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Autore: LaPazza7    08/06/2012    16 recensioni
-Quello che dovrete fare è estremamente semplice: sorridenti, felici, qualche bacio in luogo pubblico e per la cronaca, cara la mia Celina, per bacio non intendo sbatterlo al muro e pomiciare oscenamente davanti ai paparazzi, semplici e caste effusioni.. ma sono sicura che Niall saprà tenerti più che a bada, vero?-
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Maybe Tomorrow"


 

 

 
Passion has burned every piece of my heart - Seventh chapter


Guardavo il display del mio i-phone da tempo immemore ormai, mettendo a duro repentaglio il mio autocontrollo che mi imponeva di non rispondere alle chiamate di Niall. La parentesi parigina perdurava da due giorni, ma il proposito di riflettere sulla mia situazione era stato completamente eclissato dall’euforia per la notizia della gravidanza di Didì.                               
Esigo una spiegazione, Celi. Vuoi dirmi perché cazzo non vuoi rispondergli? Se stai cercando un modo per non pensarci, scordatelo perché ha chiamato me e gli ho detto che stiamo a Parigi. Ci stanno per raggiungere.- proruppe sedendosi sul letto. Scattai in piedi furiosa, col sangue che mi ribolliva nelle vene. Didì sbiancò, immaginando che di lì a poco avrebbe dovuto sorbirsi una delle mie scenate.
Tu hai fatto COSA? Ti sei bevuta il cervello che non hai?- strillai scaraventando la sedia della scrivania in terra. Mi avvicinai frettolosamente alla borsa, rovistandone l’interno per cercare il pacchetto di sigarette di cui solitamente usufruivo quando ero nervosa, e mi diressi verso la balconata estraendone una. La portai alla bocca, mentre con l’altra mano, per giunta tremante, cercavo di accenderla, ma l’unica cosa che ottenni fu un dito ustionato.
Anche tu ce l’hai con me adesso?- urlai al cielo, spalancando le braccia per poi lasciarle cadere rabbiosamente lungo i fianchi. Repressi una bestemmia e mi sedetti in terra, cercando di calmarmi mentre aspiravo la mia Marlboro rossa. Non riuscivo ancora a crederci, ma soprattutto non riuscivo a trovare una spiegazione plausibile al fatto che lui mi stesse raggiungendo. Cristo santo, avevo perso il conto di quante volte mi aveva rifiutata per ingozzarsi col suo cibo del cazzo, e adesso stava venendo qui, da me, per un motivo che tra l’altro mi era ancora sconosciuto. Più volte avevo appurato la sua stranezza, ma ultimamente stava superando il limite consentito e questo non giovava al mio umore: passavo ore ed ore ad analizzare il suo comportamento, ma puntualmente le risposte che desideravo non arrivavano mai e la mia frustrazione toccava picchi altissimi. Nel frattempo la sigaretta era finita, e feci in tempo a gettare la cicca nel posacenere che la porta che permetteva l’ accesso all’immenso balcone si aprì, lasciando entrare colui che ormai era la causa della mia disperazione. Il mio stomaco fece una capriola, ma mentalmente diedi la colpa al fatto che non avessi mangiato alcunché per pranzo. Senza dire una parola prese posto accanto alla sottoscritta rigirandosi tra le mani il pacchetto rosso, e finalmente puntò i suoi occhi nei miei. Distolsi lo sguardo non riuscendo a sostenere il suo.
Non sapevo fumassi..-sussurrò sorridendo.
Non fa differenza..- dissi acida fissando un punto indefinito di fronte a me. Si alzò e si mantenne sulla ginocchia, prendendomi il volto tra le mani. Sentivo le guance andare letteralmente al fuoco, e maledissi la voce insistente di Didì che nella mia testa continuava a cantilenare “sei cotta, sei cotta”.
Vuoi dirmi cosa c’è che non va? Non tenti neanche di farmi qualche proposta indecente- continuò facendosi scappare un risolino.
Perché ti dispiace? Sono sicura che se ti proponessi di fare sesso mi abbandoneresti come una deficiente per andare al bistrot all’angolo, come è successo già.. aspetta, fammi pensare, qualche dozzina di miliardi di volte? - sputai risentita. Stavo perdendo la pazienza, e senza indugi gli strappai le sigarette che aveva ancora tra le mani.
