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Autore: MzHyde    07/06/2012    3 recensioni
Lui mi ha insegnato a volare. Come? Semplicemente amandomi. Lui, il ragazzo più pazzo e bello che io potessi incontrare. Lui, l’uomo che mi ha insegnato a godermi la vita. Lui, che con quel suo sorriso da malandrino, mi ha fatta innamorare.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred, Weasley, George, e, Fred, Weasley, Ginny, Weasley, Hermione, Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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You Teach Me How To Fly

Torna L'Amore


-Ecciù! Ecciù!- Tirai su col naso, mentre Ginny, che mi era venuta a trovare, mi passava la scatola di fazzoletti.
-Ma come hai fatto ad ammalarti così in fretta? Ieri stavi benissimo.- Mi disse scandalizzata.
-Lo so, ma ieri sono rimasta sotto la neve e quindi eccomi qui.- Le risposi con una voce alquanto nasale. –Senti, vado a trovare Neville.
-Ok, ma c’è qualcosa tra di voi?- Mi chiese incuriosita.
-No, siamo solo amici! Lo sai benissimo!
Uscii dalla stanza tra le risate di Ginny e mi avviai verso la camera da letto di Neville.
Bussai leggermente alla porta di legno, e dopo aver sentito il permesso, abbassai la leva di metallo nero. Spinsi leggermente la porta, che mi rivelò il mondo di Neville. Piante di ogni tipo erano stipate sulle mensole di legno chiaro. Alti alberi erano adornati per Natale e sulla scrivania erano posizionate cinque foto. Una la potevo vedere: era la foto dei suoi genitori. Sorridevano felici, salutandolo.
-Herm! Ciao. Ecciù! Che ci fai qui?- Mi chiese un ragazzo alto e abbastanza muscoloso.
-Sono venuta a trovarti, ma come vedo sei nella mia stessa situazione.- Risposi ridendo.
-Già.
-Foto? Se ricordo bene, la Sprite non ne aveva.
-Già. Sono i miei cinque ricordi più belli.- Mi rispose facendomi segno di andarle a vedere.
Le guardai: Nella prima i suoi genitori, poi Luna, nella terza lui e Luna sorridenti a Hogsmade. Probabilmente il loro primo appuntamento. La quarta raffigurava l’Esercito al completo. Tutti seri con le bacchette alla mano e sotto la scritta:
 
‘Nessuno di noi teme la morte. Ci rende uniti e fedeli l’un l’altro.’
 
L’ultima foto mi colpì. C’eravamo noi due con Ron ed Harry. La scritta era chiaramente scritta dalla calligrafia regolare di Neville:
 
‘Ai miei amici, a cui devo tutto. Mi hanno insegnato il coraggio e l’amore, cose che avevo dimenticato col tempo.’
 
-Neville, in quest..- Iniziai a parlare, ma Neville aveva capito.
-Già. Vi devo ringraziare per avermi fatto diventare l’uomo che sono. Senza di voi sarei morto in battaglia.- Mi rispose sorridendo appena. Mi tornò in mente quando Fred mi disse grazie perché gli avevo salvato la vita.
Una lacrima scese lenta lungo la mia guancia. Neville la vide prima che potessi fermarla e mi mise un braccio intorno alle spalle.
-Buon Natale, Neville. E grazie di tutto.- Gli dissi sorridendo alla foto in cui sorridevamo.
-Buon Natale, Herm. E comunque non mi devi ringraziare. Tu mi hai insegnato che non importa come sono, conta ciò che valgo. Senza di te, Harry, Ron o Ginny, non so cosa farei adesso.
Lo salutai, dopo esserci presi un tè insieme, e uscii. Fuori aveva smesso di nevicare. Camminai lentamente, senza guardare dove andavo.
All’improvviso sbattei contro qualcuno. Alzai lo sguardo e vidi un uomo grande e grosso. La barba nera e arruffata lasciava intravedere appena la bocca sottile.
-Hagrid!- Gridai appena lo riconobbi.
Lo abbracciai, per quel che potei, e lui contraccambiò.
-Che cosa ci fai ancora qui? Non dovevi andare a casa, per Natale?- Mi chiese stupito.
-Oh, ho deciso di rimanere. Mi godrò un po’ di tempo qui.. E poi, Fred è andato da Jane e io volevo rimanere un po’ qui. Ho ancora tanti compiti da correggere..- Gli risposi con un sorriso. –Ma tu cosa ci fai in giro? Di solito ti trovavamo a casa..
-Devo andare a sistemare alcune cose al campo.. Durante gli ultimi allenamenti hanno rotto molte cose, quei bolidi.- Mi disse indicando il campo da Quidditch.
-Posso venire a dare una mano?- Chiesi entusiasta. Questo mi avrebbe distratta un po’. E poi, il raffreddore sembrava alleviato..
-Ok. Mi servirebbe una mano esperta negli incantesimi, come la tua.- Mi rispose.
Ci incamminammo, parlando del più e del meno. Riparammo tranquillamente tutte le cose rotte e ritornammo al castello per la cena.
Quella sera eravamo veramente in pochi.
Quando tornai nella mia stanza, trovai Leotordo sul davanzale che picchiettava furiosamente alla finestra.
Pensai che la lettera era di Ron, così la aprii subito per vedere cosa voleva. Era raro che mi mandasse lettere. Da quando avevamo ristabilito l’amicizia, preferiva parlarmi di persona..
Lessi impaziente ma lentamente..

