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Autore: BeliveInAngels    13/06/2012    1 recensioni
Gears of War è sempre stato visto come umani da parte umana, ma che succederebbe se un'umana venisse trovata dalle locuste e cresciuta un po' come i gorilla crebbero Tarzan?
Impossibile non andare OOC con le Locuste, ma volevo fare qualcosa di diverso.
Buona lettura!!!
Genere: Azione, Drammatico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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LE CœUR DE RAAM – Cap. 4

 

 

La luce non c'era più già da un po' che camminavano. La ragazza pareva conoscere molto bene il posto, quindi si fidarono per tutto il tragitto. Erano in un tunnel piuttosto stretto, sarebbero passate due Locuste affiancate, non di più.

 

-Questo è un tunnel che usano per lo più i Droni per le ricognizioni in superficie.- spiegò Sapiens, rispondendo alla loro domanda non posta- Per gli attacchi usano i Corpser, infatti ogni volta che vedete un Corpser in giro è perchè ha appena finito di scavare una buca.-

 

-Quindi qui non incontreremo Locuste?- domandò Marcus, serio come la morte.

 

-No, non qui, a meno che non debbano andare in ricognizione. Siccome sono abbastanza ferrata sui piani, so che per di qua non passerà nessuno, anche perchè non c'è molto spazio. Voi avete l'armatura. Ci incastreremmo.- i Gears infatti erano uno dietro l'altro. Avere l'armatura, in casi come quelli, non era mai un'agevolazione anzi, se possibile era una seccatura.

 

-Quanto manca?- domandò Baird che, a detta di Cole, infondo alla fila si stava cagando addosso. Temeva che, dopo un turno di ricognizione, se delle Locuste fossero tornate, avrebbero beccato prima lui. Era la cruda realtà. Sapiens non poteva stare davanti e dietro allo stesso momento. Sperava nel fato... e, sempre a detta di Cole, era il CULO quello di cui avevano bisogno. Una sana botta di culo. Camminarono forse per altri venti minuti, prima che il tunnel si ingrandisse, sboccando in quello che doveva essere il vuoto. La terra sembrava così solida, ma se i civili avessero visto cosa si trovava sotto di loro, probabilmente avrebbero pregato i Gears di ucciderli. C'era un'intera città, praticamente dentro Sera. Si ritrovarono a camminare in un ponte sospeso a chissà quanti metri dal fondo.

 

-Benvenuti nel Vuoto, signori.- disse lei, mentre accelerava il passo. Dovevano raggiungere, probabilmente, gli 'ascensori' alla fine della passerella. Marcus si guardò intorno. Non c'era solo il ponte dove camminavano, ma ce n'erano moltissimi altri, sospesi ad altezze diverse. Guardando in basso, quasi gli mancava il fiato. Riusciva a vedere centinaia di puntini chiari che si muovevano, sotto di loro. Erano un'intera civiltà. Forse erano più degli abitanti di tutta la superficie di Sera.

 

-Chiamalo benvenuto tu...- commentò sarcastico Baird, camminando così veloce da sbattere ripetutamente contro la schiena di Cole.

 

-Ehi, Damon, se non la smetti di venirmi addosso ti butto amichevolmente di sotto!- fece il Gear di colore, mentre arrivavano all'ascensore che non era altro che una piattaforma in metallo attaccata a degli enormi binari fluttuanti.

 

-Mio Dio... questo è... incredibilmente ingegnoso...- sospirò Dom, guardandosi intorno.

 

-Ingegnoso? È geniale.- fece Baird, fissando strabiliato il sistema di carrucole che faceva muovere l'intera struttura galleggiante- A volte mi chiedo se questi... 'mostruosi architetti' si siano laureati... mi iscriverei anche io alla loro università...- salirono, sentendo il trabiccolo ondeggiare- Porca troia, siamo proprio sospesi! E se si staccano le funi?- la ragazza abbassò la leva e la carrucola iniziò a girare. Si voltò a guardarlo e fece spallucce.

