CAPITOLO 2
L’oscurità copriva con un leggero
velo l’intera stanza… Solo un tenue raggio di luce blu, filtrante dalle persiane
chiuse, colorava con una striscia la pesante coperta nella quale ero avvolta…
Gli occhi assonnati scrutavano le
tenebre, cercando di decifrare in esse qualche risposta alle mie domande…
Mi poggiai sull’altro fianco…
“Figurati… Non farei altro che
soffrire… Insomma… A lei piacciono i ragazzi!
Tsk… Mi ricordo quando l’anno
scorso, eravamo insieme nella macchina di Marco… Ritornavamo da una partita a
Cremona… Noi due nei sedili dietro e un'altra nostra compagna in quello accanto
al guidatore…
Ricordo le sue parole che si
infiltravano nella mia mente, miste al fastidioso ronzio dell’automobile in
corsa… Parlava piano… Sussurrava qualcosa… E guardava immobile le ombre fuori
dal finestrino sorreggendosi la testa con il braccio poggiato contro la
portiera… I suoi orecchini penzolavano luccicando alle luci dell’autostrada…
Io la guardavo zitta… Affascinata
dal suo profilo regolare…
Improvvisamente smise di parlare…
Vedevo i suoi occhi chiari socchiudersi lentamente… Sorrisi, lasciandomi
scappare un suono… Lei si voltò di scatto spalancando le palpebre assonnate e
mi guardò per un secondo, poi rispose al mio sorriso come ad aver capito il
motivo del mio divertimento, e si accovacciò verso di me, stendendo, per quanto
ci stavano, le gambe sul sedile… Io feci lo stesso…
Ci fu silenzio per circa due
minuti… Ma mi accorsi che non dormiva, mi guardava… Mi osservava semplicemente…
Già, è un suo vizio guardare la gente e nel frattempo mangiarsi le unghie…”
Soffocai una risata per poi
sfogarla in un gemito sommesso… Mi stesi su tutta la schiena portando il lembo
della coperta davanti alla bocca… E continuai a pensare…
“Tsk… Ero in tremendo imbarazzo!
Allora le chiesi come andasse con il suo ragazzo…
-Ci siamo mollati!- disse lei
-Cosa? E perché?- ribattei
interessata…
Lei cominciò a gesticolare tutta
eccitata dall’argomento e si portò al centro dei sedili in modo da avvicinarsi
di più a me, ed io la copiai…
I nostri volti distavano circa una
spanna… Ma io non sentivo quell’irrefrenabile voglia di avvicinarli ancora di
più… L’irrefrenabile voglia che proverei adesso…”
Sospirai…
“ –Ci siamo accorti di non essere
in sintonia … E dire che se fossimo stati insieme ancora solo una settimana…
Probabilmente ci saremmo fatti…- sogghignò…
-Comunque adesso, mi piace un
altro… Che prima mi veniva dietro! Però prima non gli andavo dietro io… E
adesso non so se gli piaccio ancora… Alcuni dicono di sì… Però non ne sono
sicura! Che sfiga!-
Nell’udire quelle parole, non
percepii alcuna angoscia, alcuna scossa, alcuna morsa di dolore… Ma so che, se
le risentissi ora… A stento riuscirei a trattenere le lacrime…”
Mi girai nuovamente sul fianco
destro stringendo nella mano l’angolo del cuscino…
“Ma che dico… E’ ovvio che non
piangerei… Per una persona che nemmeno mi piace! Sì, perché sono sicura che non
mi piace! Non sono così autolesionista!”
“Non voglio soffrire più di quanto
non abbia già fatto…”
-TRRRRRRR TRRRRRR- sentii il
cellulare vibrare sul comodino… -TRRRRRRRR TRRRRRRR- Allungai il braccio
tastando la superficie del tavolo alla ricerca dell’ oggetto, finché non
lo trovai… Lo avvicinai agli occhi nel tentativo di leggere il mittente,
-NUMERO PRIVATO-…
Serrai le palpebre corrucciata…
-Pronto?- dissi svogliatamente
-Pronto Linda?- rispose la voce
femminile al di là dell’apparecchio
-Sì, chi è?- dissi curiosa…
-Ha-ha! Stavi dormendo? Guarda che
sono le 11 del mattino!- continuò lei
-Ma chi sei?- insistetti io
impaziente
-Ma davvero non mi hai
riconosciuto? Sono C…- la linea cadde all’improvviso
-TU-TU-TU-TU-TU-
-Pronto? Ci sei? PRONTO? PRONTOOO?
Cazzo ha messo giù!!!- esclamai –Ma che diamine significa “SONO C…”!!!-
aggiunsi seccata, e mi lasciai cadere pesantemente sul letto…
“…-Tsk! Cinque giri di campo…
Tutte e due…-…” e
mi tornò in mente anche quella frase…
Sobbalzai improvvisamente… Mettendomi
a sedere…
“Non è che magari… Era proprio
lei…?”
