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Autore: _LostinLove    11/06/2012    0 recensioni
Eccoci, Marta è riuscita a rivivere di nuovo il sogno con le sue due migliori amiche: sta tornando a milano, reincontrerà i One Direction e avrà a che fare con questioni d'amore.
[è la seconda storia di una serie] :3
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sognare Con Voi A Milano E' Più Facile'
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guardiamo un film, ti prego.”, sussurrai a mauro. Lui aggrottò la fronte.
ancora? Abbiamo visto un film stamane, uno a cena mentre mangiavamo piadina. E pure ora?
ti prego, ti prego, ti pregooo.”, lo scongiurai gettandomi sul suo letto. era comodo, o forse mi piaceva sentire il suo profumo impregnato sul cuscino. Lui sorrise e si sedette a terra, davanti alla televisione che era proprio di fronte al letto. a casa mia non avevo televisione in camera e per era un po’ una novità. Lo guardai mentre maneggiava con dei DVD infilati a caso tra i libri. Mi sistemai la maglietta del pigiama ridendo. In casa, anche se erano le nove e mezza, avevamo già tutti indossavo il pigiama e perfino mauro ne era stato costretto. Aveva dei pantaloncini corti verdi e una canottiera grigia. Mi lasciai distrarre dai muscoli che si tendevano e rilassavano ad ogni movimento. Abbassai il capo e mi appoggiai sulla coperta.
ecco, scegli.”, disse mettendo in ordine una fila di DVD sotto il mio naso. Mi spettinò i capelli e rise. era tutto così facile e divertente. Lessi un paio di titoli ma poi mi gettai su di uno e lo infilai subito per vederlo. “cos’è?”, chiese strappandomi la custodia dalle mani. Io scoppiai a ridere.
anche se non ti piace lo vediamo.”, borbottai.
non ho nulla contro di Shrek … solo, non è un po’ da bambini?
tu sei un bambino cattivo, quindi va bene.”, mormorai. lui rise.
e tu?
io sono la babysitter bella e brava.
accetto.”, accese la televisione e dopo alcuni minuti il film cominciò. Ci distendemmo sul letto a neppure cinquanta centimetri dalla TV. Spostammo i cuscini per metterli sul bordo e appoggiarcisi sopra. I piedi, quindi, si trovavano dove normalmente si doveva trovare la testa. Scoppiai a ridere vedendo l’asino entrare in scena. Probabilmente era il mio personaggio preferito. Era logorroico, come me. ma divertente e scemo. Mauro mi cinse il fianco con un braccio e mi appoggiai a lui. Mi baciò la fronte e poi mi concentrai sul film. qualche volta notavo il suo sguardo posarsi su di me, ma durava per poco poiché ridevo di continuo.

Sentii un braccio estraneo stringermi. Strizzai gli occhi senza aprirli, sperando fosse un sogno. Sentii le dita calde sfiorarmi la pancia e poi tirami leggermente all’indietro. La mia schiena toccò un altro corpo. Rabbrividii. ero mezza accucciata nel letto, sotto le coperte calde. Si stava bene, mentre sentivo la pioggia battere contro il vetro della finestra. Aprii gli occhi e mi ritrovai a fissare il muro bianco, un po’ incrostato dal tempo. Mi spostai una ciocca di capelli da davanti gli occhi e mi sentii di nuovo sfiorare. Cercai con la mano il bordo del pigiama e lo trascinai in basso, costringendo al braccio di mauro di uscire dalle coperte. Lui rise e poi mi afferrò i fianchi.
buon giorno.”, mi sussurrò al orecchio. Poi mi baciò la guancia.
“buon giorno.”, dissi io mentre la sua mano sfiorò la mia. Le nostre dita si incrociarono. Non lo potevo guardare poiché gli davo le spalle ma lo sentivo giocherellare con i miei capelli. Sorrisi. Stranamente il letto era abbastanza grande da farci stare entrambi comodamente. “che ore sono?”, chiesi a bassa voce. Lui si spostò di lato e guardò la sveglia.
le otto e qualcosa.”, sussurrò e poi mi mordicchiò il lobo dell’orecchio. Risi piano, sperando di non farmi sentire.
nicole  e morgana?”, chiesi.
credono che tu sia di là.”
come mai?
“sono andate a dormire alle undici e io le ho detto che stavamo finendo il film. ma tu eri già addormentata.”
dopo devo andare da loro,quindi.”, dedussi sorridendo. Non avevo ancora realizzato di aver dormito con lui.  Le sue dita mi sfiorarono ancora una volta la pancia e cercarono di nuovo la mia mano. Mi baciò il collo mentre sentivo il suo braccio proteggermi. Avevamo le gambe intrecciate ed era strano sentire i suoi piedi freddi. Mi voltai piano e mi appoggiai al suo petto caldo, coperto dalla canottiera. Mi strinse tra le sue braccia e gli baciai il labbro inferiore come per ringraziarlo. Lui sorrise e subito la sua bocca cercò la mia, e quando si incontrarono si unirono in un appassionante bacio che mi lasciò ben presto senza respiro. Quando mi allontanai da lui, quel che bastava per separare i nostri volti, rise sottovoce.
devi allenarti.”, sussurrò ridendo.
“devo fare più apnea.”, dissi.
ti serve aiuto?”, chiese e senza preavviso mi baciò, questa volta solo per pochi secondi. Ridacchiai e mi appoggiai a lui. Sentii la pioggia, fuori, battere sul vetro, sull’asfalto, sul tetto... Potevo quasi sentirne l’odore.

