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Autore: Daisy Potter    31/12/2006    3 recensioni
Sono passati cinque anni...cinque anni da quando un malinteso ha distrutto le loro vite...o almeno la sua, quella di Akito; Sana sembra essere andata avanti. E dopo tutto questo tempo, è giunto il momento di un confronto...
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Naozumi Kamura/Charles Lones, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Capitolo 1.

 

«Si pregano i gentili passeggeri di allacciare le cinture di sicurezza: stiamo per atterrare …»

La femminile voce metallica raggiunse Sana risvegliandola dallo strato di trance in cui si trovava da un po’, e la ragazza eseguì il suggerimento dell’assistente di volo prima di spostare nuovamente lo sguardo fuori dal finestrino.

' Tokyo …' pensò, osservando gli edifici della sua città natale stagliarsi oltre l’aeroporto. Un misto di emozioni la pervase: gioia, nostalgia, trepidazione … e un opprimente senso di inquietudine, che in realtà non l’aveva mai abbandonata dal momento in cui lei e Naozumi avevano deciso di tornare in Giappone. Improvvisamente sentì una mano stringersi sulla sua con gentilezza e si voltò trovandosi davanti al viso preoccupato del suo fidanzato.

«Tutto ok?» le chiese apprensivo, cercando di dissimulare il suo stesso nervosismo.

«Sì, sì … sono solo i vuoti d’aria …» mentì spudoratamente lei, quasi senza pensarci su, ricambiando però la stretta di mano, poi tornò alla contemplazione della sua città.

Infine l’aereo atterrò, e lei fu costretta a riprendersi e concentrare la sua attenzione sulla folla di giornalisti che, come si erano aspettati, scalpitava al fondo della scaletta che scendeva dal portellone di uscita.

«Signorina Kurata … signorina Kurata!» li sentiva gridare dal corridoio dell’aereo. Quando infine si affacciò all’uscita, un’infinità di flash l’accecò, lasciandola un attimo basita per l’enorme quantità di giornalisti presenti. Uno dei tanti le si avvicinò mentre stava scendendo le scale, seguita subito dietro da Naozumi.

«Bentornata, signorina Kurata! O dovremmo chiamarla Signora Kamura …?»

Sana fece un piccolo sorriso.

«C’è ancora tempo una settimana. Per ora continuo a essere Sana Kurata. Se devo essere sincera, Signora Kamura mi impressiona un po’ …» scherzò, e il giornalista non mancò di ridere alla sua battuta, sperando di ingraziarsela per ottenere magari un’intervista esclusiva, ma ogni suo sforzo sarebbe stato inutile in partenza.

«Signorina Kurata, signor Kamura, guardate di qua, per favore!» esclamò uno dei fotografi, immortalando la giovane coppia sicuro di avere una bellissima foto da prima pagina.

Fu solo grazie all’insistenza di Naozumi e a quella decisamente più convincente delle loro guardie del corpo che qualche minuto dopo riuscirono a districarsi dalla folla e lasciare finalmente la pista d’atterraggio. Camminarono fianco a fianco dentro l’aeroporto, cercando l’uscita, finché Sana non si sentì chiamare da una voce familiare, un istante prima di essere travolta da qualcosa … o meglio, qualcuno …

«Bentornata, Sana!!!»

Rimase un attimo attonita e confusa, ma quando sentì quella voce ricambiò l’abbraccio, riconoscendo la sua migliore amica.

«Ciao, Fuka!! Ma come …?» disse ancora al colmo della felicità quando si furono finalmente separate.

«Sei un’attrice, amica mia, non dimenticarlo! Le notizie volano!»

Si sorrisero, ritrovando in pochi attimi la complicità che le aveva sempre legate, poi lo sguardo stupito di Sana si spostò sulle figure alle spalle della ragazza.

