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Autore: Stregazza_    07/06/2012    4 recensioni
“ BLAISE!! Dove cazzo stai stronzo di merda?! Vieni immediatamente qui!!”
Stava fumando di rabbia…era il 30 luglio e…
“ Che c’è Draco?” Blaise comparve al suo fianco con una faccia d’angelo con tanto di aureola che splendeva sulla testa.
“ È successo qualcosa?” chiese ancora sbattendo le ciglia.
“ Sai che giorno è oggi?!” disse Draco cercando di mantenere un tono pacato senza, ovviamente, riuscirci.
“ Un giorno particolare?” Blaise si stava divertendo da matti…aveva fatto volutamente dimenticare il suo compleanno a Draco e ora erano guai…ma che ci volete fare…lui si divertiva a vedere il suo amico nei
pasticci…
Il suddetto amico assottigliò lo sguardo e poi esplose.
“ UN GIORNO PARTICOLARE?! DOMANI È IL COMPLEANNO DI HARRY E IO NON HO COMPRATO ANCORA IL REGALO!”
“ Giusto…domani è il compleanno di Potter…come ho fatto a dimenticarlo?…quale disgrazia…”
*-*-*-*-*-*
Harry riceve un bigliettino misterioso... ma riuscirà a scoprire il mittente?
Perchè non entrate e lo scoprite?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Harry Potter, Il trio protagonista, Theodore Nott | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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IL TUO ANGELO


Secondo capitolo – Non ci riesco…!
 
Casa Dursley.
 
Oramai erano passati tre anni da quel fantastico compleanno e il mittente del biglietto non gli aveva più scritto. Harry temeva che si fosse dimenticato di lui, temeva che quel biglietto e quella piccola scatola erano il frutto di uno scherzo ben riuscito.
Ogni anno, lui aspettava sveglio fino alle 5.00 l’arrivo di quell’aquila reale.
Ogni anno, l’aspettava invano.
Anche quell’estate, come quelle precedenti, era steso sul letto ad aspettare.
Stava ammirando quel serpente d’oro che non si era mai tolto in questi tre lunghissimi anni.
Guardò la sveglia, segnava le 4.50: non si sarebbe fatto vivo neanche ora.
Alcune lacrime incominciarono a bagnargli le guancie e il cuscino.
Ormai si doveva arrendere all’evidenza, chiunque fosse Il Suo Angelo si era dimenticato di lui.
Quelle erano state solo parole su un pezzo di carta che aveva ancora conservato sotto il cuscino.
TIC-TIC…TIC-TIC…
“Ma chi rompe a quest’ora?!” questa frase…un flashback gli attraversò la mente, l’aveva pronunciata quando…
Con  un colpo di reni balzò a sedere sul letto e guardo alla finestra.
Erano le 5.00 e l’aquila era li…non era un sogno…
Sorridendo si precipitò alla finestra,inciampando più volte nella confusione che regnava nella stanza, e l’aprì.
L’aquila entrò battendo le ali e atterrando sulla scrivania, aveva un pezzo di pergamena legato alla zampa.
Lo prese e lo lesse; il cuore tremava.
 

Auguri Harry…
Mi dispiace, non ti ho mai dimenticato…ti amo.
Il Tuo Angelo.

