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Autore: Jane P Noire    14/06/2012    2 recensioni
REVISIONATA
Fabian/Marlene. | Drammatico, Introspettivo, Romantico.| MiniLong.
A Fabian è sempre piaciuta quella sua aria sbarazzina e quella risata da bambina.
A Fabian sono sempre piaciuti quei due nei scuri che macchiavano la pelle bianca del collo.
A Fabian sono sempre piaciuti i suoi capelli biondo cenere, che non si era mai capito se fossero lisci o ricci.
A Fabian sono sempre piaciuti i suoi occhi azzurri e vivaci, che avrebbero illuminato anche il più buio dei posti.
A Fabian è sempre piaciuto farla arrabbiare, perché adorava vedere le sue gote arrossarsi.
A Fabian è piaciuta subito Marlene McKinnon, non appena l’ha vista.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fabian Prewett, Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
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Capitolo 2
Confortarsi
 
7 febbraio 1979
 
Marlene non ha mai visto il Marchio Nero da così vicino. È anche più spaventoso di quanto potesse immaginare, con quel grande teschio verde che oscura il cielo stellato e il serpente che fuoriesce dalla bocca spalancata.
Riporta lo sguardo sul terreno di sassi e si osserva le scarpe, nel tentativo di trovare un po’ di calma nel mare in tempesta che è diventato il suo stomaco.
Alza gli occhi e guarda la casa abbandonata e buia, sovrastata dal Marchio del suo nemico, Voldemort. Marlene non ha paura di pronunciare il suo nome, anzi. Ritiene che sia giusto dare un nome proprio a ciò che la spaventa, riesce a renderlo più reale, non solo una paura inconcreta a innominabile: Voldemort è vero e spaventoso, ma non per questo imbattibile.
Sente una finestra sbattere e istintivamente alza la bacchetta. Rabbrividisce, dando la colpa al freddo secco di febbraio… ma sa che è la paura a farle venire la pelle d’oca. Tira un sospiro di sollievo quando capisce che si è mossa solo a causa del vento invernale .
« Sono più che sicuro che se ne siano andati, ma è meglio se ci dividiamo » suggerisce la voce burbera di Malocchio. « Prewett uno e Prewett due! Entrate dalla porta posteriore e iniziate a vedere dentro » ordina ai due fratelli che annuiscono e, impugnate le bacchette, si affrettano a fare il giro della casa per eseguire l’ordine di Moody. Marlene sente una morsa stringerle lo stomaco: è preoccupata, preoccupata per Fabian. « Black e Meadowes restate fuori di guarda » prosegue il mago, indicando i due ragazzi. « McKinnon, tu vieni dentro con me » conclude, facendole segno di seguirlo.
Lei guarda Dorcas e, dopo averle fatto uno strano cenno con la testa, segue il mago che l’aspetta sulla porta della casa.
« Stammi vicino » le sussurra Alastor e lei annuisce.
È affezionato a lei, dopotutto; lei è la sua preferita tra le reclute: è intelligente, furba, coraggiosa, sicura… Tutto ciò che lui è sempre stato, tutto ciò che ritiene un Auror dovrebbe essere. È perfetta, ma non sa quanto le costa o quanto le fa paura.
L’interno della casa è buio e inquietante. Ovunque si vede il segno dei Mangiamorte: gli specchi rotti e le ragnatele sulle travi, il sangue che macchia il pavimento e la puzza di muffa. Il Lumos di Malocchio illumina parzialmente ciò che si trovano davanti, ma continuano a camminare tra i corridoi della casa.
Marlene cammina piano e a malapena respira. Solo quando inciampa sul qualcosa di morbido, trattiene malamente una delle sue espressioni colorite: « Ma porc… »
« McKinnon! » la rimprovera in un sussurro irritato l’uomo voltandosi e scrutandola con il suo occhi magico.
« Scusa, sono inciampata su qualcosa » prova a scusarsi in un sussurro, girando il capo biondo sull’oggetto che l’ha quasi fatta rovinare sul pavimento polveroso.
« Lumos » recita l’incantesimo, facendo comparire una luce dalla punta della sua bacchetta per osservare meglio. Quando la luce magica illumina il pavimento in legno trattiene a stento un urlo, coprendosi tempestivamente la bocca con una mano.
« Che c’è?! » domanda esasperato Malocchio, voltandosi per la seconda volta e incenerendola con l’occhio buono.
Marlene si porta una mano sul petto e tenta di regolarizzare il suo respiro.
« Q-quello… Alastor, quello è un… b-braccio » borbotta, incapace di comprendere ciò che i suoi occhi stanno vedendo: un braccio umano, bianco e morto, che giace sul pavimento su una macchia – ormai secca sul legno ammuffito – di sangue.
L’uomo la raggiunge pochi secondi dopo e osserva l’arto mozzato con l’occhio sbarrato.
« Continuiamo a camminare » dice poco dopo, tirandola via per un braccio.
Fanno pochi passi, prima di giungere di fronte ad una porta socchiusa. La luce pallida della luna entra dalla finestra rotta e illumina appena la stanza. Alastor spinge la porta con un mano ed essa si apre in un cigolio. Lo spettacolo che si trova davanti ai loro occhi è raccapricciante. L’urlo che caccia Marlene è così agghiacciante da fare quasi più paura di Voldemort stesso. La strega si volta immediatamente, dando le spalle alla stanza e portandosi una mano sulla bocca per trattenere il pianto disperato che minaccia di arrivare ad inondarle gli occhi opachi e spenti. Non passa nemmeno un secondo che vengono raggiunti dagli altri quattro.
« Marlene! » La voce apprensiva di Fabian è seguita subito dopo dalle braccia lunghe e forti di lui che stringono e sorreggono il corpo tremante e debole di lei. La giovane non tenta nemmeno di scansarlo o di ribattere, semplicemente – tenendo ancora la bacchetta fra le mani – stringe senza alcuna forza le braccia attorno al petto di Fabiane abbandona la testa sulla spalla. Non riesce nemmeno a piangere, la voce non esce ma rimane strozzata in gola, il respiro le manca.
In lontananza sente la voce stridula di Dorcas domandare con il fiato corto: « Che è successo, Moody? »
« Abbiamo trovato Fenwick » risponde lui, serio come non mai.
I secondi che seguono quella risposta sono colmati solo dal silenzio e dalla paura incontrollabile che quello che temono si stia realizzando. Marlene in lontananza sente il singhiozzo strozzato di Dorcas che capisce, il ringhio disumano provenire dalle labbra di Sirius e il secco rumore della mano di Gideon che batte sul muro.
« Vaffanculo! »
L’urlo irato di quest’ultimo la fa voltare. Fa fatica a muoversi o a respirare e, in cerca di aiuto, si aggrappa alla spalla di Fabian che non stenta a circondarle le schiena con un braccio, preoccupato.
« Okay » annuncia Malocchio, riportando tutti alla praticità della missione. « Non c’è tempo per farsi prendere dalle emozioni ».
« Non c’è tempo per farsi prendere dalle emozioni?! » ripete Dorcas, con un filo lieve di voce sebbene molto sorpreso.
« Meadow– »
« L’HANNO FATTO A PEZZI! A PEZZI, ALASTOR! » lo interrompe lei, puntando la bacchetta verso la stanza. Rabbia, paura, dolore sfociano nel suo urlo per poi liberarsi in un pianto mal trattenuto.
« Okay, organizziamoci » tenta di dire l’Auror, mentre Sirius posa una mano sulla spalla di Dorcas per calmarla – inutilmente, ovviamente. « Meadowes, Black. Andate a casa Potter e informate Silente. Gideon tu rimani con me, qui. Fabian, porta via McKinnon ».

