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Autore: Poseidonia    09/06/2012    4 recensioni
Cosa diavolo ci farà Draco Malfoy alla farmacia dove sta facendo il turno Hermione Granger ? Chi sarà quel moro che la segue ovunque e la mette perennemente in imbarazzo? Riuscirà Hermione a non cacciarsi, per colpa di quel furetto, in qualche altro pasticcio?
Estratto dal primo capitolo:
"-Salve, come posso aiutarla?- chiese placidamente mettendosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
L’uomo per tutta risposta tolse le Ray-Ban total black e con voce roca la sbalordì:
-Mezzosangue se non mi aiuti, ti giuro che mi ammazzo qui, seduta stante davanti ai tuoi occhi!"
Ambientata al giorno d'oggi e non si tiene conto di alcuni avvenimenti degli ultimi libri.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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                                                                You know no one dies, in these love town lies,
Through our love drowned eyes, we’ll watch you sleep tonight.

Although no one understood we were holding back the flood,
Learning how to dance the rain.
We were holding back the flood they said we’d never dance again.

   Take That – The flood



 

-Ti rendi conto di quello che le hai fatto passare in questi anni? È volata da un capo all’altro del mondo nel tentativo di dimenticarti! E ora ti permetti  di tornare a tormentarla fin dentro casa sua?!- sputò Adam come il peggiore degli insulti mentre lo ritirava su per i capelli.

Michael strattonò indietro il fratello per calmarlo però ogni tentativo sembrava accenderlo di una furia nuova. Era inutile cercare di calmarlo. Si doveva solo sperare che la furia scemasse, almeno un’po’.

 

 

 

 

Non sapeva cosa  diavolo stesse accadendo in casa sua ma quel rumore secco di un istante prima non era un buon segno. Scattò immediatamente in piedi, impalmò la bacchetta,  infilò l’abitino da notte e corse in cucina.

 

L’orrore si dipinse sul viso di Hermione.

Un grido strozzato fu emesso dalle sue labbra ancora gonfie dai baci.

 

I tre ragazzi si voltarono contemporaneamente. Ebbero tutti la stessa reazione: avvicinarsi a lei.

Lei però li fermò spianando la bacchetta nella loro direzione.

-Cosa diavolo state facendo?! Adam lascia stare Draco! – strillò strattonando il moro per la camicia.

L’altro però se la scrollò malamente dalla manica facendola però strappare.

-Ecco! Ecco! Sei ridiventata la sua puttana! Ti è bastato rivederlo e non hai esitato un attimo a riaccucciarti tra le sue gambe come la peggiore delle meretrici! Sei una stupida!- le ringhiò contro spintonandola – e posa la bacchetta altrimenti te la spezzo! Guarda come ti sei vestita per lui! Ti odio Hermione!- finì spingendoli via entrambi.

Con le lacrime agli occhi Hermione raccolse il biondo dal freddo pavimento e lo posizionò sul divano nel soggiorno.

-Mi…mi dispiace ma Adam è… è molto irruento però è buono! Non…non so cosa gli sia preso, io…- in quel momento non sapeva nemmeno lei cosa fare. Era divisa tra due fuochi: la famiglia e l’amore.

Adam uscì dal bagno di servizio asciugandosi il petto tatuato dopo essersi pulito dal sudore e da alcuni schizzi di sangue di Draco. La rabbia non era ancora passata.

-         È inutile che cerchi di giustificarmi ai suoi occhi… entro questa notte lo ammazzo se non sparisce! Ti ha reso lo spettro della mia Hermione per anni! Per anni! Dov’era quando sei arrivata qui in lacrime chiedendo di dimenticarti del mondo?!  Dov’era quando per colpa sua la notte gridavi?! Dov’era quando cercavo di farti mangiare senza alcun risultato?!-  continuava imperterrito a gridare tutto ciò che le era capitato di brutto in quegli anni – Dov’era lui quando è capitato quell’incidente nel vostro mondo?! Quando avevi bisogno di qualcuno che ti tirava su il morale perché non riuscivi a perdonarti quello che era successo lui dov’era cazzo?!-  oramai era un fiume in piena.

-Quando quello stramaledetto pomeriggio ti mettesti a provare tutti i vestiti  che ti aveva regalato lui e scivolando nello strascico di seta battesti la testa lui dov’era?!- abbaiò al limite delle lacrime- era al tuo capezzale insieme a Mich e George?! Era lì quando per ventiquattr’ore ricordavi solo il suo stramaledetto nome?! Non ricordavi il tuo ma il suo si!- Hermione cominciò a singhiozzare- e vogliamo parlare di quando tornasti a casa con quell’altro scherzo della natura?! La tua sputata fotocopia!- strillò come un ossesso nella direzione di Draco- e cosa succede con questo? Lo trova a letto con una delle sue amiche?! Uno la lascia perché ha bisogno di capire, l’altro la tradisce poi torniamo qui e la scopiamo senza ritegno, tanto tra qualche settimana avrai bisogno di capire qualche altra cosa e la mollerai di nuovo! E noi dovremo di nuovo raccogliere Hermione in mille pezzi! E assolutamente non voglio che questo accada! Quindi ora te ne vai prima che ti spezzo l’osso del collo con la chitarra!- quello era Adam: un ragazzo eccessivamente legato alla cugina che non ammetteva l’amore che collegava quella ragazza splendida a quell’uomo che non la meritava per nessuna ragione al mondo.

