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Autore: Rosmary    09/06/2012    10 recensioni
Tutto ha inizio l'ultimo giorno di vacanza: è un mix esplosivo! Immaginate un gruppo di ragazzi delle più svariate età, aggiungete un gioco pestifero e un'ignara ragazza che ha solo commesso l'errore di far amicizia con il suddetto gruppo di ragazzi.
Hogwarts sarà teatro di una piccola sfida sentimentale: tra professori esigenti e maghi oscuri, ci sarà anche qualcuno alle prese con guai ben diversi da questi.
«Ragazzi, ragazzi! Frenate! Siete sicuri di volerci giocare?»
«Dai, Charlie, hanno detto di sì»
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Ignari dell’ennesima punizione di Harry, Ron e Hermione passeggiano al parco. Entrambi imbarazzati, hanno chiacchierato dei compiti, della situazione tra Harry e i compagni, della responsabilità d’essere Prefetto. Hanno parlato un po’ di tutto, tra gote arrossate e sorrisi incerti, ma non hanno ancora affrontato quell’argomento. Hermione si è mostrata disponibile col ragazzo, ha accettato la tregua, stringendogli la mano. Ha accettato di passeggiare con lui e ascoltarlo.

«Inizia a farsi buio» Lo sguardo scuro di Hermione fissa il cielo.

«Già» Un profondo respiro e mani in tasca, stritolando ciò che resta dei pupazzi «Mi dispiace» Lo sguardo basso, deglutisce. Hermione non parla, è troppo imbarazzata per farlo, costringendo lui a continuare «Io non volevo» Il tono poco convinto. La strega, a queste parole, s’incupisce, mordendosi il labbro inferiore «Non so cosa mi sia preso» Non è esattamente questo il tipo di discorso che avrebbe voluto farle, ma è sin troppo timido e fare mille passi indietro è l’unico modo valido per uscire dall’assurda situazione. Si è già pentito del gesto avventato.

«Certo» Sibila lei, senza la forza di ribattere davvero. Che sia delusa? «Non… non preoccuparti» Un sorriso forzato accompagna le parole «Può capitare»

«Sì… cioè no, no!» Agita le mani dinanzi al volto esterrefatto di Hermione «Io… non voglio dire che sia normale, solo che…»

«Ho capito, Ron» Il sorriso forzato inizia a svanire. Questa conversazione sta diventando troppo dolorosa per lei. Ma, d’altra parte, è da quando si conoscono che ogni conversazione sedicente seria è troppo dolorosa «Va bene così. Fingiamo non sia successo nulla» Il tono s’indurisce man mano «Perché, in fin dei conti, è niente quello che è successo» Dritta al punto, con cattiveria. La voglia di ferirlo c’è tutta, e a giudicare dal capo basso di Ron ci è riuscita.

«Bene così» Il sibilo, questa volta, è di Ron. Rientrano assieme, in silenzio, dividendosi appena varcano la soglia dell’ingresso. A raggiungere Ron è un nervoso e contrariato Seamus, seguito da un paziente e solidale Dean.

«Sono in punizione» La voce stizzita dell’irlandese attrae l’attenzione di Ron.

«Perché?»

«Piton» Il dire pacato di Dean.

«Potter» Il tono risentito di Seamus.

«Non ho né tempo né voglia» S’accoda risoluto Ron. Alle sue parole, entrambi i ragazzi s’avvedono dell’aria affranta, nervosa e cupa del ragazzo. È Dean a dargli un’amichevole pacca sulla spalla.

«Cos’è successo?»

«Ho litigato con Hermione. Almeno credo» Scuote il capo, passando la mano fra i capelli rossi.

«In che senso hai litigato con Hermione? Stamattina l’hai baciata, non puoi averci litigato!» Gli occhi strabuzzati e il tono allarmato danno il bentornato a Seamus versione ultrà.

«Ma non lo so! Le ho detto che mi dispiaceva per il bacio…»

«Le hai detto che ti dispiaceva?» Lo sbigottimento è comune a entrambi i ragazzi, i quali scuotono anche il capo assieme.

«Non ci sai proprio fare»

«Dean ha ragione. Sei un completo disastro»

«Ehi!» Stringe i pugni Ron «Non mi sembra che voi siate circondati da ragazze!» L’esordio di Ron fa sorridere i due e, vedendoli sorridere, s’accorda anche lui. Dopotutto sono solo quindicenni.

