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Autore: Birbi_alex    08/06/2012    4 recensioni
Con lui doveva andare diversamente, lui era diverso. E in un certo senso ero diversa anche io.
Perché da quando l’avevo conosciuto mi sembrava di impazzire, non mi era mai capitato di avere la pelle d’oca solo perché qualcuno mi sfiorava ma con lui era così. Non ero mai stata quel genere di ragazza che si invaghiva di un ragazzo solo per la sua bellezza, e non lo ero tutt’ora perché in effetti Zayn non era solo quello, era anche simpatico e intelligente, dolce ma serio, misterioso quanto espansivo. Sapeva chiudere i discorsi con le sue frecciatine anche meglio di me, e parlare con lui era quello che aspettavo in tutta la giornata.
Anche dopo essermi svegliata presto, non aver bevuto il mio caffè, aver assistito a lezioni noiosissime, vedere il suo sorriso e i suoi occhi riusciva a cambiarmi la giornata e renderla migliore.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dunque dunque.. eccoci qui con un nuovo capitolo! *bambini eccitati urlano* YEEEAH! Davvero non ho potuto aggiornare prima perchè quest'anno ho l'esame e mi sto facendo in due con lo studio, le interrogazioni e gli ultimi compiti.
MA COME POTREI NON CONTINUARE LA FF?! EH? ahah
RICAPITOLANDO: negli scorsi capitoli si è scoperto che Scarlett e Camille andranno a fare gli Open Day della loro scuola per le classi delle medie, e proprio qui hanno conosciuto Zayn, e oggi finalmente ci sarà il primo Open Day!
Ehm.. si, si parleranno! E come ho già anticipato a qualcuna di voi ci sarà un intoppo.. una sorpesa.. un colpo di scena.. come preferite chiamarlo! ahah
Vabbè la smetto di stressarvi e vi lascio al capitolo, lunghino finalmente, ci sentiamo sotto. *-*















CAPITOLO 4



Mi svegliai alle sette e mezza abbondanti, come sempre.
Ringraziai il cielo che Camille non mi avesse svegliata di nuovo, le avrei chiuso il telefono in faccia e l’ultima cosa che mi serviva era litigare con lei.
Andai in bagno e mi pettinai per poi mettermi un po’ di matita sugli occhi, come sempre.
Indossai dei jeans scuri e stretti, degli stivali bassi e un maglioncino grigio.
Con la lentezza di un bradipo scesi in cucina e presi un biscotto velocemente per poi mettermi il mio felpone e lo zaino e uscire di casa.
Il caffè l’avrei preso a scuola anche se ne avevo dannatamente bisogno, avevo già le balle in giostra, e poi quel cretino di Charlie voleva la mia vendetta e io non avevo la minima idea di cosa fargli.
Mi misi le mani in tasca per il freddo e affondai la testa nella sciarpa continuando a camminare lenta verso la scuola.
Ovviamente sarei arrivata in ritardo ma poco mi importava.
Dopo dieci minuti a piedi arrivai a scuola, e come predetto le porte erano già chiuse.
Jonson buongiorno! – esclamò Charlie vedendomi entrare e la bidella mi guardò male, come tutte le volte.
C
harlie.. – mormorai in saluto andando verso di lui, già col sorriso sulle labbra.
voglio proprio vedere cosa ti sei inventata! – esclamò mentre posavo lo zaino e mi sedevo accanto a lui.
in verità niente – ammisi a bassa voce e mi guardai intorno cercando sguardi amici tra i ritardatari.
come niente?! Ti ho chiamato ieri per ricordartelo e tu non hai fatto niente?! – disse lui incredulo.
è che ho avuto altro a cui pensare, Follow! – risposi scocciata accavallando le gambe a mio modo stravaccandomi sulla panca, e mi vennero in mente solo due occhi scuri.
illuminami – disse lui curioso.
che tu ci creda o no, il mio prof mi ha costretto a fare gli Open Day della scuola promettendomi che se avessi  aiutato mi avrebbe alzato il voto in pagella – spiegai svogliatamente.
che cosa?! Dici sul serio? Ti alzerà il voto in pagella solo per questo? – chiese divertito.
stacci Follow – mormorai orgogliosa alzandomi e andando verso la macchinetta del caffè.
