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Autore: Jane P Noire    10/06/2012    1 recensioni
REVISIONATA
Fabian/Marlene. | Drammatico, Introspettivo, Romantico.| MiniLong.
A Fabian è sempre piaciuta quella sua aria sbarazzina e quella risata da bambina.
A Fabian sono sempre piaciuti quei due nei scuri che macchiavano la pelle bianca del collo.
A Fabian sono sempre piaciuti i suoi capelli biondo cenere, che non si era mai capito se fossero lisci o ricci.
A Fabian sono sempre piaciuti i suoi occhi azzurri e vivaci, che avrebbero illuminato anche il più buio dei posti.
A Fabian è sempre piaciuto farla arrabbiare, perché adorava vedere le sue gote arrossarsi.
A Fabian è piaciuta subito Marlene McKinnon, non appena l’ha vista.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fabian Prewett, Marlene McKinnon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
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Capitolo 1
L Accompagnatore
 
21 Novembre 1978
 
Marlene ha un bicchiere di Vino Elfico fra le mani e, di tanto in tanto, se lo porta alle labbra – più scure grazie ad un rossetto nuovo – per berne un sorso. Si guarda intorno con occhi stanchi e anche un po’ spenti.
« Sei bellissima ».
Quelle parole, appena sussurrate da qualche parte vicino al suo orecchio da una voce roca, la fanno sobbalzare. Sa – purtroppo non può più negarlo a se stessa – che a farla fremere non è lo spavento dovuto alla sorpresa, ma è l’attrazione sempre più incontrollabile che prova per quel mago. Fabian è bello e non ci sarebbe niente di male nel provare certi sentimenti nei suoi confronti. Il problema è che Marlene lo trova molto irritante con il suo atteggiamento insistente e la sua arroganza.
È più di un anno, da quel caldo giorno di luglio a casa di Emmeline, che lui la tormenta. Crede sia diventata una sorta di sfida: portarsi al letto la nuova recluta dell’Ordine, dalla discreta bellezza e dal carattere forte. Già, perché Marlene è l’unica – a parte il fratello, Gideon – che riesce a tenere testa alle sue frecciatine maliziose e alle sue battute ironiche.
Però – dannazione! – le sta iniziando a piacere, anche troppo!
Fabian ha una corporatura grande e imponente, con quelle spalle belle larghe che sembrano fatte per proteggerla da ogni male e con quel petto ampio che è perfetto per trovarci consolazione. Ha la pelle chiara e molto profumata. Sì, profuma di muschio e di rischi… E questo la attrae più di ogni altra cosa. Più dei suoi mille ricci rossi e disordinati, più delle sue adorabili lentiggini che macchiano il naso e le gote, più del suo sorriso un po’ storto e beffardo, più di tutto.
« Non iniziare, Prewett » lo rimprovera e la voce le trema leggermente quando pronuncia il suo cognome. Per mascherare il fremito, nasconde il naso all’interno del bicchiere e beve un sorso della sua bevanda preferita.
« Che c’è? Non posso nemmeno farti un complimento, McKinnon? » chiede lui, con il suo solito tono scherzoso. Forse anche questo le piace di lui: sa divertirsi, riesce a ridere anche in tempi così oscuri… mentre lei, l’anima delle feste, la ragazza più spiritosa che si fosse mai conosciuta, sembrava aver perso questa abitudine. La guerra, le morti, la paura la stavano logorando e i suoi sorrisi sono sempre meno.
Si sforza, però, di sorridere ora.
« Certo che puoi. Solo… Smettila di provarci con me ».
« Chi ti dice che lo stai facendo? »
Marlene alza le sopracciglia e lo guarda con sguardo eloquente.
Fabian tenta di restare serio, ma la sua espressione è così buffa che non ce la fa a resiste e cede ad una risata un po’ strozzata. Alza le braccia, in segno di resa, e annuisce. Come può non ammettere che non sta flirtando con lei dal primo giorno in cui l’ha vista, quando è palese il contrario? Semplice: non può. È troppo preso dal suo sguardo blu, dal profumo dei suoi capelli, dalle sue gambe lunghe e fine per poter affermare che non ci stia provando.
Si avvicina e non gli sfugge il tremore che la scuote. Ghigna.
« Sei bellissima, Marlene. Non credo ci sia niente di sbagliato nel flirtare con te ».
Lei sbuffa e con una leggera spinta lo allontana di qualche centimetro: la sua vicinanza, il suo profumo, i suoi occhi verdi le annebbiano il cervello. Ride, un po’ amara. Non è una risata vera, non una delle sue, quelle che sembrano quella di una bambina di cinque anni.
« Lascia perdere, Fabian ».
Pronuncia il suo nome. Lo fa raramente.
Lui trema nel sentire quelle labbra – che tanto vorrebbe baciare e assaporare – pronunciarlo con quel tono quasi supplichevole.

