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Autore: Hanial    08/06/2012    3 recensioni
Siamo nel dopo guerra, finalmente sembra la pace tanto desiderata è stata raggiunta, ma qualcosa sembra voler turbare la vita di tutti gli shinobi.
Ma di cosa, o chi si tratta? Una nuova minaccia incombe sugli abitanti di Konoha e di tutti gli altri villaggi.
La storia contiene spolier rispetto all'anime.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
Capitoli:
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Grazie a tutti voi che seguite la mia storia, sono contenta che vi piaccia e anche se il tempo in questo periodo scarseggia (causa esami), cercherò di andare avanti.. Aspetto di sapere cosa ne pensate di quest'altro capitolo, a presto

Capitolo 5: Sorpresa

Ero paralizzato, avrei voluto correre verso di lui e dirgli, "Bentornato!", ma non ne avevo la forza, volevo abbracciarlo e dirgli quanto mi era mancato, raccontargli tutto quello che era successo durante la sua assenza, ma l'unica reazione che ebbi, era l'unica alla quale non avevo pensato.
Corsi verso di lui e gli sferrai un pugno nello stomaco,
Cosa ci fa qui?!
Dai miei occhi stavano scendendo lacrime, che non erano dovute a rabbia e nè tanto meno alla tristezza, erano lacrime di gioia, colui che avevo sempre sognato di rivedere era proprio davanti a me.
Era un sogno, ne ero sicuro e l'unica cosa che speravo era che nessuno mi svegliasse più. Spalancai gli occhi quando sentii le sue braccia intorno al mio collo, era da tempo che non sentivo quel calore, che io avevo sempre paragonato a quello paterno, visto che non ne avevo mai fatto diretta esperienza e ricambiai sebbene fossi ancora incerto, era davvero la realtà questa volta?
Entriamo.
Lo seguii asciugandomi gli occhi, era cambiato, forse più magro e la sua voce era diversa, ma sentivo che era sempre lui, il mio Ero-sennin!
Rientrammo dalla finestra e la vecchia Tsunade ci fece segno di ritornare al nostro posto,
Ora è il momento delle spiegazioni Jiraiya.
Si sentiva che cercava di frenare l'entusiasmo, in fin dei conti un suo vecchio amico che credeva morto era di nuovo difronte a lei.
Il maestro incominciò a ridere come faceva di solito quando doveva dare spiegazioni serie e, come facevo io di solito, si toccò il capo,
Non so nemmeno io cosa sia successo veramente, ricordo che Pain o Nagato mi aveva sconfitto e l'ultima immagine che ho di quell'incontro è il fondale sul quale ero finito.
Abbassò lo sguardo, non doveva essere facile parlare di quel giorno,
Non so dirti cosa sia successo dopo o chi mi trovò, perchè quando mi risvegliai ero sul monte Myōboku con accanto Fukasaku.
Era visibilmente sconvolto, stentava anche lui a credere in quella storia,