 

****



Anche questa giornata è trascorsa nel peggiore dei modi. Gli studenti, nonostante sia solo l’inizio, iniziano a percepire la pressione della Umbridge. Harry è considerato da molti un esaltato, e Silente assieme a lui. Quasi tutti si dicono spaventati o semplicemente scocciati dalle continue dicerie del Profeta. A rendere l’atmosfera cupa vi sono anche le continue notizie d’avvistamenti di maghi oscuri evasi. Insomma, non c’è un solo motivo per stare tranquilli. A tutto questo s’aggiungono, poi, i vari drammi personali, e Hermione ha i suoi bei problemi.

«Hermione! Hermione!» Uno squittio fastidioso unito a risatine altrettanto fastidiose.

«Calì» Il saluto del Prefetto, estasiato dalla visione delle compagne di stanza «Non dovreste essere in camera?»

«Certo, certo! Però volevamo aspettarti!» Un altro squittio, più fastidioso del precedente, ammesso sia possibile naturalmente.

«Come mai, Lavanda?» Hermione continua a porsi distaccata, precedendole oltre il ritratto della Signora Grassa. Le due ragazze non le sono mai parse particolarmente simpatiche, ma da quando osannano la Cooman e la sua materia, la strega le ha catalogate come persone strane e svitate, da non frequentare.

«Beh, sai, volevamo conoscere i particolari!» L’indiana segue Hermione, parlandole concitata e sorridente.

«Sì! Abbiamo saputo che Ron Weasley ti ha baciata!» Lavanda e le sue frivole ciglia che sbatacchiano. Hermione non ha mai desiderato così tanto levare la bacchetta e ferire qualcuno. Fisicamente, non emotivamente, perché lo schianto deve essere ben visibile.

«Non so quali siano le vostre fonti, ma sono sbagliate» Non si scompone, non apparentemente, in realtà la sua mente lavora su immagini violente, dove lei prende a padellate Calì e Lavanda; quasi le scappa un sorriso.

«Oh… sul serio?» Il tono allucinato di Lavanda, la quale incrocia lo sguardo della pettegola amica «Seamus mi sembrava abbastanza convinto»

«Seamus avrà avuto voglia di prendervi in giro» Tossicchia Hermione «Come dargli torto» Denti stretti. Quest’ultima affermazione non viene recepita. Peccato che a interrompere il grazioso quadretto intervenga Fred, sorridente come non mai.

«Signore, buonasera!» Lo sguardo caratterizzato da un luccichio diabolico, il ghigno che cattura nell’immediato l’attenzione di Calì e Lavanda. Hermione, dal canto suo, non si scompone affatto «Sono davvero dispiaciuto» La mano si posa sul petto, all’altezza del cuore, teatralmente «Ma devo interrompere quest’incantevole conversazione»

«Oh, George…» Esordisce Lavanda.

Calì s’intromette, dando una gomitata a Lavanda e spostandola, così d’avere la visione del ragazzo tutta per sé «O, magari, Fred! Siete così simili!»

«Vero!» Una gomitata di Lavanda a Calì «Siete due gocce d’acqua!»

«Ma dai! Forse perché sono gemelli?!» L’intromissione di Hermione è inevitabile. Un lato di lei scalcia rabbioso. Quelle due stanno davvero flirtando con Fred? Il suddetto lato le impone d’intervenire «Perché non sei in camera? È tardi, dovrei punirvi tutti»

Ridacchia Fred, circondandole, di nuovo, le spalle con il proprio braccio «Granger, è ovvio perché non sia in camera» Le sorride sghembo, dimenticandosi completamente delle altre due, le quali intanto si colorano di un bel rosso-rabbia «Aspettavo te. Mi devi una risposta» Il solito tono sarcastico, curato dalla nonchalance propria dei gemelli. A Hermione inevitabilmente sfugge un sorriso.

«Ho chiesto alla professoressa» Questa volta è lei ad ammiccare «Ha detto che posso mostrartelo questa sera...» S’affretta ad aggiungere «...Quel Trofeo a cui eri interessato» Bastano queste parole a condurre la mano di Fred al polso della ragazza. Senza aspettare consensi, ma ghignando come un demonio, la porta via dalla Sala. Direzione: un’altra pazzia.

Nel frattempo, in Sala Comune, il rosso-rabbia di Calì e Lavanda si è tramutato in verde-invidia. Entrambe, borbottando frasi sconnesse, si dirigono al dormitorio. Solo poche parole sono comprensibili, come "stupida secchiona” o “quella racchia”; la voce dell’invidia è sempre la più amorevole.

 

****



«Devo farti i miei complimenti, Granger!»

«Perché?»

«Ma per tante cose!» Ridacchia, procedendo celere accanto a lei, non le tiene più il polso, non ne ha motivo «Iniziando dalla scusa inventata! Sembravamo avere un codice segreto!» Entusiasta per davvero, lo diverte la situazione «Insomma, ti sto facendo infrangere le regole! Sono un genio!» Lo afferma con tutta l’arroganza che possiede, senza smettere di ghignare.

