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Autore: Devon    13/06/2012    2 recensioni
-Dai maschiaccio, non ti eccita l'idea di viaggiare in macchina con Synyster Gates?
Gli lanciai un'occhiataccia. Sapeva che odiavo essere chiamata così.
Che i miei genitori non fossero nelle loro piene facoltà mentali quando decisero il mio nome all'anagrafe era ormai più che palese, ma non era comunque un buon pretesto per prendersi gioco di me.
Molto bene, uno di questi giorni qualcuno organizzerà una congiura nei miei confronti in quanto sto iniziando una terza fanfiction. Ma questa volta ho l'intera trama in mente e so come svilupparla PER INTERO. Non lascerò niente in sospeso, promesso. :3
Genere: Comico, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Luglio? - domandai scettica, inarcando un sopracciglio.
-A me sembra perfetto - replicò lui, mentre mi accarezzava. -Abbiamo tutto il tempo per organizzarci.
Eravamo dentro quella fottuta vasca da bagno da almeno un'ora, facendo progetti in mezzo alla schiuma.
Appoggiai i piedi contro il muro, tra i suoi, e sospirai.
-Già, forse hai ragione - ammisi, voltandomi verso di lui -ma voglio scegliere io il posto.
-D'accordo - sorrise -Decidi pure tu. Dove ti piacerebbe andare?
-Da nessuna parte - risposi, lasciandolo perplesso.
-Come sareb...
-Voglio sposarmi qui ad Huntington Beach.
-Ah sì? E perché? - sorrise di nuovo.
Mi strinsi nelle spalle.
-Non lo so, ma sono nata e cresciuta in questo posto e non me la sento di festeggiare da un'altra parte.
-Va bene - mi baciò una guancia -vorrà dire che ci sposeremo qui.
-Sapevo che avresti capito - gli sorrisi e ricambiai il bacio.


-ADDIO AL CELIBATO? QUALE addio al celibato?
I ragazzi mi fissarono terrorizzati, preparandosi spiritualmente ad una delle mie sfuriate peggiori.
Non avrei mai dovuto sentirli pronunciare quelle tre parole. MAI.
-Ma sì, l'ultima notte di libertà prima del...
Non diedi il tempo a Jimmy di terminare la frase che lo incenerii con un'occhiata assassina.
-Sullivan, perché non chiudi la bocca? - suggerì Brian, accostandosi a me. Lo scansai bruscamente, senza degnarlo di uno sguardo.
-Devon, non è una cosa obbligatoria - cercò di farmi ragionare Matt -i ragazzi gliel'hanno semplicemente proposto.
-Ma perché? - sbottai -Che bisogno c'è di un addio al celibato?
-Beh Brian - proruppe mio fratello -magari potresti volerti divertire per l'ultima sera perché poi dopo il matrimonio te lo scordi...
Zacky era decisamente in cerca di una morte precoce.
Ignoro tutt'ora perché non mi fossi scagliata contro di lui ammazzandolo di botte, forse dovevo ancora esplodere.
Brian mi guardò.
-In effetti iniziano a mancarmi le puttanelle, per l'ultima sera potrei sempre fare un'eccezione, le usanze sono usanze. - mi stava decisamente provocando.
-Volete sapere come la penso io? - li fulminai con lo sguardo uno per uno -per me è una cazzata. Una gran cazzata. E non so come la prenderesti TU - mi voltai verso Brian -se fossi IO a farmi una ventina di maschi la notte prima di sposarmi.
Il suo sorrisetto provocatorio scomparve del tutto.
In quella girai i tacchi e mi diressi verso camera mia, piuttosto risentita.
-Ma dai Dev, stavamo scherzando - cercò di scusarsi Johnny.
-Tesoro - mi chiamò Jimmy -non volevamo mica offenderti. Ci conosci.
-Vaffanculo - sbottai, ma me ne pentii immediatamente.
Che cos'avevo fatto? Non avevo mai mandato Jimmy a farsi fottere prima di allora. Ma che mi era preso?
Non mi ero mai arrabbiata seriamente con Jimmy. MAI. Era praticamente impossibile avere rancore nei suoi confronti. Era impossibile non volergli bene.
Non ero mai riuscita a tenergli il broncio per più di cinque minuti. E neanche adesso avrei avuto motivo di prendermela con lui. Dopotutto non aveva detto niente di tanto offensivo. Quant'ero stata stupida. Stupida e impulsiva. Gli avrei chiesto subito scusa qualora mi fossi calmata.
-Perché te la sei presa tanto? - mi domandò Brian, chiudendo la porta dietro di sé.
Sapevo che mi avrebbe seguita.
-Tu che dici? - replicai, cinica. -Dovrebbe farmi piacere sapere che vuoi andare a puttane la notte prima di sposarti con me perché poi non potrai più farlo?
Ridacchiò.
-Andiamo, pensi veramente che io voglia questo? - inarcò un sopracciglio.
-Tu sei imprevedibile - mi strinsi nelle spalle, sdraiandomi sul letto senza smettere di guardarlo.
-Ah, sei gelosa! - esclamò sorridendo e buttandosi sopra di me.
Iniziai subito a sentire caldo.
Smettila. Sono arrabbiata. Non puoi farmi questo.
Mi accarezzò una guancia.
-Voi Baker siete gelosi di natura - osservò, senza smettere di sorridere.
-Non sono gelosa - obiettai -solo non voglio che il mio ragazzo si diverta con qualcun'altra mentre non ci sono.
-"Il mio ragazzo" - mi scimmiottò scherzosamente -Il tuo ragazzo starà buono, te lo prometto.
Abbassai lo sguardo. Mi divertiva tenerlo sulle spine.
-Lo so che non sei più incazzata. Dai, baciami - sussurrò, avvicinandosi. La sua pelle era bollente a contatto con la mia.
-No - socchiusi gli occhi, senza smettere di sottoporlo a quella peccaminosa tortura.
-Guarda che se non lo fai tu lo faccio io - minacciò.
Resisti, su. Non puoi dargliela vinta così.
Sì, io resisto.
No, non resisto.

Sorrisi e lo spinsi contro il materasso, mettendomi sopra di lui, che sorrise malizioso.
Lo baciai a stampo ma lui non sembrò accontentarsi e aprì leggermente la bocca.
Dopo un lungo bacio mi fece scendere da sopra di lui e si distese su un fianco, accanto a me.
-Ho smesso di scoparmi una ragazza alla sera - disse -non sono più quell'uomo. Sono innamorato di una ragazza perfetta e non intendo rovinare tutto mettendomi a fare il ragazzino.
-Bene, lo spero per te - replicai.
-Ti fidi o non ti fidi di me? - chiese, squadrandomi con i suoi occhioni.
Se gli dici di no adesso vuol dire che non hai cuore.
-Diciamo di sì - risposi, sorridendogli.
-Che brava ragazza - mi fece l'occhiolino.
Chiusi gli occhi lasciando che le sue braccia mi cingessero con dolcezza.
Avevo un ragazzo meraviglioso e gli amici migliori che si potessero desiderare al mio fianco. Ero contenta, tutto sommato.














 

 

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