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Autore: bulmetta_97    08/06/2012    1 recensioni
Pensavate che fosse finita la storia? Se lo pensavate avete sbagliato del tutto perchè mi trovo qui a continuare la storia più lunga che abbia mai scritto in vita mia.
Anche qui ci saranno colpi di scena, momenti drammatici e tanto altro ancora.
Divertitevi con la nuova storia ... BACI!
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Mamma, Papà!" 
Un bambino sulla sedia a rotelle si avvicinó ai due adulti.
La madre si inginocchió per abbracciare il piccolo Trunks e cominció a piangere.
" Che succede, mamma? Vedi, sto bene! Non mi è successo nulla di grave...".
Detto ció, Trunks, con la sua docile manina, asciugó le lacrime che scendevano dagli occhi della madre e gli mostró un enorme sorriso.
" Signori Prince, come vedete vostro figlio è su una sedia a rotelle e la durata di ció è sconosciuta..."
" Come sconosciuta?" chiese Vegeta mentre si avvicinó al dottore.
" Nel senso che non si sa se suo figlio potrà di nuovo camminare... ora vi chiederei di tornare a casa, dovrei fare delle visite ehm, ehm" affermó il medico.
" Dottore, sono pronta per il controllo..."
Una donna giovane e vestita in un modo molto inadatto per una "normale" visita, entró nella stanza catturando così lo sguardo del dottore e di Vegeta.
Bulma, notando lo sguardo del marito, disse, prendendo la sedia di Trunks " Andiamo!".
" ... s-sì..." affermó Vegeta prima di uscire dalla sala.
Usciti dall'ospedale videro Chichi che tranquillamente si dirigeva all'interno dell'edificio.
" Dovrai aspettare un pó prima di entrare a prenderti Gohan..." disse Bulma cominciando a coprire le orecchie del piccolo bambino dai capelli a lilla.
" Perché?" 
Detto ció, Bulma, le andó a dire una cosa all'orecchio.
" Oddio!" esclamó Chichi.
" Non sarebbe meglio andare a casa?" chiese Trunks non vedendo l'ora di tornare a dormire nel proprio comodo letto.
" Ok, ciao Chichi!" disse Bulma cominciando a spingere la carrozzina.
Si diressero a casa e Bulma cominció ad avere sempre più paura...
" Come sarà la nostra vita ora che Trunks si trova in questo stato? Dovró far finta di nulla? Dovrei preoccuparmi?" pensó tra sè e sè la madre mentre aprì la porta di casa.
" Papà! Mi porteresti su ?" chiese il piccolo aprendo le braccia.
Vegeta non disse nulla, gli andó vicino e lo prese in braccio per portarlo in camera sua.
Il bambino lo strinse forte e gli disse " Papà!"
" Che c'è, Trunks?"
" Non farmi cadere..."
" Non lo farei mai!".
Vegeta, entrato nella stanza del piccolo, lo appoggiò sul letto e rimase nella stanza aspettando che il piccolo si addormentasse del tutto.
“ Papà…” disse Trunks alzando la piccola testa dal cuscino.
“ Dimmi, Trunks!”
“ Non voglio vederti soffrire!”
Detto ciò Vegeta gli andò vicino e gli affermò “ Ci proverò… e ora dormi che sarai stanchissimo!”.
Il bambino chiuse gli occhi e un piccolo sorriso spuntò sulla sua bocca.
Vegeta uscì dalla stanza e chiuse la porta dietro di sé.
Appena chiuse la porta una Bulma arzilla gli spuntò davanti agli occhi e gli chiese “ Allora… come sta?”
“Credo stia bene, ora si è messo a dormire, l’incidente l’ha stancato.”
Bulma si aggrappò al collo del marito e lo rassicurò dicendogli “Dobbiamo ritenerci molto fortunati, molti bambini sono morti a causa di quel incidente e per fortuna, il nostro Trunks ha subito soltanto un piccolo problema. Ora io vado a preparare la cena, se vuoi vieni giù con me!”.
Vegeta si appoggiò alla porta della stanza di Trunks e disse “ Io resto qui! Non si sa mai che abbia bisogno di qualcosa…”.
Bulma fece un enorme sorriso e, dandogli un bacio, gli disse “ Sei un padre fantastico.”.
Sembrava tutto tranquillo quando il piccolo Prince non cominciò ad urlare.
I due genitori si precipitarono all’interno della camera e lo videro a terra.
“Non riesco ad alzarmi!” affermò il piccolo mentre cercava, invano, di tirarsi su dalla caduta.
Il padre lo prese dalle braccia e lo mise seduto sulla sedia.
“ Quando potrò camminare di nuovo…”.
Quella frase colpì molto i due genitori: Come si può dire ad un bambino, così piccolo, che difficilmente avrebbe potuto camminare di nuovo?.
“Presto, Trunks… Presto…” disse Bulma dandogli un piccolo bacio sulla fronte.
“ Come sta Gohan?” chiese Trunks mentre dei lacrimosi gli solcavano il giovane viso.
“ Sta bene… Tra poco verrà a cena qui, ti va bene?” affermò Bulma guardando dritto negli occhi il figlio.
Trunks annuì, si guardò attorno e prese su un pallone da calcio e affermò “ Posso giocare a calcio?”.
Bulma non resistette e cominciò a piangere, per lei era come un incubo quello che stava passando… non poteva essere veramente successo al suo piccolo bambino.
Il padre, per cambiare argomento, andò a prendere un puzzle e chiese “ E se facessimo un puzzle?”.
Il bambino prese la scatola che teneva in mano, si avvicinò al tavolino della sua stanza e cominciò a mettere a posto i pezzi del puzzle.
“ Vai pure a cucinare, rimango io a giocare con Trunks!” affermò Vegeta appoggiando il suo forzuto braccio sulla spalla della donna dai capelli blu.
“ Ok, cosa vuoi da mangiare, Trunks?”
“ Qualsiasi cosa intanto, cucini divinamente tutto.” affermò il bambino dai capelli lilla.
Bulma uscì dalla stanza lasciando i suoi due uomini da soli a mettere a posto il puzzle.
Mentre scese le scale il campanello suonò e, lei, si avvicinò per aprire la porta.
Quando aprì la porta vide davanti a se una scena molto triste, il piccolo Gohan, anche lui sulla sedia a rotelle, si ritrovava col viso rivolto verso il basso come Goku che, stranamente dal solito, si trovava col viso coperto dalla tristezza. Chichi, invece, cercava di nascondere il dolore che si trovava all’interno di lei ed esclamò “ Ehi Bulma!”.
La donna dai capelli blu li fece entrare e, prendendo la mano di Chichi, andò in cucina.
“ Vegeta e Trunks sono su che fanno un puzzle… Goku, se vuoi puoi andare da loro…” disse Bulma prima di chiudere la porta della cucina.
Senza dire nulla, Goku, chiuse la sedia a rotella e prese in braccio Gohan per poi portarlo su dalle scale.
 

 

Spero che vi sia piaciuto. Mi dispiace che ora non sono più nel vivo dell’allegria ma in questa parte della storia è difficile essere felici. Comunque baci e abbracci a tutti quelli che recensiscono la mia storia oppure che la mettono tra le preferite ma il grazie principale va ad una persona SPECIALE… Bluesun. Ringrazio questa persona perché riesce a farmi sorridere dicendo soltanto una parola…
Vi consiglio di andare a leggere: Un orfano speciale ( della mia carissima AMICA
Bluesun) ed I Gemelli Reali ( storia scritta a quattro mani da me e da Bluesun).
BACI <3 <3 <3 <3 

  
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