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Autore: pizza girl    08/06/2012    19 recensioni
[Dal Prologo.]
Davanti a me si prospettava un altro stupido giorno di scuola.
Amavo andarci, non sopportavo semplicemente le persone che c’erano al suo interno. O eri popolare, o valevi meno di zero.
Mi alzai dal letto, andai in bagno e mi guardai allo specchio. Una ragazza dai lunghi capelli arruffati biondi e gli occhi azzurro cielo coperti da due lenti mi guardò di rimando. Mi diedi una lavata veloce, tornai incamera e presi dall’armadio i primi vestiti che vi trovai. Non ero un amante della moda, anzi, tutto il contrario: ogni mattina mi svegliavo e prendevo dall’armadio i primi vestiti che trovavo e molto spesso non ero esattamente all’ultimo grido, non è che non me li potessi permettere, anzi, mio padre era avvocato e mia madre medico, semplicemente non mi interessavano.
Quel pomeriggio avrei dovuto dare ripetizioni di matematica a un ragazzo che non aveva voluto lasciare il suo nome...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1.
 

*Driiiiiin*
Merda, la sveglia. Quanto poteva essere odioso un semplice suono?
Come ogni mattina mi misi a cercare a tentoni gli occhiali, una volta inforcati mi precipitai in bagno per lavarmi. Tornai nella mia camera e aprendo l’armadio presi i primi vestiti mi capitarono: un paio di jeans, una canottiera rossa che mi andava enorme e le mie amate Vans grigie. Presi lo zaino e mi fiondai a far colazione.
«Carrie, che ci fai già in piedi ? » mi chiese mia madre affacciandosi alla cucina.
«Niente, faccio colazione e poi devo andare a dare ripetizioni a uno. » risposi mettendo il succo d’acero su un pancake avanzato dal giorno prima.
«A quest’ora del mattino?! » chiese prendendomi il cibo dalle mani e scansandomi di lato per cucinare lei.
«Sì, è una capra in matematica e tra poco abbiamo il test di trigonometria… »
«Scusa, ma non avevi detto che era un ragazzo di prima? »
«Sì, ma ecco… - sgamata in pieno! - Non te lo posso dire… »
«Sono tua madre! Ho il diritto di sapere! »
«Mamma fidati di me… » risposi ingoiando l’ultimo pezzetto di colazione e bevendo un bicchiere di succo d’arancia tutto di un colpo.
«è qualcuno che conosco? »
«Ci vediamo dopo, ora devo scappare! » e così dicendo le diedi un bacio sulla guancia e sgusciai fuori dalla camera e mi incamminai verso la scuola che distava circa mezz’ora da casa mia a piedi.