«Non sopporto quelle due, mi hanno infastidita… così ho agito d’impulso»

«Splendido! Dovresti farlo più spesso!» Lei sorride, lui lo nota e sorride assieme a lei, proseguendo «E poi mi hai riconosciuto»

Si stringe nelle spalle la ragazza «Non ci voleva molto. Mi avevi…» Dato appuntamento «…Detto che ti saresti fatto trovare in Sala, dopo la ronda. Quindi non è stato difficile riconoscerti» Si mordicchia il labbro inferiore, avvertendo uno strano calore invaderle il corpo. Lui si limita a sorriderle «E comunque sono venuta con te solo per distrarmi» Lui ghigna, ma non le risponde «Oggi è stata una giornata strana, poi quelle due, tuo fratello… tu vinci la scommessa e io non torno in camera con le vipere»

«Calmati, Hermione» Fa una pausa, costringendola a guardarlo «Ti ho proposto una cosa, tu hai accettato. Fine. Non devi giustificarti»

«Non mi stavo giustificando» Lo dice poco convinta. Quel ragazzo è così diverso da Harry e Ron. Loro vogliono sempre spiegazioni, perché lui no? Non riesce proprio a capirlo «Fred… ma questo corridoio porta alle cucine» I sussurri diventano sempre più silenziosi.

«Infatti»

«Infatti?» Si blocca.

«Ѐ lì che stiamo andando!» Ridacchia all’espressione terrorizzata di Hermione.

«Non posso» Scuote il capo «Non posso!»

«Dai, Granger»

«No! Io… io pensavo volessi portarmi in un’altra botola»

«Tunnel!»

«Quello che è!» Sorridono assieme. Lui le cinge il polso, lei osserva il gesto, arrossendo «Non posso»

«Sai perché non sarei mai potuto finire nei Tassorosso?»

La domanda, ovviamente, spiazza totalmente Hermione. Strabuzza gli occhi «Cosa?»

«Rispondimi» Sembra addirittura serio.

Continua a osservarlo stranita, la domanda non ha senso «No» Ma i pazzi vanno assecondati.

«Perché non sono per niente paziente»

In un primo momento Hermione non comprende la portata della rivelazione, non comprende il perché dell’affermazione. Ma è sufficiente un ghigno di Fred seguito dal cingerle i fianchi per farle capire.

«Ma questo è vizio!» Indecisa se arrabbiarsi o divertirsi.

«Finché farai storie, sarai il mio bel sacco di patate!» Non c’è nessuno più romantico di Fred Weasley!

 

****



«Mi spieghi un’altra volta cos’è successo?»

«Harry, te l’ho già ripetuto dieci volte. Le ho chiesto scusa, lei…»

«Va bene, va bene» Il Prescelto è abbastanza nervoso, sarà la decima volta che chiede a Ron di raccontare l’accaduto «Non mi piace questa storia»

«E cosa avrei dovuto fare?»

«Non lo so, ma non mi piace» E lo sguardo di Harry incrocia quello di Neville, quest’ultimo, silenziosamente, annuisce in direzione dell’occhialuto studente.

 

****



«Eccoci» La mette giù. Sono nelle cucine, nessun Elfo a disturbarli. Fred estrae dalle tasche due bustine verdi «Attenta a non fare rumore»

«Non sono stupida» Stizzita. Si guarda intorno, notando con sorpresa che sono già pronte le pietanze per la colazione «Fred, ma come mai è già tutto pronto?»

«Che occhio!» Sogghigna, facendole cenno di seguirlo «Gli Elfi sono dei gran lavoratori»

«Lo so» Ancora stizzita. Ma lui non si scompone.

«Preparano sempre tutto con largo anticipo» Le porge una delle bustine verdi «Tutto è diviso in cinque gruppi, per i cinque tavoli. Vedi? Lì ci sono i nostri colori, è la nostra colazione!» Hermione afferra la bustina, guardandola con sospetto.

«Questa cos’è?»

«Roba dei Tiri Vispi! Io e George abbiamo bisogno dell’ultima sperimentazione» Sorride pestifero, iniziando ad aprire la sua bustina «Se viene ingerita o inalata fa stragi! Può avere effetto lassativo, può far venire la tosse, starnuti continui, o magari ti fa spuntare il pelo!» Lo sguardo sognante «Domani mattina ci sarà da ridere!»

