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Autore: _Heather    12/06/2012    5 recensioni
Non so come, ma trovai il mio armadietto, buttai dentro i libri e lo richiusi contemporaneamente ad un ragazzo di fianco a me che mi rivolse la parola.
- hfrowhgforòwe ?- e mo che cazzo aveva detto sto’ qua?
Cercai di fargli capire che non avevo capito.
- come scusa? Puoi ripetere più lentamente.. Non capisco!-
-Oh scusa. Dicevo, sei nuova vero?-
- Ehm.. Si-
- si vede, rheiglòrgbhòp- Oddio! Io sti’ inglesi quando parlavano non li capivo.
[...]
-ti rendi conto di quello che dici?! Adesso è colpa mia? Sta zitta che è meglio!-
-ah, io zitta?! Come osi? Tu, mi stai rubando il ragazzo!-
-Danielle hai fumato? Io non voglio rubarti il tuo ragazzo! Adesso lasciami in pace!-
Mentre ‘discutevamo’ gli studenti si erano radunati intorno a noi…
-senti, italiana dei miei stivali, mi hai rotto il cazzo! Devi stare lontana da lui!-
-come mi hai chiamata brutta oca con la permanente?-
Mi tirò un ceffone. Ora gliel'avrei fatta pagare.
Gli tirai i capelli. -aaaahhh! Mi fai male!- si lamentò
-l’obiettivo era quello, stupida-
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1
 
 
Suona la sveglia, sono le 7:00 mi alzo malvolentieri dal mio letto e vado in bagno: vedo il mio riflesso allo specchio, non mi piaccio, l’unica cosa bella sono i capelli ricci. Tornai in camera mia e misi i vestiti che avevo preparato la sera prima, una t-shirt azzurra con la scritta smile, because life is fantastic, i miei jeans preferiti,la felpa e le immancabili converse bianche.
In cucina trovai i miei genitori tutti sorridenti.
- Allora sei pronta che andiamo?-
- Come No..- risposi sarcasticamente
Due ore dopo ero sull’aereo, destinazione Londra, mi è sempre piaciuta l’Inghilterra, ma voleva andarci quando l’inglese lo sapevo parlare. Arrivati all’aeroporto prendemmo il treno per arrivare a Bradford.
Era una bella città, lo devo ammettere, sembrava di essere in un film.. Le case tutte uguali, i bambini che giocano sul marciapiede….
Arrivammo a casa nostra, era uguale a tutte le altre, aveva anche un giardino sul retro dove avevo intenzione di trascorrere molto del mio tempo; la mia camera era grande, con le pareti color lillà, il mio colore preferito, al centro c’era un grande letto, avevo una porta finestra che dava su un balconcino che si affacciava alla casa dei vicini. Misi subito a posto i mie vestiti e mi addormentai stanca morta.
Mi svegliai la mattina dopo, i miei erano in cucina, già vestiti da lavoro.
- Ma andate a lavorare oggi?-
- Si, torniamo stasera-
- Ma io non so l’inglese! E se ho bisogno? E la scuola? Mi avete già iscritta? Come faccio con la lingua eh?-
- Oggi esci e gira per la città. Si, ti abbiamo già iscritta, inizi domani e per la lingua arrangiati, sei intelligente no?- mi ripose quella che “dovrebbe” essere mia madre.
- Sempre d’aiuto voi…-
- Non usare quel tono con noi hai capito?- e se andarono al lavoro.
Bene, ero da sola, di nuovo, decisi di sistemare la mia roba, mangiare e nel pomeriggio girare per la città.
Stavo sistemando le cose in camera mia,quando dalla finestra vidi un ragazzo nella casa accanto: era alto, aveva i capelli leggermente mossi di color castano-biondo, era girato, non lo vidi in faccia si stava cambiando… era anche muscoloso!
Bene Erica, almeno il vicino è bello…
Ma come incominciamo già di mattina con i pensieri perversi?
Ma l’hai visto? È gefiwgflwi *-*
Basta vocina del cacchio. Sparisci!
Okei, okei, come siamo simpatici…
Finito il dialogo mentale mi accorsi che il ragazzo non c’era più, doveva essere andato a scuola…
Nel pomeriggio mi cambiai (faceva molto più freddo che in Italia) e uscì. L’aria era fredda, e io stavo morendo di freddo. Scoprì di avere un bar vicino a casa, entrai ed era pieno di gente, decisamente troppa per i miei gusti, allora uscì e mi recai al parco… era pieno di coppiette.. Che cosa orrenda, io ero una forever alone! Tornai a casa.. Dei miei genitori neanche l’ombra, come al solito, trovai un post-it sul frigo: Facciamo cena fuori, il frigo è pieno, cucinati qualcosa.
Mi cucinai latte e biscotti, non ero capace a fare nient’altro di commestibile, guardai un po’ di tv, ma parlavano troppo velocemente e non li capivo, rinunciai e spensi la tv.
Andai a dormire, e un pensiero continuava a girarmi per la testa: come avrei fatto a capire quello che dicevano gli insegnanti  o i miei compagni di scuola domani?


Spazio Autrice :)
Buongiorno a tuttiii!
questo è il primo capitolo, so che fa schifo ed è cortissimo, ma dal prossimo entrano in scena i nostri amati ragazzi!
è la prima volta che scrivo, siate clementi!
volete fare felice una povera ragazza? recensite, fatemi sapere cosa ne pensate. lo apprezzerei molto!
alla prossimaaa!
   
 
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