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Autore: cmonjawaad    08/06/2012    10 recensioni
Lizzie, una diciassettenne, decide di trasferirsi dopo il divorzio dei suoi.
Nuova città, nuova scuola, nuova casa, nuovi amici, nuovi amori e nuovi guai.
«I knew I had to get you whatever the pain, I had to take you and make you mine.»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Zayn:

Non appena misi piede in quella struttura, l'odore di disinfettante mi inondò le narici.
Vidi una signora dietro ad un bancone, stava scrivendo qualcosa su un registro. Mi avvicinai rapidamente:
-Elizabeth.- sussultò. Posò la penna e mi guardò.
-Cosa dici, ragazzo?
-Hanno portato una ragazza qui di recente?- solo in quel momento mi resi conto che non ricordavo il cognome di Liz, porca puttana.
-Ehm, sì, ma non solo una. Dai ti do' una mano, solo perché sei bianco come il latte e mi sembri parecchio preoccupato.- e in effetti lo ero, vidi il mio riflesso sulla superficie lucida del bancone.- Puoi ridirmi il nome?
-Sì, Elizabeth. Ha avuto un incidente, credo.
-Stanza 76. Entri da lì.- indicò una porta poco distante.- vai dritto e giri a destra non appena vedi una macchinetta per gli snack, e da lì in poi le stanze sono numerate in ordine crescente. Vai, su!
-G-grazie mille!- inizia a camminare, velocemente.

Arrivai alla stanza, non fu difficile trovarla. Suo padre, una donna sui quarant'anni o di meno gli siedeva accanto, poi c'era Niall, infine vidi anche quel codardo di Harry. Come aveva potuto nascondermi un cosa così importante? 
Mi invase una sensazione strana, mi sentii tradito.
Barcollai un po' prima di prendere coraggio e andare dal padre.

-Sono un amico di Elizabeth, signore.
-Si lo so, piacere di conoscerti.
-Sa cos'ha di preciso Liz? Cioè Elizabeth?
-Il dottore non ha ancora detto niente, è lì da appena venti minuti. Ma forse è meglio che parli con il ragazzo riccio, ne sa più di me sull'accaduto.- mi limitai ad annuire.
-Zayn.- mi chiamò Niall.
-Che è successo?- notai solo in quel momento che Harry aveva il jeans leggermente strappato.
-Non ha guardato la strada prima di attraversare, aveva le cuffie, una macchina ha girato l'angolo, forse troppo velocemente. E poi l'ha investita. Harry ha provato a chiamarla, si è quasi buttato per terra, ma era troppo tardi. Quindi, ecco. Questo è quanto.- abbassò la testa.
-Cazzo.- Le braccia di Niall mi avvolsero prima che potessi dire altro.
-Calmati, andrà tutto bene.- mi sussurrò.
-Lo spero.

Harry: 

Lo sto guardando da quando è entrato. Non mi ha ancora rivolto la parola e non mi piace. Nel frattempo sono arrivati anche gli altri, ma non mi va di parlare.
Menomale che gli altri lo hanno capito e mi lasciano in pace.
Il dottore e Liz sono lì dentro da almeno venticinque minuti, quest'attesa mi sta uccidendo.
Forse è solo una lieve frattura. Forse qualcosa di più.
La madre di Liz non c'è, forse non sa ancora dell'accaduto.
Ah, già, sta in Italia.
Devo avere gli occhi parecchio arrossati, quasi quanto quelli di Zayn. Forse di più, lui è sempre stato più... forte, ecco.
Lui è più forte, più bello, più fortunato, più apprezzato... cazzo ho io che non va?
La maniglia della porta si è mossa.
Ecco il dottore: inizia a parlare, dice che non dobbiamo preoccuparci, che probabilmente si risveglierà presto.

-Cosa? Che vuol dire 'si risveglierà'?- interviene Zayn, con un tono di voce troppo alto. Un'infermiera che passa lo guarda stupita e con aria di dissenso continua per la sua strada.
-Già, è meglio che si sbrighi a dire cos'ha mia figlia senza troppi giri di parole.
-Ok, ok. Sua figlia è in COMA.