A quel punto il gruppo si divide.
Sirius prende il braccio di Dorcas e, dopo averle sussurrato qualcosa all’orecchio, scompaiono con il classico pop della Materializzazione Congiunta. Gideon fa un cenno al fratello, il quale afferra la mano di Marlene e la stringe nella sua per poi sparire.

Quando la terribile sensazione che gli organi interni fuoriescano dagli occhi termina, i due si ritrovano davanti al portone della casa di Marlene, a Diagon Alley. Le luci all’interno sono spente, dal momento che nessuno è in casa e la giovane strega sente uno strano senso di vuoto e di inquietudine farsi largo nel suo stomaco: dovrà stare da sola quella notte, con l’immagine dei pezzi di Benjy che continua ad apparire nella sua mente.
Sembra che Fabian le legga la mente, perché le chiede: « Sei sola, questa notte? »
Lei sente ancora la gola secca e non riesce a rispondere, quindi si limita ad annuire e a chiudere gli occhi per qualche secondo. Ha un fremito – l’ennesimo in presenza di Fabian – quando avverte le sue grandi mani accarezzarle il volto segnato dalla stanchezza.
« Resta con me, ti prego » gli dice con voce supplichevole e lamentosa.
Lui annuisce e la segue.
La casa è buia e profuma di pulito, di biscotti, di Marlene… Però non ha il tempo di guardarsi intorno, di studiare la casa, di fare qualche commento sardonico per farla almeno sorridere, che sente le labbra di lei posarsi possessivamente sulle sue. Non si muovono oltre, però. Solo le labbra, ferme e decise, calde e morbide, sulle sue. Le mani incrociate all’altezza del seno che sfiorano appena il suo petto ampio. Lui che non sa se abbracciarla o rimanere fermo.
Ed è poi una questione di un secondo… Marlene approfondisce quel tocco: posa le mani sul suo torace e lo tocca con i palmi, schiude di poco la bocca e ne fa uscire la lingua con la quale disegna il contorno della labbra di lui, si fa più vicina a lui sperando con tutta se stessa che non la cacci via. Da dove viene quella audacia? Forse dalla paura della morte, forse dalla certezza che ora Voldemort cerca lei, forse dalla voglia di non essere più sola, forse dal non voler più nascondere i suoi sentimenti.
Fabian la vuole, la vuole dal primo momento in cui l’ha vista e forse anche da prima. La vuole e ora è lì che si stringe, si aggrappa a lui come se non avesse nessun altro a cui appoggiarsi. La vuole e ora posa le mani sulle spalle minute e l’avvicina a sé, perché la vuole, vuole che sia sua e che lui sia suo.
Una mano si fa largo fra i suoi mille crini biondi e si annoda lì, tra quella massa leggera e profumata. Schiude la bocca e fa sì che le loro lingue si trovino immediatamente, come se fossero fatte proprio per cercarsi e trovarsi. La loro danza, il loro gioco è diverso da tutto quello che ha provato prima. È meglio di quando giocava a Quidditch, è meglio del Wiskey Incendiario, è meglio delle torte di Molly… meglio di qualsiasi cosa.
Fabian non credeva nelle anime gemelle, ma ora che bacia Marlene e sente quell’esile corpo premere contro il suo sa che c’è al mondo quella persona fatta apposta per te, quella persona in grado di completarti e di renderti migliore

Revisione del 04/05/2015


 
   
 
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