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Autore: babydoll    01/01/2007    1 recensioni
Dopo la morte di Silente,il mondo magico è devastato da una guerra che sembra antecedere la sconfitta delle forze del bene. Harry ha una missione da portare a termine. Draco ha un destino da cui vuole fuggire. Forse, se le loro strade si incontreranno, potrebbe nascere un legame che neanche le tenebre dell'epoca più buia riusciranno a spezzare
Genere: Drammatico, Horror, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Il trio protagonista, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NASCOSTO NEL BUIO




Il crepuscolo calò sulle ondulate colline inglesi; un lento velarsi della luce, un graduale allungarsi delle ombre.
L'afa della giornata di tarda estate cominciò ad attenuarsi, mentre la rossa sfera di fuoco del sole calava a occidente e l'aria stagnante e riarsa si raffreddava.
Il silenzio che accompagna la fine del giorno avvolse la terra, mentre foglie ed erbe rabbrividivano nell'attesa della notte.
Quello stesso silenzio, nell'ufficio Auror del Ministero della Magia, era intriso di una tensione quasi palpabile.
I tavoli nei vari studi erano occupati da alte sagome incappucciate, chine su lunghi rotoli di pergamena; i corridoi venivano attraversati da figure pressoché identiche che camminavano con passo lento e deciso, senza mai interrompere l'atmosfera di quiete e senza mai voltarsi indietro.
Una di queste attraversò rapidamente il corridoio principale dell'ufficio, svoltò l'angolo e continuò il suo tragitto lungo un altro corridoio deserto e interminabile.
Il suono dei suoi passi riecheggiava nel silenzio; un suono ritmico quanto sinistro.
Infine, l'uomo si fermò davanti ad una lucida porta nera e gettò indietro il cappuccio, rivelando un viso pallido, scavato, dalle ossa pesanti.
Occhi, barba e capelli erano neri come il carbone, e la fronte solcata da profonde rughe gli conferiva un'espressione perennemente corrugata e un cipiglio severo.
Bussò piano alla porta e attese che dall'interno una voce bassa e profonda proferisse: Avanti! prima di abbassare lentamente la maniglia.
L'uomo era giunto in una stanza ampia e pulita, le quali pareti erano coperte da ampie librerie ricolme di registri, e la quale luminosità era dovuta ad un allegro focolare che scoppiettava in un angolo.
Lo studio era occupato solamente da due sedie nere dall'aria scomoda e da una scrivania dietro la quale, con un calice stretto nella mano destra e un rotolo di pergamena nella mano sinistra, sedeva Rufus Scrimgeour.
Lentamente, il Ministro della Magia volse lo sguardo verso l'uomo appena sopraggiunto, che esordì: - Ministro, siamo pronti. Attendiamo suoi ordini per dare inizio all'operazione, -
- Pazientate ancora per qualche ora, Gawain. Desidero che procediate solamente a notte inoltrata. L'ultimo scopo dell'operazione è quello di creare scalpore sotto gli occhi degli abitanti del villaggio. La cattura deve essere rapida e silenziosa, -
- Ministro, se il ragazzo attaccasse... -
- Ne dubito, Gawain, - replicò tranquillamente Scrimgeour.
- Vedi, io sono segretamente convinto che Draco Malfoy sia semplicemente un ragazzino cresciuto sotto la cattiva influenza di diversi maghi oscuri che si è lasciato coinvolgere in cose troppo grandi per lui, -
Nonostante non avesse ricevuto un esplicito invito, Gawain Robards avanzò al centro della stanza e prese posto su una seda di fronte alla scrivania.
- Posso domandarle, Ministro, quale ragione l'ha indotta a mobilitare un'intera squadra di Auror contro il ragazzo se non lo ritiene nocivo per la quiete pubblica? -
- Gawain, amico mio, ho troppo rispetto per la tua intelligenza per ritenere che tu non conosca realmente la risposta alla domanda che mi hai appena posto, -
Rufus rivolse un mesto sorrisetto al capo degli Auror - Credi davvero che io faccia mettere sulla prima pagina della Gazzetta del Profeta articoli su assassini che per la comunità magica sono senza volto e senza nome perchè li ritengo le notizie più fondamentali? Credi davvero che le celle di Azkaban riempite in questi ultimi tempi ospitino solo criminali e Mangiamorte realmente colpevoli? Sai, non è per niente facile essere Ministro... decisioni cruciali e tempestive da prendere... migliaia di dipendenti da controllare... e, soprattutto, centinaia di persone da rassicurare... per quanto invano… -
Rufus si passò stancamente una mano sulla fronte.
Gawain rimase a squadrare in silenzio il suo collega per qualche istante, prima di sospirare: - Io credo, e sappi che è solo una supposizione, che una maledizione gravi sul posto di Ministro della Magia... ho come l'impressione che questa carica indebolisca i caratteri... -
- Robards, per quanto tu sia un mio caro amico, ricorda che come Ministro esigo un moderamento del linguaggio! - la voce di Rufus s'indurì.
Di quei tempi, quando sembrava che la buona sorte lo avesse definitivamente abbandonato, l'ulima cosa che il Ministro era incline a tollerare erano le critiche.
- Rufus, lo sai che ho ragione: ti conosco da molto tempo e non sono l'unico ad aver notato dei cambiamenti. Tu hai sempre avuto un carattere deciso, combattivo, sfrontato; e da quando invece sei diventato Ministro dai l'impressione di considerare ogni singolo ostacolo insuperabile... e per giunta lo fai durante una guerra che invece avrebbe bisogno di essere combattuta con una persona forte e determinata a capo del Ministero! I tuoi giorni di Capo degli Auror non ti hanno mai visto così pessimista e rassegnato. -
- Forse perchè i miei giorni di Capo degli Auror non mi hanno mai visto responsabile dell'intera comunità magica. - Scrimgeour esalò questa affermazione con voce flebile.
Da settimane, ormai, la sua voce aveva perso l'abituale forza.
- E non ho memoria dei miei giorni come Capo degli Auror nei quali la situazione sia deragliata a tal punto... -
- Parli dell'attentato a Hogwarts? - chiese Gawain.
- Non solo, parlo dell'andamento generale e tremendamente tragico di questa guerra... la gente viene uccisa sotto il nostro naso... Mangiamorte pericolosi si nascondono tra noi e le nostre forze non riescono a scovarli... e tutta una serie di situazioni che mi avviliscono ogni giorno di più. - il Ministro sospirò, incurvando le spalle.
All'improvviso appariva molto più vecchio e fragile.
- Sai, ho sempre desiderato diventare Ministro... fin da quando sono entrato nella scuola per Auror. Agoniavo il potere, il completo controllo... inveivo contro la superficialità di Caramell e rimuginavo su come invece la potenza del Ministero potesse aumentare di molto; se a capo vi fosse stato qualcuno con un po' di sale in zucca. - Scrimgeour aveva gli occhi persi nel vuoto e sembrava totalmente immerso nei ricordi - Solo ora, soltanto ora che ho la concreta possibilità di realizzare tutti i miei ambiziosi progetti, questa terribile guerra dilaga con una forza inarrestabile. -
Gawain Robards continuava a tacere.
- Gawain, tu non sai quanto possa essere terribile per un Ministro vedere le forze del Ministero di cui è a capo sgretolarsi sempre di più, giorno dopo giorno. Sono verità che cerco di negare anche con me stesso... ma non posso, noi non possiamo illuderci ancora di combattere una guerra che non ci vede nemmeno lontanamente alla pari col nostro avversario! -

