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Autore: Ebby96    08/06/2012    1 recensioni
“Lacerata,ecco come mi sento.” Presi un respiro fra le lacrime e guardai il mio interlocutore “E’ come se fossi una garza, la stendi,la usi, ma se per caso agganci un filo cosa succede? Si squarcia, si rompe, diventa uno straccetto inutilizzabile. Io sono così. E non lo sono diventata per colpa mia. ”
Lanciai un ultimo sguardo al ragazzo che stava ritto in piedi a guardarmi,cercando parole per replicare. “Troppo tardi” voltai le spalle e mi allontanai velocemente
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Lacerata,ecco come mi sento.” Presi un respiro fra le lacrime e guardai il mio interlocutore “E’ come se fossi una garza, la stendi,la usi, ma se per caso agganci un filo cosa succede? Si squarcia, si rompe, diventa uno straccetto inutilizzabile. Io sono così. E non lo sono diventata per colpa mia. ”
Lanciai un ultimo sguardo al ragazzo che stava ritto in piedi a guardarmi,cercando parole per replicare. “Troppo tardi” voltai le spalle e mi allontanai velocemente
 
3 mesi dopo….
Beeep beeeep. Maledetti automobilisti, proprio quando ero di fretta chi mi trovavo davanti?qualche vecchietto incapace di superare i 20 km/h oppure qualche straniero imbranato alle prese con le prime guide a destra. Non sarei mai riuscita a raggiungere l’aeroporto in tempo. Abbassai completamente il finestrino con uno sbuffo, inspirando profondamente l’aria australiana per una delle ultime volte. Ripensai ai tre mesi passati a Sydney, lontana dall’umida Londra e da tutto quello che avevo lasciato lì: famiglia,amici e una montagna di problemi. Tre mesi per stare sola con me stessa e una città straniera tutta da scoprire.
Come cantano Timon e Pumba, la mia vita per questi mesi è stata un Hakuna Matata, senza pensieri, un susseguirsi di feste, posti e persone nuove.
Finalmente la macchina di fronte a me svoltò per un parcheggio, rendendomi libera di pigiare sulla tavoletta dell’acceleratore. I miei pensieri nel frattempo avevano iniziato a girare come le ruote della macchina.
Aereo, Londra, casa, amici, ragazz… Tabù! Quel pensierò si autocensurò con la stessa velocità con cui si era formato.
Immersa nei pensieri resi la macchina all’autonoleggio e mi infilai dentro il caotico aeroporto di Sydney, dirigendomi direttamente verso l’imbarco.
Mi sedetti in quelle scomode poltroncine,aspettando l’apertura del gate, che stranamente era in ritardo. Raccolsi i miei capelli biondi in una coda seguendo con lo sguardo una addetta all’apertura del gate che chiacchierava placidamente con una sua amica.  Bel modo di rubare lo stipendio!
I miei pensieri però furono interrotti da qualcuno che diceva con voce stupita il mio nome.  “Carrie? Sei tu veramente?” un ragazzo dai capelli lisci e gli occhi azzurri mi guardava con un sorriso a 32 denti. “Oh mio di Louis! Sei proprio tu? Che ci fai a Sydney?!” abbracciai fortissimo il mio pazzo compagno di banco delle superiori, che non rivedevo da qualche anno.
“Quello che ci fai tu, torno a casa,babe!” mi rispose abbracciandomi e trascinandomi verso il gate ora aperto.
Passai tutto il tempo a parlare con Louis dei vecchi tempi e ad aggiornarci sulle novità delle nostre vite. Louis aveva trovato lavoro come deejay in un locale al centro di  Londra, dove aveva acquistato una casa per conto suo. Per di più aveva proseguito gli studi universitari,dedicandosi alla giurisprudenza.
Eravamo nel mezzo dei nostri racconti quando le spie delle cinture di sicurezza si riaccesero e il gracchiare di un hostess ci avvisò che entro pochi minuti saremo atterrati. “Allora, Carr, come è finita con Harry?”.
Sentii il terreno sprofondarmi sotto i piedi a sentire pronunciare quel tanto temuto nome. “Ha…Harry?” pronunciai con non poca difficoltà, cercando una via d’uscita a quella situazione. La fortuna quel giorno era dalla mia parte, i portelloni furono aperti nel preciso istante in cui Louis tentava di aprire bocca, e con uno scatto degno di Bolt afferrai la borsa e scappai via da quello spazio troppo angusto per i pensieri che in quel momento iniziavano a darmi il bentornata a Londra.




Ciao a tutti! 
Ecco quì una nuova storia, 
non so come mi sia venuto in mente di scriverla,ma una mattina mi sono svegliata con Torn (della Imbruglia, cantata anche dai nostri cari 1D)  in testa e l'inizio di questa FF in testa. 
Hope you like it! Se vi va lasciatemi una recensione, anche piccola piccola! 
xx Ebby

  
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