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Autore: SunshineMalik    07/06/2012    10 recensioni
Erano cambiati entrambi ma lei lo sapeva e lui no.
Summer entrò in macchina con scioltezza, non ostante i tacchi alti. Louis d’altra parte era completamente indifferente da quella ragazza. Pensò semplicemente che fosse una semplice nuova vicina di casa. Guardò la macchina andare via mentre saliva i pochi scalini per rientrare in casa sotto gli occhi completamente indifferenti di Summer che partiva alla volta dell’ennesimo pub.
Genere: Comico, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo 3 

24 dicembre                       

«Summer, vai tu ad aprire la porta?» chiese Amanda alla figlia appena scesa per la cena della vigilia.
«Si» disse Summer sistemandosi i capelli.
 La ragazza abbassò la maniglia e il freddo di dicembre la investì in pieno. O forse erano gli occhi azzurro che la scrutavano stupiti? Silenzio. Solo silenzio da quando Summer aprì la porta. Louis Tomilson corredato di band sarebbe dovuto (ri)entrare a casa sua?

Lui la fissava e lei lo fissava. Solo i ragazzi non capivano quello che stava succedendo.

 

Amanda comparve alle spalle della figlia sorridendo «ciao Louis, ciao ragazzi! Siamo contenti di avervi qui stasera, vero Summer? » «certo, non vedi la gioia che mi invade?» disse ironica la ragazza beccandosi un’occhiataccia dalla madre mentre se ne andava in salone «scusala Louis»

Fece appena in tempo a sedersi sul divano, prima che i tizi entrarono nella sala. Subito gli occhi della cugina e Faith furono su di lei «¿Quien son esos chios. Summer?*» chiese Danielle, la cugina di Summer «Mira el chico que tiene los ojos azules y la camiseta de rayas. Es aquel chico.**» avevano sempre avuto il vizio di parlare in spagnolo quando non volevano farsi capire dagli altri. Parlavano veloci e sicure in modo che poche persone potevano capirle. Faith ascoltava e basta, capiva ma non parlava quasi mai «no sé porqué està aqui. Pero es seguro que lo ha llamado el genio de mi mamà***» continuò Summer. Ritornarono a parlare nella loro lingua madre, evitando di includere i ragazzi nella loro conversazione.

 

A tavola però Summer non potè evitare di doversi sedere affianco a Niall, l’irlandese del gruppo. Poteva anche sembrarle dolce, ma le aveva portato via Louis, quindi non sarebbero mai andati d’accordo. Summer aveva già deciso di odiare tutti quei cinque ragazzi perché li credeva egocentrici e montati. Le sue teorie si rafforzarono durante la cena.

«Ah si! Poi quando abbiamo fatto la festa con tutti quelli di x-factor, cavolo è stato fantastico» stava raccontando Louis mentre tutti, o meglio quasi, lo ascoltavano incantati. Danielle conversava con Liam, si erano conosciuti già, a quanto pare. Faith parlava fittamente con Summer ridendo sommessamente «Ah è stato fantastico perché ti hanno rovesciato il punch addosso alla camicia, Louis?» disse Summer interrompendo il meraviglioso e ultra-interessante monologo del ragazzo e schioccando un cinque con Faith sotto il tavolo «è stato solo un incidente di percorso» disse Louis mettendosi il pezzo di torta in bocca per poi riprendere a parlare. Venne subito interrotto da Summer «incidente di percorso come quando nel laboratorio di chimica hai fatto cadere tutte le provette?» Louis la ignorò bellamente ma i suoi amici ridacchiarono di gusto prima di venire fulminati dallo sguardo di Louis «Il momento migliore è stato quando siamo saliti per la prima volta sul palco durante il tour. Tutte quelle urla e le magliette con sopra i nostri nomi..» «Direi che le magliette erano tutte per Garry, oh no scusa Harry il tipo ricciolino. Non per te, Louis» disse ancora Summer sorridendo sarcasticamente. Louis le lanciò uno sguardo carico di irritazione «hai per caso qualche problema con me? » Summer rise «assolutamente no, cosa te lo fa pensare?» disse sarcastica prima di alzarsi e aprire la porta a Dustin, suo amico fin dall’asilo che aspettava lei e le altre ragazze per uscire insieme a tutti gli amici. «Buona serata a tutti» disse Faith uscendo con l’amica. Le raggiunse anche Danielle e con Dustin si diressero, finalmente, dai loro amici.

 

«Louis, ma quella ragazza chi è?» chiese Harry una volta che la ragazza e le amiche ebbero sbattuto la porta di casa «Lei è Summer, a quanto pare la mia ex migliore amica» disse Louis frivolo «ah..» disse Harry lasciando cadere il discorso che avrebbero ripreso poi, con più calma «Amanda, ma i biglietti per lo spettacolo di Summer e Danielle?»  «Ah già, te li devo ancora dare. Quanti ne vuoi?» disse Amanda prendendo il cellulare pronta per scrivere un sms alla segretaria dell’accademia di danza della figlia «che spettacolo?» chiese Liam che si era risvegliato nel sentire la parola Danielle. «Quelli per il loro spettacolo di danza, Liam» «Summer balla ancora? –disse Louis – Sul serio?» Lottie lo guardò fulminandolo con lo sguardo «Che ti prende Lou?! Summer balla da quando ha 5 anni, lo sai bene. O almeno dovresti» disse la sorella sbattendo la mano sul tavolo «Lottie..» la rimbeccò Jay «No, Lottie niente. Ma non lo vedi? Lui non era così, non si sarebbe mai perso lo spettacolo di Summer, non avrebbe avuto tutto questo egocentrismo. Summer aveva ragione, tu sei cambiato – disse rivolgendo lo sguardo a lui- non sei più il mio fratello maggiore, sei Louis Tomilson dei One Direction ora. E questo nuovo te non mi piace, non mi piace per niente.»