 

-Cadiamo di sotto.- disse semplicemente, mentre Baird sentiva un groppo allo stomaco che lo portava a sporgersi per vomitare di sotto- Quella è la torre del palazzo. Lì c'è mia madre. Li ci sono le prigioni. Dove probabilmente vi metterebbero dopo avervi catturati. Se vi trovassero qui senza di me, probabilmente non vi ucciderebbero. Farebbero di tutto per catturarvi vivi.-

 

-Che intendi?- lei abbozzò un sorriso un po' sadico, un po triste. I suoi occhi erano molto tristi, ma il suo sorriso era quasi un ghigno.

 

-Catturano quelli che si parano davanti alla strada, che cercano di intralciare. Il resto immaginatevelo.- si zittì e finirono il viaggio nel più completo silenzio. Per raggiungere il Vuoto interno, dovettero prendere altri quattro ascensori. Man mano che scendevano, la temperatura calava, ma la ragazza sembrava non aver bisogno di coprirsi. Quando raggiunsero il fondo, scoprirono che iniziava a fare più caldo.

 

-Chissà se qua sotto c'è Imulsio o lava...- si domandò Cole, sporgendosi il minimo indispensabile.

 

-Entrambi...- commentò Dom, guardando le gigantesche costruzioni goticheggianti delle Locuste. Come posarono i piedi a terra, si guardarono intorno. I Droni continuavano a lavorare, imperterritamente, come se non li avessero notati. Infatti non li avevano proprio visti. Sapiens iniziò ad avanzare, normalmente, facendo cenno ai Gears di seguirla. Disse loro di riporre le armi e di non tirarle fuori per nulla al mondo. Loro, non molto convinti, accettarono, obbedendo docilmente. Sembravano quasi risultare invisibili agli occhi dei Droni, i quali erano troppo concentrati su quello che stavano facendo per dar retta pure a loro.

 

-Questa è l'armeria e questa è la biblioteca. Vi ci porterò dopo. Ora dovete venire con me dalla regina.-

 

-Cosa? Non erano questi i patti...- ringhiò Marcus, stringendo i pugni. La ragazza non fece una piega.

 

-Preferisci essere fatto a pezzi dai Droni? Oppure vuoi che mamma dia un annuncio pubblico per farvi girare senza rischiare di ritrovarvi senza l'intestino?-

 

-Tsk.- Marcus sospirò, seccato. Ripresero a camminare.

 

-Ragazzi... mi scappa uno starnuto.- fece Baird, grattandosi il naso.

 

-E tiralo.- disse Cole, senza guardarlo, come se fosse una cosa normale. Baird non si trattenne più. Per quanto provò ad essere silenzioso, lo starnuto sembrò risuonare nel vuoto come una bomba. Il silenzio calò. I Droni si immobilizzarono, voltandosi verso i Gears. Ci fu un attimo in cui i Delta si ritrovarono incatenati dagli sguardi delle Locuste, pensando a quanto ci avrebbero messo a farli a pezzi, mentre le Locuste sembravano quasi chiedersi che cazzo ci facessero quattro umani esattamente al centro di Nexus. Una Locusta, solo una, cominciò a ringhiare, posando lentamente la cassa.

Sapiens camminò, posizionandosi di fronte ai quattro.

 

-Niente scenate. Sono con me.- disse. La voce decisa, quasi sembrava il tono di Hoffman.

 

-Sapiens... hai portato degli umani qui?- ringhiò cavernoso uno dei Droni, avvicinandosi, quasi fosse un generale che chiedeva spiegazioni.

 

-Sì, li ho portati qui. Non mi pare abbiano le armi pronte a far fuoco.- gli occhi del mostro si ridussero a fessure.

 

-Sai quanto rischiano a stare qui?- Baird alzò un sopracciglio, incredibilmente stupito. I Gears si guardarono. Ok, da un Kantus forse potevano aspettarsi più di due parole messe in fila a formare una frase di senso compiuto, ma Dio santo, quello era un Drone, un individuo alle basi della gerarchia delle Locuste e aveva un modo di parlare che forse perfino Hoffman avrebbe invidiato. Apparte la voce cavernosa ed irreale, quella Locusta era STRABILIANTE.

 

-Rischiano, ovvio. Sto andando dalla regina per una deroga.- fece lei.