Come sempre presi un caffè macchiato e mi ricordai di non dividerlo con nessuno, non volevo che me lo finissero di nuovo.
Lo bevvi in due sorsi sotto lo sguardo infastidito della bidella, e poi lo buttai nel cestino.
sei proprio una drogata di caffè – commentò il mio amico ridendo.
meglio il caffè che altro – risposi seria risedendomi.
questo sicuramente, ma almeno riesci a dormire con tutta quella caffeina in corpo? – mi chiese lui curioso.
se non dormo ti assicuro che è per altro – risposi a bassa voce fissando il vuoto avanti a me.
cioè? – chiese curioso e abbassai lo sguardo al pavimento.
sapessi.. – mormorai ridacchiando. Se credeva che gli avrei parlato delle mie cotte impossibili aveva capito male.
dai, spara! Sono curioso ora! – esclamò sporgendosi verso di me.
ma neanche per sogno! – risposi ridendo mettendomi una mano tra i capelli mossi.
ma non vale! Prima mi dici che non dormi perché pensi ad altro e poi non mi dici di che si tratta?! – chiese triste, e gli scoppiai a ridere in faccia.
non rompere i coglioni, Follow! – risposi secca soffocando una risata.
stronza – mormorò lasciandosi andare sulla panchina e mi scappò un’altra risata.
ma grazie – risposi cinica, non potevo dire nient’altro perché in effetti ero stata cattiva.
Lui sbuffò alimentando la mia risata e scoppiai quasi a piangere.
dai Scar, dimmelo! Non lo dirò a nessuno! – mi promise.
si certo, ma se per prendere il mio numero hai chiamato tutto il vicinato?! – esclamai poi spalancando gli occhi.
che c’entra? – chiese imbarazzato mettendosi una mano tra i ricci.
potevi direttamente chiederlo a me, tu sei mio amico.. te l’avrei dato – gli dissi e alle parole “tu sei mio amico” gli si aprì un sorriso.
mi consideri tuo amico? – chiese stupito e gli sorrisi.
- certo, sei uno dei pochi che riescono a tenermi testa. Ti rispetto per questo – ammisi e lui sorrise felice.
grazie, ma non esagerare! – disse retorico vantandosi.
non ti montare la testa però! – esclamai divertita spintonandolo appena.
beh, non capita tutti i giorni di ricevere i tuoi complimenti, Jonson – mi spiegò lui accennando un sorriso.
non era un complimento, era una confessione.. – cercai di giustificarmi, non volevo che gli altri pensassero che fossi dolce sotto sotto.
- se vuoi farò finta di non aver sentito, magari così ti senti meglio – ipotizzò lui sfottendomi.
ma piantala! Non posso neanche dirti che ti voglio bene che tu mi prendi in giro – dissi bloccandomi infine, me l’ero fatto scappare di nuovo dannazione!
ah, l’hai ripetuto! – continuò a sfottermi e in quel momento suonò la campanella.
si, ma ti conviene non spargere troppo la voce in giro, tanto nessuno ti crederà! – lo avvisai ridendo alzandomi dalla panca.
si in effetti.. – commentò a voce bassa.
dai, ci vediamo domani Follow – lo salutai correndo verso la mia classe.
perché tanta fretta?! – mi urlò lui riferendosi al mio passo veloce.
te l’ho detto.. adesso arrivano le classi delle medie! – gli risposi sorridente per poi entrare nella mia classe scatenando le urla di Camille.
miracolo, credevo non venissi più! – esclamò sorridente ancora prima che mi fossi seduta.
dovresti essere abituata ai miei ritardi.. – le ricordai disorientata parandomi davanti a lei, ancora seduta.
si ma oggi ci sono gli Open Day e avevo quasi paura che mi lasciassi da sola – ammise e mi scappò un sorriso.
ma che dici?! – le risposi divertita.
