You know no one dies, in these love town lies,
Through our love drowned eyes, we’ll watch you sleep tonight.
Although no
one understood we were holding back the flood,
Learning how to dance the rain.
We were holding back the flood they said we’d never dance again.
Take That – The flood
-Ti rendi
conto di quello che le hai fatto passare in questi anni? È volata da un capo
all’altro del mondo nel tentativo di dimenticarti! E ora ti permetti di tornare a tormentarla fin dentro casa
sua?!- sputò Adam come il peggiore degli insulti mentre lo ritirava su per i
capelli.
Michael
strattonò indietro il fratello per calmarlo però ogni tentativo sembrava
accenderlo di una furia nuova. Era inutile cercare di calmarlo. Si doveva solo
sperare che la furia scemasse, almeno un’po’.
Non sapeva
cosa diavolo stesse accadendo in casa
sua ma quel rumore secco di un istante prima non era un buon segno. Scattò
immediatamente in piedi, impalmò la bacchetta, infilò l’abitino da notte e corse in cucina.
L’orrore si
dipinse sul viso di Hermione.
Un grido strozzato
fu emesso dalle sue labbra ancora gonfie dai baci.
I tre
ragazzi si voltarono contemporaneamente. Ebbero tutti la stessa reazione:
avvicinarsi a lei.
Lei però li
fermò spianando la bacchetta nella loro direzione.
-Cosa
diavolo state facendo?! Adam lascia stare Draco! – strillò strattonando il moro
per la camicia.
L’altro però
se la scrollò malamente dalla manica facendola però strappare.
-Ecco! Ecco!
Sei ridiventata la sua puttana! Ti è bastato rivederlo e non hai esitato un
attimo a riaccucciarti tra le sue gambe come la peggiore delle meretrici! Sei
una stupida!- le ringhiò contro spintonandola – e posa la bacchetta altrimenti
te la spezzo! Guarda come ti sei vestita per lui! Ti odio Hermione!- finì
spingendoli via entrambi.
Con le
lacrime agli occhi Hermione raccolse il biondo dal freddo pavimento e lo
posizionò sul divano nel soggiorno.
-Mi…mi
dispiace ma Adam è… è molto irruento però è buono! Non…non so cosa gli sia
preso, io…- in quel momento non sapeva nemmeno lei cosa fare. Era divisa tra due
fuochi: la famiglia e l’amore.
Adam uscì
dal bagno di servizio asciugandosi il petto tatuato dopo essersi pulito dal
sudore e da alcuni schizzi di sangue di Draco. La rabbia non era ancora
passata.
-
È
inutile che cerchi di giustificarmi ai suoi occhi… entro questa notte lo
ammazzo se non sparisce! Ti ha reso lo spettro della mia Hermione per anni! Per
anni! Dov’era quando sei arrivata qui in lacrime chiedendo di dimenticarti del
mondo?! Dov’era quando per colpa sua la
notte gridavi?! Dov’era quando cercavo di farti mangiare senza alcun
risultato?!- continuava imperterrito a
gridare tutto ciò che le era capitato di brutto in quegli anni – Dov’era lui
quando è capitato quell’incidente nel vostro mondo?! Quando avevi bisogno di
qualcuno che ti tirava su il morale perché non riuscivi a perdonarti quello che
era successo lui dov’era cazzo?!- oramai
era un fiume in piena.
-Quando
quello stramaledetto pomeriggio ti mettesti a provare tutti i vestiti che ti aveva regalato lui e scivolando nello
strascico di seta battesti la testa lui dov’era?!- abbaiò al limite delle
lacrime- era al tuo capezzale insieme a Mich e George?! Era lì quando per
ventiquattr’ore ricordavi solo il suo stramaledetto nome?! Non ricordavi il tuo
ma il suo si!- Hermione cominciò a singhiozzare- e vogliamo parlare di quando
tornasti a casa con quell’altro scherzo della natura?! La tua sputata
fotocopia!- strillò come un ossesso nella direzione di Draco- e cosa succede
con questo? Lo trova a letto con una delle sue amiche?! Uno la lascia perché ha
bisogno di capire, l’altro la tradisce poi torniamo qui e la scopiamo senza
ritegno, tanto tra qualche settimana avrai bisogno di capire qualche altra cosa
e la mollerai di nuovo! E noi dovremo di nuovo raccogliere Hermione in mille
pezzi! E assolutamente non voglio che questo accada! Quindi ora te ne vai prima
che ti spezzo l’osso del collo con la chitarra!- quello era Adam: un ragazzo
eccessivamente legato alla cugina che non ammetteva l’amore che collegava
quella ragazza splendida a quell’uomo che non la meritava per nessuna ragione
al mondo.