 

-Dovete essere scortati. Non puoi pensare che tutti, qui, obbediscano. Umani. Sono umani. Qualcuno li attaccherà di sicuro.-

 

-Hai qualche idea?- domandò la ragazza al Drone, il quale posò lo sguardo sui quattro e afferrò l'Hammerbrust.

 

-Sì, ho un'idea. Per quel che mi riguarda hai il mio appoggio. Non approvo, ma ci conosciamo da tanto, troppo perchè ti lasci nella merda.-

 

-Ma che cazzo...- sussurrò Baird, posandosi a Cole come per avere un supporto- Marcus, quella Locusta è più educata di te!- Dom si lasciò ad un sorriso nervoso, mentre la Locusta e Sapiens si avvicinarono a loro.

 

-Ascoltatemi, lui è Drou. Siamo cresciuti insieme, quindi ci aiuterà. Non dategli motivo di spararvi tra gli occhi e cominciate a recitare, se non volete finire secchi.-

 

-Non ci avevi parlato di dover recitare.- commentò Marcus, mentre un altro Drone, probabilmente d'accordo con Sapiens e Drou, gli dava un colpo di Lancer sulla schiena per farlo muovere.

 

-Vuoi rivedere tuo padre? Accontentati.- disse lei. I quattro si trovavano in mezzo ad una squadra di Droni. Sembravano delle guardie che li portavano in prigione. Armati e pronti a far fuoco. In realtà... erano una scorta. Avrebbero collaborato, pur contro i loro ideali, per portarli alla sala del trono come 'DETENUTI'. La Locusta affianco a Sapiens sembrava diversa dalle altre, forse leggermente più umana. Era grossa, terribilmente grossa.

 

-Questo... è un Boomer...- sussurrò Baird a Cole, che annuì- Senza l'armatura sembrano meno enormi...-

 

-Io li trovo comunque giganteschi.- fece Dom, senza voltarsi a guardare i compagni. Quella situazione era incredibile. Anche se avessero raccontato tutti la stessa versione della faccenda, nemmeno Anya avrebbe creduto loro. Come avrebbero potuto? Stavano camminando tranquillamente verso la sala del trono, scortati da una pattuglia di Droni guidati da un Boomer disarmato. Qualcosa era terribilmente inquietante.

Cominciarono a salire le gradinate verso il portone che dava al palazzo. Chissà quanta strada mancava ancora. Cole e Baird avevano dietro tre Droni armati di Hammerburst. Cosa impediva ai tre di sparargli alla schiena? La lealtà verso il Boomer o verso la ragazza? Verso entrambi o cosa?

 

. . .

 

Di fronte a loro, le porte vennero aperte. La sala del trono era enorme. Il tetto era sorretto da file di titaniche colonne in pietra. Le scalinate che portavano al trono erano lavorate finemente, non sembrava neanche opera di una Locusta, ma a quel punto, tutto poteva essere possibile.

 

-Siamo arrivati.- grugnì Drou, avanzando insieme a Sapiens, seguita dai Delta e dalla pattuglia di scorta. Fortunatamente, per tutto il viaggio erano stati tranquilli. Gli sguardi feroci degli abitanti di quella 'città' li avevano seguiti fino all'entrata, ma per lo meno nessuno aveva aperto il fuoco su di loro.

 

-Sapiens...- la voce veniva dalla cima delle scalinate. Una donna davvero bellissima si alzò in piedi. I capelli bianchi raccolti un una pettinatura regale. Indossava un abito lungo e uno strano aggeggio che pareva vivo, sulla schiena. Alzò il viso, corrucciando le sopracciglia, mentre si avvicinavano. Si rese conto che c'erano i quattro umani, insieme a lei, scortati- Vuoi spiegarmi... cosa sta succedendo?- chiese seccata la regina, mentre faceva un passo avanti, raggiungendo il primo scalino.

 

-Madre, ci sono problemi.- disse la ragazza, avanzando solo quando la 'madre' le fece cenno di poterlo fare.

 

-Lo vedo, bambina mia.-

 

-No, non intendo loro. Mi hanno aiutata.- li difese la ragazza. La Regina squadrò i Gears.