 
Non ci poteva credere…lui l’amava ancora…dopo tutto questo tempo era rimasto ancora Il Suo Angelo…
Sorrise inconsapevolmente, quell’anno lo doveva trovare a tutti i costi!
Doveva per forza trovarsi ad Hogwarts!
In questi tre anni lo aveva cercato, con cautela ovviamente (non voleva che i suoi amici lo venissero a sapere), tra i Grifondoro, tra i Corvonero, perfino tra i Tassorosso e niente…non aveva  trovato NIENTE…non era riuscita a trovare quel buon odore di menta.
Gli rimaneva da cercare solo tra le serpi; Il Suo Angelo era un’infida serpe…interessante…
Si alzò dal letto e, come tre anni prima, si guardò allo specchio: se prima stava diventando un bel ragazzo ora lo era di sicuro! Era più alto, con i muscoli definiti dagli allenamenti di Qhidditch. Le uniche cose che non erano cambiate erano i suoi capelli perennemente in disordine e i suoi occhi, verde acceso. Aveva tolto gli occhiali quindi il loro colore risplendeva di più.
Era diventato il ragazzo più richiesto e popolare insieme a Draco Malfoy.
Chissà se lui sapeva a chi apparteneva quell’aquila...glielo avrebbe domandato! In fondo…che ci perdeva a dirglielo?
La sveglia suonò le sei…meglio dormire, tra un’ora di sicuro si sarebbe dovuto svegliare altrimenti suo zio gli avrebbe dato delle fru-…aspetta un attimo! In questi anni erano successe parecchie cose e il ministero gli aveva tolto il blocco della bacchetta l’anno prima: poteva fare magie fuori da Hogwarts!
Ad esempio…al terzo anno aveva scoperto di avere un padrino, che il professor Lupin in realtà era un lupo mannaro, che da giovani erano stati dei malandrini (compreso suo padre), che erano animagi (anche suo padre), che avevano disegnato una mappa magnifica, che il topo di Ron era Piter Minus trasformato, che i suoi genitori erano morti a causa di quell’uomo…una lampadina esplose, la stessa di tre anni prima.
Il quarto anno aveva avuto invece come insegnante di difesa contro le arti oscure il professor Moody, che si era rivelato un pazzo schizzofrenico che lo voleva uccidere, e aveva visto resuscitare Lord Voldemort grazie a quel verme di Codaliscia e al suo sangue. In quell’anno abbozzò anche l’idea di essere omosessuale poiché ebbe la sua prima volta con Diggory che l’aveva praticamente violentato. Almeno Codaliscia una cosa buona l’aveva fatta…aveva ucciso quel Tassorosso del cazzo!
Sia ben chiaro…lui non aveva niente conto i Tassorosso eh!
Al quinto anno invece aveva avuto un rospo rosa come insegnante sempre di difesa. Cioè…non era proprio un rospo…ma ci assomigliava parecchio!
Abbozzò un sorriso ricordando quei momenti. Quell’anno avevano fondato l’ES: l’Esercito di Silente. Lui aveva fatto da insegnante contro le Arti Oscure a quasi tutti gli studenti del quinti anno di tutte le case…esclusa Serpeverde ovviamente.
Aveva anche scoperto di essere veramente gay quando aveva capito che baciando Cho Chang, una delle ragazze più carine, quello che sentiva nello stomaco non erano le solite ‘farfalle’ ma più una sensazione di fastidio causato da quelle labbra femminili.
Poi c’era stata la battaglia finale al ministero della Magia dove aveva sconfitto Voldemort…e i Mangiamorte erano stati rinchiusi ad Azkaban.
Tranne la famiglia Malfoy: si scoprì che anche se aveva il Marchio agiva sotto Imperius.
Ora doveva affrontare il sesto anno, qualcosa gli diceva che sarebbe stato diverso, più…normale.
Ora erano le 6.30, bloccò la porta con la magia e mise un incantesimo insonorizzante alla stanza.
Voleva dormire fino a tardi senza essere disturbato.
Baciò il serpente d’oro e permise ad un’ultima lacrima di rigargli il viso.
“Ti troverò…buona notte mio angelo”
Si addormentò serenamente. Presto tutto avrebbe avuto un senso.