Proprio in quel momento piombò in classe la bidella.
Full e Jonson, vi vuole la vicepreside – disse severa la donna e saltai dalla felicità.
arriviamo! – urlai trascinandomi dietro la mia amica.
ehi, come mai tutta questa felicità? – chiese curiosa Camille dopo una folle corsa per il corridoio.
non vedo l’ora di saltare le ore, scema! – mentii spudoratamente, la verità era che desideravo solo potermi immergere in quegli occhi scuri che tanto avevo bramato.
chissà perché ma non ti credo neanche un po’! – esclamò la mia amica scoprendomi, ma come cavolo faceva?
Salii le scale due a due fino ad arrivare al secondo piano dove la porta dell’aula insegnanti era spalancata.
Entrai veloce non lasciando un attimo la mano della mia amica e rimasi pietrificata.
ragazze, entrate pure! – ci disse la vicepreside, evidentemente mi ero bloccata alla vista di quelle spalle, di quei capelli così familiari e di quel sorriso meraviglioso.
Camille mi diede una piccola spinta e quando il sangue ricominciò a circolare anche nelle gambe lenta mi avvicinai agli altri ragazzi.
allora.. le classi arriveranno tra cinque minuti quindi dobbiamo tenerci pronti. Mi raccomando, ognuno al suo piano.. veloci! – ci urlò la vicepreside agitata spedendoci ai nostri rispettivi piani.
Rintracciai velocemente il rosso del giorno prima e insieme a Camille e Zayn andammo al piano di sopra.
La caffeina nel mio corpo stava cominciando a scarseggiare, brutto segno.
Camille aprì la strada verso il corridoio del nostro piano, e subito mi stravaccai sulla panchina sdraiandomi.
scusa, ti ricordo che ci siamo anche noi! – esclamò Camille divertita mentre io giacevo a peso morto sulla panca portandomi le mani sulla pancia.
beh, sedetevi dove volete. Ci sono duecento metri quadrati di pavimento, dovrebbero bastare – borbottai acida per poi vedere la faccia sconvolta di quel Brandon.
non credo proprio, fammi spazio! – mi rispose infastidito e non ci volle nulla per accendere l’interruttore della giostra che stava già cominciando a far girare le mie ovaie.
ma che vuoi? Io non muoverò il culo da qui, trovati un altro posto! – esclamai scocciata mettendomi le braccia sotto la testa come un cuscino.
e dove dovrei andare, sentiamo? – chiese Brandon e non potei resistere a rispondergli.
ci sono tanti posti in cui ti manderei in questo momento a dir la verità – mormorai seria sentendo in sottofondo la risatina di Camille.
Me ne stavo con gli occhi chiusi, non avevo la minima voglia di vedere la faccia da schiaffi di quel rosso.
ehi, tu non sei nessuno per dirmi queste cose, hai capito? – esclamò lui alzando un po’ i toni ma mi scappò solo un risolino.
si, vai a chiamare mammina – lo sfottei col sorriso sulle labbra.
la chiamerò eccome, e quando saprà che tu mi hai offeso te la farà pagare – cercò di minacciarmi.
- oh.. ti sei offeso piccino? – lo presi ancora in giro, non riuscivo a controllarmi.. era troppo divertente.
sai cosa ti dico? Ora vado dalla vicepreside e mi faccio cambiare di piano! – se ne uscì e sospirai.
- finalmente! – diedi voce ai miei pensieri sorridendo.
Dopo di che sentii solo il rumore dei suoi passi andare verso le scale per poi scenderle.
Mi rilassai a quel punto, aveva scelto il momento sbagliato per sfogarsi quel tipo!
D’un tratto sentii una stretta ai polpacci e mi ritrovai con le gambe sollevate, per poi tornare sdraiata dopo pochi secondi ma con qualcosa sotto le gambe.
Socchiusi gli occhi e mi si fermò il respiro: Zayn se ne stava seduto tranquillamente con i miei polpacci poggiati sulle sue ginocchia e con le dita li accarezzava leggermente.