 

-Lo sapevate che era mia figlia?- domandò lei. Baird si guardò in giro. Stava per parlare, ma Dom gli mise una mano sulla bocca. Era meglio che ci pensasse Marcus.

 

-No, vostra... maestà.- quel titolo lo pronunciò un po' a disagio. Non era semplice per un umano attribuire una carica tanto elevata ad una creatura che aveva sempre odiato.

 

-Sapevate che aveva a che fare con le Locuste?- domandò più in particolare, la regina.

 

-Sì, lo sapevamo. Ci era stato detto.- disse lui. La donna congiunse le dita delle mani, guardandoli.

 

-Skorge?- chiese rivolta alla giovane che abbassò il voltò assumendo un'espressione tra il distrutto e il mortificato. La regina socchiuse le labbra, corrucciando le sopracciglia. Anche lei sembrava scossa- Capisco...- sussurrò a voce bassa- Loro quindi ti hanno salvato... chi siete, se posso.-

 

-Marcus, Marcus Fenix. Loro sono la squadra Delta, la mia squadra.- disse serio il sergente, cercando di rilassare i pugni, quando la pattuglia si aprì, allontanandosi leggermente, abbassando i fucili, al cenno della regina.

 

-Marcus Fenix? Figlio di Adam Fenix?- iniziò a scendere le gradinate- Non sai quanto tuo padre parla di te. Qui al Nexus sei già famoso. Non in bene, per carità, ma sei già molto conosciuto.--

 

-Sono indeciso se prenderlo come una cosa di cui andar fiero oppure no.- fece Marcus. Dom gli diete una leggera gomitata al fianco, attirando la sua attenzione.

 

-Non farla incazzare, eh?-

 

-Dovrei?- chiese Marcus alzando un sopracciglio.

 

-Comunque sia d'accordo. Vi darò il permesso di una giornata, a patto che...- e i suoi occhi si fecero più freddi-... lasciate qua le armi.-

 

-Cosa?- l'espressione di Marcus si indurì. Dom si guardò intorno.

 

-Disarmati qui sotto?- rise nervoso- Starà scherzando!-

 

-Beh...- sorrise la regina- Se volete girare qui senza che i miei uomini vi facciano secchi non devono vedervi come una minaccia. Siete stati addestrati anche nel corpo a corpo, quindi le braccia e le gambe non potete lasciarle qui. Le armi però si. Vi do la mia parola che non vi capiterà niente e tu potrai rivedere tuo padre.- Marcus era combattuto. Era combattuto perchè non sapeva quanto poteva fidarsi. Lui non avrebbe voluto lasciare il suo Lancer lì. Inspirò chiudendo gli occhi. Vedere suo padre era qualcosa che sovrastava tutto il resto. Afferrò il Lancer e lo slacciò, facendo qualche passo in avanti. Lo posò ai piedi della scalinata e fece lo stesso con lo Gnasher.

 

-Marcus... che stai facendo?!- domandò Dom stralunato, con gli occhi sbarrati. Il suo migliore amico non rispose. Fece spallucce, posando le granate. Iniziò a slacciarsi la corazza. Posò la parte superiore a terra e tornò in mezzo ai suoi compagni.

 

-Se voi non volete venire non importa. State qui a dare un occhio alla mia roba.- i tre si guardarono. Ci misero poco a decidere. Iniziarono a spogliarsi, avvicinandosi alle scale. Sapiens, allora, si avvicinò a Marcus.

 

-Ci stai dicendo che ti fidi?- domandò la ragazza con mezzo sorriso. Lui non la guardò, assumendo un'aria piuttosto gelida.

 

-Niente affatto. Voglio solo vedere mio padre. Se devo far questo per poterlo vedere, lo faccio.- si zittì, tornando a guardarla- Allora? Dov'è mio padre...?-

 

-Aspetta...- disse lei, guardando sua madre. Quando anche il resto della squadra rimase disarmata, la donna annuì, guardando il soffitto.

