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Autore: Rosmary    12/06/2012    12 recensioni
Tutto ha inizio l'ultimo giorno di vacanza: è un mix esplosivo! Immaginate un gruppo di ragazzi delle più svariate età, aggiungete un gioco pestifero e un'ignara ragazza che ha solo commesso l'errore di far amicizia con il suddetto gruppo di ragazzi.
Hogwarts sarà teatro di una piccola sfida sentimentale: tra professori esigenti e maghi oscuri, ci sarà anche qualcuno alle prese con guai ben diversi da questi.
«Ragazzi, ragazzi! Frenate! Siete sicuri di volerci giocare?»
«Dai, Charlie, hanno detto di sì»
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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«Harry»

«Non ora, Hermione»

«Ma, Harry… dobbiamo parlare»

Si volta di scatto lui, indugiando lo sguardo smeraldino sulla ragazza. Sono all’esterno della Sala Grande, la cena è appena terminata. Ron è poco distante da loro, che cupo e nervoso non riesce a distogliere lo sguardo da Hermione «So di cosa vuoi parlare, ma non è il momento. Ho anche la punizione con Piton»

Assume un’aria preoccupa Hermione, carezzandogli dolcemente il volto «Promettimi che parleremo»

«Tranquilla. Sto bene» Si allontana da lei, dirigendosi verso i sotterranei dove, suo malgrado, troverà anche Seamus.

«Stasera non ci sono alla ronda» Una voce fa voltare Hermione. Incrocia lo sguardo azzurro di Ron, stranita «Ho detto alla McGranitt che non sto bene»

«Cos'hai?» Si avvicina di un passo, guardando anche lui con aria preoccupata.

«Non lo so» China il viso, sorridendo amaro «Sei stata bene con George?» Ѐ palese il risentimento nelle sue parole. Lei, nonostante sappia di essere dalla parte della ragione, avverte uno strano senso di disagio, difatti lo sguardo scuro della ragazza inizia a vagare tra i volti sconosciuti che s’affollano all’esterno della Sala Grande.

«Ron, mi dispiace per oggi. È tutto così strano» Si scusa senza neanche comprenderne il motivo.

«No, se ci pensi non è strano. Ti piace George» Torna a osservarla «Cosa c’è di strano?» Lo domanda più a se stesso che a lei. Stringe i pugni, incapace di dire qualsiasi cosa. È solo tanto arrabbiato, ma lo è con il fratello, non con lei; assurdo ma vero.

«Tu sei sicuro che non devi dirmi niente?» Il tono incerto e speranzoso.

«Di cosa parli?» La reazione immediata di Ron è timore. Timore che lei possa aver capito, non il gioco, ma i sentimenti, che sono così diversi da quelli provati da un amico nei riguardi di un’amica.

«Non lo so. In generale… qualcosa che ci riguarda» Tenta ancora, guardandolo.

Lui, rossore a parte, scuote il capo in cenno di diniego «E tu? Devi dirmi qualcosa?»

Questa volta è lei a stringere i pugni, adirata e affranta nel notare quanto un suo amico, o sedicente tale, nonostante tutto si ostini a giocare con i propri sentimenti «Sì, voglio risponderti» Gli sorride. Un sorriso del tutto falso «Con George sono stata benissimo. È proprio come lo immaginavo. È sensibile» Serra la mascella Ron «Gentile» Le nocche del mago sbiancano «E divertente» Deglutisce lui, nervoso.

«Sono contento per te» Riesce a dire solo questo, prima di lasciarla sola. Lei, per nulla soddisfatta questa volta, china il volto. L’unica consolazione è data dal pensiero della ronda.

 

****


Un’oretta dopo, stranamente, Harry è nuovamente libero. Il docente aveva altro da fare, dunque ha liquidato in poco sia Seamus che Harry. Entrambi hanno fatto ritorno alla Sala Comune in silenzio. Ancora non si rivolgono la parola. Harry aspetta delle scuse. Seamus altrettanto. Varcato il ritratto della Signora Grassa si ritrovano dinanzi la solita folla scherzosa. Ron, non appena li vede, raggiunge immediatamente Harry.

«Finalmente, ti stavo aspettando» Il tono cupo allerta i sensi di Harry.

«Che succede?» Si guarda intorno, alla ricerca di una chioma crespa e scura «Dov’è Hermione?»

«Ronda. Si tratta di lei comunque» Non gli dà il tempo di chiedere altro, poiché afferra la manica della divisa del Prescelto, trascinandolo presso le poltrone occupate da Fred, George e altri.