Lo guardai stupita arrossendo, e dopo poco ricambiò il mio sguardo.
mi ero stufato di stare in piedi. Se vuoi stare sdraiata io non sono nessuno per impedirtelo – spiegò retorico accennando un sorriso sbarazzino.
ecco, vedi che tu hai capito?! – mormorai colpita mentre la mia amica si sedette dietro la mia testa, allora mi allungai e la posai sulle sue gambe.
ehi, mi hai scambiato per un cuscino?! – chiese lei ridendo.
avresti un futuro come cuscino, sai? – le chiesi io sarcastica appoggiandomi meglio a lei mentre Zayn continuò a battere le dita sulle mie gambe.
comunque avevate ragione.. sei una stronza quando vuoi – ammise il moro facendomi ridere.
quando voglio? Io sono stronza sempre, ma tu non mi conosci bene.. – gli risposi e lo vidi sorridere sghembo e con un cenno di testa abbassò lo sguardo sulle sue mani.
non sembra – commentò e io arrossii. Era colpa del mio dannato carattere, quando un ragazzo mi piaceva non riuscivo a prendermela più di tanto con lui.
beh, tanto mi vedrai praticamente tutti i giorni per il prossimo mese. Alla fine mi farai sapere – gli dissi sorridendo e lo sentii ridacchiare.
Ma quanto era bella la sua risata? Dannazione Scarlett.. non devi pensare queste cose!
- va bene – acconsentì lui divertito.
Sentii dei passi veloci salire le scale e poi di nuovo quella voce fastidiosa parlare – ho parlato con la professoressa Burns, ha detto che mi sposta al piano terra! – si vantò e alzai gli occhi al cielo.
ma ancora qui a rompere i coglioni sei? – chiesi retorica facendo ridere Zayn.
Sentii Brandon sbuffare e tornare di sotto con la coda tra le gambe.
non avevo mai incontrato una ragazza come te, sai? – mi disse il moro vicino a me e mi scappò un sorriso.
è ovvio, io sono unica! – esclamai indicandomi da sola, vantandomi.
s
u questo non ci pioves – commentò Camille facendomi ridere e gli tirai un colpetto sul braccio.
e comunque a me non importa di rompermi un unghia, se le persone mi disturbano.. altro, io non ho paura a rispondere – dissi fiera e lo sentii ancora ridere.
così dovrebbero fare tutti – rispose lui annuendo.
eh, no! Se no per differenziarmi dovrei fare peggio e direi che già così basta e avanza – lo corressi e lui rise ancora lasciandosi andare allo schienale della panca con le mani posate sui miei polpacci.
direi di si – mormorò tra le risate e lo guardai male, perdendomi poi a fissare il suo sorriso aprirsi sempre di più, i suoi occhi che per poco non piangevano dal ridere.
c
he intendi dire, scusa?c – feci la finta offesa.
che se tutte le cose che mi hai detto ieri sono vere.. non oso immaginare cosa potresti fare di peggio – disse prontamente ridendo contagiando anche me e Camille.
A quel punto sentimmo molte voci salire le scale, allora ci alzammo tutti e tre ed andammo ad accogliere le due classi delle medie che apparvero davanti a noi.
salve.. – mormorò Camille, e io e Zayn ci guardammo intimoriti da quella folla di ragazzini.
ciao – risposero svogliati i ragazzi.
allora.. adesso io e i miei due compagni vi mostreremo questo piano, a cominciare dall’aula di arte – prese posizione lei mentre le due classi guardarono prima me e poi Zayn.
Lenti seguirono Camille che aprì la strada verso la fine del corridoio, e mentre i ragazzini si accodarono a lei sentii chiaramente un gruppetto di ragazze guardare il moro accanto a me per poi sorridere – hai visto che bonazzo quello? Io verrei in questa scuola solo per lui! esclamò una biondina alta un metro e un tappo facendomi andare le balle in giostra.
E no belle, c’ero prima io!
hai sentito anche tu? – mi sussurrò Zayn all’orecchio arrossendo.
