Dentro noi ogni paura in fondo nasconde un desiderio 
dentro noi c’è un lato oscuro, un’altra vita, 
dentro noi il bene e il male sono indivisibili 
due labbra della stessa ferita che mai si chiuderà. (Dracula Opera Rock) 

Prologo

Il freddo gli perforava le membra, faceva di lui una creatura debole e sull’orlo della morte. Eppure una volta era stato importante, tutti lo conoscevano per la sua bontà e le sue nobili imprese.

Aveva un cuore d’oro, come dicevano in molti.

Purtroppo però, anche le creature più pure possono avere un lato oscuro, nascosto nel profondo dell’anima, di cui si vorrebbero liberare.

Aveva combattuto contro di esso, aveva sempre cercato di arginarlo nel suo mondo onirico, ma prima o poi aveva dovuto cedere.

Era stato allora che quel lato oscuro gli aveva rovinato la vita. Aveva preso il sopravvento, aveva diviso la sua anima in due parti nette che non era stato in grado di appacificare.

E gli angeli non possono sopportare la malvagità.

Cacciato dalla sua terra, senza più una dimora né una persona amica, aveva vagato per quel mondo che ormai gli pareva estraneo. Solo una cosa avrebbe potuto fargli giustizia: spezzare il Legame, quell’antica magia che lo teneva legato al suo lato oscuro.

Certamente non sperava di riavere la vita di una volta, ma solamente voleva un po’ di pace. Dormire finalmente sonni tranquilli, privi di quelle orrende immagini di morte e vivere la propria vita, senza sentire l’eco di quella di qualcun altro.

Voleva stare solo con il suo lato buono, ritrovare se stesso.

Dopo quello che aveva passato, il freddo pungente non lo spaventava; gli faceva solo sentire maggiormente il peso della dignità che aveva perso.

Fece gli ultimi passi, arrivando sulla cima del monte. Cercò di spiegare le ali candide leggermente intorpidite dal freddo; erano proprio dello stesso colore della neve che lo circondava.

Prese un bel respiro e si concesse qualche secondo per guardare il panorama di cui poteva godere da quell’altezza: altre montagne innevate spiccavano su un cielo azzurro e lì, fra il verde dei boschi che ricopriva i versanti meno ripidi, poteva intravedere qualche casetta in legno.

Sospirò, mentre una strana sensazione gli faceva intuire che non vi era tempo da perdere. Chiuse gli occhi, sperando di provare un po’ di calma, invece vide lui, il suo lato oscuro.

Poteva sentire le sue emozioni mentre la spada lacerava la carne dei nemici. Non erano quelle che si sarebbe aspettato: c’era speranza nel suo cuore, anche lui aspettava le mosse dell’angelo. Nella suo volto dai lineamenti duri qualcosa era cambiato.

In fondo, lui stava vivendo la stessa cosa, nonostante fosse il mio opposto, un’altra persona. Ebbene sì, il mio lato oscuro aveva anche un altro nome: si chiamava Naruy.

***

Angolo autrice

Questa storia l'avevo già pubblicata, ora ho deciso di ripostarla con qualche piccola modifica :)