Nel frattempo ad Hogwarts. Cap 6.
Piton non aveva più dato segno di volerla rincontrare, ne tanto meno sembrava aver intenzione di punirla e Ginny sembrava essere stranamente disturbata da entrambe le cose.
Dopo quella gloriosa notte l'ES era tornato a compiere le solite piccole rivolte prevedibili e praticamente ignorate da parte dei malvagi fratelli Carrow.
“Insomma, andiamo! Mi evita! Potrei fare qualsiasi cosa, non vorrebbe comunque stare nella stessa stanza con me! Evita persino di guardarmi negli occhi, da settimane!”
Ginny, Neville e Luna erano nella capanna, da Hagrid che era intento a cucinare qualcosa di sicuramente immangiabile per i tre ragazzi mentre ascoltava rassegnato la più giovane tra i Weasley che, presa dal discorso, aveva già rotto due ciotole a causa della foga messa nella mimica.
“Non capisco di cosa tu ti stia lamentando Ginny Weasley! Piton ti evita? E allora? Ammettendo che sia vero, non riesco davvero a vedere il lato negativo di questa faccenda. Più lontano ci sta quell'essere, meglio è!”
Hagrid si era voltato sventolando un cucchiaio che aveva sbrodolato del liquido sulla testa di Thor.
“Cosa c'è di negativo? Bhè, ma è semplice, Piton e Silente nascondono qualcosa, ci avevo visto bene, ed ero così vicina a scoprire cosa fosse che...”
Luna e Neville, che avevano sentito fare all'amica quel discorso un centinaio di volte, avevano mimato con la bocca le sue parole e Ginny aveva interrotto indignata il monologo.
“Bene, benone! Non credetemi, non datemi ascolto! Ma se avessi ragione avremmo un aiuto in più, saremmo più vicini alla fine, avremmo più probabilità di vincere! Harry, Ron ed Hermione potrebbero tornare alle loro vite e tutti noi potremmo smettere di lottare!”
“Ha ucciso Silente, quello è l'uomo che ha ucciso Silente Ginny! Tutto questo sarebbe fantastico, ma non potrà certo succedere grazie a quest'uomo!”
“Ma non è così...”
“Harry era li, lo ha visto!”
Neville era intervenuto nel dibattito togliendo la parola alla compagna.
“Semplice!”
“Non è così semplice? Non è così...? oh andiamo Ginny! Harry lo ha visto, ce lo ha raccontato, c'eri anche tu! Cos'è? Non gli credi? Pensi anche tu che sia pazzo? Che non sappia cosa ha visto?”
“Non penso che Harry sia pazzo Neville Paciock!”
Ginny era furiosa.
“E non mettere sulla mia bocca parole che mai hanno attraversato la mia mente! Dico solo che questa faccenda potrebbe non essere realmente come appare.”
“A me sembra chiarissima Ginny, non potrebbe essere più chiara di così. Solo che tu non riesci ad accettare il fatto che Silente si sbagliasse sul suo conto.”
“Ma Silente ha detto... ti ho raccontato cosa mi ha detto silente nel suo ufficio poco tempo fa!”
Luna si girò verso Neville che guardò la rossa pronunciare queste ultime parole come se lo stesse supplicando di crederle.
“Hai parlato con un ritratto Ginny, che ti ha detto cose non precise, non possiamo basarci su questo.”
Ginny era ferita dalla poca fiducia che le stavano dimostrando i suoi amici.
“Pensavo che mi avreste sostenuta”
Guardò l'amica.
“Ma va bene, continuerò su questa pista anche da sola.”
Si alzò e si diresse verso la porticina tra le proteste di Hagrid, guardò un'ultima volte Neville e uscì dalla casetta sbattendo rumorosamente la porta.
Fuori nevicava, si avvicinò la sciarpa alla bocca e si spinse il cappello più a fondo verso le tempie. A metà cammino verso il castello si bloccò, un tempo Hogwarts era stata come una seconda casa per lei, era stata felice li. Da dove si trovava si vedeva in lontananza il campo da Quidditch, sembravano passati secoli da quando Grifondoro aveva vinto la coppa, il mondo era completamente cambiato da allora. Ginny Weasley, immobile in mezzo alla neve, si scosse di dosso questi pensieri e si incamminò verso il portone d'ingresso di Hogwarts.