marta, sei uscita subito dal letto. e lo hai già sistemato.”, commentò morgana in salotto. Erano le undici circa, e loro si erano appena alzate. Io ero rimasta per tutto il tempo nel letto caldo di mauro mentre lui era andato a fare la spesa con i suoi. Sapevano per certo, che entrambe erano a conoscenza del fatto  che non ero entrata neppure una volta in camera loro. Ma sorrisi e mi accomodai affianco a nicole, tacendo.
che brutto giorno.”, disse lei sfiorandomi i capelli.
lo so, spero che venga il sole nel pomeriggio.”, commentai.
sta sera avete il concerto.”, balbettò morgana. Cercai di sorridere entusiasta ma sapevo che andava tutto male. Potevo sentire la tensione nella stanza. Appoggiai una mano alla fronte per coprirmi gli occhi. morgana abbassò la testa tra le gambe mentre nicole si voltò a fissare la finestra. Chiusi gli occhi sperando di non piangere, non mi sembrava proprio il momento. Anche se il giorno dopo sarebbe stato l’ultimo. Veramente l’ultimo nostro giorno assieme. Mi sentivo il cuore spezzare, anche se pieno di speranze per l’anno successivo. Mi sentivo come l’anno precedente. Con così tanti sogni da realizzare .. ma ora che li avevamo spuntati tutti? Cosa potevamo fare della nostra vita, ora che tutti i nostri obiettivi erano finiti? Ricordai la chiamata di mia madre, di pochi minuti prima, che mi chiedeva com’era andata la vacanza. Non avevo avuto il coraggio di dirle che volevo restare ancora. Non volevo farle del male. Non avevo avuto neppure il coraggio di dirle di aver realizzato i miei sogni. Avevo paura che la mia vita fosse vuota. Finché non ci pensavo mi sembrava tutto normale. Ancora con la speranza negli occhi. ma ora avevo solo paura, e il dolore mi uccideva. Non avevo più sogni da inseguire, e cosa potevo fare della mia vita ora?
Respirai piano e mi asciugai una lenta lacrima che solcava la mia guancia. “vi prego, piangiamo domani sera, quando ci diremo addio. Non ora.”, dissi e loro si alzarono per abbracciarmi. Nessuno di noi rise, né sorrise. Tacevamo stringendoci corpo contro l’altro, sapendo che il silenzio ci stava distruggendo tutte e tre. Ma avevamo troppa paura di parlare. Parlare per dire cose belle, e farci pentire di avere così poco tempo. Parlare e dire cose brutte, e così piangere. Il silenzio ci stava distruggendo, ma forse era meglio così.

