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Autore: ArthsEchelon97    10/06/2012    2 recensioni
Manu ed Anna, due anziane vecchiette, che s'immergono nei loro ricordi più belli e profondi del passato!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! c: Questo capitolo è un pò moscio, lo so. Cercherò di fare meglio. Che dire?! Ah, si.. vi prego, recensite, perché mi piacerebbe sapere cosa ne pensate! :3 Grazie, Arths! 

Ps: Buona lettura! c:

POV MANU

Ero sveglia dalle 6 di questa mattina. Il sole che penetrava dalla finestra, mi accarezzava dolcemente la pelle, candida. Guardai quel raggio di sole e mi stiracchiai per bene. Mi alzai dal letto, e mi recai verso il bagno. Andai vicino lo specchio  e mi diedi un’occhiata. Facevo paura: due borse enormi sotto gli occhi, anche un po’ violacee per colpa della stanchezza, i capelli arruffati e spettinati, il viso pallido e le labbra gonfie. Non capisco il motivo, ma ogni volta che mi svegliavo le mie labbra sembravano canotti gonfiabili, che se si toccano con un ago si sgonfiano in 5 secondi. E non avevo le labbra rifatte..Ero al naturale. Come mamma mi ha creata.
Decisi di fare una bella doccia bollente.  Tolsi quegli ingombranti vestiti della sera precedente, e aprii l’acqua, aspettando che si riscaldasse. Quando vidi il fumo uscire da essa, aprii la tenda della doccia ed entrai, richiudendola per bene, alle mie spalle. Avevo lasciato la porta aperta, pensando che Shannon sarebbe ancora a dormire. Per quel poco che lo conosco, mi ha raccontato i suoi difetti ed anche i pregi, e credetemi se vi dico che non è poi così animale come si pensa. Forse quando si fa sesso con lui, ma generalmente è molto dolce e protettivo con chi lo merita. Pensavo e sorridevo al suo pensiero, mentre l’acqua calda, scorreva dolcemente sulla mia pelle. Uscii dalla doccia, e mi avvolsi in un asciugamano. Rientra  in camera e mi guardai intorno: non avevo nulla da mettere, e non volevo indossare gli stessi abiti di ieri. Decisi di entrare nella camera di Shannon, in punta di piedi, per non fare rumore. Ero quasi vicina all’armadio quando andai a sbattere contro il letto e mi scappò un gemito di dolore ed una pesante imprecazione. Shannon accese subito la luce del lumino e con sguardo sconvolto e spaventato, anche un po’ preso dal sonno, mi guardò e mi disse:”PORCAPUTTANA.  CHI CAZZO SEI?”
“Shannon.. se fossi un ladro, secondo te entrerei alle 7 del mattino in una casa e ti direi anche chi fossi?”- lo guardavo perplessa. Il sonno rincoglionisce, e tanto, a quanto vedo.
“Io ho sonno.”- si stropicciò gli occhi…DIO CHE TENERO.-“Ma tu che vuoi?”-mi guardava perplesso, ma quando mi alzai e mi vide in asciugamano il suo volto cambiò, era più…..maniaco.
“Mi servirebbe qualcosa da mettere…Non ho assolutamente niente.”-mi grattai la testa con uno sguardo dispiaciuto e guardai l’armadio-“Posso?”
“C-Certo fa.. fa pure”-balbettava come se non avesse mai visto una donna in asciugamano in vita sua. Forse era ancora sconcertato dal sonno. Non credo che Shannon sbavi dietro me, quando alla fine ci sono donne che hanno taglie di seno più grandi e culi più belli.
“Comunque.. potevi usare il mio accappatoio”- Si avvicina a me, le sue mani si posano sui miei fianchi, ed il suo mento sulla mia spalla-“Almeno non mi facevi venire voglio di strapparti questa pezza di dosso”
OH. MIO. DIO. Shannon non avrebbe dovuto dirmi quelle cose dopo il bacio di ieri sera. Ora si che cominciavo a pormi delle domande serie. Per la miseria, perché tutte a me?
Non gli risposi, presi una maglietta bianca, di quelle larghe e stracciate ai lati ed un pantaloncino della tuta che mi sembrava più una mutanda.
Aprì il suo cassetto e mi porse un reggiseno in pizzo, rosso con il perizoma. Deduco che siano di una si quelle là che si porta a letto. Non faccio domande e me ne vado in camera mia. Mi chiudo a chiave e mi vesto velocemente. Scendo giù e lo trovo già intento a mangiare biscotti e preparare il caffè. E’ così buffo vederlo all’opera.
“Allora, che si fa oggi?”- mi guarda con un sorriso a 32 denti-
“Non lo so Shan.. Quello che vuoi!”- gli sorrido e gli bacio la guancia, così, giusto per sfizio (?). Vado a sedermi sul divano, di fronte alla cucina e lo guardo da lì sorridendo.
“Io di solito di Domenica faccio un po’ di sport”-mi raggiunge con il caffè bollente tra le mani e qualche biscotto in più per me.
“Oh, quindi andiamo in palestra?”
Ride guardandomi e mi porge un biscotto che prendo e comincio a mangiare:”Nah. Qui. In casa. Faccio qualche esercizio così, per sgranchirmi”- mi sorride e mi bacia la guancia, facendomi arrossire involontariamente.
“Mh, per me va bene.”
 