Cavolo se n’era accorto – già.. cos’è, il momento degli ormoni impazziti? – chiesi retorica. Certo, come se io non pensassi le stesse loro cose.
cavolo, andiamo bene.. – commentò lui mettendosi una mano tra i capelli mentre il rossore sulle sue guance cominciò a svanire piano piano.
infatti, qualcuno dovrebbe imparare a farli a bassa voce gli apprezzamenti – gli risposi alzando la voce in modo che quelle oche davanti a me mi sentissero.
La biondina che prima aveva puntato Zayn si girò e mi guardò male, e per poco non le misi le mani addosso.
Camille poco a poco fece entrare tutti nell’aula di arte e fece vedere le varie tavole, gli strumenti e i manichini mentre io e Zayn rimanemmo sulla porta.
Dopo pochi minuti uscirono tutti dalla stanza, e Camille annunciò che saremmo andati nell’aula di scienze.
In effetti adoravo quella stanza.. non era grandissima ma c’erano scheletri finti, minerali, provette, insomma.. come un vero laboratorio.
Questa volta aprimmo io e il moro la strada per l’aula di scienze, e tutta sorridente ci entrai dentro per poi appoggiarmi alla cattedra mentre tutti i ragazzini entrarono.
questa come potete vedere è l’aula di scienze, dove noi ogni tanto veniamo a fare esperimenti, o semplicemente a testare le cose che abbiamo studiato – cominciai, e tutti cominciarono a fissarmi.
Dio che ansia!
abbiamo questi due scheletri finti, gli ingredienti per creare basi chimiche, questo telescopio, – dissi prendendo l’oggetto da un ripiano per poi posarlo sulla cattedra – minerali– e presi un minerale allungandomi perché era sopra un armadio, pirolusite mi sembra si chiamasse, il più grande.. circa venti centimetri di lunghezza e dieci di larghezza, e posai anche quello sulla cattedra – e varie provette – finii aprendo un armadietto in modo che tutti le potessero vedere.
e voi usate tutte queste cose? – chiese una voce femminile in mezzo alla folla.
si, a turno ovviamente. Magari con il telescopio vediamo da cosa sono costituiti i minerali, per esempio – spiegai e li vidi tutti annuire abbastanza interessati.
tutto chiaro? – chiesi dopo un po’, con un tono  fin troppo tranquillo per i miei gusti.
I ragazzi annuirono, allora Camille li chiamò a sé per andare a vedere l’aula video mentre io rimisi a posto gli oggetti che avevo tirato fuori.
Prima presi il microscopio e lo posai sul suo scaffale, poi chiusi le varie ante che avevo aperto e infine presi il minerale in mano per rimetterlo sull’armadio.
Era molto pesante.. me lo caricai in spalla e lentamente mi avvicinai all’armadio.
Mi allungai, mi misi sulle punte, ma non riuscii ad arrivare alla cima di quel maledetto mobile.
Rimasi vari minuti a sforzarmi ma per il peso del minerale non riuscii ad arrivare all’armadio.
dai, faccio io! – mormorò Zayn piombando alle mie spalle posando le mani sulle mie sul minerale.
Il suo petto aderì alla mia schiena e in pochi secondi trovai il suo viso accanto al mio e il suo respiro sulla mia guancia.
Un brivido mi attraversò tutto il corpo, ero sicura di aver sentito una scintilla accendersi al nostro contatto.
Sentii le sue mani spingere verso l’alto per arrivare alla cima dell’armadio, e sentendo un suo sospiro sul collo mollai la presa sulla pietra, sicura che fosse salda tra le sue.
Ma così non fu. Per allungarsi su di me perse la presa sul minerale che scivolo alle nostre spalle cadendo rovinosamente a terra rompendosi in mille pezzi.
Mi girai con gli occhi spalancati e senza parole mi rivolsi al moro accanto a me – che hai combinato? – gli chiesi sconvolta.