-TRRRRRRR TRRRRRRRR- il telefono
riprese a vibrare… Lo strinsi nella mano… -NUMERO PRIVATO-… Deglutii…
-Pronto?-
-Linda! Sono Claudia, scusa era
caduta la linea…- disse lei…
-Ah ciao Claudia! Non ti avevo
riconosciuto!- risposi con un pizzico di delusione…
-Lo so…-disse nuovamente
–Comunque, ti volevo chiedere se oggi ti andava di fare un giro qui in paese…
Tanto per fare due passi…-…
Claudia era la mia vicina di casa,
avevamo la stessa età ed eravamo amiche sin dall’infanzia… Lei sapeva tutto del
mio carattere, sapeva prendermi nei momenti di tristezza come in quelli di
euforia… Non le sfuggiva nulla… A parte alcuni “piccoli” particolari riguardo i
miei gusti sessuali…
-Va bene dai… Così mi svago un
po’…- risposi…
-Ok! Benissimo, ti vengo a
prendere alle 3! Bye-Bye!- aggiunse e riattaccò…
Io feci lo stesso…
“Mi aiuterà a non pensarci…”
Presi la sciarpa avvolgendola al
collo, afferrai le chiavi di casa e uscii dall’ingresso principale…
-Ciao Clo*! Come va?- esclamai
-Ciao baby! Io tutto bene! Tu?-
rispose Claudia sorridendo…
Era poco più bassa di me… Aveva i
capelli lisci di un biondo senza impurità, forse dovuti alle origini germaniche
dalla parte del padre, erano pettinati con la riga dal lato sinistro e la
frangia spostata verso destra… Gli occhi azzurro chiaro risaltavano sulla pelle
lattea, e le sottili labbra rosa si contorcevano a causa del freddo…
Indossava un cappotto lungo a
striature grigie e nere, e dei pantaloni leggeri a quadretti marroni e beige
come le scarpe, che presentavano lo stesso motivo…
-Sei stramba come sempre a quanto
vedo dall’abbigliamento! Mi sa che il liceo artistico ti da alla testa!- dissi
sarcastica…
-Ma smettila! Piuttosto tu, come va
allo scientifico? Il covo delle secchie!- rispose lei cominciando a camminare
verso l’uscita della via, ed io la seguii…
-Tutto bene… E’ una noia mortale
come terzo anno di liceo! La mia classe è letteralmente “morta”!- dissi
avvilita…
-Ha-ha! Ti sta bene! Noi facciamo
un casino… E a ragazzi come sei messa? C’è qualche tipo carino?- esclamò
curiosa…
Quella domanda mi fece vibrare
leggermente l’anima…
“Tipi? Vorrai dire… Tipe!”
-Hem… No, no, non mi pare…-
risposi arrossendo leggermente…
-Mmmm… Peccato, speravo che
finalmente ti avrei sentita parlare d’amore… Il sentimento più bello che possa
esistere sulla faccia della terra!- aggiunse con occhi sognanti e un briciolo
di sarcasmo –Mi dispiace che tu non lo abbia ancora sperimentato…-
-Cosa? Perché ridi? Mi stai
nascondendo qualcosa per caso?- esclamò lei…
-Io? Figurati! Guarda che non ho
riso!- ribattei io sulla difensiva
-No! Dimmi la verità! Tu ti sei
già innamorata!- insistette…
-Ma dai! Te lo avrei detto, non ti
pare?- continuai… Claudia si mise di fronte a me sbarrandomi la strada, poi
allungò le braccia bloccandomi per le spalle… Mi fissò intensamente con
espressione indagatoria… Vedevo i suoi occhi azzurri perdersi nei miei nocciola
e sfogliare velocemente i ricordi del mio passato…
La ragazza alzò un sopracciglio…
-Sarà…- concluse ricominciando a camminare al mio fianco…
“Non so se ti rivelerò mai
quello che sono veramente… Scusa…”
Camminavamo lentamente sul
marciapiede, affiancando il ciglio della strada e le villette biancastre… Il
cielo era grigio e trasmetteva tristezza allo sfondo desolato del piccolo
paese… Gli alberi erano ormai spogli, con qualche foglia rossiccia attaccata ai
rami scheletrici… Si percepiva già la fine di Novembre…
Finalmente le villette
scomparirono dalla nostra visuale, lasciando spazio a un piccolo parco
semi-cementato che costeggiava la strada…
Dei ragazzi se ne stavano seduti
sulle panchine a chiacchierare…
Continuammo ad avanzare… Io cercai
di mettere a fuoco meglio nel tentativo di riconoscere qualcuno… Serrai le
palpebre… Erano quasi tutti maschi, più o meno cinque… Però c’erano anche delle
ragazze, tre ragazze… Provai a identificarle…
Ci avvicinammo ancora… Tanto da
poter vedere i loro volti…
Sussultai…
Riconobbi una ragazza… Aveva i
capelli castano scuro, lunghi sino alla schiena e pettinati con la frangia
scostata verso destra… Indossava un cappotto nero simile al mio che le arrivava
alle ginocchia… Sopra la bocca teneva un foulard bianco, sfrangiato, con delle
decorazioni blu… Uno di quelli che i punk usavano molto in quel periodo… Ai
piedi calzava delle All-Star scozzesi, che si abbinavano perfettamente con il
paio di jeans stretti sbucanti sotto il cappotto…
Se ne stava in piedi con le mani
in tasca e il volto abbassato nel tentativo di coprirsi maggiormente con il
foulard… Scrutava gli altri ragazzi alternando il suo sguardo da persona a
persona e ridacchiando qualche volta…
Sbarrò le palpebre sorpresa…
Probabilmente qualche volta mi aveva notata a scuola…
Distolsi lo sguardo e mi voltai
verso Claudia sorridendo… E dissi…
-Comunque nella mia scuola…
Qualche tipo carino c’è… -
PS (autrice): grazie per le recensioni, anche di “I have only you in my soul”… Spero che questo secondo capitolo vi piaccia… Mi raccomando recensite (^o^)!