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Autore: Eagle    30/12/2006    4 recensioni
Cosa può fare il futuro re dei pirati davanti ad una morte misteriosa e alla richiesta di aiuto di uno perfetto sconosciuto? Beh, non può far altro che rispondere. Ma quando il passato di uno dei tuoi compagni torna a bussare alla sua porta, forse non sarà poi così facile risolvere la situazione.
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 35

CAPITOLO 35

- ONE BROKEN PROMISE -

 

La mora sistemò delicatamente la testa di Jacques sul terreno e si alzò, in silenzio, a capo chino, non guardò negli occhi nessuno dei suoi compagni, iniziò a camminare in direzione della nave.

La rossa mosse tremante un passo e allungò titubante una mano << Robin...>>

Zoro le cinse le spalle e la fermò << Ha bisogno di stare un po’ da sola…>>

In poco tempo la donna sparì dalla loro vista.

Il silenzio regnava sovrano, spezzato ogni tanto dai singhiozzi che Miguel non riusciva a trattenere.

Sanji tirò una profonda boccata dalla sua sigaretta, guardò il corpo immobile del Prete, si voltò e mosse alcuni passi.

Rufy lo bloccò << Dove stai andando?>>

Il cuoco si fermò << A prendere qualcosa per dargli una degna sepoltura…non vorrai lasciarlo così come gli altri?>>

<< Degli altri non me ne frega niente…>>

<< Appunto…allora io vado…>>

<< No!>>

<< Come sarebbe?>>

Il capitano guardò da sotto il cappello lo spadaccino

<< Ho capito…>> gli disse quello.

Sfoderò le sue spade, con un gesto rapido e apparentemente innocuo si avvicinò ad un albero, appena rinfoderò le armi il tronco volò e due pezzi di una grossolana croce caddero a terra

Usop guardò incuriosito il capitano << Che cosa vuoi fare?>>

<< Noi non lo seppelliremo…>>

<< Perché?>>

<< Perché ha detto che ci rincontreremo>>

Nami sorrise guardandolo teneramente << Io penso si riferisse al momento in cui moriremo anche noi…>>

<< Non m’importa…>> prese il primo pezzo di legno e lo conficcò a terra poco distante dalla testa di Jacques, Zoro prese il secondo e lo mise orizzontalmente leggermente più in alto della metà.

Sanji allentò il nodo alla cravatta sbuffando << E va bene…si fa come il capitano dice…>> e sfilandosela del tutto, legò con un nodo ben stretto i due legni.

<< Allora…questa è nel caso che avesse ragione Nami…>> Rufy respirò profondamente << …ma se avessi ragione io, noi ti aspetteremo e troverai sempre il tuo posto nella nostra ciurma>> si calò il cappello sugli occhi << comunque vada…ci vediamo!>> gli diede le spalle e fece un gesto di saluto con la mano, si allontanò.

 

<< Anch’io ti aspetterò…ciao>> gli disse Chopper tirando su col naso e seguì il capitano.

 

Usop si guardò un po’ attorno << Se tutti la mettono su questo piano, ci sto…devi ancora insegnarmi parecchi trucchi sull’arte del mirare…alla prossima occasione quindi, ci conto!>> anche lui si avviò verso la nave.

 

Sanji prese una nuova sigaretta << Beh, non posso di certo dire che mi eri il massimo della simpatia: mi hai portato via la mia dolce dea corvina in un soffio…>> tirò una boccata di fumo e si portò una mano alla fronte sorridendo << …a parte gli scherzi…se è davvero come dice Rufy, torna appena puoi: non farlo per noi, non farlo per te…fallo per Robin, lei ha bisogno di te e, come ho potuto notare in questo tempo che sei stato qui, tu di lei>> unì indice e medio piegando mignolo e anulare, con un gesto rapido avvicinò le dita alla fronte e le allontanò, raggiunse gli altri.

 

<< Io non so cosa dirti Jacques…so solo che non puoi lasciare Robin così per la seconda volta, non se lo merita…>> gli occhi della navigatrice cominciarono a velarsi di lacrime.

