Tutto può
succedere
Prologo
Erano
passati 6 mesi dalla
grande battaglia contro gli alieni. Ormai la città era
tornata normale e tutti
avevano ripreso la loro vita di sempre. Solo una ragazzina, esile e
minuta, non
sembrava godersi quel bel pomeriggio estivo che invogliava a fare un
giro per i
negozi o a rilassarsi in uno dei parchi di Tokyo. Nervosa, col viso
coperto da
un berretto nero calato sugli occhi e da un grosso paio di occhiali
scuri e un
cappotto nero lungo fino ai piedi, nonostante il caldo, correva fra i
passanti,
guardandosi continuamente intorno e osservando a volte la fotografia
che teneva
fra le mani, anche quelle coperte da un paio di guanti neri a mezze
dita, che
lasciavano intravedere solo le dita bianchissime.
Nella
foto erano rappresentate
cinque ragazze, coi capelli di colori vivaci e un uniforme da
cameriera, e due
ragazzi, uno biondo e uno moro.
-Accipicchia- pensò la ragazza
–certo
che quei tre potevano anche essere un po’ più
precisi nel descrivere dove
trovarle, queste mew mew. Sono ore che cammino e del loro
caffè neanche
l’ombra. Ammettiamolo: a meno che non mi c’imbatta
per caso, non le troverò mai
girando senza meta per la città-
Ormai
il sole stava calando e
lei era stanca. Notò che era arrivata all’ingresso
di un grande parco e pensò
che poteva essere un buon posto per riposarsi, e magari, se era
fortunata,
incontrava una delle mew mew.
Controllo
attentamente che
nessuno potesse vederla e, con un salto degno di un felino,
arrivò ai primi
rami di un grosso albero e si sedette fra le sue fronde. Lì
nessuno poteva
vederla, perciò si tolse il cappello e gli occhiali,
rivelando due orecchie a
punta e un paio d’occhi dalle pupille feline, che brillavano
sul viso pallido e
perfetto, infine slacciò il cappotto, che la stava
soffocando, ma che era
necessario per nascondere gli strani abiti che portava.
-Uffa-
mormorò –devo
trovarle, ma come faccio? Non posso volare, qualcuno potrebbe vedermi,
e
nemmeno teletrasportarti, visto che non so bene dove andare. Ho bisogno
di un
idea per rintracciare le mew mew, ma non me ne viene in mente nessuna!-
Mentre
rifletteva un piccolo
uccellino si posò sul ramo sopra quello su cui era seduta
lei. Senza pensarci,
d’istinto, lo acchiappò con un movimento
rapidissimo. Lo fissò per alcuni
secondi, poi allentò la presa per liberarlo, ma richiuse le
dita di scatto.
-Ecco
una buona idea- esclamò
trionfante –saranno loro a venire da me!-, detto questo
allungò la mano che non
stringeva l’uccellino e subito una piccola medusa fluttuante
si materializzò
sul suo palmo.
Lentamente
l’avvicino alla
sua preda.
-E
adesso… FUSIONE!-
Angolo
dell’Autrice
Ciao
a tutte! Questo è il
prologo della mia fanfiction di debutto in questa sezione! Vi ha
incuriosito
almeno un po’? Lo avete trovato interessante? Se è
così, ma anche se avete
delle critiche o dei consigli, lasciate un commento e vi
risponderò al meglio
possibile.
Ciao!