«Sei in ritardo. » mi accolse Zayn con un sorriso sghembo.
«Sì, scusa, non ho la patente… » mentii sedendomi accanto a lui sulla gradinata.
«Non hai la patente? »
«No. »
«E come vieni a scuola normalmente? »
«Con mio fratello. »
«Brad? »
«Sì. »
«Ah… - silenzio - Non hai risposto al mio messaggio ieri. »
«Sì be', non avevo soldi. » era una gran bella bugia, non dovevo mai rispondere a messaggi o chiamata chi sa chi, ero quel tipo di ragazza che viene chiamate "forever alone", perciò soldi ne avevo a palate sul telefono, semplicemente non mi andava di rispondere a quel presuntuoso. Più che altro: che avrei dovuto rispondere?
«Capisco. »
«Come hai avuto il mio numero? »
«Non te lo dirò mai. Cominciamo? »
«Ok, allora iniziamo con un breve ripasso. »
«Va bene, ieri pomeriggio ho studiato. » mi sorrise nuovamente aspettandosi chi sa che. Voleva un premio? Aveva solo fatto il suo dovere di studente!
«Bravo. » risposi svogliata prendendo il mio quaderno.
«Non è poi così complicato! »
«Bè no, basta concentrarsi un pochino… »
«Sì esatto. » mi stava osservando intensamente e dovetti abbassare lo sguardo. Non riuscivo a guardarlo negli occhi, erano così profondi!
Dopo qualche istante di silenzio imbarazzato decisi di prendere in mano la situazione.
«Bene, vai a pagina 342 e facciamo l’esercizio 109. »
«Va bene. - rispose aprendo il libro - grazie ancora. »
Gli sorrisi. «Diamoci una mossa. »
Dopo due ore di esercizi sentimmo la campanella della scuola in lontananza.
«Bene - dissi chiudendo il libro - direi che oggi abbiamo fatto qualche passo avanti! »
«Sì, ne sono contento. »
«Bè, ci si vede! » gli risposi incamminandomi verso l’ingresso.
«Aspettami, andiamo insieme… »
«Scusa?! » mi voltai sbalordita.
«Aspettami, andiamo insieme. » ripeté deciso.
«Sì, avevo capito benissimo che hai detto, mi sembra strano però! »
«Cioè? »
«”Non dire a nessuno che mi stai dando ripetizioni.” » gli feci il verso.
«Sì, vedi, non mi piace che sappiano ho chiesto aiuto. »
«Orgoglioso. » tossicchiai.
«Che hai detto? »
«Nulla. »
«E poi non sei una così cattiva compagnia. »
Eravamo arrivati nel corridoio degli armadietti e tutti ci guardavano con facce interrogative.
«Bè Malik, ci si vede. » lo salutai dirigendomi verso Zach che mi aspettava.
«Domani mattina, stessa ora, stesso posto? »
«Hai ancora bisogno di aiuto? »
«Sì se non ti dispiace… »
«Va bene, a domani. »
«Che ci facevi con quell’idiota di Malik?! » mi attaccò Zach non appena lo raggiunsi.
«Niente, stamattina gli ho dato ripetizioni di matematica… »
«Zayn Malik ti ha chiesto… »
«Stttth! - lo ammutolì prima che ci sentisse l’intera scuola - non urlare! »
«Scusa, scusa…allora, com’è? »
«Sai, non è poi così mentalmente ritardato come credevo e non è nemmeno così antipatico..! »
«Carrie, ti prego! Devo ricordarti ogni soprannome che ti ha dato? Da quale inizio? “Castoro”… »
«Smettila! » lo rimproverai tappandogli la bocca con una mano.
«Vedi che ho ragione? » mugugno tra le mie dita.
«Sì, ok, non è un santo ma non è neanche un completo stupido! »
«Come vuoi. Secondo me farai la fine di quelle ragazzine urlanti che sbavano dietro a lui e ai suoi amici… »
«Non credo proprio! Il caso è chiuso. Andiamo in classe, non voglio arrivare tardi. »
«Va bene, ci vediamo a pranzo. » e così dicendo si avviò verso la sua ora di italiano, mentre a me toccava educazione fisica.

«L’hai vista bene? »
«Chi? »
«Quella, Pannie, Genny o come diavolo si chiama! Quella che stamattina se n’è arrivata a scuola con Zayn! »
Odiavo le mie compagne di ginnastica, erano una più pettegola dell’altra e se non trovavano qualcuno di cui sparlare non erano soddisfatte.
«Con quella è arrivato?! Ma l’ha vista bene almeno?! È orribile!»
«Pensa che ho sentito che so sono visti anche ieri pomeriggio! È per quello che lui ieri non era agli allenamenti! »
«Non ci credo! »
«Siete capaci di pensare a voi stesse invece che a quello che fa o non Malik? E comunque è Carrie! » chiesi scocciata.
«è vero che vi frequentate? »
«No, e non sono cavoli tuoi! »
«Jenkins, tocca a te! » mi urlò la professoressa Owen.
Mi diressi verso la trave e salì incerta. Non appena il mio piede destro toccò la superficie di quell’attrezzo mille emozioni riempirono il mio cuore. Io ero nata lì sopra, fin da piccola avevo amato la ginnastica artistica e la trave in particolare, mi sentivo a mio agio. Bella. Leggera. Armoniosa. Perfetta. Ma poi qualcosa era successo. Ero caduta e da allora mia madre mi aveva impedito di continuare la mia "cariera” di ginnasta.
Iniziai l’esercizio senza guardare ciò che mi accadeva attorno e appena atterrai dopo la ruota in chiusura senti qualcuno applaudire. Mi voltai e vidi un due occhi cioccolato, intensi, che mi guardavano accompagnati da un sorriso perfetto.
«Brava Carrie! »
«Malik, torni nel suo gruppo per favore! » lo rimproverò la Owen. Lui si voltò e prima di avviarsi verso il suo professore mi fece l’occhiolino.
Sorrisi involontariamente “Carrie che fai! Sembri una di quelle ragazzine ebeti che sorridono ogni qualvolta uno di quei cinque idioti è a un metro di distanza!”
Tornai in fila con le ragazze che avevano già svolto l’esercizio e attesi paziente la fine della lezione.
Non appena la campanella suonò mi precipitai al mio armadietto, l’ora seguente avrei avuto matematica e volevo vedere i progressi di Malik, insomma, se avesse fatto una bella figura con il professore ne sarei stata orgogliosa…
«Dove corri Carrie? »
Ed eccolo lì, Zayn Malik che mi parlava di nuovo. Fino al giorno prima non avevo mai sentito la sua voce rivolgersi a me se non per insultarmi con i suoi amici dementi, anzi, non voleva nemmeno si sapesse gli dessi ripetizioni, e ora, d’improvviso, mi parlava.
«Attenzione Malik, non vorrai parlarmi troppo! »
«Spiritosa! Senti, in palestra ho sentito voci su di noi e… »
«Tranquillo, ho smentito tutto. »
«Bene! - fece un gesto come per togliersi un peso dallo stomaco e continuò - Non voglio pensino cose strane. Insomma….io sono Zayn Malik e tu Carrie Jenkins… »
«Sì, capisco. » uno come lui non avrebbe mai voluto sentire in giro voci del genere! Come aveva detto lui: “ Zayn Malik e tu Carrie Jenkin
«Domani magari è meglio se ci vediamo lontani da occhi indiscreti, è un problema se vengo a casa tua per le 7? Nessuno sa dove abiti e quindi di sicuro nessuno ci vedrà… »
«Ti faccio sapere. »
«Va bene, mandami un messaggio! »
«Sì. »

