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Autore: smilewithmelou    14/06/2012    5 recensioni
-Ciao.-
La bambina alzò lo sguardo da terra e incontrò un paio di occhi caramellati, dolci, che infondevano sicurezza.
Non rispose al saluto e poi abbassò nuovamente lo sguardo concentrandosi sulle pentoline che stava riempiendo di terra prima dell’arrivo del bambino con i capelli ramati.
Era troppo timida e insicura e si ripeteva nella mente che non doveva rivolgere la parola agli sconosciuti, la mamma glielo impediva sempre.
Il bambino vedendo la resistenza della piccola a rispondergli si sedette a terra accanto a lei.
-La mia mamma sta parlando con la tua e lei ha detto che dovevo venire a giocare con te. Posso?-
La bambina alzò di colpo lo sguardo e annuì.
Stava già capendo che quel bambino non le avrebbe mai fatto del male, era troppo buono e gentile.
Allora il piccolo, dopo aver sorriso alla bambina incominciò ad ammucchiare un po’ di terra.
-Io mi chiamo Liam. E tu?-
La bambina rimase incantata a fissarlo ma poi riuscì a spiccicare quattro parole.
Quel bambino la metteva in soggezione in una maniera pazzesca.
-Rainbow.-
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tell me you love me.





 
-Lo voglio.-

La sua voce risuonò forte  e decisa ma allo stesso tempo emozionata e tremante all’interno di tutta la chiesa.
Erano lì, sul punto di compiere il passo più importante di tutta la loro vita.

-Bene, vi dichiaro marito e moglie. Lo sposo può baciare la sposa.-
Il prete congedò i due con quelle parole, sorridendogli.

Il ragazzo sorrise e si abbassò verso l’amata.
Poggiò delicatamente le sue labbra su quelle della ragazza.

Per entrambi sembrò che attorno a loro non ci fosse più nulla.
Solo loro due, le loro bocche unite, le loro fronti a contatto, i loro visi vicini, le loro mani intrecciate.

Erano entrambi al settimo cielo ed entrambi in quel momento ripensarono a tutti i momenti migliori che avevano trascorso insieme e che, casualmente, erano gli stessi…
 





-Ciao.-

La bambina alzò lo sguardo da terra e incontrò un paio di occhi caramellati, dolci, che infondevano sicurezza.
Non rispose al saluto e poi abbassò nuovamente lo sguardo concentrandosi sulle pentoline che stava riempiendo di terra prima dell’arrivo del bambino con i capelli ramati.
Era troppo timida e insicura e si ripeteva nella mente che non doveva rivolgere la parola agli sconosciuti, la mamma glielo impediva sempre.

Il bambino vedendo la resistenza della piccola a rispondergli si sedette a terra accanto a lei.
-La mia mamma sta parlando con la tua e lei ha detto che dovevo venire a giocare con te. Posso?-

La bambina alzò di colpo lo sguardo e annuì.
Stava già capendo che quel bambino non le avrebbe mai fatto del male, era troppo buono e gentile.

Allora il piccolo, dopo aver sorriso alla bambina incominciò ad ammucchiare un po’ di terra.

-Io mi chiamo Liam. E tu?-

La bambina rimase incantata a fissarlo ma poi riuscì a spiccicare quattro parole.
Quel bambino la metteva in soggezione in una maniera pazzesca.

-Rainbow.-
 
 
 



-Mi dispiace.-
A quelle parole la ragazza scoppiò in un pianto liberatorio.

Liam, sentendosi impotente, la abbracciò cercando di consolarla anche se sapeva che in quel momento poteva fare ben poco.

Era appena tornata dal funerale e se agli occhi di tutti i presenti lì era sembrata una statua scolpita nel ghiaccio, ora aveva bisogno di sfogarsi e poteva farlo solo con Liam.

Nella vita di Rainbow sua madre aveva avuto un ruolo importantissimo, fondamentale.
Ma il fato non era stato per nulla buono con lei: prima il padre quando era molto piccola, ora la madre.

