XXX. 9 giugno
Itachi
era sempre stato un bambino tranquillo, silenzioso e
riservato. Neanche l'influenza di Shisui l'aveva cambiato e il che
è tutto
dire.
Quel 9 giugno, però, era irrequieto, ansioso. Si era svegliato presto ed era dalle 6.30 del mattino che camminava su e giù per il corridoio nervosamente.
Quando Mikoto apparve alla porta si fermò e sorrise. “Scusa, mamma, non volevo svegliarti”.
La donna sorrise e stampò un bacio sulla fronte del figlio. “Quando avrò il mio regalo, mamma?”, le chiese, arrivando finalmente alla causa del suo nervosismo.
La donna aveva sorriso dolcemente prendendogli la mano e appoggiandola sul pancione “Presto, Itachi, presto”.
[103 parole]
Note dell'autrice:
Ebbene sì, dopo un mese di latitanza, ho aggiornato questa raccolta, come promesso.
Beh, la colpa non è mia: ricordate le famose due settimane del terrore? Ebbene queste due, orrende, settimane si sono trasformate in un mese e sette giorni, ad essere precisi. Forse non sono neanche concluse, dipende tutto da com'è andata matematica perché sennò si allungano fino al 12 giugno. *depressione*
In ogni caso, con il fandom pieno di storie più o meno fluffose su Itachi non potevo non dare il mio contributo, no?
Questo è il mio fioretto per te, Sant'Itachi, tu che hai vegliato sui miei ultimi due compiti di latino che mi hanno portata a non avere più il debito. Ti ripago inanzitutto con questa drabble, poi si vedrà.
In ogni caso la bella storiella di Mikoto sul fatto che il fratellino minore sia un regalo, l'hanno usata i miei con mio fratello: a Itachi è arrivata una papera, a me una bestia rabbiosa. Che fregatura.
Comunque, so che non avrete sentito molto la mia mancanza, ma io sì. È bello essere tornata, finalmente!
Thanksgivings - Ringrazio Isa Cullen e Soly Dea per aver messo questa storia fra le seguite.
Angolo dell'autopubblicità - La depressione durante il mese di terrore, però, ha dato i suoi frutti. Per non annoiarvi troppo vi cito solo l'ultima che ho scritto (ieri sera in piena crisi esistenziale dovuta all'interrogazione di greco di oggi) ossia Bambola. Ah, un consiglio spassionato: leggetevi qualcosa di divertente dopo, ne avrete bisogno.
Quel 9 giugno, però, era irrequieto, ansioso. Si era svegliato presto ed era dalle 6.30 del mattino che camminava su e giù per il corridoio nervosamente.
Quando Mikoto apparve alla porta si fermò e sorrise. “Scusa, mamma, non volevo svegliarti”.
La donna sorrise e stampò un bacio sulla fronte del figlio. “Quando avrò il mio regalo, mamma?”, le chiese, arrivando finalmente alla causa del suo nervosismo.
La donna aveva sorriso dolcemente prendendogli la mano e appoggiandola sul pancione “Presto, Itachi, presto”.
[103 parole]
Note dell'autrice:
Ebbene sì, dopo un mese di latitanza, ho aggiornato questa raccolta, come promesso.
Beh, la colpa non è mia: ricordate le famose due settimane del terrore? Ebbene queste due, orrende, settimane si sono trasformate in un mese e sette giorni, ad essere precisi. Forse non sono neanche concluse, dipende tutto da com'è andata matematica perché sennò si allungano fino al 12 giugno. *depressione*
In ogni caso, con il fandom pieno di storie più o meno fluffose su Itachi non potevo non dare il mio contributo, no?
Questo è il mio fioretto per te, Sant'Itachi, tu che hai vegliato sui miei ultimi due compiti di latino che mi hanno portata a non avere più il debito. Ti ripago inanzitutto con questa drabble, poi si vedrà.
In ogni caso la bella storiella di Mikoto sul fatto che il fratellino minore sia un regalo, l'hanno usata i miei con mio fratello: a Itachi è arrivata una papera, a me una bestia rabbiosa. Che fregatura.
Comunque, so che non avrete sentito molto la mia mancanza, ma io sì. È bello essere tornata, finalmente!
Thanksgivings - Ringrazio Isa Cullen e Soly Dea per aver messo questa storia fra le seguite.
Angolo dell'autopubblicità - La depressione durante il mese di terrore, però, ha dato i suoi frutti. Per non annoiarvi troppo vi cito solo l'ultima che ho scritto (ieri sera in piena crisi esistenziale dovuta all'interrogazione di greco di oggi) ossia Bambola. Ah, un consiglio spassionato: leggetevi qualcosa di divertente dopo, ne avrete bisogno.