«Ehi, Ronnie! Cos’è quella faccia?!»

«Fred! Lascialo stare!» Il dire sorridente di Angelina, che ammicca in direzione del suo nuovo portiere. Gesto intercettato da Lee, il quale, inspiegabilmente, tira un cuscino in direzione del Capitano «LEE!»

«Dimmi, cara!» Si alza in piedi, iniziando a correre lungo la Sala Comune, rincorso da una ridente Angelina con cuscino alla mano. Alicia e Katie sorridono maliziose alla vista della scena, scambiando sguardi complici. Fred e George, invece, sono costretti a prestare attenzione al fumante fratellino.

«Posso avere la vostra attenzione o no?»

«Se ce lo chiedi…»

«…No!»

«Ora levati di mezzo» George, scacciandolo anche con un gesto della destra.

«Devo parlarvi di voi-sapete-chi»

A queste parole, Katie e Alicia strabuzzano gli occhi, spaventante, e portano le mani al volto. Fred, annoiato, si alza in piedi «Tranquille! Non è quel Voi-Sapete-Chi, questo voi-sapete-chi non lo conoscete» Le guarda. Sono confuse «Chiaro?»

«No» All’unisono le ragazze.

«Lascia perdere» George, alzandosi in piedi. Le guarda contrariato «Mentre non ci siamo, badate a Lee. Non vorrei si riproducesse in pubblico!» Ammicca malizioso, lasciando che le due giocatrici di Quidditch indirizzino l’attenzione a Lee, il quale al momento ha incastrato Angelina tra se stesso e la parete.

«La nostra camera andrà bene» Il dire risoluto di Ron, alludendo alla camera condivisa con Harry. I gemelli si scambiano occhiate perplesse. Loro avrebbero preferito godersi il LeeTime «Eccoci. Qualcuno sa insonorizzare le stanze?»

«Dacci un taglio, Ron. Che vuoi?» George, spazientito. Fred, al suo fianco, annuisce concorde. Harry, suo malgrado, segue i due, annuendo a sua volta.

«Come volete» L’espressione s’indurisce e i pugni si serrano «Cosa diavolo state combinando?» Harry sobbalza. I gemelli lo guardano perplessi «Non rispondete, eh?» Punta l’indice contro George «TU! Cosa le hai fatto?»

«Ma si può sapere di chi parli?» Interviene Fred. George è troppo occupato a studiare l’indice del fratello puntato contro.

«Di Hermione! Lo sai oggi che mi ha detto? Eh? Lo sai?» L’indice si fa sempre più minaccioso e George inarca un sopracciglio «Che le piaci!»

Harry, che ha avuto la brillante idea di mangiare una caramella trovata sul comodino di Dean, quasi si strozza «Che…» Tossisce «Che t’ha detto?» Tossisce ancora.

Fred, stoico, si porta alle sue spalle, dandogli dei colpetti sulla schiena «Avanti, Harry. Se muori per la Granger, Tu-Sai-Chi vorrà sposarla!» Ilare, facendo sorridere George.

«Sì, bravi. Scherzate! Le avete rifilato uno dei vostri filtri, vero? Perché non è possibile»

«Cosa non è possibile?» L’intervento di George, il quale non sa, davvero, se infuriarsi o scoppiare in una sonora risata.

«Che… che… non riesco neanche a dirlo» Inizia a girare per la stanza Ron «Ti trova, aspetta, com’è che ha detto?!» Lo chiede a se stesso. Intanto Harry è sano e salvo. George è ancora in bilico tra emozioni contrastanti. Fred è seriamente infastidito «Ha detto che sei sensibile. TU! Tu sensibile! Gentile e divertente. Come se tu fossi almeno una di queste tre cose!»

«Ron, calmati. Se le piace George, devi fartene una ragione» Harry, serioso.

«Tu lo sapevi!» Ora l’indice di Ron si punta contro Harry «Da quanto? Eh? Da quanto?!»

«Ma che t’importa?»

«Mi hai appoggiato nel gioco, hai detto che potevo riuscire a conquistarla! Sei un bugiardo, sapevi che era interessata a mio fratello!»

S’arrende Harry, almeno apparentemente. Porta le mani in avanti, in gesto di scuse «L’avevo solo intuito… da alcune cose che mi diceva»

E continuano imperterriti Ron e Harry, dimentichi dei gemelli presenti. È Fred a parlare per primo, rivolgendosi unicamente al gemello «Questa storia è strana forte»

«Fred, pensavo la stessa cosa» Sogghigna George «Se davvero fosse tanto interessata a me, voi due avreste già un bel Perdente in fronte»

«L’ho pensato anche io» Ridacchia «E se ci andassimo giù pesante?!»