- Tu sottovaluti il Ministero, Rufus. - intervenne Robards - Posso anche darti parzialmente ragione su alcuni punti: l'inizio di questa guerra ci ha visto in discreto svantaggio, ma solo qualche anno fa, la persona seduta di fronte a me mi ha detto che non è certo l'esordio di una battaglia a determinarne la conclusione. Rufus, in una guerra è normale che degli incidenti capitino. Nessuno sta sottovalutando le potenzialità del nemico, però non vedo concreti motivi per trarre tali pessimistiche quanto avventate conclusioni. Per l'attentato ad Howarts, le protezioni e la scelta del corpo docenti è sola opera di Silente, e non vedo quale colpa possa avere il Ministero... per giunta non puoi dire che la morte del vecchio preside, per quanto tragica sia stata, non abbia... detto fra noi... dei riscontri positivi. Insomma, quanti conflitti ci sono stati tra il Ministero e Silente in tutti questi anni? Quante volte Caramell non è stato messo al corrente di pericolose iniziative intraprese da quel vecchio pazzo? Quante volte tu stesso ti sei trovato in difficoltà a causa sua? E poi, riguardo ai prigionieri di Azkaban, meglio avere celle occupate da criminali poco pericolosi finché non catturiamo i più nocivi che averle vuote e lasciarli tutti in circolazione! -
Per la prima volta dacché il capo degli Auror era entrato, sul volto di Rufus comparve l'ombra di un vero sorriso.
- Nulla ti abbatte di spirito vero, Gawain? Forse in questi tempi tormentati saresti un Ministro molto più efficiente di me. -
- Mi rincresce, Ministro, ma la tua carica non mi ha mai particolarmente affascinato... anzi, sono segretamente felice per la tua promozione che ha comportato la mia nomina come Capo degli Auror... sinceramente trovo sia molto più gratificante. - replicò quest'ultimo.
Ora Rufus Scrimgeour sorrideva apertamente.
- Pertanto, - continuò Robards - l'unica cosa che mi preme al momento è portare a termine la missione che mi è stata assegnata; indipendentemente dal suo reale scopo. -
- Così sia, Gawain. - rispose il Ministro - Cattura quel piccolo bastardo e sbattilo in gattabuia. Non c'è nulla come un luogo chiuso e tanto tempo per riflettere per domare gli adolescenti troppo esuberanti! -
I due uomini risero, godendo di quei pochi istanti durante i quali potevano concedersi di dimenticare le rispettive preoccupazioni.
- E comunque anche dimostrare alla gente che il Ministero riesce a tenere a bada i criminali, che è il reale scopo della cattura non è di poco conto. - mormorò Scrimgeour, tornando a farsi serio - Se l'azione riesce, almeno dimostreremo di avere sotto controllo i Mangiamorte meno pericolosi... perciò vai, Gawain, raduna gli Auror e parti immediatamente per Godric's Hollow. -
Di fatto, Robards si stava già avviando verso la porta.
Aveva già la mano stretta attorno alla maniglia quando proferì con voce penetrante venata da un sarcasmo appena percettibile: - Ah, Ministro? -
- Sì, Gawain? - rispose Scrimgeour, intento a stappare una bottiglia di idromele.
Lentamente, il capo degli Auror si voltò a scrutare il Ministro della Magia, con un barlume di ironia dipinto negli occhi neri.
- Ministro, quali ordini riguardo... Harry Potter? -
L'atmosfera nella stanza sembrò raggelarsi.
La mano di Rufus si indurì di colpo attorno al tappo della bottiglia.
- Tutto molto semplice, Gawain: se quel dannato arrogante non intende mettermi a parte dei perversi piani che ha escogitato assieme a Silente, vorrà dire che li scoprirò per vie traverse. Se non ricordo male, la lettera giunta da Godric's Hollow lo descriveva: svenuto e momentaneamente prigioniero nella casa abbandonata dove ho avvistato il ricercato; con il quale ha intrattenuto un lungo dialogo prima dello scontro. Sai, Gawain, ho rivalutato il giovane Malfoy: Sono certo che in quel lungo dialogo quei due non si sono scambiati frasi di cortesia. -
- Stai dicendo, Rufus... stai dicendo che pensi che Potter e Malfoy stiano architettando qualcosa assieme? - domandò Robards, sorpreso.
- Potrebbe essere una teoria plausibile, amico mio, ma negherebbe tutte le supposizioni sulla fedeltà del giovane Malfoy verso il Signore Oscuro... e ne farebbe nascere altre propense a credere che la sua fuga da Hogwarts sia stata voluta da Silente stesso... non possiamo trarre conclusioni, Gawain, ma stai certo che Harry Potter non avrà pace finché non avrò tratto quelle esatte. Il mio ordine è semplicemente quello di ignorarlo, semmai lo incontraste durante l'operazione. Draco Malfoy, con il supporto di qualche goccia di Veritaserum, sarà il latore di tutto ciò che Potter ha realmente intenzione di fare. -
- Agli ordini, Ministro. - sogghignò Robards, uscendo dallo studio.