- che c’entro io?! Sei tu che hai lasciato la pietra! – diede tutta la colpa a me sbarrando gli occhi.
ma che cazzo dici?! Ho visto che l’hai presa tu e l'ho lasciata tra le tue mani! – gli urlai addosso, avevo già fin troppi problemi e ci mancava solo quello.
ma non vedevi che la stavo per posare? – esclamò infastidito.
che ci posso fare io se hai le mani di pasta frolla!? – gli urlai ancora, poi qualcuno varcò la porta del laboratorio e entrambi ci girammo a guardare la bidella piuttosto arrabbiata.
voi due.. dalla preside.. immediatamente! – ci disse secca la donna che vedendo il minerale sparso sul pavimento in tanti pezzettini ci guardò malissimo.
Con la coda tra le gambe uscimmo da quella stanza, e subito diedi una spinta a Zayn.
cretino, guarda che io non me la prendo la colpa! Ho già fin troppi problemi – gli dissi arrabbiata puntandogli il dito contro.
non ci penso neanche! È tutta colpa tua se è caduta! – mi ribeccò e per poco non lo picchiai.
non ci provare Malik, non credere di passarla liscia! Era nelle tue mani, è caduta, quindi adesso rimedi! – gli urlai addosso.
Avevo ragione, lui era come tutti gli altri..
Carino quando serviva ma appena c’era un problema ti dava tutta la colpa a te.
Bravo quanto vuoi ma al momento del bisogno ti voltava le spalle.
Stronzo! Ecco cos’era, e io stupida che avevo sperato fosse diverso.
ma che dici?! Io ti ho solo aiutato a metterla sull’armadio, ma tu hai pensato bene di togliere le mani! Brava scema.. ora andiamo nei casini, contenta? – mi urlò addosso prima di girare l’angolo che ci divideva dalla presidenza.
Lo superai e bussai a quella porta che ormai conoscevo come le mie tasche.
avanti – disse la preside, allora aprii vedendola seduta alla sua scrivania.
Era una donna sui sessanta anni, i capelli ormai erano grigi e sempre tirati in una cipolla sulla testa, i tratti erano asciutti e gli occhi piccoli e vispi, ma almeno aveva senso dell’umorismo.
Jonson, ancora qui? – mi chiese sbuffando quando entrai, mostrando anche Zayn e lei spalancò gli occhi.
oh, signor Malik salve anche a lei. Lo sapevo che prima o poi le vostre menti geniali avrebbero architettato qualcosa insieme – commentò lei alzando gli occhi al cielo mentre noi due in silenzio ci sedemmo nelle sedie davanti a lei.
Mi appoggiai allo schienale della sedia e incrociai le braccia sotto il seno, ancora arrabbiata col ragazzo vicino a me.
cosa avete combinato stavolta? – chiese annoiata la preside sporgendosi verso di noi.
abbiamo, accidentalmente, fatto cadere il minerale nell’aula di scienze – spiegai cercando di non guardarla negli occhi mordicchiandomi un dito.
l’hai fatta cadere tu! – mi accusò Zayn spalancando gli occhi come fosse una cosa ovvia.
ma se l’hai fatta scivolare tu, che dici?! – gli risposi animandomi.
- ehi, calmi voi due! Sentiamo, chi è stato? – chiese ancora e io indicai il moro senza pensarci due volte, e girandomi vidi che lui aveva fatto lo stesso con me.
non provare a dare la colpa a me, Malik! – lo chiamai per cognome portata all’esasperazione.
senti chi parla! – rispose lui e sbuffai, ma perché dovevo sempre aver a che fare con gli stronzi?
perché non mi raccontate come avete fatto intanto? – chiese la preside.
praticamente lo stavamo rimettendo a posto dopo averlo fatto vedere ai ragazzini delle medie, ma io non ci arrivavo così lui è venuto ad aiutarmi. Quando ho visto che l’aveva preso ho tolto le mani ma lui l’ha fatto cadere per terra! – raccontai in mio favore mentre Zayn mi guardò allibito.
se tu non avessi tolto le mani ora non saremmo qui! – mi ricordò spalancando gli occhi.
ragazzi vi rendete conto di quanto costava quel minerale? – ci chiese la donna infastidita abbassandosi gli occhiali per guardarci negli occhi.
cinquanta? – ipotizzai io ma lei non si mosse.
cento? – chiese Zayn stupito.
duecentocinquanta sterline! – ci disse la preside e sbiancammo entrambi.