«Non so, è strana come cosa» Fa una pausa, riflettendo «Ma perché avrebbe dovuto farlo?»

«Per allontanare Ronnie, magari»

«Già, quale ragazza vorrebbe essere baciata da lui?!» L’espressioni disgustate dei gemelli sono tutto dire.

«Ma perché tu?»

«Sai una cosa, Fred?» Ma Fred scuote il capo «Geloso sei uno spettacolo!» Sogghigna, rifilandogli una pacca all’altezza della nuca.

«Non so di cosa parli» Ma il ghigno che si delinea sulle labbra di Fred, in accordo con l’espressione del gemello, lascia intuire ben altro.

«Tu le devi una cioccolata, o sbaglio?»

«Già» Guarda il gemello, ghignando «Ma visto che preferisce te…»

«…Non dovrebbe rifiutarmi qualche attenzione!» Si ammiccano, complici. A quanto pare, Ginny ha fatto male i conti, o meglio, ha dimenticato d’avere come fratelli gli eredi dei celeberrimi Malandrini.

 

****


Terminata la ronda, Hermione torna in Sala Comune. La treccia inizia a farle male e la stanchezza s’annuncia con prepotenza. Ha bisogno di una vasca colma d’acqua calda e di un bel letto accogliente. Ma, ormai è noto, c’è sempre qualcuno pronto a rovinarle i piani.

«Ѐ questa l’ora di tornare?!» Il dire sarcastico annuncia una presenza.

«E tu? A quest’ora ancora in giro?» Stanca. Vuole solo dormire.

«Ti aspettavo» Sogghigna.

Lei l’osserva, chiedendosi quale dei due sia «Devi dirmi qualcosa?» Tenta d’aggirare il discorso, sperando in un qualsiasi elemento che le faccia intuire d’aver dinanzi Fred o George.

«No. Solo offrirti una cioccolata» Inarca le sopracciglia, portando le mani in tasca, con nonchalance.

«Sarà per la prossima volta, ora ho sonno» Detto questo s’avvia ai dormitori, ma lui le cinge delicatamente il polso, non esercita pressione, semplicemente arresta l’avanzata della ragazza, costringendola a voltarsi «Cosa c’è?»

«Mi liquidi così?» Le sorride malizioso. Lei arrossisce a quell’espressione, anche se inizia a capire quale sia l’identità del gemello «Ti prometto che non facciamo tardi» La presa si allenta sino a liberare il polso.

Lei, notando il gesto, trae le sue conclusioni «George…»

«…Allora sai riconoscerci davvero!» La interrompe, mostrandosi sinceramente stupito. Lei, constatando la spontaneità della reazione, si lascia andare a un sorriso rilassato «Come fai?» Ora è curioso.

Hermione si stringe nelle spalle «Avete comportamenti diversi, forse» Arrossisce «Ma non vi distinguo sempre» Evita di rifilargli la risposta reale, non può certo dirgli che siccome Fred Weasley è antipatico, maleducato e arrogante riesce a capire quando non ha lui dinanzi.

Annuisce il mago, tendendole la destra «Andiamo?» Lei l’osserva perplessa, quello che non capisce è il perché.

«La cioccolata me la doveva Fred, a dire il vero» Le parole l’abbandonano prima che lei possa ribellarsi. Lui sogghigna.

«Se preferisci Fred…»

«Andiamo» Secca e decisa. Infuriata con se stessa per l’incertezza, lei ha una missione da portare a termine. Lui, sogghignante più che mai, si fa precedere oltre il ritratto della Signora Grassa, ammiccando apparentemente al vuoto.

«Adesso vediamo quanto ti piace George, Granger» Un sussurro ghignante, proveniente da una delle poltrone in ombra.

 

****


«Si è fatto tardi… torniamo alla Torre?»

«Tu vuoi tornare alla Torre?»

Un sorriso radioso illumina il volto di Angelina, le cui mani sono affondate nei capelli di Lee «Possiamo tardare un altro po’»

Annuisce lui, sorridente «Dopotutto, a chi vuoi che importi della nostra assenza?!»

Si finge perplessa, avvicinandosi a lui «Non so, magari ai professori?!»

«Un motivo in più per restare qui» Un ultimo sussurro prima di baciarla, mettendo fine al discorso. Gli spogliatoi di Quidditch non sono mai stati così attraenti per Jordan.