*****



L'oscurità incombeva sul villaggio di Godric's Hollow.
Il silenzio era infranto solo dal mormorio del fiume Arion e dal trillare dei grilli; e solo la sottile lama di luce che filtrava dalle finestre della casa abbandonata ai margini della foresta fendeva l'apparente infinità delle tenebre; e illuminava un salotto devastato da un tavolo infranto sepolto sotto una libreria nel suo stesso stato e da decine di libri disparsi sul pavimento.
Su quello stesso pavimento, tra schegge di legno e pagine strappate, il corpo di Harry Potter giaceva inerte; e, a poca distanza, sedeva Draco Malfoy.
Il ragazzo fece scattare per quella che doveva essere come minimo la centesima volta l'apertura del medaglione che reggeva tra le mani, contemplando per qualche istante a occhi sgranati il biglietto al suo interno; per poi richiuderlo di scatto e distogliere lo sguardo come se avesse appena letto chissà quale atrocità.
la ripetizione di queste tre azioni lo aveva impegnato per ore intere, ma la mente di Draco era troppo occupata a riflettere su quanto aveva scoperto per poter serbare memoria del tempo e dello spazio.
Era convinto che quel medaglione aprisse una breccia tra l'oscurità dei mille segreti che davano vita all'intreccio, divenuto quasi leggenda, della storia di Harry Potter e del Signore Oscuro.
R.A.B... che fosse un nome in codice? Poteva trattarsi dello stesso Potter?

Al Signore Oscuro

So che avrò trovato la morte molto prima che tu legga queste parole ma voglio che tu sappia che sono stato io ad aver scoperto il tuo segreto. Ho rubato il vero Horcrux e intendo distruggerlo appena possibile. Affronto la morte nella speranza che, quando incontrerai il tuo degno rivale, sarai di nuovo mortale.

R.A.B.