Fantastico, dove li avrei trovati tutti quei soldi?
ma non mi sembra il caso di farvelo pagare.. per voi ho in mente qualcos’altro – ci avvisò e io mi misi sull’attenti.
cioè? – chiesi cauta, sperando in nulla di eccessivo.
- per.. due settimane.. dovrete fermarvi fino alle tre a scuola per pulire tutte le classi del piano terra – ci annunciò e io sbuffai. Avrei dovuto subirmi quel cretino per due settimane dopo la scuola?!
ma questo non dovrebbero farlo le bidelle? – esclamai io infastidita.
infatti, così voi lo farete al loro posto facendoci risparmiare 250 euro, così poi potremo comprare un nuovo minerale – spiegò lei col sorrisetto sulle labbra.
no, forse lei non ha capito.. io con questo qua non ci sto anche nel doposcuola! – la corressi, avevo le palle piene di essere circondata dagli imbecilli.
- è proprio per questo che vi ho messo in punizione tutti e due! Così imparerete ad andare d’accordo! – esclamò la donna e schiusi la bocca sconvolta.
sta scherzando, vero? Fosse stato per lui la colpa sarebbe stata tutta mia.. – lo incolpai guardandolo male e lui sospirò.
beh, allora dovrai insegnargli l’educazione – rispose prontamente la preside.
non ho bisogno di lei – mormorò il moro.
a me non sembra, sai? Se così fosse dovresti sapere che non si tratta così una donna – lo riprese e lui abbassò lo sguardo, mi scappò una risatina.
va beh, comincerete da oggi eh! Dai, andate prima che pensi ad una punizione più cattiva! – ci disse divertita la donna dandoci il permesso di uscire dal suo ufficio.
Zayn davanti a me tenne lo sguardo basso probabilmente arrabbiato, e io lo seguii a ruota.
dove credete di andare voi due? – ci richiamò la bidella infondo al corridoio prima che potessimo imboccare le scale.
Entrambi ci sporgemmo per vedere cosa voleva, e ci chiamò a lei.
io non ho intenzione di pulire il vostro disastro, vedetevela voi! – ci disse con due scope in mano.
Sbuffai, ci mancava pure la bidella che rompeva.
dobbiamo per forza? – chiesi sospirando strusciando i piedi per terra avvicinandomi alla donna.
certo. Quando avete finito mettete tutto in questo sacchetto – disse porgendomi un sacco nero – e me lo portate – finì guardandoci male.
va bene – mormorò acido Zayn dietro di me, e quando la bidella se ne andò arrabbiata entrammo nell’aula.
ci ha puniti tutti e due, contenta? – mi chiese lui prendendo la sua scopa svogliatamente.
Ma cosa voleva ancora?
meglio entrambi che solo io – risposi cominciando a spazzare dove c’erano i pezzi del minerale che era caduto.
che ragionamento.. – commentò tra sé e sé alzando un sopracciglio.
il mio ragionamento è semplice: invece di stare da sola almeno stuzzicherò qualcuno – ammisi tranquilla e lui annuì divertito.
non pensarci neanche. Io non sono come Brandon – esclamò guardandomi mentre anche lui cominciava a scopare per terra.
voi maschi siete tutti uguali invece – lo corressi, ma perché finivo sempre in quell’argomento? Ero una femminista convinta, non si notava?
anche voi ragazze se è per questo! – ricambiò sorridendo avvicinandosi più a me per pulire dove c’erano più pezzi.
Il pavimento era ricoperto da frammenti dorati, sembravano tante piccole lucine.
ma che dici? Io non sono come le altre, l’hai detto anche tu prima! – gli ricordai sorridendo, ero unica e inimitabile io!
hai ragione, tu sei più stronza delle altre! – mi sfotté e io lo colpii con la scopa alle gambe.