Era stata maledettamente male in quegli anni. Lei, però, lo amava ancora. Com’era possibile? Quanti misteri celava quel sentimento!

-E tu vatti a mettere qualcosa di  decente! Odio la seta! Odio tutto ciò che ti collega a lui! Odio il fatto che per compiacere lui annulli te stessa! Hermione mi capisci?!- ricominciò a gridarle contro stringendole le braccia in una morsa di ferro – Hermione mandalo via, te ne prego. Ti prometto che non lo tocco più ma se ne deve andare dalla tua vita! Ti prego, Hermione!- la guardava negli occhi ma più lei tardava a rispondere più il moro stringeva la presa ferrea. Stava iniziando a farle del male.

-Adam io…io non posso! Lui è venuto in ospedale con un’infezione allo stomaco e per alcuni giorni deve restare qui perché de…deve curarsi e poi…- la ragazza stava cercando di spiegare sommariamente il motivo per cui Draco si trovasse lì per farlo calmare e a limite farlo andare a dormire ma il biondo non aveva capito un bel niente. Con la bacchetta di Hermione aveva trasfigurato i pantaloni del pigiama in un paio di jeans comodi e in quel preciso istante era tornato vestito di tutto punto pronto per uscire da quella casa. Passò davanti alla ragazza stretta tra le braccia del cugino e aprì la porta d’ingresso pronto per lasciarla in pace. Definitivamente.

Lui non la meritava, era inutile continuare a sperarci. Quindi da brava serpe era pronto a strisciare via al posto di restare lì a reclamare il suo amore.

 

 

-Hermione io vado. Non voglio procurarti altri guai. Torno al mio rifugio per la notte poi domattina chiamo Blaise e mi faccio venire a prendere con una passaporta. Se un giorno mi vorrai sai dove puoi trovarmi: il mio appartamento, Grimmauld Place e casa Weasley oppure da Blaise e Theo.- stava per imboccare la porta quando una mano calda gli si posò sulla spalla stringendogli la spalla in una morsa d’acciaio. Dolorosa.

Senza voltarsi tentò di continuare a camminare ma la mano non lo mollava.

-Senti Adam ti lascio vincere, fammi andare via altrimenti non è detto che non ti spacco la faccia!- concluse voltandosi di scatto.

Non c’era Adam però, era Mich.

-Non spaccherai la faccia a nessuno. Ora però rientri e te ne vai in camera da letto altrimenti ti faccio male. Molto male.- richiuse la porta e lo portò in camera da letto.

- Ora resta qui ad aspettare Hermione. Fa’ l’uomo una volta tanto. Dimostrale quanto ci tieni. Non fare sempre il solito. Ho visto i ricordi di Hermione dentro quel coso di pietra…- continuò titubante.

-Nel pensatoio, ho capito Mich. Ti ringrazio ma Adam temo che oltre a prendersela con me, cosa che mi tocca fino ad un certo punto, temo possa prendersela con Hermione e io non voglio questo. Sono venuto qui non per riconquistarla ti sono sincero, stavo male e mi sono che lei lavorava in ospedale. Avevo bisogno di lei si, ma come amica perché da qualche anno mi ero messo il cuore in pace sul tema di lasciarla libera. Quando ci siamo lasciati, io non volevo lasciarla davvero. Io…io volevo solo un’po’ di tempo prima di chiederle di sposarmi. Ma lei invece mi freddò con le sue parole e a quel punto cosa avrei dovuto fare?! Dimmelo Mich! Dopo poco partì per andare dai suoi genitori in Australia e chi ero io per impedirglielo? Nessuno, ero un amico! Un maledetto migliore amico! Così ho ripreso in mano la mia vita. Cosa potevo fare? Eravamo in due mondi diversi, si era realizzata, aveva un fidanzato, perché dovevo sconvolgerle tutti i piani?! Alla fine sono arrivato qui e – continuò intimorito guardando ovunque tranne che negli occhi del moro – non ho saputo resistere alla sua voce, al suo modo di fare, al suo corpo caldo che mi si è stretto addosso appena mi ha rivisto. Io sono pazzamente innamorato di lei ma se questo creerà problemi alla sua vita io vado via. Basta.-

Michael lo guardava sbalordito. Nel pensatoio della cugina lo aveva visto in un modo nettamente differente. Quel bamboccio riusciva ad aprirsi a tutti tranne che ad Hermione! Che stupido!