Era stata
maledettamente male in quegli anni. Lei, però, lo amava ancora. Com’era
possibile? Quanti misteri celava quel sentimento!
-E tu vatti
a mettere qualcosa di decente! Odio la
seta! Odio tutto ciò che ti collega a lui! Odio il fatto che per compiacere lui
annulli te stessa! Hermione mi capisci?!- ricominciò a gridarle contro
stringendole le braccia in una morsa di ferro – Hermione mandalo via, te ne
prego. Ti prometto che non lo tocco più ma se ne deve andare dalla tua vita! Ti
prego, Hermione!- la guardava negli occhi ma più lei tardava a rispondere più
il moro stringeva la presa ferrea. Stava iniziando a farle del male.
-Adam io…io
non posso! Lui è venuto in ospedale con un’infezione allo stomaco e per alcuni
giorni deve restare qui perché de…deve curarsi e poi…- la ragazza stava
cercando di spiegare sommariamente il motivo per cui Draco si trovasse lì per
farlo calmare e a limite farlo andare a dormire ma il biondo non aveva capito
un bel niente. Con la bacchetta di Hermione aveva trasfigurato i pantaloni del
pigiama in un paio di jeans comodi e in quel preciso istante era tornato
vestito di tutto punto pronto per uscire da quella casa. Passò davanti alla
ragazza stretta tra le braccia del cugino e aprì la porta d’ingresso pronto per
lasciarla in pace. Definitivamente.
Lui non la
meritava, era inutile continuare a sperarci. Quindi da brava serpe era pronto a
strisciare via al posto di restare lì a reclamare il suo amore.
-Hermione io
vado. Non voglio procurarti altri guai. Torno al mio rifugio per la notte poi
domattina chiamo Blaise e mi faccio venire a prendere con una passaporta. Se un
giorno mi vorrai sai dove puoi trovarmi: il mio appartamento, Grimmauld Place e
casa Weasley oppure da Blaise e Theo.- stava per imboccare la porta quando una
mano calda gli si posò sulla spalla stringendogli la spalla in una morsa d’acciaio.
Dolorosa.
Senza voltarsi
tentò di continuare a camminare ma la mano non lo mollava.
-Senti Adam
ti lascio vincere, fammi andare via altrimenti non è detto che non ti spacco la
faccia!- concluse voltandosi di scatto.
Non c’era
Adam però, era Mich.
-Non
spaccherai la faccia a nessuno. Ora però rientri e te ne vai in camera da letto
altrimenti ti faccio male. Molto male.- richiuse la porta e lo
portò in camera da letto.
- Ora resta
qui ad aspettare Hermione. Fa’ l’uomo una volta tanto. Dimostrale quanto ci
tieni. Non fare sempre il solito. Ho visto i ricordi di Hermione dentro quel
coso di pietra…- continuò titubante.
-Nel
pensatoio, ho capito Mich. Ti ringrazio ma Adam temo che oltre a prendersela
con me, cosa che mi tocca fino ad un certo punto, temo possa prendersela con
Hermione e io non voglio questo. Sono venuto qui non per riconquistarla ti sono
sincero, stavo male e mi sono che lei lavorava in ospedale. Avevo bisogno di
lei si, ma come amica perché da qualche anno mi ero messo il cuore in pace sul
tema di lasciarla libera. Quando ci siamo lasciati, io non volevo lasciarla
davvero. Io…io volevo solo un’po’ di tempo prima di chiederle di sposarmi. Ma lei
invece mi freddò con le sue parole e a quel punto cosa avrei dovuto fare?! Dimmelo
Mich! Dopo poco partì per andare dai suoi genitori in Australia e chi ero io
per impedirglielo? Nessuno, ero un amico! Un
maledetto migliore amico! Così ho ripreso in mano la mia vita. Cosa potevo
fare? Eravamo in due mondi diversi, si era realizzata, aveva un fidanzato, perché
dovevo sconvolgerle tutti i piani?! Alla fine sono arrivato qui e – continuò intimorito
guardando ovunque tranne che negli occhi del moro – non ho saputo resistere
alla sua voce, al suo modo di fare, al suo corpo caldo che mi si è stretto
addosso appena mi ha rivisto. Io sono pazzamente innamorato di lei ma se questo
creerà problemi alla sua vita io vado via. Basta.-
Michael lo
guardava sbalordito. Nel pensatoio della cugina lo aveva visto in un modo
nettamente differente. Quel bamboccio riusciva ad aprirsi a tutti tranne che ad
Hermione! Che stupido!