"So che avrò trovato la morte molto prima che tu legga queste parole... "

D'accordo, si disse Draco, se questo messaggio lo ha scritto Potter, questa è solo una delle sue menate da eroe tragico.
"Ho scoperto il tuo segreto..."

La curiosità di Malfoy si destò ancora una volta.
"Ho rubato il vero Horcrux..."

Alla curiosità di Draco si sostituì la frustrazione: cosa diavolo era un Horcrux?
"Affronto la morte nella speranza che, quando incontrerai il tuo degno rivale, sarai di nuovo mortale..."

La fine del messaggio scombussolava di nuovo tutte le idee del biondo, ne faceva nascere di nuove, e lo induceva a rileggere ancora una volta il biglietto, nonostante lo conoscesse a memoria.
Ma il degno rivale del Signore Oscuro non era Potter? Allora... allora non poteva essere lui l'autore di quel messaggio! Era forse stato scritto da... Silente?
Lo stomaco di Draco si annodò; come sempre quando i suoi pensieri divulgavano sul ricordo del vecchio preside.
E in quel caso, erano quindi vere tutte quelle dicerie sul "Prescelto"?
Malfoy, suo malgrado, non era riuscito a impedire a un barlume di speranza di accendersi dentro di lui: se Potter aveva davvero il potere di sconfiggere il Signore Oscuro... voleva dire che, se ci fose riuscito... lui, Draco, avrebbe avuto una possibilità di sottrarsi al suo destino di Mangiamorte!
Era un'ipotesi alquanto improbabile e inverosimile, e, in un tempo molto lontano, Malfoy si sarebbe vergognato di aver pensato anche solo per un momento che Potter potesse in qualche modo aiutarlo.
Ma di quei tempi, ormai, addirittura il suo orgoglio era stato sopraffatto dall'istinto di sopravvivenza.
Incapace di rimanere seduto, Draco scattò i piedi e iniziò a passeggiare nervosamente per il salotto, evitando con elegante noncuranza gli oggetti disparsi sul pavimento, senza fare un solo rumore.
Continuò a camminare; il lungo mantello che frusciava alle sue spalle ad ogni passo, la mano destra chiusa a pugno sul medaglione e la fronte corrugata a testimoniare la sua concentrazione.
Era di vitale importanza escogitare un modo, ingannando, mentendo, fingendo... non aveva importanza... ma doveva riuscire a ottenere l'aiuto dell'Ordine della Fenice.
Doveva ottenere l'aiuto che Silente gli aveva offerto prima di morire.
Si bloccò di scatto davanti alla finestra, gli occhi sbarrati.
Ma ora che Silente era morto... insomma, la protezione poteva essere efficace solo se creata da un mago così potente no?
E Malfoy sapeva che, se avesse tradito una seconda volta il Signore Oscuro senza avere la garanzia di una protezione infallibile, avrebbe segnato da solo la fine dei suoi giorni.
Ne aveva apprese tante di storie: Regulus Black, Igor Karkaroff, e innumerevoli altri casi nei quali i Mangiamorte pagarono le loro dimissioni con la vita.
Draco lanciò a Harry uno sguardo profondo e indagatore che avrebbe messo molta inquietudine al Grifondoro; se avesse potuto vederlo. Poi un improvviso rumore proveniente dall'esterno costrinse Malfoy a voltarsi di nuovo verso la finestra.
Rimase immobile a osservare le fronde scure degli alberi, attento a captare un qualsiasi rumore; ma nulla di insolito si manifestò alla sua vista.
Nel frattempo, alle sue spalle, due occhi verdi si aprivano a fatica, e il corpo di Harry cominciava a dare qualche segno di vita.
Draco si volse a guardare il risveglio del suo nemico-forse unica speranza di salvezza, e il ciclo di riflessioni che aveva momentaneamente interrotto per osservare fuori dalla finestra tornò a riproporsi nella sua mente.
Bene, si disse, finché non decido da che parte stare e a chi giurare fedeltà tanto vale che Potter me lo tengo buono.
Lanciò un ultima occhiata alla scura immobilità degli alberi fuori dalla finestra; poi si volse ad accogliere con il più cordiale quanto falso sorriso nel suo repertorio il nuovo svegliato.
Non appena si voltò, un'alta figura incappucciata emerse da dietro un albero e sgusciò verso i cespugli più vicini, rimanendo accucciata, in attesa...

*****



Il primo sintomo che diede segnale a Harry di aver ripreso conoscenza fu un gran mal di testa.
L'emicrania fu seguita a ruota da una leggera nausea, una sensazione di stordimento generale e smarrimento.

Massaggiandosi la nuca, il ragazzo si alzò a sedere a fatica, cercando di ricordare dove potesse mai trovarsi; ma bastò una familiare voce cantilenante alle sue spalle a ricordargli perfettamente le sue circostanze:
- Bentornato nel mondo dei vivi, Potter. Mi dispiace che ti sia ripreso così in fretta... cioè, sapevo che non avevi preso un colpo mortale... ma la speranza è sempre l'ultima a morire... -
Draco si more le labbra.
Meraviglioso! pensò, Al mio primo tentativo di approccio civile con Potter gli ho esplicitamente detto quanto mi dispiace di vederlo ancora vivo... un'affermazione che davvero mi rende degno della più cieca fiducia...