Cara Herm.
Ciao, come va? Hai ancora intenzione di non parlarmi, di evitarmi?
Mi sembra così strano essere lontano da te. Jane non fa che chiedere: ‘Quando viene mamma?’ Io non so che risponderle. Pensa a nostra figlia. Non dico a me, ma a Jane. Ti amo. Voglio che tu torni nelle mie braccia. Che mi riscaldi con la tua voce. Ti amo e mi mancano le serate passate a ridere.
Buon Natale mia piccola principessa. Anche se non mi vuoi parlare, ti aspetterò.
Sperando che questa lettera riceva una risposta,
Tuo, e per sempre tuo,
Fred.

Mi sciolsi a leggere quella lettera e così decisi di rispondergli.

***

Il giorno dopo salutai tutti e mi smaterializzai davanti alla Tana. Jane mi corse incontro felice e tutta infagottata nei suoi vestiti caldi.
-Mammina!
-Ciao amore. Come va?- Le chiesi stringendola a me.
-Hai vitto la neve?- Mi chiese indicando intorno.
-Si.
Entrai e salutai tutti gli altri. Poi, Fred, mi prese da parte. Salimmo le scale. Lui davanti, io dietro con la testa bassa. Arrivammo in soffitta e ci sedemmo su una vecchia panca.
-Ciao.
-Ciao Fred.- Gli dissi con lo sguardo basso.
-Mi lasci spiegare, e mi prometti che mi crederai?- Mi chiese dolcemente.
Senza risposta, mi alzo e mi aggrappo al suo collo in lacrime.
-Scusa. Non ti ho creduto. Mi dispiace. Ho visto Angelina e le ho chiesto spiegazioni, lei mi ha detto tutto e non avevo il coraggio di ammettere il mio errore.
-Calma.- Mi disse abbracciandomi. Mi strinse forte a lui. –Non importa, è tutto passato.
-No, importa invece.
-Io non sono arrabbiato con te, ma con me perché non ho avuto la forza di reagire.
-Ti amo Fred, e questo non cambierà mai.- Gli dissi.
-Anche io.- Mi rispose.
Si alzò. Pensai che se ne sarebbe andato, ma si fermò davanti alla porta.
Io non resistetti e lo baciai. Le lacrime bagnavano il bacio, ma fu comunque il più bello.
Tornammo giù e ci sedemmo davanti al fuoco mentre Jane giocava con Ron.
Era tutto così allegro, ma sentivo che qualcosa non andava. Fred, quel giorno, sembrava non aver voglia di scherzare. Così anche George.
-Ragazzi è successo qualcosa?- Chiese Ginny.
-Niente. Herm, vieni con me..- Rispose Fred mentre mi tendeva la mano.
La afferrai e lo seguii. Mi stava portando in camera sua, mentre qualcuno ci si era appena smaterializzato.
Entrai, mi sedetti su di un letto e li fissai.
-Mi spiegate cosa sta succedendo? Siete strani.- Chiesi continuando a spostare lo sguardo da un gemello ad un altro.
-Beh, da quando tu mi hai lasciato io non sono più riuscito a scherzare. Avevo bisogno di te. E George ne ha sofferto.- Iniziò Fred.
-Quindi ora te lo chiediamo e sii sincera. Lo rifaresti mai questo errore? Ci siamo rimasti troppo male e per tutto il tempo non abbiamo scherzato. Neanche una volta. Ci hai fatti soffrire. Tu sei la mia sorellina e non voglio che nessuno dei due soffra mai più.- Disse tutto d’un fiato.
-La prossima volta mi farò spiegare tutto. Perché non voglio più vedervi col broncio.
Fred mi prese tra le sue braccia e cominciò a piangere stringendomi. Lo strinsi anche io mentre notavo che George ci lasciava da soli.
-Ehy, ora sei tu che piangi. Dai, calmati. Io sono qui e non me ne vado.- Cercai di calmarlo.
-Ti amo, ti amo, ti amo e ti amo! Io non ce la faccio senza di te. Sei tutto.- Mi disse tra singhiozzi e lacrime.
-Ti amo anche io Fred. Ora torniamo dagli altri e voglio vederti sorridere ok?
Un lungo bacio lì, come se non fosse successo niente.
Quando tornammo di sotto, notai che era arrivato Lee Jordan per fare gli auguri di buon Natale ai gemelli e da quel momento non c’è stato più un attimo di pace.
Diversi giochi e scherzi invadevano tutte le stanze, le loro risate inondavano ogni singolo posto. E il suo sorriso mi riempiva il cuore di felicità.