Solo a queste parole Hermione sembra rendersi conto del perché si trovino nelle cucine. Il cipiglio severo s’impossessa immediatamente dei suoi tratti. Mani sui fianchi e sguardo furioso «Questo non accadrà mai! Hai capito? Mai! Non te lo permetterò!» La sua bustina è ormai sul pavimento, lei è furiosa «Tutto questo è sbagliato, infrangeremo un’infinità di regole, sia della scuola che della morale. Non si può fare. Hai sbagliato a portare me» Tutto d’un fiato, dinanzi all’espressione sghemba del ragazzo.

«Perché tu non hai mai infranto regole, vero?» Le sopracciglia s’inarcano. Hermione arrossisce «E non rifilarmi la cavolata dello scopo»

«Non è una cavolata!» Istintiva, pentendosi persino del lessico usato, arrossisce ancora di più, e lui sogghigna.

«Hermione…» Il tono canzonatorio, le si avvicina, poggiandole una mano sulla spalla «Hai accettato la seconda pazzia, non tirarti indietro»

«Non ricominciare con questa storia. Ho sbagliato a seguirti, me ne sono già pentita»

«Mettiamola così» Riprende la bustina caduta in terra, gliela porge nuovamente, sogghignando «Io e George dobbiamo testare questa polverina. A te la scelta: o la testiamo sui Serpeverde adesso, oppure domani mattina ci saranno tanti piccoli undicenni in Infermeria» Il tono provocatore e divertito. Lei, dinanzi a questa orrenda scelta, afferra la bustina, dirigendosi impettita ed arrabbiata verso le pietanze dei verde-argento.

«Sia chiaro, questa è l’ultima volta che ti seguo. Da domani, sparisci»

«Mi ferisci!» Ridacchia, avvicinandosi alle pietanze destinate ai professori.

«Fred!»

Sobbalza lui «Che vuoi?»

«Avevi detto i Serpeverde»

«Solo la Umbridge» Par pensarci «E Piton!»

«No!» L’espressione divertita tradisce le sue parole. Morale a parte, non pensa sia una cattiva idea avvelenare la colazione di quell’essere tremendo.

«Neanche se in cambio ti preparo una cioccolata?!»

«Bollente e dolcissima?»

«Affare fatto!»

****



Un nuovo giorno inizia, la maggior parte degli studenti è in Sala Grande per la colazione. Tutti spettatori di un quadretto impagabile. La Umbridge è stata assalita da un attacco di tosse convulsa. A Piton sono spuntate pustole sul nasone. La Cooman – sarà stata distrazione? – è dovuta correre al bagno per motivi impellenti. Al tavolo verde-argento, invece, vi sono situazioni per tutti i gusti. George, Fred e Lee non riescono a mangiare, tanto sono sconvolti dalle risate. Gli altri presenti, ovviamente, s’accodano a loro. Solo due ragazzi non trovano la forza per ridere della buffa situazione e sono gli stessi che si avvicinano alla ridacchiante Ginny.

«Ginny»

«Harry!» Non riesce a smettere di ridere «Hai visto?!»

Accenna un sorrisetto nervoso «Sì» Guarda Neville al suo fianco, nota il cenno d’assenso «Sai dov’è Hermione?»

«Ѐ appena uscita, si è avviata a Rune» Si alza in piedi la giovane, notando gli sguardi complici dei due Grifondoro «Perché?»

«No, niente, ora scusa... e ciao!» Il Prescelto e il Quasi-Prescelto escono, veloci, dalla Sala Grande.

«Dobbiamo muoverci» La voce preoccupata di Neville «Seamus ha saputo da Lavanda e Calì…»

«…Che ieri è sparita con Fred, lo so. Dobbiamo dirglielo»

«Cosa dovete dire a Hermione?»

I due ragazzi, terrorizzati, sgranano gli occhi, voltandosi in direzione del tornado dalla chioma rossa «Ginny!»





 



Angolo Autrice:
Salve! Tengo a ringraziare Just a little wizard, Krixi19, smelly13, Krisma e Roby_Aladimpa per le stupende recensioni! Mi spiace non essere riuscita a rispondervi singolarmente, ma non ho proprio avuto tempo. Ovviamente, colgo l'occasione per ringraziare anche tutti coloro che stanno seguendo la mia storia!
Ora vi chiederei una cortesia! Siccome tengo molto all'IC dei personaggi, mi servirebbe il vostro parere sul punto, fino ad ora come li trovate? Io sto cercando d'attenermi alla caratterizzazioni originali, ma c'è sempre il timore di stravolgere qualche carattere, e vi sarei grata se me lo faceste notare! Bene, smetto di scocciarvi e vi lascio sperando che questo capitolo vi sia piaciuto! Un bacio e alla prossima :)
 

 

   
 
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