Mano a mano i ricordi degli ultimi avvenimenti cominciarono a farsi spazio nella mente di Harry: il suo arrivo nella casa dei suoi genitori, Malfoy che sopraggiunge, lo scontro e... il falso Horcrux volato dritto nelle mani del nemico!
- Uno dei libri ti ha colpito in testa, - stava dicendo Malfoy - Certo che potevi spostarti, però... non ci ho messo molto a capire che manchi totalmente di prontezza di riflessi, Potter, -
Draco si ri-morse le labbra.
Ma non riusciva proprio a dire qualcosa che non contenesse insulti?
Tanto vale che sto zitto, allora. si disse, Altrimenti addio aiuto dell'Ordine della Fenice.
Tuttavia, Harry non lo stava ascoltando.
Notò con grande sorpresa che la sua bacchetta, sfuggitagli di mano quando aveva perso conoscenza, era ancora accanto a lui.
Come mai Malfoy non aveva approfittato del momento per privarlo di difesa?
Senza perdere tempo con ulteriori riflessioni, Harry impugnò la bacchetta e la puntò con fare minaccioso contro Draco, sibilando: - Dammi il medaglione, Malfoy. Lo so che lo hai preso; ti avverto: se non me lo restituisci immediatamente io... -
Harry rimase a bocca aperta, e non poté finire la frase.
Draco aveva allungato verso di lui la mano con la quale reggeva il medaglione, impassibile.
Cioè... glielo restituiva così, senza dire niente?
A quanto pareva, Malfoy aveva intuito perfettamente cosa stava pensando Harry, perchè disse: - Frequentare i Weasley ti fa male, Potter; hai acquisito la mentalità del pezzente: sei convinto che ogni persona di questo mondo sia pronta ad accapigliarsi per un qualunque oggetto con un minimo di valore. Sappi che oltre a non essere il mio caso il tuo medaglione non vale niente. -
Harry lo osservò sospettoso, mentre allungava la mano verso di lui, il palmo rivolto verso l'alto.
Draco lasciò che la catenina gli scivolasse via dalle dita, e si sedette a gambe incrociate accanto a uno stupito e per niente tranquillo Harry.
Quest’ultimo fece scattare l'apertura del medaglione e guardò all'interno: il biglietto era lì, al suo posto.
Malfoy non aveva preso il biglietto, gli aveva ridato il medaglione e non lo aveva disarmato: se tutto questo avrebbe dovuto rassicurarlo, lo fece invece agitare ancora di più.
Non era certo un comportamento da Malfoy... doveva esserci un trucco...
Lanciò uno sguardo fuori dalla finestra.
- Cazzo! Ma è notte! -
- Grazie dell'informazione, Potter, anche se devo deluderti dicendoti che sapevo già che la parola notte si riferisce a quando diventa tutto buio. -
Questa volta Draco non si morse le labbra.
Fanculo. si disse, Insultare Potter fa parte della mia natura.
Harry lo fissò torvo.
Se prima la teoria che anche Malfoy avesse preso una botta in testa e fosse diventato improvvisamente buono gli era parsa abbordabile, quest'ultima affermazione lo fece immediatamente ricredere.
Tornò a guardare fuori dalla finestra: per quante ore era rimasto svenuto? E, soprattutto, cosa aveva fatto Malfoy tutto quel tempo con il suo medaglione in mano?
Harry sapeva che di Draco non c'era da fidarsi, ed era deciso ad evitare qualunque tipo di trappola.
Fissò il biondino negli occhi come a volergli leggere nel pensiero, anche se non aveva mai imparato: cosa hai fatto durante queste ore? Come hai reagito al messaggio che hai letto?

Ma Malfoy sembrò non accorgersi di nulla.
Insospettito e irritato, Harry si alzò in piedi e, dopo aver collaudato con quanta stabilità riusciva a mantenersi sulle gambe, scrutò il salotto devastato.
- Complimenti, - disse a Draco, ancora seduto, - guarda che casino che hai combinato. -
- Ti ricordo che è stato il tuo Schiantesimo a distruggere tutto; io l'ho parato solo per difesa personale. - Draco sogghignò - Come vedi, Potter, sei riuscito a distruggere anche la... tua... casa. -
Per niente propenso a fare polemica, Harry afferrò da terra un pesante libro rilegato in pelle e cominciò a sfogliarlo distrattamente.
Si soffermò a osservare un' immagine raffigurante due streghe, la prima bionda e pallida, la seconda bruna e scura.
La prima reggeva una bacchetta dalla quale fuoriusciva una lingua di fuoco azzurro, che andava ad avvolgere, simile a un lungo serpente turchese, la pietra dell'anello che la seconda strega portava al dito medio della mano destra. Sotto l'immagine, campeggiava la scritta: Nexus Ligamen.