 

Si può dire che il cenone della viglia di Natale non fosse stato dei migliori. Louis non credeva che la sorella potesse disprezzarlo tanto. Ma disprezzare era il termine corretto? Lottie lo tollerava e basta. Nemmeno i regali di Natale che si scambiarono prima dell’arrivo dei genitori di tutti gli altri membri della band avevano calmato la sorella.
Pensava davvero di comprare l’affetto della sorella con dei regali?
Avevano passato il periodo Natale dicendosi solo “spostati”, “passami il sale”, “dov’è la mamma?”

Non era questo quello che desideravano. Soprattutto considerando il lungo periodo durante il quale non si sarebbero visti dopo le vacanze.

E la colpa di chi era? Di Summer Moore, e di quel suo stupido spettacolo di danza a cui ora lui era obbligato a andare.  

Casa Tomilson era un casino unico. I ragazzi avevano passato le vacanze un po’ li e un po’ nelle loro case con le loro famiglie ma in occasione dello spettacolo a cui dovevano assistere i ragazzi si ritrovarono pochi giorni dopo ancora una volta a casa di Louis. E ancora una volta seduti in camera del ragazzo di fronte a quella di Summer, peccato che lei non fosse in casa.

 

 


Accademia. Casa. Mangiare. Accademia. Doccia. Letto. Accademia. Casa. Mangiare. Accademia. Doccia. Letto.
Erano sempre così i giorni prima di qualche esibizione o di qualche spettacolo. I ritmi erano stancanti ma non impossibili, il borsone di danza era sempre pronto accanto alla porta. Usciva di casa alle 9 del mattino e vi rientrava alle 8, se tutto andava bene. L’unico modo per stare insieme a Danielle era ripassare la coreografia prima di fare lezione alle bimbe più piccole al pomeriggio. Gli unici momenti nei quali potevano scherzare prima che la loro coreografia ben più complessa le richiamasse alla realtà. Come ogni volta prima di un’esibizione Summer si rifugiava nel piccolo bosco dietro casa. Mancavano poche ore ormai, doveva fare due esibizioni, ma non era preoccupata per quello, più che altro per la gente che ci sarebbe stata a vedere i loro figli a cui Summer aveva insegnato con tutta la sua passione. Cosa avrebbero pensato? Sarebbe andata bene? Era la prima volta che i suoi allievi ballavano davanti a un pubblico e l’ansia per la loro esibizione incombeva su Summer come una nuvola nera che sta per rilasciare pioggia. Sai che pioverà, è inevitabile, ma come? Ci sarebbe stata una tempesta o una leggera pioggerellina? Avrebbero fatto furore o si sarebbero bloccati sul palco presi dall’emozione?
Summer si appoggiò all’albero secolare che stava ai limiti del bosco guardando il cielo di dicembre e giocando con la neve che cadeva dalle foglie. La sciarpa le copriva buona parte del viso lasciando intravedere solo gli occhi e un poco di naso. Con le cuffie nelle orecchie si beava della musica che invadeva quel suo spazio di mondo personale. Una pausa, prima della tempesta, della ribalta.

Era insicura, ma non era mai stata così sicura. Il suo gruppo era il migliore della scuola, la coreografia inventata da loro la rendeva orgogliosa di quello che stava per fare, ma sapeva che tra il pubblico ci sarebbero stati quegli occhi azzurri ormai tanto temuti. Questo la rendeva incredibilmente insicura. Cosa gli avrebbe detto poi? O meglio, si sarebbero rivolti ancora la parola? Gli incontri avvenuti fino a quel momento non erano stati molto promettenti. Non sarebbero mai più tornati gli stessi, ma doveva mostrarsi sicura su quel palco. Non doveva permettere che quello che lui le aveva fatto passare in quei mesi impedisse la riuscita dello spettacolo.

Sarebbero stati lei, il suo gruppo e la musica quella sera. Nessun altra cosa avrebbe intralciato la sua serata.

 




*chi sono quei ragazzi Summer?
**guarda il ragazzo con gli occhi azzurri e la maglietta a righe. E' quel ragazzo
***non so perchè è qui ma di sicuro l'ha invitato quel genio di mia madre.


Io amo i panda.
salve bella gente, Sunshine Malik è qui presente Yo (?)
come state? Voglio scusarmi per sto ritardo disastroso, e sto capitolo fa pena.
MA (spoiler) il prossimo capitolo avrà una svolta mooolto importante.
*Crediamoci* no, sul serio. Il prossimo sarà fondamentale perchè
capirete la mia mente contorta cosa ha elaborato per sta FF di cacca.
Volevo solo dire (scrivere) due parole per delle ragazze.
Prima di tutto ringrazio le ragazze che ho conosciuto al FlashMob dei 1D a Milano
che sono veramente fantastiche.
Poi volevo dire a Silvia che se ne deve fregare della gente, è fantastica così com'è
e io la amo un sacco.
Per ultimo ringrazio HoranmySunshine che mi ha aiutato con sto capitolo che fa cagare ma sono dettagli.


Vi prego di dirmi se fa cagare o se ci sono errori.

SunshineMalik.





   
 
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