 

****


«In meno di un mese ho infranto un’infinità di regole» Il rimprovero di Hermione a se stessa, mentre varca la soglia delle cucine.

«Sei sulla strada giusta, allora!» Ilare il gemello. S’addentra senza indugi «Come la vuoi?»

«In che senso?» Lo segue, guardandosi intorno timorosa.

«Amara, zuccherata, con qualche spezia…? Come?»

«Ah… come preferisci»

Ghigna «A me piace amara»

E Hermione sgrana gli occhi «Zucchero, a me piace con molto zucchero!»

«Finalmente! Sei un cubetto di ghiaccio… rilassati, non ci becca nessuno» Sorride sereno. Lei, invece, lo affianca senza abbandonare l’aria guardinga.

«L’hai fatto spesso?»

«La cioccolata o venire qui…» S’interrompe, voltandosi per guardarla bene in volto «…Con una bella ragazza?» Il tono volutamente malizioso, si gode la vista delle gote arrossate di Hermione.

«Non importa» S’affretta a rispondere lei, scostandosi dal ragazzo. Lui, ovviamente, ridacchia ancora una volta. Dopo pochi istanti, grazie ai miracoli della magia, le cioccolate sono già pronte. Lui le porge la tazza, accomodandosi a terra.

«Grazie» Osserva il fumo emanato dalla cioccolata «L’hai fatta bollente!»

«La volevi tiepida?»

«No, no. Mi piace così!» Così entusiasta che, per un breve lasso di tempo, si sente anche tremendamente stupida.

«Vieni qui!» Le fa cenno d’accomodarsi accanto a lui. Lei, titubante, acconsente «Allora, com’è trasgredire la legge?!»

Si stringe nelle spalle Hermione, coprendo parte del volto con la tazza fumante «Strano»

«Anche con Fred era strano?!» Il tono volutamente sarcastico, e lei arrossisce.

«Cosa c’entra Fred?»

«Giusto» Si finge serioso «Non c’entra niente» Così dicendo poggia la tazza in terra, lei non segue le sue movenze, ha gli occhi puntati sulla cioccolata. Ma il ragazzo reclama l’attenzione di Hermione, carezzandole il volto.

Lei, come scottatasi, si volta d’istinto «George…»

«Rilassati»

«Cosa fai?»

«Tu che dici?!» Avvicina il volto a quello della ragazza, lei continua a farsi scudo con la tazza, almeno ci prova «Sai perché ti ho portata qui?»

Deglutisce la strega, iniziando a strisciare lontano da lui «No»

Ridacchia «Sai, quando ti ho vista fare il tifo per me, cercare la mia compagnia… io ho capito»

«Ah sì? E cosa?» La voce di Hermione è un sibilo terrorizzato. Non riesce più a strisciare via, perché la mancina del ragazzo la tiene ancorata al pavimento.

«Mi sembra evidente» Un’allusione e le labbra che s’avvicinano pericolosamente. Hermione, conscia di non volere quel contatto, si alza in piedi, di scatto, rovesciando la cioccolata in terra e sulle loro divise. La tazza, naturalmente, rotola sul pavimento.

«No! Non so cos’hai capito, George… ma io…» Si porta le mani alla testa «Merlino!» Sembra un’invasata, neanche regola più la voce «Tu non mi piaci! Mi dispiace… ma non m’interessi» E proprio in quel momento, complice il tono di voce di Hermione, degli Elfi compaiono accompagnati da Gazza.

«Bene, bene. Ragazzacci in giro a far danni. Non la passerete liscia!» Il tono sadico, strascicato e antipatico dell’orrido Gazza. Gli Elfi osservano i due sdegnosi, la cucina è il loro territorio.

Hermione, vedendo Gazza, s’irrigidisce all’istante, terrorizzata. Non ha neanche più la forza di respirare; contrariamente al gemello, il quale si alza in piedi, ghignante, rivolgendo un irriverente saluto al Custode. Si porta alle spalle della ragazza, poggiandole le mani sull’addome. China il volto all’altezza del suo orecchio destro «Avevi ragione su una cosa, non ci distingui sempre» L’espressione di Hermione è, a dir poco, atterrita a questa rivelazione «Ma l’ho sempre saputo che non poteva interessarti George. Non con me in giro» Sussurri sarcastici e maliziosi. Le posa un casto bacio alla base del collo, sogghignando quando giunge la Umbridge, pronta a punirli.

   
 
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