 

-Figli miei!- disse ad alta voce. La stanza risuonò, come un altoparlante- Abbiamo visite. Ci sono quattro umani al Nexus.- a quelle parole, da fuori, esplose un boato di ringhi e grida animalesche. Stridii di Reaver e colpi di Boomshot a vuoto- Non gioite e non armatevi. Non dovete toccarli, chiaro? Girano con Sapiens. Chi torcerà loro anche solo un capello verrà spazzato via. Per una giornata avremmo... una scolaresca in gita.- con un cenno delicato della mano li congedò. Sapiens la guardò ancora per un attimo, prima di partire velocemente.

 

-Ehi, dove corri?!- domandò Baird raggiungendo la ragazza che si era avviata a razzo. Non avevano più la scorta e, una volta attraversate le porte, chissà cosa sarebbe successo. Le grandi ante si aprirono e fuori c'era il GELO. Droni ringhianti, che borbottavano tra loro, prima di ricominciare a fare quello che stavano facendo, come se non avessero altro da fare. Effettivamente, pensò Cole, non avevano davvero altro da fare. Sistemare le loro fogne era meglio che uccidere interi gruppi di persone.

 

-Abbiamo solo un giorno. Ventiquattrore a partire da adesso. Al termine dovrete essere fuori di qui o niente tratterrà più i Droni, neanche io.-

 

-Ma la regina...- iniziò Dom. Sapiens scoppiò a ridere, bloccandolo. Si voltò verso di lui e gli arrivò a qualche centimetro.

 

-Ma la regina ti assicuro che non alzerà un dito. Siete i primi che vengono qui con il permesso. Siete i primi a mettere piede qui sotto senza ritrovarvi in pezzi quindi... Santiago, giusto?-

 

-Dom.- ribatté lui.

 

-Ecco... quindi Dom... avete anche il permesso di dormire nei fantastici alloggi delle Locuste... per quanto possiate chiudere gli occhi, qui sotto.- sorrise, prima di riavviarsi. I quattro si scambiarono un'occhiata nervosa, prima di ricominciare a seguirla. Quello che vedevano li lasciava quasi senza fiato. Quando, in superficie, erano sotto assalto, raramente si mettevano a guardare che tipo di Locuste fossero. Capitava solo quando dovevano scegliere che arma usare, altrimenti non faceva differenza. Solo allora, camminando tra quelle raccapriccianti creature, riuscivano a vedere quanto in realtà, ogni Locusta fosse diversa dalle altre.

Baird riuscì a sentire perfino un Drone che, mentre trasportava una cassa di munizioni, raccontava una barzelletta. Un po' macabra per far ridere, fattostà che le Locuste tutt'intorno risero sguaiatamente. Anche Sapiens si lasciò scappare una risata.

 

-Fa... ridere?- domandò Marcus, facendo notare che un uomo investito da una mietitrebbia guidata da un Brumak non faceva ridere.

 

-Qui da noi si. Siete in un altro pianeta, praticamente. Fate finta di divertirvi, almeno.-

 

-Non faceva ridere... anzi... ora ho la nausea.- disse Cole, raccapricciato, mentre ascoltava il Drone che descriveva l'uomo investito. Arrivarono velocemente alle porte della biblioteca. Sapiens aprì e fece entrare tutti.

 

-Nonno?- chiamò. Marcus sussultò, rizzandosi, come se una scarica elettrica l'avesse trapassato.

 

-Nonno?- domandò leggermente accigliato.

 

-Sì, lo chiamo così da quando è arrivato qui. Me l'ha detto lui che potevo.- fece spallucce la ragazza. Avanzò tra gli scaffali inquietanti. I libri erano molto polverosi. Doveva esserci così tanta roba li dentro... doveva valere milioni.

 

-In quanti entrano qui dentro?- chiese Baird, guardandosi intorno, girando su se stesso per avere una panoramica decente della stanza. Era fuori ogni previsione. Vastissima.

