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Autore: SwagMasta    14/06/2012    3 recensioni
-Ora vattene, devo dormire.- dissi spegnendo la luce e infilandomi sotto le coperte.
Lo sentii avvicinarsi al mio letto e abbassarsi per baciarmi la fronte come era solito fare.
Lo respinsi.-Non voglio i tuoi baci, sei uno stronzo. Ti dico che ho bisogno di te e tu dai retta ai comandi di una sgualdrina a caso, vattene.-
-Heazel..-Lo interruppi. -Ti ho detto di andartene, non mi fare gridare.-
Dopo la mia ultima affermazione si allontanò e si diresse verso la porta. -Buonanotte.-disse prima di chiudersela alle spalle, non risposi.
A fanculo questo mondo di merda, a fanculo gli amici, gli amori, la famiglia, a fanculo tutto.
Non c'è mai nessuno nel momento del bisogno.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                       It's Gotta be you, Only you.



 

                                                              Il mio arrivo.



Un raggio di sole mi solleticò le palpebre, mi coprìì il viso con il cuscino.
Fuori dalla finestra della mia stanza il sole era già alto nel cielo e illuminava la mia città, Londra. Scostai leggermente il cuscino per guardare la mia sveglia, segnava e 9.00, era ora di alzarsi.

Scesi in cucina, mia madre sorseggiava una tazza di caffè sfogliando una rivista seduta a tavola.
-Buon giorno-gracchio.-Fa' colazione, poi preparati che dobbiamo andare in aereoporto.-
Era ufficiale, la odiavo.
Presi la moca, la cariai e la misi su un fornello, apri lo sportello e afferrai i miei biscotti preferiti.
Dieci minuti e la mia colazione fu completata.

Mi recai al piano di sopra, feci una veloce doccia, mi vestii, pettinai i miei lunghi capelli neri che mi sfioravano il sedere e contornai con la matita nera e del mascara i miei grandi occhi verdi. Ero pronta.
Mia madere mi aiutò a caricare le valige in auto.
Per tutto il tragitto verso l'aereoporto non fece altro che accertaresi che non avessi dimenticato nulla, 'erano solo finte preoccupazioni',pensai. Non era una madre premurosa, era una di quelle madri che spediscono i propri figli in un campo estivo per sapassarsela durante l'estate con il loro compagno e non avere problemi. 
                                                                              

                                                           
                                                              **** 



-Il volo 238 è in partenza, invitiamo i gentili passeggieri ad imbarcarsi al gate numero 8.-
Una voce meccanica decretò l'inizio della mia estate infernale, 'fatastico' pensai.
-Fa buon viaggio Heazel, e ricorda che io e Jack domani partimo per Minorca, non chiamarmi spenderesti in modo eccessivo.- La incenerii con lo sguardo.
-Non ti preoccupare, non rovinerò la tua stupida estate, ciao.- Girai i tacchi e mi diressi verso l'imbarco.


                                                              **** 



Premetti play e dalle cuffie del mio Ipod si pròpagò nelle mie orecchie la mia canzone preferita, non feci in tempo ad ascoltare le prime note che mi feci cullare in un sonno profondo.
-Scusa...dovrei passare.-Una voce fastidiosa mi risvegliò dal mondo dei sogni.
Alzai lo sguardo pronta a incenerire la persona che aveva interrotto il mio sonno, quando incontrai due occhi azzurri.
-Che cazzo vuoi?- Dissi aspra con la bocca impastatadal sonno.
-Dovrei passare, ma la tua borsa me lo impedisce.- disse il ragazzo evidentemente infastidito sistemandosi un ciuffo castano.
-Mi hai svegliata, stavo dormendo.-
-Hei io mi sto pisciando a dosso, vuoi che la faccia qui sul tuo tavolino pieghevole? fammi passare.-disse il ragazzo in modo poco gentile.Con un sorriso finto.
-Ma che schifo!-esclamai inorridita spostando la mia borsa.
Il ragazzo mi rivolse un ghigno di vittoria, passò per poi sparire nel corridoio dell'aereo, diretto verso il bagno.

Non feci in tempo a riprendere sonno, che qualcosa ticchettò sulla mia spalla. Aprii gli occhi e lo rividi.
-Dimmi.- esclamai infastidita.
-Il mio posto sta accanto al tuo bimba.-disse.
-Fantastico!...non provare a richiamarmi bimba o ti do fuoco.-
-Ok bimba come vuoi.-
-Dio non ti conosco e già ti odio.- Sbuffai infastidita.
Il ragazzo si fece sfuggire una risatina.
-Simpatica la ragazza.- esclamò divertito.
-Non era la mia intenzione esserlo.-
-Sei riuscita pienamente nel tuo intento allora.-
La voce dell'hostes che annunciava l'atterraggio dell'aereo interruppe la nostra discussione. 'Finalmente' pensai.



                                                                                   **** 


Un uomo grasso sulla cinquantina teneva tra le mani un cartello con scritto in pennarello il mio cognome sopra. Mi avvicinai.
-E' la signorina Owen?-
-In persona.-Esclamai poco entusiasta.
L'uomo mi accompagnò verso l'auto che mi avrebbe portata al mio alloggio estivo. Viaggiamo per circa trenta minuti, la macchina si addentrò in un paesaggio di campagna, ci eravamo lasciati alle spalle da un pezzo la citta di Glasgow.
Un cartello tonegiava sul cancello dell'entrata del campo. ''Le gazzelle.'' recitava. 'Che nome del cazzo' pensai.
L'uomo paecèggiò e mi fece scendere dall'auto. Mi indicò l'ufficio informazioni dove presi le chiavi della mia stanza. Più che stanza, la mia era un bangalow, il campo era un insieme di tante piccole casette che costeggiavano la sponda di un lago. Era attrezzato di campi da tennis, da calcio, da beachvolley e da basket. Offriva una moltitudine di attività che io non avevo la men che minima intenzione di praticare. Per me estate significava oziare sdraiata al sole, così avevo già piaificato i miei tre mesi di vacanza.

Entrata nel mio bangalow incominciai a sistemare le mie cose. Posizionai in bagno l'occorrente per la doccia, i miei trucchi e il mio beauty. Poi mi dedicai al resto della valigia, ordinai il mio armadio e la mia scarpiera con la quantità industriale di scarpe che possedevo. Per ultimo decisi di dare un tocco di personalità alla stanza appendendo alle pareti alcune mie foto. Decisi che potevo essere più che soddisfatta del mio lavoro.

Uscii per fare un giro d'spezione all'interno del campo. C'era veramente tata gente di ogni genere, da stupide galline starnazzanti in costume a ragazzi nerd intenti a leggere un libro. 'Che noia' pensai. Mi addentrai lungo un sentiero che doveva portare al lago, non prestavo attenzone a ciò che mi stava intorno, ero una ragazza abbastanza maldestra, dovevo occuparmi di non inciampare nel sentiero. Improvvisamente qualcosa, o meglio qualcuno, mi venne addosso.
Caddi sul sentiero polveroso. Scocciata alzai lo sguardo, incontrai gli stessi splendidi occhi azzurri del ragazzo dell'aereo. Lo incenerii per la millesima volta.
-No...ancora tu?-esclamai.




Mi presento: Sono Gaia e questa è la prima ff che pubblico, lo so non è un gran che ma è solo il primo capitolo...vi ringrazio anche solo per averla letta :) Grazie Bellee :D E se avete voglia recensite, mi fa piacere leggere le vostre opinioni <3
G. xxx
  
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