«Jenkins è in ritardo! Due volte in due giorni, non va bene! »
«Mi scusi professor Richardson, sono stata trattenuta da… » mi bloccai appena in tempo.
«Da chi scusi? » mi incalzò il professore.
«Dalla coda in bagno. » risposi frettolosamente.
«Va bene, si accomodi, ma che non succeda più! »
«Certamente. »
Mi accomodai al fianco di Zach che come al solito iniziò a bombardarmi di domande.
«Allora? Che fine avevi fatto? »
«Malik mi ha fermata dopo educazione fisica. »
«E che voleva? »
«Chiedermi se domani poteva venire da me per le ripetizioni in modo da non essere visti… »
«Io non lo capisco quel ragazzo. Innanzi tutto stamattina sembrava volesse a tutti i costi farsi vedere con te e ora ti dice tutto il contrario; in secondo luogo io non capisco come mai non voglia farsi vedere con te in nessun modo, sai carina, sei simpatica! In più mica siete fidanzati, gli dai solo ripetizioni! »
«Caro il mio dolce Zach, tu dici così solo perché sei il mio migliore amico! Comunque prima di tutto è troppo orgoglioso per ammettere di aver bisogno di aiuto in matematica, secondo, come ha anche detto lui, io sono Carrie Jenkins, la ragazza sfigata della scu… »
«Signorina Jenkins, la prego, vuole spiegare lei? » ci interruppe Richardson.
«Io veramente… »
«Faccia silenzio! »
«Sì, professore. »
«Malik, è riuscito a risolvere l’esercizio di ieri? »
«Sì. » rispose lui con tono di sfida.
«Vediamo allora. » gli fece cenno di avvicinarsi alla lavagna. Il moro iniziò a scrivere la soluzione lasciando il professore di stucco. Mi sentivo orgogliosa del mio lavoro.

Alle quattro suonò l’ultima campanella e io mi diressi alla macchina. Brad era già lì ad aspettarmi con il motore acceso, come al solito.
«Com’è andata la tua giornata? » mi chiese non appena misi piede sull’auto.
«Non male, la tua? »
«Non male. Ho sentito un mucchio di voci su te e Zayn oggi! »
«Non farci caso, in questa scuola basta avvicinarsi a una persona dell’altro sesso di un metro e già i gossip iniziano a girare. »
«Sicura sia solo un gossip? »
«Sì, perché non dovrebbe? »
«Bè ieri mi ha chiesto il tuo numero… »
«è solo perché gli sto dando ripetizioni di trigonometria Brad, niente di più. »
«Meglio così! » rispose con un sorriso.
*Biip* il mio cellulare. Un numero sconosciuto:
“Merito tuo se oggi ho smerdato Richardson ahah :D -Z”
Lessi il messaggio e rimisi il cellulare in tasca.
«Chi era? »
«Nessuno. »
Eravamo finalmente a casa.


---
Ed ecco qua il nuovo capitolo! Che ve ne pare? Io onestamente non sono molto soddisfatta >.<
Che dire, grazie mille per le ben 13 recensioni del primo capitolo! Mi volete morta per caso? Grazie mille! Direi che ci sta anche di dovere un grazie a tutti quelli che hanno messo la storia tra le seguite/ricordate/recensite e a quelli che leggono semplicemente :)
Allora, come ve lo immaginate Zach?
Io un po’ come Logan Lerman, semplice, tenero (e poi ve bè, la bellezza viene di conseguenza u.u)

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Al prossimo capitolo!
xoxo
B.

   
 
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