 

-Io, il nonno, Myrrah, mio padre, quando era qui, Skorge e qualche Kantus. Di notte ci viene qualche Drone curioso. Di solito anche loro vengono per lo più per... imparare a leggere dal nonno. Locuste giovani. Quelli che sono cresciuti con me.-

 

-Con te?-

 

-Diciamo che le Locuste che hanno passato l'infanzia insieme a me si sono incredibilmente umanizzati, basti vedere Drou. E' il mio migliore amico e non mi pare che la vostra reazione nel sentirlo parlare, fosse normale, sbaglio?-

 

-Effettivamente non avevamo mai sentito Locuste esprimersi così. In realtà non le abbiamo mai sentite esprimersi, se non con insulti.- constatò Cole, mentre si avvicinavano alla scrivania.

 

-E' normale, sono della 'vecchia scuola'. Le nuove generazioni... sono come me. Più umane. Mia madre mi ha sempre detto che sono speciale. Non mi ha detto perchè, mai, ma sono sicura che è vero. Sono l'unica umana tra le Locuste, forse ha ragione.-

 

-Quindi... tu avresti, in qualche modo, umanizzato le Locuste?- chiese Dom, grattandosi la nuca.

 

-L'anello di congiunzione tra l'uomo e la bestia...- azzardò Marcus.

 

-... la bella!- concluse Baird, ricevendo un'occhiata che sapeva di dolore fisico che avrebbe dovuto patire se non fosse stato zitto.

 

-Nonno!- chiamò più forte, ma non rispose nessuno- Boh, credo si sia spostato. Lo faccio mandare a cercare. Intanto venite con me.- Marcus era teso. Per un attimo aveva accarezzato l'idea di rivederlo e tutto era sfumato. In realtà la cosa era solo stata posticipata. Aumentava l'angoscia, praticamente. Ripercorsero la biblioteca, uscendo.

 

-Ehi.- Sapiens corse verso una guardia Theron ferma li di fronte- Puoi andare a prendere Adam Fenix? Lo cercheresti per favore?- la guardia annuì. Ovvio, nuova generazione, anche perchè, alcune Locuste, li guardavano con una certa curiosità, più che con rabbia. Quelli, forse, erano della nuova generazione. Sapiens, senza saperlo, stava facendo un buon lavoro.

 

-Dove ci porti?- chiese Baird, cominciando a sentire un odore strano. No, non era odore... era... profumo!

 

-A mangiare. Almeno finchè aspettiamo non ci annoieremo.- Marcus socchiuse gli occhi. Il profumo che dilagava nei tunnel era...

 

-Carne arrosto? Mi stai prendendo in giro?- domandò freddamente Marcus, nascondendo alla perfezione il suo stupore.

 

-Sì, carne. Siamo rozzi, non così tanto.-

 

-Quindi le Locuste sono più umane di quello che sembra...- fece Baird, guardandosi intorno-... solo che sono... irrimediabilmente brutte, sbaglio?- una lo stava guardando- Oh, forse mi ha fatto l'occhiolino...- fece schifato, attaccandosi quasi al braccio di Cole.

 

-Eddai Baird, non gli lasci il numero di telefono?- rise il Gear, dandogli una pacca sulla schiena.

 

-Vorrai scherzare?! Ho paura... Guarda... mi sta ancora guardando...- rabbrividì il meccanico, abbracciandosi, cercando di fermare i brividi.

 

-Tranquillo, Baird.- fece Sapiens che ormai iniziava ad imparare i nomi- Qui non sei il loro tipo. Se ti guardano e ti fanno l'occhiolino è un semplice 'ci vediamo alla fine delle ventiquattrore'.-

 

-Oh bene, dovrei sentirmi sollevato? Beh, bellezza, no. Anzi. Ora sono ancora più angosciato.- man mano che avanzavano, aumentava la portata del profumo. Se non avessero potuto chiudere la bocca, Cole e Dom si sarebbero sbavati addosso, era certo.

 

-Ma è un umano che cucina? Io non voglio credere che...- entrarono in cucina dal retro. Una stanza enorme, con una gigantesca griglia in pietra al centro. Cole sbarrò gli occhi.

 

-Umani... sono umani cazzo...- sussurrò senza fiato, guardando un gruppo di Droni che, probabilmente, sotto ordine della regina, aveva cominciato a cucinare per gli ospiti.

 

-Loro sono...- iniziò Sapiens, facendo avvicinare i quattro alla griglia.