Zoro le si avvicinò e l’abbracciò teneramente << Non lo farà…tornerà da lei, ora che l’ ha ritrovata dopo dieci anni non aspetterà di certo che muoia per rivederla…>>

<< Come fai ad esserne sicuro?>>

Lui sorrise << Lo so…perché sotto questo punto di vista io e lui siamo uguali>>

La rossa sorrise e accarezzò il viso dello spadaccino, poi si girò verso Jacques << Allora siamo d’accordo, se vengo a sapere che scorazzi per il mare senza tornare da Robin, giuro che mi metto sulle tue tracce e quando ti becco ti riempio di così tanti calci che li senti anche tu, per non parlare della cospicua somma per i danni morali che dovrai versare!>>

<< Dopo questo avvertimento non potrà certo mancare…andiamo, su…>>

La cartografa si avviò

Lo spadaccino diede un ultimo sguardo all’uomo disteso a terra << Spero di incontrarti di nuovo Jacques…arrivederci>> seguì la ragazza..

 

Miguel non riusciva a smettere di piangere << Cosa devo fare io adesso?>> si sedette e lo abbracciò << Come fanno gli altri a dire che tornerai? Non vedono che non ti muovi e non respiri più? Non sentono che la tua pelle sta diventando fredda?>> strinse con foga la manica della maglia e pianse ancora << Ed è tutta colpa mia…>>

Si sentì toccare una spalla, alzò gli occhi verdi arrossati e incontrò quelli azzurri e spenti della mora.

Il biondino si alzò di botto, si attaccò alla sua vita in un mare di lacrime, Robin non riuscì a muovere nemmeno un muscolo per confortarlo, tutte le sue forze erano concentrate nel cercare di mantenere quella promessa che Jacques era riuscito a strapparle.

Il ragazzino la lasciò libera e pulendosi il viso con le mani, si avviò verso la barca.

 

La donna guardò il corpo dell’uomo senza vita, non riusciva ancora a crederci. Si tolse una mano da dietro alla schiena, impugnava il suo cappello da cow-boy bianco << Te lo ricordi questo, vero?>> lo posò sul suo petto << Me lo hai regalato tu…sai quanto ci sono affezionata…quindi vorrei che me lo riportassi, un giorno o l’altro…>> respirò << Se non dovesse succedere, tornerò io a riprendermelo…>> si voltò << …mi mancherai>>

Mentre tornava alla Going Marry non si voltò nemmeno una volta, perché sapeva che, se l’avrebbe fatto, non sarebbe riuscita a trattenere le lacrime.

 

Sulla nave erano quasi terminati i preparativi per la partenza, il log-pose si era riposizionato in fretta.

Miguel raggiunse titubante il capitano << Rufy…>>

Il ragazzo di gomma era seduto sulla polena e fissava la folta foresta nera che ricopriva l’intera isola << Dimmi…>>

Il biondo deglutì a vuoto << Vorrei chiederti di lasciarmi sulla prossima isola…>>

Rufy si girò di colpo e lo fissò negli occhi << Cosa?>>

L’altro si sentì mancare il fiato << Lo so, una volta entrati in una ciurma di pirati non si dovrebbe mai abbandonare i propri compagni e il proprio capitano…>>

<< Infatti…>>

Miguel strinse i pugni << Non voglio mancarti di rispetto Rufy, non lo farei mai…ma ho bisogno di crescere, di maturare…di capire chi sono!>>

<< Puoi farlo anche con noi…>>

<< Vorrei farlo da solo…qui ogni cosa mi ricorderebb…>>

Il capitano si alzò interrompendolo << Capisco…rispetto la tua decisione>>

<< Grazie…>>

 

<< Nami, qual è la nostra prossima meta?>> chiese il cecchino alla navigatrice.

Quella scorse velocemente le carte e sbuffò << Non ne ho la minima idea…>>

<< Come sarebbe a dire?>> la riprese Chopper.

<< Non posso farci niente…se non lo so, non lo so…lo scopriremo quando ci arriveremo. Robin è tornata?>>

Zoro le confermò << Sì, l’ ho vista prima…>>

<< Allora possiamo partire, togli l’ancora…>>

Lo spadaccino ubbidì senza controbattere.

