasse del tempo ad una ragazza. Geloso che Lou si fosse innamorato” Com’era difficile dire quelle parole, erano tutte bugie inventate al momento, perché non era vero che era geloso perché il suo migliore amico si fosse innamorato, ma lo era perché Louis aveva accanto la ragazza di cui lui si era innamorato. Dal primo incontro davanti la porta di quel bagno. “Io l’aveva capito appena ti ho vista il primo giorno, che lui si sarebbe innamorato di te. E non solo per come mi aveva parlato di te la sera precedente al nostro incontro, ma perché sei italiana: e tutte le italiane sono belle.” Affermò.
Quella battuta non l’aveva fatta solo per far sorridere Rachele –e ci riuscì, ma anche per tirarsi su il morale.
“Scusse accettate, Styles. E grazie” rispose la baby-sitter con un sorriso.
“Hai sorriso!” Harry si levò a sedere. “Grazie a te”
Nessuno dei due sapeva perché si fossero ringraziati. O forse sì, ed erano troppo orgogliosi per ammetterlo…
Harry riaprì la porta prima che Louis potesse accorgersene e uscire di senno.

 

 

 

 

Angolo dell'autrice:
Buon salve gente! Sì, sono in ritardo, come al solito... Penso che ormai ci abbiate fatto l'abitudine.
Miei cari, alcuni avevano già intuito chi fosse "l'ombra misteriosa" dello scorso capitolo, ebbene sì, alcuni di voi avevano anche indovinato. Si trattava di Hazza. Insomma, era più che prevedibile.
Ah, ho fatto leggere la fanfic alla protagonista, la mia amica Rachele, non potete immaginarvi che faccia abbia fatto, anche perché lei ha letto quasi tutti i capitoli. Gliene mancano solo due, quelli che ancora devo scrivere... E' rimasta contenta dopo tutto, dai. :)
Da questo capitolo in poi non vi citerò più nei ringraziamenti. Spiace anche a me, ma con l'aumentare dei capitoli, non posso controllarne uno per uno, e segnarmi chi ho segnato, e chi meno.
I'm so sorry. :'( Sappiate che però vi sarò sempre grata, insomma, senza di voi non sarei a questo punto!
Al prossimo capitolo (sempre che la scuola non m'intralci con i corsi di recupero)
Andy_Pancake 

   
 
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