Chiesi loro spiegazioni, ma nemmeno loro sapevano chi era stato a salvarmi, l'unica cosa che mi disse Shima è che erano tornati per cercare il mio corpo e lo trovarono su una delle rive del villaggio della pioggia.
Rimanemmo tutti senza parole, qualcuno aveva salvato il maestro, ma chi? Almeno questo spiegava perchè Kabuto non aveva potuto usare il suo corpo durante la guerra.
Mi avvicinai al maestro e gli poggiai una mano sulla spalla,
Sono contento che lei sia qui.
Finalmente ero riuscito a dirglielo, il mio cuore stava battendo all'impazzata, sentivo che tra poco mi sarebbe volato dal petto, non riuscivo ancora a credere che lui fosse con me.
Abbassò lo sguardo verso di me,
Ho sentito quello che hai fatto Naruto..Sono fiero di te.
Avevo già sentito qualcuno dirmi quelle parole in precedenza, ma dette da lui suonavano diverse, mi riempivano d'orgoglio.
Sei riuscito a portare a termine il compito che Minato e Kushina ti avevano affidato, sapevamo che saresti stato in grado di controllare il Kyuuby.
Sollevo la mano con il pollice verso sopra, come faceva sempre quando riuscivo a portare a termine un allenamento e chiuse gli occhi esprimendo con il suo volto la felicità che stava provando.
Io, in tutta risposta arrossii visibilmente e abbassai il capo dicendo un debole "Grazie", quasi impercettibile.
Ora torniamo a noi,
L'Hokage aveva deciso che il tempo del benvenuto fosse finito,
Naruto, prima dicevi che c'era qualcosa di cui volevi parlarmi giusto?
Annuii, me n'ero quasi dimenticato, dovevo dire alla vecchia tutto quello che era successo, strinsi i pugni per farmi coraggio, quando sentii la mano di Hinata poggiarsi delicatamente sulla mia spalla,
Coraggio
Mi sussurrò all'orecchio, in maniera tale che solo io potessi sentirla, inspirai profondamente e iniziai di getto a raccontare ai presenti cosa mi stava succedendo, a partire dal giorno in cui ero stato ricoverato, fino all'inseguimento del corvo.
Loro mi ascoltavano con interesse senza interrompermi, sembrava quasi che stessero credendo in quella folle storia, le parole ormai uscivano da sole, il tutto era cominciare così com'era stato con Hinata qualche giorno prima.
Una volta finito ricominciai a respirare regolarmente osservando i loro volti in cerca di qualche segnale che mi facesse capire se mi credevano oppure no, l'attesa stava diventando estenuante, ma nessuno di loro aveva ancora proferito parola.
La vecchia Tsunade si sedette, il maestro Jiraiya mi posò una mano sulla spalla mentre il maestro Kakashi rimase fermo dov'era.
Lo sapevo, non mi credete!
Strinsi i pugni e mi allontanai dal maestro e mi voltai verso Hinata,
Te l'avevo detto!
Detto ciò mi voltai e uscii correndo dalla porta ma nessuno di loro fece un passo verso di me, al contrario vidi Hinata avvicinarsi all'Hokage e dirle qualcosa, ma da quella distanza ormai non potevo sentire..