Pensando A Hermione

Torna L'Amore


Passai i tre mesi e mezzo peggiori della mia vita. Neanche in periodo di guerra ero stato così male e in pensiero.
La amavo, ma lei continuava a evitarmi.
A Natale decisi di tornare alla Tana, con Jane e la mia famiglia.
Ma il 25 non riuscii a non mandare una lettera a Hermione.
Ricevetti subito la risposta.

Caro Fred.
Mi manchi anche tu. E mi dispiace averti ferito. Vengo domani, se posso. Ti amo anche io.
Mi fermai e feci un respiro profondo. Rilessi quelle quattro parole per molto tempo, prima di continuare.
Mi dispiace che solo ora sono venuta a conoscenza della verità. So che Angelina ti ha fatto un incantesimo. Vorrei non aver commesso l’errore di non averti lasciato parlare quella sera. Mi manchi. Mi manchi e neanche io so quanto. Voglio tornare tra le tue braccia e perdermi di nuovo nei tuoi occhi. Salutami Jane e dille che tra poco arrivo.
Per sempre tua,
Herm.

***

Quando mi chiese scusa, a stento resistetti dal baciarla.
Mi erano mancati i suoi baci, i suoi abbracci. Tutto era diverso con lei. Era più luminoso.
Forse era perché lei è la mia vita. Insieme a Jane sono le persone più importanti della mia vita.
-Georgy adoro Herm.- Gli dissi in un momento che neanche io so come spiegarlo.
-Non si era capito Freddie..- Mi rispose sorridendo.
-Spiritoso!- Gli dissi di rimando iniziando una guerra con i cuscini.
In quel momento Hermione entrò nella stanza e rimase sulla soglia a guardarci sorridente.
-Cos’hai da guardare Grengy?- Le disse George.
-Niente, è fantastico rivedere il sorriso sui vostri volti. Mi rende felice.
-Amore vuoi unirti?- Le dissi lanciandole un cuscino in piena faccia.
-Come hai osato Weasley?- Cercava di essere arrabbiata ma rideva e si notava!
Si scaraventò su di me con il cuscino che le avevo lanciato.
In quel momento entrò anche Ginny che si unì allegramente.
Passammo così buona parte del nostro tempo, quel giorno.
E non lo dimenticherò mai perché la mia Herm era tornata tra le mie braccia.



Angolo Autrice:
NON MI AMMAZZATEEEE, VI PREGOOOOO.
Ok, lo so, sono una cacca. 
Non solo vi ho lasciate in sospeso, ma non mi sono fatta viva.
Per favore non mi uccidete, ho una vita davanti a me!! (?)
OK! Sfogo finito. Recensite un po' la storia.
Capitolo molto smieloso (?)
Accetto Critiche!!
Grazie a tutte le persone che leggeranno il capitolo e un grazie speciale a chi lo recensirà!!

Un bacione e TANTISSIME SCUSE
LisLot
   
 
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