Aveva solo sedici anni eppure aveva sofferto più di qualunque altra persona al mondo.
Non le rimaneva più nulla, solo Liam.

 


 


-Tanti auguri a te, tanti auguri a te. Tanti auguri cara Rainbow, tanti auguri a te!

Tutti i suoi amici batterono forte le mani.

Era il giorno del suo diciottesimo compleanno ed era finalmente maggiorenne, ma non si sentiva felice.
O meglio, era felice di aver raggiunto i diciotto anni ma si sentiva vuota, vuota dentro.
Pur essendoci gran parte dei suoi amici del liceo, mancava la persona più importante.

Mancava Liam.

Fu distratta dai suoi pensieri quando le si avvicinò Agatha con un pezzo di torta.
Glielo porse sorridendo e Rain ricambiò il sorriso e accettò il dolce.

-C’è una sorpresa, un regalo di compleanno non previsto ma credo che ti piacerà.-
Rainbow fissò Agatha con uno sguardo inquisitore ma quest’ultima indicò un punto alle spalle della festeggiata, la quale dopo qualche istante di incertezza si voltò.

Inizialmente credeva che stava avendo una visione, ma quando sentì la risata che tanto amava provenire da quella persona che le stava di fronte, le mancò il respirò. Corse verso di lui che l’accolse a braccia aperte.
Rimasero abbracciati per un bel po’ fino a quando gran parte degli invitati essendo tardi dovevano lasciare la festa.

Sempre con la mano di Liam tra le sue, Ranbow incominciò a salutare tutti i suoi amici e poco dopo rimasero soltanto lei e il ragazzo.
Si sedettero su una panchina circondata da fiori colorati e profumati e Liam le circondò le spalle con un braccio.

-In realtà devo ancora farti il regalo.-
Rain si voltò verso Liam e prima che potesse rispondergli, le labbra del ragazzo sfiorarono le sue per un breve, brevissimo, istante.

-Buon compleanno Rain.-
Liam poggiò la sua fronte su quella di Rain e poi approfondì il bacio con dolcezza.
 



 


-Credo di non aver mai mangiato così tanto!-
-Già, lo credo anch’io.-

Si presero per mano e incominciarono a passeggiare sul lungomare.
Avevano appena festeggiato il loro terzo anno insieme.

Liam con una scusa aveva portato Rainbow alla spiaggia più vicina sapendo l’amore che la ragazza provava verso il mare, e aveva organizzato tutto per farle trascorrere al meglio una serata importante per entrambi.

Quando Liam si bloccò di colpo lasciando la mano di Rain, questa si preoccupò e rimase sorpresa dall’azione del ragazzo.

-Rain devo chiederti una cosa.-
-Che è successo? Mi stai facendo preoccupare Liam.-

Liam tirò un lungo respiro e poi le si inginocchiò di fronte.
Rain spalancò la bocca e presagendo quello che sarebbe accaduto di lì a poco sentì gli occhi inumidirsi.

-Rainbow Rose Dawson prometto di amarti per sempre, ogni singolo giorno, per l’eternità. Mi vuoi sposare?-

Avrebbe voluto dire un sacco di cose, alcune per niente belle, altre vergognosamente sdolcinate e romantiche.
Eppure tutto quello che le uscì dalla bocca fu un flebile e imbarazzato –Sì.-
-Grazie.-

Liam le prese la mano e le infilò un anello meraviglioso al dito. Brillava in una maniera impressionante anche di notte.



 
 
 

-Liam?-

Il ragazzo si voltò verso Rain.
Non poteva essere più bella e con quel vestito addosso sembrava un vero e proprio angelo.

-Si?-

La ragazza gli si avvicinò e affondò il viso nel suo petto cercando di non sgualcire l’abito e di non rovinare l’acconciatura che Agatha le aveva fatto.

-Ti amo.-

Liam sorrise e infischiandosene di tutte le persone che erano al ricevimento si abbassò e posò un dolce bacio sulle labbra morbide di Rain, prima di sussurrare la sua risposta.

-Ti amo.-
  
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