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Autore: Melabanana_    12/06/2012    3 recensioni
Hera Tadashi è un ragazzo apparentemente indifferente a tutto, che si lascia passare accanto gli eventi senza preoccuparsene molto.
Afuro Terumi è un idol emergente, ma già molto famoso, che nasconde il suo vero carattere.
Questa fic parla di come il loro incontro abbia modificato le loro vite, e di come la loro storia sia venuta ad intrecciarsi con quella dei loro amici.
Coppie: HerAfu, DemeKiri, ArteApo, vari ed eventuali.
{dedicata a ninjagirl, che mi ha fatto scoprire e amare queste pairings.}
~Roby
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Perché in ogni momento, il rosso e il viola sanno sempre trovarsi.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Afuro Terumi/Byron Love, Altri, Hera Tadashi, Jonas Demetrius/Demete Yutaka
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo 4.

Quando Hera entrò nel cortile, la prima cosa che notò fu la confusione che si era creata nel centro.
La ignorò, sapendo che si trattava di Terumi.
-Tadashi, buongiorno- disse cupo Demete, comparendo di fianco a lui.
-Perché così di malumore?- chiese Hera perplesso.
Demete scrollò le spalle. Né Kirigakure né Aporo erano con lui quella mattina ed Hera immaginò che il motivo fosse quello.
Il mancato gladiatore si riscosse e cominciò a guardarsi intorno.
-Aphrodisama non è con te?- domandò, morboso.
Hera scosse il capo, ancora incredulo della fissazione che Demete aveva per Terumi, non si sapeva se perché fosse famoso o perché fosse effettivamente bellissimo.
-No, sarà al centro di quella massa femminile- disse.
Demete si accigliò. -Ti sbagli, lì c'è qualcun altro- rispose.
-Cosa?- sbottò Hera incredulo. Ora i VIP a scuola erano due?!
-Penso che lo conosci anche tu, Tadashi, perché stava in classe con Aporo alle medie. E' quel ragazzo alto che indossa una maschera...-
Demete aveva appena finito di parlare che Hera riconobbe il ragazzo con la maschera, in quel momento legata dietro la nuca per mostrare un viso lucido e pallido su cui spiccavano gli occhi blu.
Non sembrava entusiasta alle attenzioni che le ragazze gli riservavano, ma nemmeno riluttante.
Era come se si fosse trovato lì per caso e si aspettasse di uscirne per caso.
L'occasione comunque gli venne data quando si scontrò con un ragazzino basso con i capelli verdi che tentava di raggiungere il portone.
-Ehi, ma quello non è Aporo?- esclamò Demete.
-Fai attenzione, spilungone!- gridò proprio Aporo alzando minaccioso un pugno. L'altro sorrise, forse ironicamente.
-Scusami, Hikarukun, non ti avevo visto- disse in un tono che doveva essere gentile ma sembrava palesemente provocatorio.
-Stai dicendo che sono basso?!-
-L'hai detto tu, non io...-
-Argh! Un giorno di questi ti spaccherò la tua maschera in faccia, e poi la tua faccia, Artemis!-
Il ragazzo di nome Artemis si fece una risata, quindi si voltò ed entrò in classe.
Le ragazze del suo fanclub lo seguirono, mentre Demete ed Hera si avvicinarono ad Aporo, che era rosso in viso e tremava di rabbia.
-Stai bene?- chiese Hera osservandolo.
Aporo esplose:- Sto benissimo grazie!- e poi se ne andò marciando rabbioso.
-Ecco perché era così nervoso- commentò Demete quando l'amico fu sparito. Sospirò.
-E' di nuovo in classe con Artemis... Non si sopportano proprio.- constatò.
-Tu dici? A me non pare...- disse Hera pensieroso. Demete alzò lo sguardo.
-Cosa vuoi dire?- chiese confuso.
Hera scosse il capo, certe cose si sentono a pelle e se Demete non l'aveva sentito allora non avrebbe capito.
Per come la vedeva lui, era ovvio che Artemis nutriva interesse per Aporo, e forse era ricambiato -così tutta quell'attrazione inespressa finiva con l'esprimersi in  odio compulsivo.
“Non male davvero” si disse Hera compiaciuto “Potrei fare lo psicologo...”
-Entriamo in classe- disse, ma non fece in tempo a voltarsi che un certo biondino gli volò fra le braccia.
-Aphrodisama...!- disse Demete e arrossì.
Hera alzò un sopracciglio, chiedendosi perché in quella situazione era lui ad arrossire: non era certo lui a cui Terumi si attaccava insistentemente addosso!
Scosse il capo, esasperato.
-Dove pensi di andare, Tadashi?- cinguettò Terumi. -Hai promesso di passare un giorno intero con me, l'hai dimenticato?
Demete sgranò gli occhi, fissando Hera con invidia.