Ti faccio così schifo? Lo so, le mie tette non sono abbastanza grandi, ma ho già parlato con il chirurgo più efficiente di tutta Beverly Hills, anche se risulto essere prima nella classifica delle donne più belle del mondo, ma tanto a te non importa. A te non importa niente, se non ingozzarti come un maiale. Sei forse gay? Allora è vera la storia delle bromance all’interno del gruppo, lo sapevo, io LO SAPEVO. O forse hai una ragazza e non vuoi che lo sappia? E no, so già cosa vuoi dire, NON CHIEDERO’ SCUSA AD AMBER, occhei? Celina Gonzalez non implora il perdono di nessuno, ficcatelo bene in quella testa ossigenata che ti ritrovi. Che poi io detesto i biondi, e non capisco ancora come tu faccia a piacermi! E sai cosa faccio ora? Lo sai? No che non lo sai, e ora te lo dirò. Mi scolerò fiumi d’alchool  per dimenticare le stronzate che sono appena uscite dalla mia bocca, e no, non pensare che sia finita qui! Andrò in un night club per fare il sesso migliore della mia vita e ad un concerto degli Iron Maiden per farmi rollare le canne dai metallari! Così i giornalisti saranno contenti di poter scrivere ancora qualcosa di scandaloso su di me, e questo per colpa tua, è TUTTA COLP- Annullò la distanza tra me e  lui poggiando  delicatamente le labbra sulle mie. Al suo tocco gentile, il mio cuore mancò di diversi battiti e sentivo le gambe venire meno, ma fortunatamente lui capì tutto e fece leva sui miei glutei per dare la spinta e permettere alle mie gambe di circondare il suo bacino. Gli cinsi il collo mentre approfondivo il bacio permettendo alla sua lingua di giocare con la mia, dando vita a passione pura, folle. Con una mano percorse la mia schiena provocando brividi e sensazioni mai provate e con l’altra aprì la porta per poter entrare in camera. Mi staccai leggermente per riprendere fiato, e stavo per afferrarlo per il bavero della camicia per continuare ciò che avevamo interrotto, quando ci accorgemmo delle 5 paia di occhi che ci fissavano a bocca aperta.
Ma cosa stavate facendo?- Chi poteva aver detto quella frase se non il deficiente che si era portato a letto e aveva messo incinta la mia migliore amica? Niall fece per aprire la bocca ma lo anticipai.
Sai com’è, mi stavo divertendo a controllare se avesse le carie! Quanto sei idiota, Cristo! Dimmi un po’, ti pare che io venga ad interromperti mentre cerchi di fare sesso? Non che non mi pare, ergo, portate i vostri culi fuori da questa camera e lasciateci scopare in pace. ORA!-  Li spinsi uno ad uno fuori, alternando anche qualche calcio, per poi richiudermi la porta alle spalle. Niall mi aspettava sorridente sul letto e lo raggiunsi gattonando con fare suadente, prima di posargli un bacio e sfilargli la camicia.
Ehm..Celi- mi interruppe nel mentre gli mordicchiavo il collo bianco.
Che c’è adesso?- sbottai scocciata tirandomi su. Sperai col cuore che non ci avesse ripensato, altrimenti gli avrei mollato una ginocchiata nei gioielli di famiglia.
Ah, al diavolo- proruppe prima di baciarmi appassionatamente, riprendendo a fare quello che avremmo fatto il giorno dopo, quello dopo e quello dopo ancora.



Ciao tesoriiiii, scusatemi ma sono tanto di fretta, per cui non mi dilungherò molto!Scusate per eventuali errori, ma non ho avuto tempo di rileggerla! Dunque, come avete visto, Didì ha organizzato un bel tranello per la nostra Celina e finalmente Niall ha ceduto. Bene, non cantate vittoria e godetevi il prossimo capitolo, poichè vi anticipo che ci sarà una bella -dipende dai punti di vista- sorpresa,  le cose si complicheranno e non poco! Adesso vi lascio e, come sempre, continuerò appena ci saranno più recensioni dello scorso capitolo.
A proposito, grazie ai 16 angeli che hanno recensito, ai 52 che hanno messo la storia tra le seguite, 32 nei preferiti e 7 nelle ricordate: VI AMO. Ah, un'ultima cosa: a breve pubblicherò una nuova ff, e vi dico solamente che il protagonista questa volta sarà un'altro membro dei OD, ma questo lo scoprirete pooooi. Bene, vi lascio. Mille baciiiiiiiiiiiiini, alla prossima.
Lucy.

 
  
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