stai bene?”, mi chiese mauro quando mi sedetti a terra, appoggiando la testa sul suo letto. scossi la testa e respirai per calmarmi, ma non sembrava facesse effetto. Lui mi guardò mentre si toglieva la giacca e lanciava lontano le scarpe. Era appena tornato ed ero riuscita a trascinarlo via. Forse lui mi poteva far ridere. Si accovacciò di fronte a me e mi strinse il viso tra le mani, mi baciò la fronte. Mentre lo fece chiudemmo gli occhi. poi sentii una lacrima fredda colpirmi la guancia. Ma non era mia.
mauro ..”, sussurrai piano. Lui si allontano, tacque e mi fissò negli occhi.
“tu sei l’unica.”, sussurrò poi. “avrei dovuto dirtelo migliaia di volte, sai? Avrei dovuto dirtelo ogni stramaledetta mattina. Ti amo.”
anche io ti amo.”, mormorai subito. Mi strinse a sé e senza accorgercene piangevano l’uno sulla spalla dell’altra.
vorrei seguirti. Vorrei venire a casa tua, e conoscere i tuoi. E i tuoi amici, i tuoi professori. Chiunque ti conosca meglio di me.
mauro, tu mi conosci.”, mormorai. Ma mi sembrava une norme bugia.
non mentiamoci. Ci conosciamo così poco, marta .. eppure già ci amiamo.”, disse e sul suo volto comparve un lieve sorriso. Sospirai piano e cercai di aggrapparmi a questo leggero momento di felicità.
un giorno potremo.”, dissi sfiorandogli la guancia per rincuorarlo.
 dovrei tatuarmi la pelle con il tuo nome, per dimostrarti che ti amo. Oppure tirare fuori il mio passaporto e sostituirlo, poiché vecchio. O dovrei prepararti una vasca d’acqua calda e riempirla di bolle, per dimostrarti che ti amo. ”, arrossii. Da dove veniva tutta questa tenerezza? “sei così amorevole. E amo i tuoi occhi, che passano dal marrone al verde in estate. Ti abbraccerò di nuovo, in una stanza fredda.  E un giorno ti dirò di non tagliarti mai i capelli, perché mi piace come ti ricadono sulle spalle. E non saprai mai quanto sei bellissima, per me. a volte penso che forse sono innamorato di te, solo quando mi sveglio e ti vedo sorridere.”, il mio labbro cominciò a tremarmi e lui vi appoggiò la sua mano. Chiuse gli occhi per un istante. “un giorno ti chiederò di farmi una tazza i the, per farmi aprire gli occhi nel migliore dei modi. Lo so che amo Shrek, perché lo a bbiamo già visto dodici volte, ma forse speri in una favola.”, sorrisi.
Non serve tutto ciò per dimostrarmi che mi ami. Ti amo anche quando perdi con i computer games, perché tua sorella ti batte sempre. E mi piaci anche quando se ti rido in faccia non mi dici nulla. Ma ogni giorno mi chiedi se a fine settimana me ne andrò a casa, e taccio. Mi fa’ male solo il pensiero di dirti sì. Ma poi ci sei tu, e cado addormentata tra le tue braccia.”, sussurrai.
 Ma tu non saprai mai quanto sei bellissima, per me. A volte penso che forse sono innamorato di te, solo quando mi sveglio e ti vedo sorridere. Credo che odi l’odore del fumo, per questo cerci sempre di farmi smettere .”, si alzò e si avvicinò ad un cassetto. Lo aprì e ne tirò fuori un sasso. Era a forma di cuore, liscio e brillante. “Vorrei portarti in spiaggia, per camminare sulla spiaggia.”, chiusi gli occhi e m’immaginai il mare, le onde fredde che accarezzano i piedi, e il sole che riscalda la pelle. “E ti farei un pendente con un cuore, che tengo nella mano, e te lo farei indossare attorno al collo  in modo che cada sul petto. E così un pezzo di me sarebbe un pezzo della spiaggia, e cade dove dovrebbe cadere.”, sentii qualcosa di freddo sfiorarmi il collo. Mauro mi alzò i capelli e mi baciò l’orecchio mentre il cuore scivolava sulla pelle.
“mauro …”, sussurrai piano sfiorando il cuore. Aveva creato una specie di sostegno di rame che avvolgeva la pietra e con un gancetto lo aveva legato ad una catenella.
e così ti basterà respirare per sentire il mio cuore di nuovo tuo.”, sorrisi un po’ imbarazzata, ma allo stesso tempo incantata dalle sue parole. “A volte penso che forse sono innamorato di te, solo quando mi sveglio. Solo quando mi svegli. Forse mi sono innamorato di te quando mi hai svegliato.”

***AUTRICE***
ho aggioranto. non mi sembra die ssere stata in ritardo (credo) e quindi oggi niente sberle ùù
spero vi sia piaciuto, a me da morire! il discorso tra mauro e me (marta) sono le parole di Wake Me Up (come avrete capito dal titolo) di Ed Sheeran.
buona notte xx
  
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