- Serve per creare un vincolo tra due persone per mezzo di un oggetto. -
Harry sussultò quando, alzando gli occhi dalla pagina del libro, si ritrovò a fissare le iridi azzurre di Malfoy che, a quanto pareva, era riuscito a alzarsi, raggiungere Harry, porsi di fronte a lui e sbirciare la pagina del libro senza fare un solo rumore.
- Eh? - chiese Harry.
- Si tratta di una sorta di legame a distanza, - Draco sospirò quest'ultima affermazione con un tono lievemente esasperato; come se stesse rispiegando con infinita pazienza un concetto elementare a una persona un po' tarda, che si ostina a non capirlo. - Con l'uso di questo incantesimo si può fare in modo che due persone, non importa a quanti chilometri di distanza siano l'una dall'altra, possano entrare in contatto. Cioè, se una ha con sé l'oggetto e desidera ardentemente che l'altra la trovi, si crea questa sorta di canale. -
A Harry ricordò molto uno dei tipici discorsi di Hermione.
- E posso sapere, - chiese sarcasticamente - Come mai sei così informato sull'argomento? Cos'è, la tua mammina non ti fa uscire di casa senza essere sicura di poter sapere sempre dove sei? -
- Potter, mettiamo le cose in chiaro: non ti permettere di insultare mia madre! - per la prima volta, le guance di Draco si tinsero di un vago colorito roseo che lo fece sembrare quasi vivo - E poi ti ho detto che solo se la persona che porta l'oggetto decide di attivare il legame l'altra può... -
- Sì, sì, ho capito! Non funziona come un Walkie Tolkie! -
- Un... che? - chiese Malfoy, sorpreso.
- Lascia perdere. - rispose Harry, ridacchiando sotto i baffi: spiegare a Draco cosa sono i Walkie Tolkie sarebbe stato come spiegare a zio Vernon cosa sono gli Horcrux.
- Comunque, - continuò - come mai allora sei così informato? -
- Ma cosa credi, che questa sia la prima volta che apro uno di questi libri? Sono giorni che li leggo. - replicò distrattamente Malfoy.
- Da... quanti giorni esattamente? - domandò lentamente Harry, che stava cercando ogni via traversa per scoprirne di più sulla venuta del biondo a Godric's Hollow.
Draco si voltò a guardarlo, le labbra sottili stirate in un sorrisetto malizioso - Che debole tentativo di estorcermi il motivo del mio arrivo a Godric's Hollow, Potter. Sai, sono stufo di sorbirmi sempre la stessa domanda girata ogni volta in modo diverso, -
Si chinò in avanti fino a portare il suo viso a pochi centimetri da quello di Harry, tanto che quest'ultimo riusciva a contare le ciglia bionde e si trovò così vicino agli enormi occhi azzurri dell'altro che ebbe l'impressione di cadervi dentro.
- Smettila di chiedermi sempre le stesse cose. - sibilò Draco, dilatando le pupille.
Questa volta, invece, a Harry ricordò molto Luna Lovegood.
Dopo un istante, Malfoy si ritrasse, e ricompose la sua espressione in un sorriso smagliante.
- Allora, Potter, non vuoi vedere il resto della casa? - gli chiese come se nulla fosse.
Questo è pazzo; si disse Harry, è un piccolo, perverso, spettrale psicopatico.
Osservando il biondino con apprensione, Harry si diresse lentamente verso la scala che supponeva conducesse al piano superiore e salì lentamente i gradini, che scricchiolarono sotto il suo peso, finché non vide una porta di legno chiusa davanti a sé.
Ne abbassò lentamente la maniglia e spinse piano: ciò che vide gli fece mancare il respiro.
Si trovava in una camera da letto illuminata solo dalla tenue luce lunare che filtrava dalle finestre.
Nell'oscurità riusciva a scorgere la sagoma di un grande letto matrimoniale, un comodino, e, proprio sotto il cono di luce della finestra, una culla di legno.
Nonostante si fosse promesso di non versare più lacrime per la causa, Harry non poté impedire ai suoi occhi di diventare lucidi.
Gli faceva un effetto che neanche lui stesso riusciva a spiegare trovarsi sul posto sedici anni dopo, a percorrere i corridoi che sua madre aveva percorso, a vedere la scena da quell'altro punto di vista.
Basta. si disse, Voldemort morirà per quello che ha fatto e lo ucciderò io. Ma devo smettere di pensarci.
- Smettila di rimuginarci su, non serve a niente. -
Harry sussultò: chi aveva parlato?
Scrutò la stanza buia, ma tutto era immobile.
- Loro sono morti, tu sei sopravvissuto. Fattene una ragione e agisci di conseguenza. -
Era la voce di Malfoy, ma Harry non riusciva a capire da dove provenisse.
Poi il suo sguardo cadde sotto la finestra, dove Draco era appollaiato, illuminato da una falce di luce della luna che gli dava un aspetto ancora più pallido e spettrale, e faceva sembrare i suoi enormi occhi azzurri troppo grandi per il visetto aguzzo; simili a due pietre turchesi scintillanti nell'oscurità.
La reazione di Harry a quell'alquanto inquietante visione fu spettacolare.
Fece un gran balzo all'indietro andando a sbattere contro il bordo del letto, perdendo l'equilibrio e finendo disteso di schiena sul materasso.
- Immagino ti faccia uno strano effetto stare qui. - disse Draco, col tono di uno che sta parlando del tempo.
Si alzò, facendo svolazzare il mantello, e mosse qualche passo in avanti, sfiorando con le lunghe dita affusolate di una mano il bordo di legno della culla.
Si fermò davanti al letto dove Harry era sdraiato supino, ancora un po' scosso.
Alla luce della luna la pelle tirata sulle ossa sottili del volto del biondo appariva quasi translucida.
- Sai, a me non piace dormire in questa stanza... - occhieggiò alla parete alle spalle di Harry - Continuo a fare... – rispostò lo sguardo sul ragazzo - Incubi. -
Harry rabbrividì.
Malfoy si avvicinò di più al letto, lo sguardo trasognato, i lisci capelli biondi che scintillavano sotto il bagliore lunare.
- Chissà se delle vestigia di oscuri incantesimi impregnano ancora queste mura... -
Sospirando e rivolgendo un ultimo sorriso perverso a Harry, Draco si voltò e uscì dalla stanza.
Harry lo guardò veleggiare fuori dalla porta meditando sul fatto che adesso, finalmente, riusciva a capire il motivo per il quale alcuni Babbani temevano così tanto i fantasmi.
Si alzò dopo più di un minuto e scese i gradini diretto al piano di sotto; la mano destra ben stretta attorno alla bacchetta sotto la veste.
Trovò la sua nemesi seduta su una poltroncina miracolosamente sopravvissuta al disastro, che canticchiava tra sé, e che accolse Harry sfoderando un ghigno ancora più ampio del solito.
Senza una parola, Harry afferrò il primo libro che gli capitò a tiro e vi ci seppellì dietro.
Si fermò a osservare la figura di un castello sotto una scritta in neretto: Goodrich Castle.
A lato c'era un trafiletto che Harry, senza nemmeno rendersene conto, come se la sua bocca agisse di volontà propria, iniziò a leggere ad alta voce: - Goodrich Castle, - recitò - Il castello situato nel cuore della foresta di Queerditch; in prossimità del villaggio di Godric's Hollow. Secondo la leggenda era di proprietà dello stesso Godric Grifondoro... -