Hera avrebbe voluto, invece, far finta di non aver sentito, o almeno sperava di aver sentito male.
Considerato che lui non ci teneva proprio, trovava l'invidia di Demete totalmente fuori posto: che ci andasse lui se gli piaceva!
-Te ne sei dimenticato, vero? Ma ieri la sfida a calcio l'ho vinta io- continuò Terumi imbronciato.
Hera finalmente capì di cosa si stava parlando.
-Stai scherzando! La sfida non può essere valida, ci hanno interrotti!-
-Ma una promessa è una promessa, Tadashi- insistette Terumi.
-Scordatelo- replicò immediatamente Hera.
Delle lacrime spuntarono agli angoli degli occhi di Terumi. Hera lo fissò sconcertato.
Demete invece cominciò ad agitarsi.
-Oh no, Aphrodisama, non piangere! Tadashi verrà con te, lo garantisco!- esclamò, afferrò Hera e con uno spintone lo spedì addosso a Terumi, che prontamente si attaccò al suo braccio.
-Demete...!- cominciò Hera, pronto a minacciare o insultare.
-Non preoccuparti, Tadashi, va' pure! Ti copro io!- gridò l'amico e scappò all'interno della scuola.
Ed Hera iniziò immediatamente a preoccuparsi, ma non poté fare niente perché ormai Terumi e Demete avevano deciso.
Quando si furono allontanati abbastanza, Hera si lasciò andare ad un sospiro.
-Era davvero necessaria quella sceneggiata?-
Terumi fece un'espressione innocente del tipo “Ma chi? Io?”
-Hai addirittura finto di piangere... Demete è proprio un allocco.-
Dopo questo, Terumi scoppiò a ridere.
-Sono bravo a recitare, vero?-
-Così bravo che a volte mi chiedo quand'è che tu non reciti...-
-Beh, è semplice. Quando sono con te.- replicò Terumi pensoso. -Anche perché ho la sensazione di non riuscire ad ingannarti.-
-E di questo vado fiero.- ghignò Hera. Terumi gli tirò uno schiaffo sul braccio, poi continuò a trotterellare come se nulla fosse.
-Dove andiamo?- si costrinse a chiedere Hera, ormai rassegnato.
-Felice che tu l'abbia chiesto- Terumi sorrise, leggermente. -Si va a lavoro!
Hera non capì il significato di questa esclamazione finché non arrivò di fronte ad una palazzina con un enorme giardino, nel quale erano stati sistemati alcuni cartelloni, carta vetrata per riflettere la luce, riflettori, e gruppi di persone usavano macchie fotografiche di nuovo e vecchio stampo, provavano inquadrature, filavano e abbinavano vestiti, mettevano in ordine i trucchi ecc.
Una vera troupe.
-Buongiorno! Oggi ho portato un amico!- gridò Terumi balzando nel mezzo di quel nucleo lavorativo.
Parecchie persone alzarono la testa per salutare Terumi e squadrare da capo a piedi Hera, il quale si ricordò quanto odiava essere al centro dell'attenzione altrui: ma quando era con Terumi, ciò sembrava inevitabile.
-Aphrodi...- disse una donna che indossava la cosa più antiestetica che Hera avesse mai visto, ovvero una giacca giallo canarino a maniche lunghe.
-Oggi hai il servizio con me. Saginuma ti informerà sugli abiti che devi indossare, e Atena penserà al trucco. Vai subito- ordinò.
Terumi annuì, afferrò Hera per il braccio e lo trascinò con sé. Il ragazzo, ancora annichilito dalla giacca giallo canarino, non oppose resistenza.
L'unica cosa in comune fra Saginuma e Atena era l'uso della coda di cavallo per i capelli.
Per il resto, Saginuma era un ragazzo più alto della media, di carnagione molto pallida che faceva molto contrasto con i capelli neri; Atena invece aveva i capelli biondi, carnagione abbronzata ed era alto come Terumi.
Diligenti al lavoro, si occuparono di Terumi per il successivo quarto d'ora, mentre Hera s'intratteneva...
...ammirando le modelle che posavano dall'altra parte del giardino.
Una ragazza bellissima con lunghi capelli ricci e rossicci gli lanciò un sorriso sfuggevole, poi però tornò a far coppia col suo partner di lavoro e -lo intuì da come si guardavano- di vita, un ragazzo scuro con i capelli blu.
Hera si lasciò sfuggire un sospiro.
-Ehi- borbottò Terumi, comparendogli davanti con le mani di fianchi. Indossava un pantaloncino bianco-azzurro sotto cui s'intravedeva un leggins nero inguinale, una maglia bianca-azzurra solcata da un panno che gli attraversava diagonalmente il petto, dalla spalla sinistra al fianco destro.
-Non ti ho portato qui per sbavare dietro alle modelle!- osservò, imbronciato. -Tu devi fare attenzione solo a me, capito?-