Era proprio necessario?
Chiese Hinata rivolta alla donna bionda e ai due uomini che erano lì con lei.
Era l'unico modo..
Disse la donna per risponderle, abbassando la testa e poggiando la fronte sulle mani.
Ma..Hokage..
Tsunade sbatté un pugno sulla scrivania, visibilmente preoccupata,
Va da lui, adesso!
La giovane dai capelli corvini annuii e dopo aver fatto l'inchino per salutare i presenti corse verso l'uscita.

Narutoo! Fermati!
L'istinto mi diceva di voltarmi, ma dovetti resistere alla tentazione, non aveva detto niente in mia difesa, aveva lasciato che loro pensassero che fosse tutto frutto della mia fantasia, tuttavia sentivo di volerla accanto a me, così rallentai senza fermarmi, in maniera tale che lei potesse raggiungermi.
Mi dispiace..
Disse una volta che mi fu accanto,
Perchè non hai detto niente!
Abbassò il volto con aria dispiaciuta,
L'ho fatto quando sei uscito, ma mi hanno detto di andarmene.
Si morse il labbro, perchè era così nervosa? Aveva realmente preso le mie difese? Non potevo saperlo, l'unica cosa che potevo fare era fidarmi di lei.
Mi fermai e la strinsi a me,
Scusa, sono un idiota, avrei dovuto immaginarlo che non mi avresti lasciato solo.
Sentii il suo respiro frenarsi e riprendere di colpo, forse con quel gesto l'avevo sorpresa,
Naruto, senti..
Si era allontanata da me per guardarmi in faccia, la sua espressione era seria, probabilmente si trattava di qualcosa di importante, ma..
Ecco dov'eri finita!
Era la voce di Neji che afferrò Hinata dal polso e la tirò verso di sè, lanciandomi un'occhiataccia,
Dobbiamo andare.
Hinata non rispose annuii semplicemente,
A dopo Naruto.
Mi sorrise in maniera strana,
Hinata aspetta, cosa dovevi dirmi?
Cercai di afferrarla ma Neji continuava ad allontanarla da me,
Ne parliamo dopo..
Disse, mentre il cugino le portava un braccio intorno alla spalla accompagnandola verso casa.
Sentii la rabbia crescere in me, come poteva quell'idiota allontanarla in quel modo? Come poteva anche solo sfiorarla?
Avevo sentito delle voci in giro riguardo i matrimoni combinati all'interno di certi clan, ma non pensavo che anche gli Hyuga appoggiassero questa filosofia.
Tirai con forza un pugno ad un albero lesionando il tronco e al contempo facendomi del male alla mano, ma non era abbastanza da farmi dimenticare la rabbia che stavo provando, sia per Hinata ma soprattutto perchè le persona che mi erano sempre state accanto e sulle quali sapevo di poter contare mi stavano abbandonando.
Era la seconda volta che piangevo, ma non riuscivo a controllarmi, ero nervoso e per quanto fossi stato felice di aver rivisto il Mio maestro non riuscivo a capire perchè mi stesse abbandonando.
Con i polsini della felpa mi asciugai il volto, se non volevano credermi, allora dovevo mostrare loro che stavo dicendo la verità, così iniziai a correre, sapevo dove dovevo andare e che li l'avrei trovato di sicuro.
Uscii dal villaggio e proseguii verso nord per qualche metro, fino a quando non vidi una piccola casa tra gli alberi, non l'avevo mai notata prima di allora, alzai il volto e urlai rivolto al cielo,
ESCI! LO SO CHE SEI QUI!
Effettivamente visto da fuori potevo sembrare pazzo, stavo urlando al nulla in un posto che il mio istinto mi aveva suggerito, ma non volevo, o meglio non dovevo arrendermi.
*crack* Mi voltai di scatto verso il luogo da dove avevo sentito quel rumore, ma non vidi niente..
*boom*
Cavolo!
Feci appena in tempo a saltare, quel rumore non era altro che un diversivo per farmi distrarre e attaccarmi dal lato opposto con una carta bomba, ma cosa pensavano? Di avere davanti un idiota?
Mi fermai su di un ramo, guardando verso il luogo dell' esplosione, ma improvvisamente sentii qualcosa di freddo toccarmi la gola.
Il maestro dice che ancora non è tempo.
Una voce roca mi stava parlando all'orecchio,
Chi è questo "maestro"?
Stavo tremando e la mia voce non lo nascondeva per niente, l'uomo non mi rispose rimase fermo, fino a quando io non sentii un odore diverso nell'aria, era dolce, simile a quello dei petali di fiore in primavera, che mi fece annebbiare la vista.
Mi prese in braccio e lo vidi, almeno in parte visto che il suo corpo, volto compreso, era coperto da una tuta nera, l'unica parte scoperta erano gli occhi, che diversamente da quello che pensavo non erano rossi, ma erano di un azzurro acceso, simile al colore del cielo, dopo di che non vidi altro.
Grazie ancora a tutti voi che mi seguite.. Sono contenta che vi piaccia e anche se ormai il tempo a disposizione per scrivere inizia a scarseggiare (causa esami) cercherò di andare avanti con la storia..
Quindi grazie ancora e aspetto di sapere cosa ne pensate di quest'altro capitolo.

Sentivo qualcosa farmi il solletico ed aprii gli occhi, erano dei fili di erba che mi sfioravano le caviglie.
Mi sollevai ancora confuso e con la testa pesante, ero di nuovo nel villaggio, ma come ci ero finito?
Stavo cercando quel tizio, ne ero certo, ma allora come facevo ad essere nel villaggio?
D'un tratto mi ricordai di quell'uomo dagli occhi chiari che mi aveva preso in braccio, doveva essere stato lui, ma perchè? Avevo così tante domande alle quali non riuscivo a dare risposta e avevo bisogno di qualcuno per fare chiarezza. Così mi alzai, direzione casa Hyuga.

  
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