Draco alzò di scatto la testa, improvvisamente attentissimo.
- Il castello è in seguito appartenuto a Bowman Wright; che ne ha ristrutturato una parte e ha fatto scolpire due Boccini d'oro ai lati del portone di ingresso. La leggenda narra anche che Wright abbia nascosto il primo Boccino da lui mai realizzato all'interno del castello, chiuso in un forziere protetto da molti potenti incantesimi. In seguito a numerosi incidenti avvenuti al suo interno, il castello è abbandonato dal 1934... Hei!! -
Malfoy aveva strappato con un movimento felino il libro dalle mani di Harry, e contemplava la pagina a occhi sgranati, il petto che si alzava e si abbassava rapido.
- Malfoy, ma che ti prende?! Ma che razza di modi sono... -
- Hai detto che questo castello è appartenuto a Godric Grifondoro? - lo interruppe bruscamente Draco.
- Bé, c'è scritto così... ma perchè ti interessa? E poi tu non ti eri già letto tutti questi libri? Credevo che mi avresti citato a memoria tutto il paragrafo! -
Malfoy alzò gli occhi dalla pagina - No, - disse con voce flebile - questo non l'ho letto. -
Ma ora che aveva scoperto... ora che sapeva... c'era vicino, c'era molto vicino, ne era certo.
Stava per scoprire dove si trovava l'oggetto appartenuto a Godric Grifondoro che il Signore Oscuro gli aveva chiesto di ritrovare.
Ora so come portare a termine la missione. si disse Non ho più bisogno di Potter, me ne devo solo liberare il prima possibile
- Cosa mi stai nascondendo, Malfoy? - chiese Harry, che aveva notato la strana reazione del biondo. - Cos'hai realmente in mente? -
Ma Draco non rispose.
Gli voltò le spalle e si diresse verso la scala che conduceva al piano superiore.
Era già a metà della rampa di quando si voltò a fissare Harry con sguardo gelido, sfoderando un ghigno perfido: - Ciò che ha una persona ha in mente non conta, Potter; saranno le sue azioni a contrassegnare il suo destino. -
E, su questa nota enigmatica, Draco si voltò e salì in fretta gli ultimi gradini, scomparendo alla vista di Harry e lasciandolo confuso e irritato.