 
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Malfoy Manor.
“DRACOOO!! Amico dove sei?! Non farmi preoccupare!!”
Blaise aveva cercato l’amico in lungo e in largo per tutto il Maniero e non riusciva a trovarlo. Erano quasi le 3 di notte…dove poteva essere a quest’ora??
“Blaise! Perché urli? È tardi!” una voce femminile lo fece girare.
“Mi dispiace di averla disturbata signora Malfoy” disse Blaise facendo un piccolo inchino “Non riesco a trovare Draco…è tardi, mi sto preoccupando.” Continuò.
“Anche quest’anno non è vero?” disse la Lady rabbuiandosi.
“Scusi non la seguo…anche quest’anno cosa?”
Narcissa sospirò e si sedette con la testa tra le mani sul comodo divano del salone. Guardò l’orologio e poi parlò.
“Sono tre anni che non riconosco più mio figlio. È diventato spento, non è più felice…neanche la morte dell’Oscuro lo ha messo di buon umore. A volte lo sento piangere, vorrei aiutarlo, ma non so che fare…”
Blaise restò stupido, aveva sempre sospettato che Narcissa non era fredda come sembrava…ma non si aspettava tutto questo amore materno. Voleva molto bene a Draco e si preoccupava per lui.
“Draco è in camera sua. Sono le tre di notte…è un nuovo giorno Blaise, è il 31 Agosto, fa qualcosa ti prego…”
Blaise si alzò di scatto e si precipitò in guferia: Soraya mancava.
“Cazzo!” imprecò mentre scendeva di corsa le scale.
Come aveva fatto ad essere così cieco? Ora capiva perché Draco era sparito tutto il santissimo giorno!
Narcissa aveva detto che si trovava nella sua stanza…ma era stato il primo posto in cui aveva controllato!
Si trovò davanti alla porta della camera e spinse la maniglia. Chiusa. Con un incantesimo. Dall’interno.
“CAZZO DRACO APRI QUESTA PORTA!!” urlò. Da dentro però non proveniva nessun rumore, soltanto…singhiozzi?
“DRACO A-P-R-I!!” Blaise si stava seriamente preoccupando.
Perché non lo voleva aprire?
Cosa era successo di tanto grave e importante da farlo piangere?
Dette un pugno alla porta.
La bacchetta. Dove cazzo è finita la mia bacchetta!!
“ Il salone…” sussurrò e si diresse correndo al piano di sotto.
Entrò come una furia, adocchiò la bacchetta, la prese e corse di nuovo al piano di sopra senza curarsi che la padrona di casa lo osservava interrogativa. Arrivò in meno di un secondo fuori dalla camera, puntò la bacchetta sulla maniglia e l’agitò: niente, l’Alohomora non funzionava. Allora puntò la bacchetta direttamente sulla porta allontanandosi di qualche passo.
“BOMBARDA!” pronunciò. La porta esplose.
Blaise entrò immediatamente all’interno. La stanza era in perfetto ordine ma…Draco?
Dei singhiozzi soffocati attirarono la sua attenzione, abbassò lo sguardo ai piedi del letto: Draco era rannicchiato con le gambe al petto e la testa tra le braccia per soffocare i singhiozzi.
Il  moro gli si avvicinò piano e lo abbracciò dolcemente.
“Draco…” era un invito ad aprirsi…stranamente il biondo lo accettò.
“Mi…mi d-dispiace…n-non ce l’ho f-fatta… “ disse con la voce rotta dai singhiozzi “io stavo male…lui stava m-male…l’ho s-sentito piangere…mi pregava…pregava Il Suo Angelo di farsi t-trovare…di mandargli altri b-biglietti…non ce l’ho fatta B-Blaise…io lo a-amo…non p-posso vederlo c-così…ho provato a d-dimenticarlo in questi t-tre anni…non ci riesco, non ci riesco, non ci riesco…!”
“Dio Draco calmati…” Blaise era completamente sconvolto! Non lo aveva mai visto piangere in questo modo…non sembrava nemmeno lui. Dov’era finito l’arrogante-viziato-Serpeverde-purosangue-senza cuore che tutti descrivevano a che lui si ostentava ad essere? Che gli aveva fatto quel Potter da strapazzo?!
Lo aveva fatto imparare ad amare…ecco cosa aveva fatto.
L’amore cambia le persone…le fa soffrire, soprattutto quando una persona non è abituata a provare questo sentimento così forte…e Draco non lo era per niente.
Vederlo così indifeso e con le spalle scosse dai singhiozzi faceva sentire Blaise un mostro…era stato lui a dire a Draco di lasciar perdere, di dimenticarlo, di pensare ad altro. Ogni 30 Agosto lo faceva uscire e andavano ad ubriacarsi il qualche pub in modo che si svegliavano due giorni dopo e non ricordavano neanche come si chiamavano.
Ora però il gioco era finito, ormai era palese che Draco lo amasse davvero e non era una semplice cotta passeggera che si poteva dimenticare facilmente. Se serviva Potter per farlo felice...o almeno per farlo sorridere, lui sarebbe andato dritto nella tana del Leone per ‘parlargli’ e se lui non era minimamente interessato alla cosa…lo avrebbe prima schiantato e poi sarebbe andato da Draco che purtroppo se ne doveva fare una ragione. Almeno ci avevano provato.
“Draco…!” disse deciso tirandolo per farlo alzare “…non puoi continuare così! Basta. O glielo dici tu, o glielo dico io!”
“Devo…devo farlo io…devo dirglielo io ad Harry.” Si abbracciarono.
“Potter…” sussurrò una voce femminile dietro la porta distrutta “…mio figlio ama Potter…” Narcissa sorrise.

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Mi scuso per il terribile ritardo! ma...ecco il secondo capitolo! ^^
Spero vi piaccia! :D 
  
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