Vedo il padre vacillare, non si regge quasi in piedi.
Il mondo si ferma, di nuovo. Perdo un battito, forse due. Cerco di formulare in fretta il significato della parola 'coma'.
Non può essere.
Non lei.
Forse sarebbe meglio ci fossi io al suo posto.
Le darei il mio respiro, i miei battiti, la mia vita se potessi.
Tanto qui non servo a un cazzo.
Ho bisogno di aria, quelle pareti bianche mi mandano in esaurimento. Inizio a correre verso l'uscita.
Tutti mi guardano, alcuni mi dicono 'non correre, siamo in ospedale'.
Mi blocco.
O meglio, qualcuno mi blocca.
Una ragazzina, avrà più o meno tredici anni.
Ha un quaderno e una penna. 'Mi fai l'autografo?' vede che non rispondo. La guardo meglio. Indossa una parrucca, presumo.
E' pallida, parecchio magra e indossa un pigiama. Penso sia ricoverata lì anche lei.
Le firmo il foglio che mi sta porgendo da ben due minuti, mi salta addosso mentre mi sussurra un 'grazie di tutto ciò che fai per me'.
Sciolgo la presa e le sorrido.
-Sei importante, tu... tu sei la ragione per cui io sorrido, per cui continuo a combattere contro la malattia che mi invade il sangue, tu e Zayn, Louis, Liam, Niall siete il mio sogno. E adesso ne ho realizzato una parte, piccola ma ce l'ho fatta. È strano, forse anche sciocco, vivere per un sogno.
Io ci credo, so che un giorno vi vedrò tutti insieme cantare di fronte a me. Per adesso mi accontento di aver visto te.-ha le lacrime agli occhi. Non smette di parlare, gli occhi le brillano, sembra che stia parlando di un tesoro, di qualcosa di realmente importante... invece parla solo di me.
-Come... come ti chiami?
-
Kelsey.
-Allora Kelsey, ti piacerebbe venire ad un nostro concerto?- le porgo un paio di biglietti. Lei annuisce.
-Non ci credo. Spero di riuscire a realizzare il mio sogno. Grazie. Ti amo, sai sempre come tirarmi su il morale, ci sei sempre per me. Eppure fino ad ora non sapevi nemmeno che esisto.
-Grazie a te. Sei speciale, sei meravigliosa. Ti amo, piccola.- le do' un bacio sulla guancia e poi continuo il mio cammino.

Mi sento importante adesso, quella ragazza ha sorriso. Per merito mio.
A quanto pare servo a qualcosa. Accenno un sorriso. Poi Zayn mi riporta alla realtà.

-Senti Harry, per quello che è successo... adesso non importa.
-Zayn, scusami. E credimi: Elizabeth ama te. È stato solo un errore.
-Ok, beh... -mi abbraccia. Quell'abbraccio riesce a tranquillizzarmi. Vedo la bambina allontanarsi, non si accorge di Zayn. La raggiungo lasciando Zayn imbambolato.
-Kel, mi dici qual'è il numero della tua stanza?
-310.- balbetta.
-Bene, aspettami lì. Arrivo tra cinque minuti.
-Zayn, so che magari non è il momento ma dobbiamo fare una cosa. È importante. - già, lo è. Come lo sono io per lei. Corro a chiamare i ragazzi, loro non capiscono, ma mi seguono comunque. Non ho dimenticato Liz, né è passata in secondo piano... ma devo farlo. Quella bambina ha la leucemia e me ne rendo conto solo adesso.

Entriamo in quella stanza, 310. Lei è lì e non appena mi vede inizia a tremare.

-Posso entrare?
-C-certo.
-Ho una sorpresa.- faccio segno agli altri di non muoversi.
-Cos'è?- dice stupita.
-Ho il tuo sogno.- si alza. Ha capito che non sono solo. Dopo tre secondi realizza che è tutto vero, la vedo darsi un pizzicotto.
-Ehi, qual'è la tua canzone preferita?- Zayn. Ha un sorriso che gli illumina il viso. È finto, si vede. Ma alla ragazza non importa.
-Stand up.- dice incredula.
-From the moment I met you, everything changed, I knew I had to get you  whatever the pain.- inizia Liam.
-I had to take you and make you mine.- gli andiamo dietro io e Niall.
-I would walk through the desert I would walk down the aisle I would swim all the oceans, just to see you smile.
-Whatever it takes, it's fine.
-Whatever it takes, it's fine.
-Up, up oh-oh oh-oh, so put your hands up, up, up oh-oh oh-oh, cause it's a stand up I won't be leavin', till I finish stealin' every piece of your heart, every piece of your heart- anche lei canta con noi adesso.

Le cantiamo What makes you beautiful, lei ci ringrazia per l'ennesima volta e ci abbraccia.


-Ragazzi, i vostri sorrisi mi mettono allegria, a me e a tutte le altre directioner... perciò non so che avete oggi, magari è una giornata un po' nera per voi, però per favore non smettete di sorridere. Altrimenti smetto anche io.- ha capito anche lei che non va tutto bene. Ci saluta un ultima volta, poi andiamo.
-Harry.- Liam.
-Scusate ragazzi, è che ci teneva così tanto...
-Ma di che? Grazie piuttosto.

Torniamo di là. E il padre di Lizzie ci ferma: 'la voglio portare da sua madre, il medico ha detto che con le precauzioni giuste possiamo portarla lì, in Italia. Costerà tanto ma non è questo il problema.'
Non riusciamo a trovare altre parole se non un misero 'ok'.
Andiamo a salutarla uno dopo l'altro.
Lei domani andrà via.
'Ciao Lizzie, ti voglio bene.' la bacio sulla guancia ed esco dall'ospedale. E forse anche dalla sua vita, per sempre.



Ed ecco il penultimo capitolo.:3
(almeno credo)
vi piace?
Sì, so che è passato un mese, però 'perdonatemi'.
Di nuovo. ahahah.c:
Ho finito con la scuola, ora inizia l'estate! WOHOO!
shalalaa, ora vado a leggere le storie con cui sono rimasta indietro.
Recensite e un bacio.
Cccciao.

-El

  
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