***
Quattro del pomeriggio. Io e Shan ci stiamo mettendo qualcosa di comodo per poter fare ‘palestra’ in tranquillità. Lo vedo scendere dalla rampa di scale con una tuta nera, una di quelle maglie larghe e buchi voraci (?) al posto delle maniche. Mi guarda con la bocca aperta e non posso fare a meno di farmi scappare una risata.
 

POV SHANNON.

OH CRISTOIDDIO! Questa vuole farmi venire.
La guardai ed era semplicemente stupenda: delle calze gialle che arrivavano poco più giù del sedere. Una “mutanda” verde che mostrava il sedere sodo e tondo, ed un top rosso che le lasciava tutta la schiena scoperta e che evidenziava il seno.
“Allora? Cosa si fa?”-si avvicinò a me, e mi sembrava quasi di non capire più nulla. Sudavo freddo e avevo gli occhi da mianiaco sessuale.
“Shannoooooooooooooooonn”- mi sventolò la mano davanti agli occhi: finalmente ero tornato sulla Terra! E che bella Terra.
Cominciammo con dei semplici esercizi. Inutile dire che sbavavo peggio di un cammello, e che mi si era intirizzito tutto quanto.
Decisi di fare le flessioni, mai l’avessi fatto. Si stese accanto al muro e cominciò a fare le flessioni..
Il suo sedere. Era qualcosa che doveva essere stato concepito da Dio stesso.
Perché mi comporto così con lei? Diavolo ho avuto mille donne, e adesso sbavo a morte per lei? Ieri ho anche rifiutato la rossa, perché pensavo che sarei andato a letto con lei, ma ho capito che era troppo presto, insomma, ci siamo appena conosciuti. Io spero solo che prima o poi lei mi dica “Hei, Shan. Mi paici”. Sarebbe la cosa più bella del mondo. Non capisco perché ma dopo quell’incidente del foglio. Quando sono andata a sbattergli contro..è stata una cosa…assurda, ma allo stesso tempo stupenda.
I suoi occhi, uguali  e identici a quelli di Jared, m’incantavano ogni volta. Non lo so, con lei mi sentivo strano, ma anche felice. Forse sarebbe nato qualcosa, o forse no. Meglio non illudersi Shannon. Vai tranquillo. E se un giorno te lo dirà allora proverete a stare insieme, se invece non te lo dirà, pazienza.
Morto un Papa se ne fa un altro.
******
Finalmente arrivò la sera. Eravamo ancora in tuta, sfiaccati sul divano a guardare la tv  mentre mangiavamo dei popcorn. Io la trovavo ogni secondo più bella. Era intenta a fissare lo schermo, che mostrava Jared e Colin Farrell. ‘Alexander’ era il suo film preferito. Le piaceva da morire.
“Oh mio dio, questa scena”-e fu così che si precipitò ai piedi del tavolino di legno, inginocchiata davanti ad esso e con i gomiti poggiati su di esso: ripeteva le battute di entrambi. Lo sapeva a memoria.
La guardavo stupita. D’un tratto si girò:”Resta con me questa notte Efestione.”-si alzò e si mise a cavalcioni su di me. Quanto era bella-“E per il dolce respiro di Afrodite sono geloso di perderti a causa di questo mondo che vuoi così fortemente.”-eravamo pericolosamente vicini. Molto vicini.
Lei mi guardava negli occhi, un po’ rossa in volto, io invece, io mi avvicinavo sempre di più a lei. Volevo baciarla. Volevo le sue labbra, come non mi era mai capitato con una donna in vita mia.
E qui rimasi perplesso, perché fu lei a colmare le distanza con un dolce bacio. Le sue labbra erano poggiate delicatamente sulle mie. Non feci una singola mossa, lasciai a lei il tempo di sciogliersi.
La sua lingua giocava dolcemente con la mia e le mie mani poggiate sui suoi fianchi, ardevano.
Poggiò una mano sul mio collo, continuando a baciarmi. Che droga! Non riuscivo a staccarmi da lei, o forse non volevo.
Restammo lì, non so per quanti minuti a baciarci, e colmare quel silenzio che si era creato attorno a noi.
Quel bacio? Il migliore della mia vita. 
  
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