*****



La foresta di Queerditch era un cupo groviglio di ombre e di oscurità; un meandro di alberi e cespugli contorti e aggrovigliati che sembrava estendersi all'infinito e la separava dal resto del mondo.
Tronchi coperti da strati di edera e funghi crescevano nodosi e curvi, coi rami a spirale simili a zampe di ragno, soffocati dai rampicanti e dalla boscaglia, con foglie lucenti che scintillavano argentee alla luce della luna che a malapena filtrava tra le fitte coltri degli arbusti.
Quella notte, sullo sfondo del leggero sospirare del vento accompagnato dal canto lontano di un uccello, due figure incappucciate si Materializzarono con un sonoro pop.
Dopo un momento di indugio, una delle due sagome s'infilò tra gli alberi, immediatamente seguita dalla seconda.
- Sei sicura che sia la strada giusta? - sussurrò l'inconfondibile voce di Ron Weasley, da sotto il cappuccio.
- Certo che sono sicura, Ron, ma fa silenzio! - rispose l'altrettanto inequivocabile voce di Hermione, da sotto l'altro cappuccio.
- Non sappiamo quali creature vivono in questa foresta, non dobbiamo farci sentire! -
- Vuoi... vuoi dire che potrebbero esserci vampiri, lupi mannari o cose del genere? - sussurrò Ron, con una punta di panico nella voce.
- Non lo so, ma è meglio non correre rischi. Comunque ci siamo quasi, ci vorrà un minuto... -
Avanzarono in silenzio nella cupa oscurità di quell'intrico di vegetazione.
- Cosa credi che faranno i membri dell'Ordine quando noteranno la nostra assenza? - domandò Ron a bassa voce.
- Be’... nel biglietto abbiamo scritto che andavamo a Godric's Hollow a cercare Harry, ma dubito che verranno a cercarci... in fondo neanche a loro andava molto a genio l'idea che Harry intraprendesse questo viaggio da solo... Shh! - Hermione si portò un dito alle labbra, bloccandosi di scatto assieme a Ron.
L'avevano sentito entrambi: un rumore tra gli alberi, molto vicino.
- C'è... c'è qualcosa qui con noi. - sussurrò Ron, paralizzato - Qualcosa ci sta spiando... -
- ATTENTO! -
Hermione diede un forte spintone a Ron, facendo in modo che un improvviso getto di luce rossa lo mancasse.
- Ma cosa... -
La voce morì nella gola di Ron mentre una sottile sagoma ammantata di nero emergeva da dietro un albero e abbassava lentamente il cappuccio del mantello.
Sotto la falce di luce lunare che filtrava tra i rovi, risplendeva il volto pallido e incorniciato da una cortina di capelli unticci di Severus Piton.

Continua...

NOTE: La scena che ho scritto più volentieri è quella nella camera da letto dei genitori di Harry; l'ispirazione per quell'entrata in scena di Draco mi è venuta dopo aver rivisto The Ring. Per quanto riguarda il Nexus Ligamen significa letteralmente: vincolo del legame. Vincolo in senso fisico; legame in senso astratto. Per quanto riguarda i riferimenti a Bowman Wright le informazioni sono quelle scritte nel libro: Il Quidditch Attraverso i secoli. Ha inventato il Boccino e abitava veramente a Godric's Hollow; anche se è di mia creazione l'idea che abitasse in un castello dove ha nascosto il primo Boccino da lui mai creato in un forziere... a proposito del castello: Goodrich Castle esiste davvero, e la Rowling ha detto in un' intervista che proprio dal suo nome ha preso l'ispirazione per creare il villaggio di Godric's Hollow. Poi ho anche deciso di riportare il messaggio di R.A.B. che è scritto alla fine del sesto libro in modo che, leggendo, uno non dovesse andarselo a riprendere in mano. Non ho resistito alla tentazione di dare una parte a Rufus Scrimgeour nella mia storia! Volevo che ci fosse una scena in cui lui confidasse ad una persona fidata tutte le sue paure che secondo me traspariscono anche nel sesto libro... seppure molto abilmente nascoste. Per quanto riguarda Gawain Robards, nel dialogo tra Harry e il Ministro nel sesto libro viene citato, ma il suo aspetto fisico è solo opera della mia fantasia. Come avrete visto nel dialogo, le teorie che fa Rufus sulla fuga di Draco da Hogwarts sono sbagliate; ma in fondo lui non può sapere la verità... anche se per scoprirla farà di tutto fino a comportare anche qualche grave problema per i nostri protagonisti...
Basta, troppi spoiler! Spero di non avervi fatto addormentare e alla prossima,
Babydoll

  
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