Capitolo VIII
Un cigno! Mi ha
trasformata in un cigno! Ricordo di un storia famosa con una trama
simile.
Ho detto simile… non uguale!
Sconvolta per
quel che era successo volai via in lacrime, disperata, cercando in
tutti i modi
di raggiungere
Ma quando sbirciai la strada,
non vidi
nessuno e fu allora che mi spaventai a tal punto da scappare via! Si
perché se
lui non era lì, ma potevo sentirlo, significa solo che con qualche
incantesimo
è riuscito ad infiltrarsi nella mia mente! Significa che può seguirmi
ovunque! Significa
che non potrà perdermi di vista nemmeno un attimo!
E mentre volavo ancora più
assennata di
prima, svenni dal terrore.
Mi risvegliai che era sera.
Supposi che
era tardi poiché non vedevo nessuno. Ero arrotolata su me stessa sulla
Senna. E
come sospettavo, non era un sogno, ma pura e cattivissima realtà.
Sentii un
passo felpato avvicinarsi alle sponde, intuii subito chi era…
- Ti sei ripresa? – mi domandò
con
finto interesse.
- Non mi avrai … - dissi poco
convinta.
- Non lo metto in dubbio … Ci
vediamo
domani. Così ti porto qualcosa da mangiare. Spero tu impari a cacciare
i
pesciolini, perché non verrò a sfamarti sempre io, ma soprattutto spero
che tu
ti abitui alla cucina… che ti aspetta! – e col suo solito ghigno se ne
andò.
Questo è ricatto…
Riuscivo a pensare solo a
questo in
quel momento. Ma dopo un po’ che non riuscivo a chiudere occhio,
cominciai a
pensare seriamente alla nuova situazione.
Chissà se mi stanno cercando.
Chissà se quando tornerò a casa si
arrabbieranno o sprizzeranno gioia da tutti i pori. Chissà se tornerò a
casa…
se tutto rimarrà uguale a prima, o tutto cambierà.
Senza rendermene conto si fece
ancora
più tardi. D’improvviso le campane suonarono, e solo allora mi resi
conto,
quindi, di che ore erano. Mezzanotte. Precisa. Il chiaro di luna sfiorò
le
acque del fiume e un bagliore mi circondò.
Poco dopo mi guardai le mani e
non c’erano
né piume né biancore, solo pelle rosata. Ma oltre alle braccia avevo
anche un
paio di gambe, e ciò significava che stavo per sprofondare nel fiume.
Come volevasi dimostrare.
Nuotai velocemente fino alla
riva. Tutta
bagnata non so come mi rialzai, correndo senza sapere dove. A casa non
sarei
tornata. Troppe questioni irrisolte.
- Non puoi scappare. –
Balzai. Di nuovo la sua voce
nella mia
testa.
Perché? mi domandavo Perché
non posso scappare?
- Perché all’alba ritornerai un
cigno. Ovunque
tu sia… -
Un brivido viscido mi risalì
sulla
schiena.
Ovunque io sia…
Di notte in un modo, di giorno
in un altro, questa sarà la norma…
stranamente anche questa frase mi sapeva tanto di un film che ho già
visto…solo
che il mio incantesimo non prevede baci… ma solo patti. Affari, li
chiamerebbe
mio padre.
Buona sera brava
gente. E così un altro capitolo è passato. Non immaginavo
di poter scrivere così tanto su questa Eris. Ma vedrete che i colpi di
scena
non mancheranno con lei. Quindi spero di rivedervi al prossimo capitolo
anche
se… ehm… mi… dispiace… tanto… per aver… aggiornato… così tardi… o_o ….
No sul
serio, sono dispiaciuta T___T ma ho avuto molto, troppo da studiare.
Spero non
mi starete odiando… buona notte! (perché sono le 0:41) E vi auguro
buone
vacanze! Mi raccomando abbronzatevi! Baci!
PS:
a proposito, in tanto che non aggiornavo,
ho anche cambiato nome XD spero vi
piaccia!