-Saresti disposto a farti spezzare l’osso del collo da Adam pur di stare con Mione? Rispondi sinceramente Draco.- fece con un sorriso tirato mentre stava per uscire dalla camera. Dopo qualche attimo di pausa però ottenne risposta.

-Macinerei ogni mio osso per starle accanto.-

 

La porta si chiuse con un sinistro cigolio.

 

 

 

-Adam, aprimi la tua mente quando ti parlo. Non puoi farti accecare così dall’odio. Si, anche io probabilmente ti avrei difeso come una leonessa però lo hai picchiato. Lo hai pestato a sangue!- lo sguardo di Adam non mutò di una virgola- Ok, di lui non ti frega niente. Va bene, che ne dici dei segni che mi hai fatto alle braccia?- immediatamente lo sguardo cambiò, si fece colpevole- Vedi? La tua furia non ti ha fatto distinguere nulla! Hai preso alla cieca ed hai attaccato! Devi capire che Draco resterà qui fino a quando avrà bisogno di me. Che poi vorrà andare via me ne farò una ragione. Non ho più voglia di discutere su questo punto. Oramai il mio cuore potrebbe curarlo solo lui. Se se ne andrà non verserò una lacrima. Te lo prometto. Appoggiami però, perché senza di te io sono il nulla. Ti voglio bene Ad!- concluse spiaccicandosi addosso al moro che dopo meno di un secondo strinse la vita della cugina in un abbraccio morboso.

 

 

-Ragazzi, sentite io l’ho messo di là perché non si poteva permettere di farlo andar via, però ora che si fa?- Mich gesticolava freneticamente.

 Era totalmente diverso da Adam, non aveva tatuaggi né piercing. Aveva i capelli con un taglio classico rispetto a quello mezzo rasato e mezzo lasciato lungo dell’altro. Anche la corporatura era diversa: Mich era decisamente più robusto mentre Adam era alto e muscoloso grazie alle intense sessioni di palestra.

 

-Io…posso andarci io!- fece Hermione alzandosi di scatto ma Adam la rispinse sul divano.

-No, ci vado io. Questa sarà l’ultima volta che ci parlo però. Se mi indispone però gli spezzo il collo. Punto!- e si avviò verso la camera da letto.

 

 

 

 

“Ciao Granger! Che fai?”

“Ciao Draco, niente sto studiando… e tu?”

“Sono appena tornato da casa di un’amica. Ogni tanto ci vuole, sai com’è…”

“…”

“Granger? Tutto ok?”

“Sisi…scusa ma non c’è molto campo! Ci sentiamo!”

 

 

“Granger come va? È da molto che non ci sentiamo! Non rispondi più alle mie chiamate! C’è qualcosa che non va? Sai che puoi dirmelo, sono o no uno dei tuoi migliori amici? Rispondimi Mezzosangue!!!”

Due giorni dopo

“Ciao Malferret! Perdonami ma tra lo studio e il praticantato sono sempre impegnata! Certo che sei mio amico! Non preoccuparti… ci sentiamo presto!”

 

Tre mesi dopo

“Granger buon compleanno!”

“Ciao! Ti ringrazio del pensiero! Come va?”

“Oh bene, sono di corsa perché devo andare a prendere Alicia…”

“Ah capisco…ti lascio andare allora…”

“No, non preoccuparti possiamo parlare…cosa mi dici di bello Herm?”

“…”

“Herm? Sei già ubriaca?”

“N…no, non preoccuparti. Senti ho da fare ci sentiamo! Salutami Alicia!”

“Ma se non la conosci!”

“Appunto!”

Tu-tu-tu-tu…

 

 

 

 

-Senti biondo… adesso parliamo e se non mi piaceranno le tue risposte sappi che ti farò morire su questo pavimento con il collo rotto. Non ci vogliono le vostre bacchette per uccidere con semplicità. Te lo dico chiaro e tondo: ti vorrei morto ma ucciderebbe me vedere Hermione soffrire ancora per te. Quindi ti do una settimana di tempo per provarmi che tieni  a lei. Dopodichè ti spedisco all’altro mondo senza rifletterci una frazione di secondo in più, ci siamo chiariti, fratello?!- un cenno di capo gli bastò- va bene. Quando tieni la bocca chiusa non sembri così male! Buonanotte!- concluse sulla soglia della porta.

Adesso sarebbe dovuta tornare Hermione e avrebbero parlato. Si, non voleva aspettare un attimo in più.

 

 

Peccato che non si ripresentò in camera da letto.

   
 
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