- s... scusa.- sussurrò il riccio abbassando il viso
- ...- Jane prese un profondo respiro e guardò il cielo - scusami tu.- sussurrò a sua volta.
Le novole erano nere, il solo non riusciva a far risplendre tutta la bellezza dei sui raggi.
Le starde erano deserte. E sicuramente tra poche ore si sarebbe scatenato un bel temporale.
- senti... che ne dici di andare... mh... ehm...- Harry si grattò la testa alzando appena lo sguardo - a casa mia. Sempre se non ci sono problemi.- sorrise facendo un passo verso di lei
- penso che.. non ci sia nessun problema. Chiamo a casa...- Jane tirò fuori il cellulare dalla borsa e si allontanò di qualche passo per poter parlare con il padre
Harry invece tirò fuori il cellulare e chiamo Louis, il suo migliore amico.
- pronto Lou?- domandò Harry giocando con un sassolino sul asfalto
- Harry? Che succede?- domandò il ragazzo dall'altra parte del telefono
- ho provato a baciare Jane ma si è spostata. Ora che faccio? L'ho invitata a dormire a casa mia. Ma non ci voglio combinare nulla. Ci voglio solo chiarire visto che domani partiamo per l'America- disse tutto d'un fiato
- ti sei risposto da solo. Ci devi chiarire. Ora vado Hazza. Qualsiasi altro problema chiamami okey?- sussurrò Louis
- okey. Grazie BooBear.- sorrise Harry mettendo giù
Vide Jade correre verso di lui e sorridendo la guardò negli occhi
- allora puoi?- sorrise mordendosi il labbro
- certo. Papà si fida di te- sorrise alzando il viso verso il cielo.
Entrarono in casa ormai zuppi.
Il temporale stava scatenando davvero tanto caos in città. Ma ormai i due ragazzi erano in casa al caldo. E la cosa non gli interessava molto.
- Anne?- domandò Jane poggiando la borsa a terra
- qui non c'è nessuno. Ci abito con Louis ma ora lui sta da El e quindi siamo... Soli- concluse il ragazzo passandosi una mano sul viso
Le goccie d'acqua cadevano a terra. Stavano grondando ma rimanevano fermi. Erano persi negli occhi dell'altro.
Troppo tempo senza vedersi. Troppe parole non dette. Troppe lacrime sprecate. E questo era il momento giusto per riavvicinarsi e per sentire di nuovo quelle farfalle allo stomaco quando le loro labbra si univano
- sono zuppa... non è che mi potresti prestare una tua maglietta?- domandò la ragazza mordendosi il labbro
- certo. Vieni con me- il riccio sorrise e prese per mano la ragazza
Salirono velocemente le scale e aprirono la porta di Harry.
La stanza era ben arredata. Muri color bianco panna, tende con le sfumature del blu, letto al centro della stanza e mobili color mogano. Una stanza semplice.
Apri un cassetto e tirò fuori una maglia bianca a maniche corte.
- grazie. Il bagno?- domandò ancora una volta Jane
- puoi usare questo in camera. Io intanto mi sistemo qui.- sorrise il ricco prendendo tutto il necessario per cambiarsi
Jane corse nel bagno e si tolese tutti i vestiti. Prese in mano la maglietta e ne respirò a fondo il profumo.
Quanto le era mancato quel profumo anzi meglio chiamarlo il SUO profumo.
Si fece una coda alta. Si infilo la maglia e uscì dalla stanza.
Vide Harry a petto nudo. E non seppe resistere. Si avvicino a lui e gli accarezzò la tartaruga e poi fece un passo all'indietro.
- scusa... non so cosa mi è preso.- sussurrò la ragazza abbassando il viso
- non ti preoccupare. Anzi...- ride Harry sedendosi poi sul suo letto
- e quindi ho pianto per te per ben 4 mesi.- sorrise la ragazza guardando il riccio negli occhi
- io... Scusa..- sussurrò il ragazzo sentendosi in colpa
- ma ora sei qui.. so che nulla potrà tornare come prima. ma sei qui- sorrise Jane accarezzando il viso del riccio
- amo quando fai così, amo te- sorrise il riccio avvicinandosi a Jane
- io... io... io amo te- sorrise anche Jane stringendosi a lui
- Ti ho sempre amata Jay.- sussurrò Harry sul suo viso
Jane lo guardò e non seppe resistere. Troppo tempo lontani. Si mise a cavalcioni su di lui e lo guardò bene negli occhi, quegli occhi verdi che la fecero impazzire da quando era una ragazzina.
- Jay…- sussurrò Harry prendendole il viso tre le mani
- H-Hazza- disse lei con un filo di voce.
Si guardarono a fondo negli occhi per ritrovare i bambini che erano un tempo, per ritrovare tutti i veri sentimenti che c’erano tra loro.
I loro visi erano troppo vicini. Erano pericolosamente vicini ma non le importava. Quella sera voleva correre il rischio con lui
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