 

La Going Marry riprese il mare, come alla fine di ogni avventura verso una nuova isola ignota. La navigatrice dava ordini sulla navigazione, cecchino e medico eseguivano, lo spadaccino si allenava a poppa, il capitano fissava il mare sul suo solito posto a prora, il cuoco spignattava in cucina

e il giovane arciere preparava le sue cose: di lì a pochi giorni avrebbe lasciato quella nave e doveva ancora dirlo agli altri. Ma non c’era la solita enfasi ad animare l’atmosfera: nessun schiamazzo, nessuna lamentela, nessun litigio, nessun rimprovero, nessun furbo che cercava di rubare qualcosa dalla cucina, persino gli ordini di Nami non erano perentori come al solito.

Il dolore e il dispiacere avevano riempito la nave di un assordante silenzio.

 

Robin entrò nella stanza con il cuore e l’anima in pezzi. Chiuse la porta a chiave fregandosene del fatto che quella era anche la camera di Nami: il labbro morso per il dolore, le lacrime spingevano sotto le palpebre implorandola di uscire, ma una disumana forza di volontà riusciva a ricacciarle indietro.

Sul tavolo un fiore e una busta: sopra c’era scritto “ X ROBIN”, la scrittura era quella di Jacques.

L’ archeologa l’aprì e iniziò a leggere

“ Ciao Pettirosso,

evitiamo i preamboli inutili, d’accordo? Certo del fatto che se tu stai leggendo questa lettera vuol dire che Morte ha avuto la meglio su di me e che è accaduto l’inevitabile.

Lo so, la nostra storia non si può dire che sia stata delle più idilliache ma quel giorno, quando mi sei piombata in braccio cadendo dal cielo, sono diventato inconsapevolmente l’uomo più felice del mondo, con te non ero più solo. Non avrei mai voluto lasciarti per quei maledetti dieci anni e con una menzogna così deplorevole poi, ormai lo sai perché l’ ho fatto ma a quanto pare non è servito, anzi ha solo aumentato il tuo dolore, mi dispiace tanto.

Hai visto, però, come sono stato bravo? So che odi che si colgano i fiori per cui te ne ho fatto uno con le mie mani, se non sbaglio gli iris viola sono i tuoi preferiti…so che non hanno il profumo di quelli veri ma mettila su questo punto, chiudi gli occhi e annusalo: sentirai il profumo del mio amore per te perché sappilo, Robin, comunque sia andata questa battaglia e comunque andrà avanti il futuro io ti amerò per sempre. Qualunque cosa accadrà, dentro di me, so che ti ritroverò…davvero!

Ci rincontreremo Pettirosso

Ti amo

Jacques”

La donna deglutì a fatica << Io…i-io non ci  riesco…>> non resistette oltre: scoppiò in un pianto convulso…poi prese l’iris e fece come il Prete le aveva scritto…lo sentì, il profumo di Jacques e quello del suo amore per lei.

Affondò la testa fra le braccia: le lacrime continuavano a cadere.

 

THE END

 

 

Alla fine due parole sono d’obbligo ^_^

Prima di tutto la speranza più ovvia: spero vivamente che questa storia vi sia piaciuta e che il finale non vi abbia deluso.

Secondo, ma non meno importante, ringrazio di cuore tutti coloro che hanno letto questa storia e soprattutto chi mi ha sostenuto tramite le recensioni.

Inoltre volevo ringraziare il mondo della musica (come avrete notato alcuni capitoli portano proprio il titolo di alcune canzoni) ed i cantanti che con i loro testi mi hanno ispirato alcuni dei dialoghi dei personaggi (per i capitoli 28 e 29 ) e mi hanno spesso fatto compagnia durante la scrittura.

Quindi, con quest’ultimo aggiornamento quasi alla fine del 2006 vi lascio con l’augurio di un buon 2007…che sì, ve lo anticipo già, porterà una continuazione ^_^

 

Alla prossima

Eagle

  
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