«Aya, Hisae, Tsuyoshi, Gomi!!?» esclamò incredula e piacevolmente sorpresa mentre si lanciava a salutare tutti i suoi vecchi amici. Notò un’assenza che per un attimo la fece incupire, ma seppe controllare bene le proprie emozioni e fu quasi certa di non aver lasciato trasparire nulla … anche se un’occhiata di Fuka le fece intendere che forse non era proprio così. La sua migliore amica le si avvicinò, mentre tutti gli altri salutavano anche Naozumi, e le mise una mano sulla spalla. Un solo sguardo fece capire in una tacita intesa tutti i loro sentimenti, ma dopo quel solo istante entrambe fecero finta di nulla e tornarono a ridere e scherzare con gli altri.

«Non vedo Takaishi … dove l’hai nascosto?» sorrise Sana a Fuka.

«È dovuto rimanere al lavoro, ma ci ha assicurato che sarà presente alla festa di benvenuto di questa sera!» rispose lei raggiante.

«Festa di benvenuto?!» chiese Sana.

«Certo! Quella in tuo onore! Pensavi che dopo cinque anni in cui ci siamo sentite quasi solo per telefono non avrei organizzato una festa per il tuo ritorno??» esclamò scandalizzata Fuka. Sana sorrise. Le erano mancati davvero i suoi amici, quell’atmosfera quasi di famiglia che le dava la sensazione di essere davvero a casa. Però, c’era ancora un vuoto … mancava ancora qualcosa … qualcuno … a completare il gruppo. Forse la persona più importante …

Continuarono a camminare verso l’uscita, questa volta tutti insieme, finché qualcosa non attirò lo sguardo di Sana, facendole fermare il cuore per un istante.

 

aha

 

«È in arrivo il volo 792 New York - Tokyo …»

Una figura se ne stava immobile, appoggiata ad una colonna, le mani nelle tasche, i capelli color del miele che nascondevano un paio di occhi ambrati capaci di trasmettere mille emozioni in un solo sguardo.

Ascoltava a testa china il proprio cuore accelerare i battiti sentendo le grida dei giornalisti raggiungerlo fino a lì, rivelando l’arrivo di una nota attrice giapponese e del suo futuro marito.

A quest’ultimo pensiero il cuore quasi si arrestò, ma riprese a vivere non appena la figura dei due famosi personaggi fece finalmente il suo ingresso nell’aeroporto, abbandonando la pista d’atterraggio. Li vide camminare fianco a fianco, e il suo sguardo penetrante si soffermò sulla ragazza, escludendo il suo accompagnatore. La vide, bella come la ricordava se non di più, avanzare nell’aeroporto avvicinandosi sempre di più al punto in cui si nascondeva lui. Questa volta il cuore aveva davvero smesso di battere: incapace di raggiungere una velocità degna della vista di quella donna, semplicemente aveva deciso di fermarsi.

Vide Sana venire abbracciata da una ragazza della sua stessa età. La conosceva fin troppo bene: era Fuka. Spostò lo sguardo qualche metro più lontano dalle due e scorse tutti gli altri loro amici. Vide Sana salutarli tutti con calore, mentre loro scambiavano strette di mano e complimenti anche con Naozumi. Per un istante, fissando il radioso volto di Sana, gli sembrò di scorgervi una strana espressione, quasi di tristezza, ma svanì subito, sostituita dal suo solito, stupendo sorriso. Non gli sfuggì però lo sguardo che l’attrice scambiò con Fuka, uno sguardo che racchiudeva mille parole tacitamente espresse tra le due amiche, che in qualche modo raggiunsero anche lui. E a quel punto capì che doveva farlo … doveva far cadere la corazza di indifferenza che aveva faticosamente cercato di costruirsi in quegli anni, allontanarsi da quella maledetta colonna alla quale sembrava si volesse fondere, e provare anche lui a recitare la sua parte, come Sana sicuramente avrebbe fatto.

E così, quando i suoi amici ripresero il loro cammino verso l’uscita, puntò un piede sulla colonna allontanandosi da essa e fece qualche passo verso di loro, fermandosi proprio di fronte al gruppo, incrociando per la prima volta dopo tanto tempo lo sguardo innocente della ragazza che aveva amato sin da piccolo.

 

 

Come promesso, il primo capitolo! La storia si svilupperà lentamente, quindi non aspettatevi di capire tutto subito. Vi terrò sulle spine!^^

Grazie mille per le recensioni, ragazze! Vvb!!!

- Daisy -

  
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