è diverso.. sono le altre che sono troppo tranquille. Io davvero non capisco come fanno a stare calme con tutta la merda che c’è in giro.. – gli risposi e lui rimase a fissarmi.
- dipende da come vedi le cose, se vedi il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto – disse lui serio e mi bloccai sul posto.
Malik, non dirmi che stai per fare un discorso serio! – lo presi in giro e lui mi fece una linguaccia.
lo stesso vale per te, Jonson! – rispose a tono dandomi una spallata.
ehi, non si tocca una ragazza neanche con un fiore! – lo rimproverai dandogli una lieve spinta.
ma tu non sei una ragazza normale, no? – usò le mie parole di poco prima stupendomi.
infatti, io sono ancora più delicata! – dissi ridendo e gli scappò un sorriso.
si certo – commentò retorico con un cenno di testa tornando a pulire.
Lo osservai sogghignare e mi persi nel suo sorriso. Dannazione Scarlett concentrati!
come fai a parlare se neanche mi conosci?!c – me ne uscii io sedendomi sulla cattedra.
a quanto pare avremo due settimane per conoscerci, recupererò – mi disse girandosi appena per lanciarmi un’occhiata continuando a sorridere.
si, speraci – sussurrai e lui si girò di scatto facendo il finto offeso.
- tu pulisci invece di sparare queste cazzate! – mi rimproverò ridendo.
va bene mamma – lo presi in giro e scesi dalla cattedra, aveva ragione infondo, avrei dovuto aiutarlo.
Sentii la sua risata e non so con che forza misteriosa mi impuntai per non arrossire, dannato lui e la sua risata.
In dieci minuti avevamo già pulito tutto fortunatamente e dopo aver portato il sacco alla bidella tornammo alle nostre classi, non prima di salutarlo col dito medio a cui lui aveva riso.
Ma possibile che fosse così perfetto? Così perfettamente stronzo Scarlett, ricorda.. 




TAN TAN TAAAN! Si, so che vi immaginavate di peggio ma ecco.. questo era il contrattempo! ahah
Come abbiamo visto Scarlett ha tirato fuori il carattere, prima con Brandon e poi con Zayn perchè l'ha accusata di aver fatto cadere il minerale.
Da qui in poi le cose si faranno interessanti.. diciamo che Malik e Jonson *ma si, andiamo coi cognomi! ahah* cominceranno a trattarsi a pesci in faccia! 
Ma no dai, e solo che hanno due bei caratterini e non avranno paura di usarli. E poi beh.. io amo il sarcasmo di Scarlett!
Quindi la punizione sarà di passare le seguenti due settimane a scuola fino alle tre del pomeriggio a pulire le classi, insieme.
L'idea mi è venuta da un'esperienza personale, perchè io quest'anno ho fatto gli Open Day della mia scuola e con me c'era un ragazzo che mi piaceva.. è da lì che mi è venuta l'ispirazione per questa storia, quindi inchiniamoci tutti davanti al SANTO ENRICO! ahahahahah
Aggiornerò giovedì, cioè il giorno dopo la fine della scuola e quello prima dell'inizio degli esami scritti.. davvero non posso prima, scusatemi çwç Ma vi prometto che appena finirò gli orali sarò tutta per voi e scriverò come una forsennata! ahah davvero non vedo l'ora di dedicarmi come si deve alla FF perchè mi ci sono affezionata *-*
Volevo ringraziare tutte le persone che hanno messo la storia tra le preferite, ricordate o seguite, e chi recensisce perchè davvero è molto importante per me il vostro sostegno, sono felice che vi piaccia la FF ;) Ringrazio anche i lettori silenziosi ovviamente, ma mi farebbe piacere che mi faceste sapere cosa ne pensate in una recensione.. accetto anche critiche negative se possono aiutarmi a crescere come scrittrice.
Se volete potete trovarmi su twitter, sono @birbi_alex 
Ciao bellissime, ci sentiamo giovedì :3
   
 
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