Hera scrollò le spalle. Terumi lo prese per mano e lo fece spostare, in modo tale che non avesse più la minima prospettiva di quelle modelle.
Era strana quella sorta di gelosia che mostrava, ed Hera si trovò a chiedersi se fosse geloso di attenzioni o delle sue attenzioni.
Nel caso di Terumi, era davvero difficile distinguere queste due specificazioni quindi era meglio non starci su troppo.
-Piuttosto, ti piaccio?- chiese Terumi, calzando dei sandali rossicci. Atena gli pose in capo una corona di alloro.
-Chi dovresti essere scusa?- 
-Ma come! Secondo te perché mi chiamano “Aphrodi”?!-
-Beh...- Ora che ci pensava, Demete gliel'aveva anche detto, ma gli era passato di mente. 
-Scusa, tendo a dimenticare facilmente ciò che non mi interessa.- disse, apatico, e fece spallucce.
Terumi gli diede un altro schiaffo sul braccio. Hera gli bloccò la mano e alzò un sopracciglio.
-Vediamo di toglierci questa brutta abitudine eh?- commentò.
Terumi avvampò e si liberò della presa.
-Aphrodite. La dea della bellezza! Io sono una divinità!- scandì, quindi si voltò offeso e andò verso la donna canarina.
Hera non riusciva a distogliere lo sguardo da quel giallo brutto oltre l'impossibile e che proprio per questo annullava ogni sua capacità mentale, nella sua mente c'era il vuoto...
No anzi, c'era il giallo...
Nel momento in cui credette di vedere canarini volargli intorno alla testa, Terumi lo chiamò risvegliandolo dalla sua trance.
-Tadashi! Vieni un momento!- gridò sventolando la mano verso di lui.
Atena gli venne incontro e gli sorrise, invitandolo a seguirlo.
Hera obbedì a lui pur di non obbedire a Terumi e lo seguì finché non si trovò di fronte alla donna canarina, che cominciò a squadrarlo da capo a piede.
“Ma che vuole questa?! Oddio, non riesco a guardarla... quel giallo canarino mi sta dando il tormento...!” pensava Hera, al quale era venuto anche un tic all'occhio.
-Tadashi, mi ascolti oppure no?!- esclamò Terumi passandogli la mano davanti alla faccia. Hera sbatté gli occhi due volte per ritornare alla realtà.
-Hitomiko vorrebbe che tu facessi alcuni scatti con me- continuò Terumi emozionato. La donna canarina annuì.
-No, grazie- disse Hera deciso, indietreggiando.
Si scontrò con Saginuma, che lo afferrò per le spalle. La donna canarina fece un sorriso malefico.
-Caro, alle mie richieste non ci sono rifiuti. Saginuma, Atena, occupatevene voi- ordinò e schioccò le dita.
Prima ancora che Hera potesse anche solo pensare una fuga, Saginuma lo trascinò via in un camerino pieno di vestiti.
 Gli diede un completo simile a quello di Terumi e rimase a fissarlo.
Hera alzò un sopracciglio. -Posso cambiarmi da solo- sibilò.
Saginuma scrollò le spalle e uscì. Hera, rassegnato, chiuse le tende del camerino e si cambiò.
Quando aprì le tende, si trovò Atena di faccia.
-Credimi so bene come ti senti, io sono abituato ad essere sballottato di qua e di là da Hitomiko e Aphrodi.- disse sorridendo.
-La tua vita deve essere un inferno.- commentò Hera. Atena rise.
-Beh sì- rispose. -Ma sai, Aphrodi non è tanto male se lo conosci. Mi sembra affezionato a te perciò capirai cosa intendo... prima o poi.-
E se ne andò. Hera uscì poco dopo, Terumi gli saltò addosso e gli ficcò una tiara dorata in testa poi rimase a fissarlo ammaliato.
-Sei bello come una divinità- mormorò.
Hera se lo staccò di dosso e lo scrutò in volto, ma il biondino si girò e tornò dalla donna canarina.
Hera si rese conto in quel momento che il biondino era arrossito.
-Fantastici, ecco a voi il grande ritorno di Aphrodite ed Era, le dee della bellezza e del focolar domestico- sussurrò la donna canarina con un sorrisetto.
E cominciò il servizio fotografico.







xxx

**Angolo dell'Autrice**
Salveeee.
Finalmente in questo capitolo è apparso il sesto protagonista, Artemis :))
Anche se forse la sua apparizione è passata un po' inosservata a causa della forte presenza di HerAfu -che di certo non sarà sfuggita ai fan della coppia-, vi assicuro che Artemis è un personaggio molto interessante e avrà un ruolo importante nella storia :DDDD
Non a caso, è uno dei giocatori della Zeus che mi piace di più!
Ah, come ho detto, c'era molta HerAfu in questo capitolo, ma anticipo che nel prossimo ce ne sarà un'overdose~
Ci vediamo nel prossimo capitolo!
Un bacio, 
roby 




 

   
 
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