 

-Lo sappiamo, lo sappiamo, nuova generazione.- fece Baird che pensava ormai di aver capito tutto.

 

-Oh no, tutt'altro.- lo fermò lei- La nuova generazione, come la chiamo io, mangia praticamente anche i sassi, perchè non conoscono niente di più buono. Quelli che vogliono squartarvi e farvi a pezzi invece conoscono bene cos'è davvero buono. Dai, credete seriamente che le Locuste siano così incompetenti? Ragazzi, riscattatevi.- sorrise Sapiens verso il drone più grosso. Si, si vedeva che era più anziano dei curiosi che avevano incontrato e i suoi occhi erano decisamente più crudeli. La locusta staccò un pezzo di quella che doveva essere la spalla della 'cosa' sulla griglia e la passò a Sapiens, dopo averla messa in un piatto di pietra- Non abbiamo la porcellana, come voi, ne la plastica.- sorrise, passando ai quattro il pezzo di carne. In mano alla Locusta sembrava un pezzo così... piccolo... in realtà sarebbe bastato e avanzato per tutti e quattro.

 

-Io ho paura... di mangiarlo.- confessò Dom, grattandosi la nuca con la mano libera dopo che ebbe afferrato il piatto in pietra.

 

-Non conoscono i veleni, tranquilli. Al limite salterete per aria.- Marcus inspirò profondamente.

 

-Siete come quelle civiltà che si ritengono offese se viene rifiutato il cibo?- lei sorrise.

 

-Oh sì, molto.-

 

-Ok, mi sacrifico io per la patria, ragazzi!- esclamò Baird che, alla vista del cibo, sembrava essersi dimenticato chi gli aveva cucinato quella carne.

 

-Secondo me ti prenderai chissà che morbo...- sussurrò Cole mentre Baird si lanciava ad addentare il pezzo nel piatto, ancora in mano a Dom.

 

-... oh... mio... Dio...- fece Baird masticando. Ispirò con il naso, facendo trattenere il respiro a tutti. Il 'Drone ai fornelli' sospirò, smettendo di guardarlo. Gli pesava fare da servetto, ma si sarebbe presto vendicato.

 

-Allora?- chiese Sapiens, incrociando le braccia. Gli altri tre guardarono Baird con preoccupazione. Il Biondo continuava a masticare e non parlava più.

 

-Allora Baird?- ripeté Cole, spazientito.

 

-Ragazzi...- deglutì- Io non so cosa diavolo stia succedendo, ok?- Marcus aggrottò le sopracciglia- Ma questo...- e stette zitto di nuovo serrando le labbra.

 

-Baird...?- Cole gli posò una mano sulla spalla scuotendolo.

 

-... è la cosa più buona che mangio dai tempi dell'E-DAY!- concluse in una specie di ansimo sognante. Gli altri tre sbarrarono gli occhi, guardando il pezzo di carne- Vi giuro, non sembra minimamente cucinato da una Locusta!!! SONO CONFUSO!!!- urlò poi, mettendosi le mani tra i capelli.

 

-Baird, ti senti bene?-

 

-SI'!!! E' questo il fottuto problema, ok?- ora sembrava incazzarsi, probabilmente perchè gli sfuggiva qualcosa di importante- Che carne è?- domandò scattando con il volto verso il Drone, temendo la risposta.

 

-... Orso.- ringhiò lui con sicurezza. Effettivamente, guardando la griglia, era impossibile che si trattasse di qualcos'altro. Il corpo era TROPPO GROSSO.

 

-E allora... è tutto così sbagliato...- la sua espressione si intristì.

 

-Non è che hanno drogato la carne e Baird è andato fuori di cervello?!- chiese Cole. Sapiens negò con il capo, inginocchiandosi di fronte al biondo che si era seduto su una cassa di munizioni.

 

-Hai capito, vero Baird?- domandò lei. Lui la guardò e annuì. Gli altri, sinceramente, non capirono.

 

-Che sta succedendo?- Baird sorrise tristemente.

 

-Ragazzi... mangiate... non c'è alcun pericolo...-

 

 

[...]

 

 

 

   
 
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