-Saresti
disposto a farti spezzare l’osso del collo da Adam pur di stare con Mione? Rispondi
sinceramente Draco.- fece con un sorriso tirato mentre stava per uscire dalla
camera. Dopo qualche attimo di pausa però ottenne risposta.
-Macinerei
ogni mio osso per starle accanto.-
La porta si
chiuse con un sinistro cigolio.
-Adam,
aprimi la tua mente quando ti parlo. Non puoi farti accecare così dall’odio. Si,
anche io probabilmente ti avrei difeso come una leonessa però lo hai picchiato.
Lo hai pestato a sangue!- lo sguardo di Adam non mutò di una virgola- Ok, di
lui non ti frega niente. Va bene, che ne dici dei segni che mi hai fatto alle
braccia?- immediatamente lo sguardo cambiò, si fece colpevole- Vedi? La tua
furia non ti ha fatto distinguere nulla! Hai preso alla cieca ed hai attaccato!
Devi capire che Draco resterà qui fino a quando avrà bisogno di me. Che poi
vorrà andare via me ne farò una ragione. Non ho più voglia di discutere su
questo punto. Oramai il mio cuore potrebbe curarlo solo lui. Se se ne andrà non
verserò una lacrima. Te lo prometto. Appoggiami però, perché senza di te io
sono il nulla. Ti voglio bene Ad!- concluse spiaccicandosi addosso al moro che
dopo meno di un secondo strinse la vita della cugina in un abbraccio morboso.
-Ragazzi,
sentite io l’ho messo di là perché non si poteva permettere di farlo andar via,
però ora che si fa?- Mich gesticolava freneticamente.
Era totalmente diverso da Adam, non aveva
tatuaggi né piercing. Aveva i capelli con un taglio classico rispetto a quello
mezzo rasato e mezzo lasciato lungo dell’altro. Anche la corporatura era
diversa: Mich era decisamente più robusto mentre Adam era alto e muscoloso
grazie alle intense sessioni di palestra.
-Io…posso
andarci io!- fece Hermione alzandosi di scatto ma Adam la rispinse sul divano.
-No, ci vado
io. Questa sarà l’ultima volta che ci parlo però. Se mi indispone però gli
spezzo il collo. Punto!- e si avviò verso la camera da letto.
“Ciao Granger! Che fai?”
“Ciao Draco, niente sto studiando… e
tu?”
“Sono appena tornato da casa di un’amica.
Ogni tanto ci vuole, sai com’è…”
“…”
“Granger? Tutto ok?”
“Sisi…scusa ma non c’è molto campo! Ci
sentiamo!”
“Granger come va? È da molto che non
ci sentiamo! Non rispondi più alle mie chiamate! C’è qualcosa che non va? Sai che
puoi dirmelo, sono o no uno dei tuoi migliori amici? Rispondimi Mezzosangue!!!”
Due giorni dopo
“Ciao Malferret! Perdonami ma tra lo
studio e il praticantato sono sempre impegnata! Certo che sei mio amico! Non preoccuparti…
ci sentiamo presto!”
Tre mesi dopo
“Granger buon compleanno!”
“Ciao! Ti ringrazio del pensiero! Come
va?”
“Oh bene, sono di corsa perché devo
andare a prendere Alicia…”
“Ah capisco…ti lascio andare allora…”
“No, non preoccuparti possiamo
parlare…cosa mi dici di bello Herm?”
“…”
“Herm? Sei già ubriaca?”
“N…no, non preoccuparti. Senti ho da
fare ci sentiamo! Salutami Alicia!”
“Ma se non la conosci!”
“Appunto!”
Tu-tu-tu-tu…
-Senti
biondo… adesso parliamo e se non mi piaceranno le tue risposte sappi che ti
farò morire su questo pavimento con il collo rotto. Non ci vogliono le vostre
bacchette per uccidere con semplicità. Te lo dico chiaro e tondo: ti vorrei
morto ma ucciderebbe me vedere Hermione soffrire ancora per te. Quindi ti do
una settimana di tempo per provarmi che tieni
a lei. Dopodichè ti spedisco all’altro mondo senza rifletterci una
frazione di secondo in più, ci siamo chiariti, fratello?!- un cenno di capo gli
bastò- va bene. Quando tieni la bocca chiusa non sembri così male! Buonanotte!-
concluse sulla soglia della porta.
Adesso sarebbe
dovuta tornare Hermione e avrebbero parlato. Si, non voleva aspettare un attimo
in più.
Peccato che non si
ripresentò in camera da letto.