Vorrebbe chiederle che cosa intende, cosa c’è di sbagliato nel provare qualcosa per lei… ma la voce di Hestia Jones che urla: « Vi mette in posa, per favore » lo fa desistere. Tace e si arrende all’idea di Silente di fare una foto: l’Ordine della Fenice al completo – anche se non è veramente al completo, se si pensa a quei membri che ne facevano parte e sono già stati uccisi.
Si posiziona vicino al fratello, che gli posa una mano sulla spalla e sorridono. Prima che il flash lo accechi, lancia un’occhiata in direzione di Marlene, vicino a Dorcas Meadowes e a Lily Evans. È bella con i suoi occhi blu ogni giorno sempre un po’ più spenti, con i suoi lunghi capelli biondo cenere, con quel sorriso finto e debole. E la foto lo ritrae così: il sorriso beato e gli occhi verdi completamente rivolti alla sua sinistra ad osservare lei. Ma va bene.

Nella sala ritorna immediatamente la confusione che ci è stata fino a qualche momento prima. Il gruppo si disperde nella stanza e il chiacchiericcio ritorna a fare da sottofondo.
Quando vede Marlene che gli si avvicina e gli sorride, mentre si sistema i capelli dopo essersi infilata la sua giacca, sa che non vuole lasciarla andare via… come la prima volta, come ogni volta.
È talmente fuori di testa per questa ragazza che non si è nemmeno accorto di essere stato affiancato da Gideon a e da Sirius Black. Questa strega lo manderà al manicomio, con l’effetto che gli fa.

« Dovrei andare a casa » annuncia lei, sorridendo a tutti e tre. « Sono in giro da questa notte ».
« Ah, è vero! » esclama divertito Black, facendole l’occhiolino. «Hai avuto la ronda con Pudmore. Che divertimento, eh, McKinnon? »
Un momento! Da quando quei due hanno tutta questa confidenza? Da quando Black si è messo a sorridere in quel modo a Marlene? E soprattutto, da quanto lei lo ricambia con quel ghigno serafico e sexy che Fabian non le aveva mai visto prima?
« Non essere cattivo, Black » lo rimprovera lei. « Sturgis è davvero una bella persona ed è piacevole trascorrere del tempo in sua compagnia ».
« Come siamo gentili, McKinnon. Ti facevo più tosta ».
Eccola, la risata da bambina infantile che si perse nell’aria. Marlene ride e a Fabian mancava la sua risata puerile.
« Allora, vai a casa? Da sola? » le chiede dopo un po’ Gideon. La guarda e la studia con occhi preoccupati e delle rughe sulla fronte, mentre lei nasconde la bacchetta all’interno della giacca.
Quando lei rialza lo sguardo blu verso il mago, sorride e annuisce.
« Certo che vado da sola, Gideon. Non sono una bambina ».
Gideon sorride, ma non è convinto perché aggrotta le sopracciglia.
« Lo so. Ma non è prudente che tu vada da sola fino a Diagon Alley ».
« Ti accompagno io ».
Perché ha parlato Fabian? Perché non si è nemmeno reso conto di aver aperto bocca e aver esalato con entusiasmo quelle tre paroline? Perché? Perché è un coglione!
Marlene lo guarda un po’ sorpresa, mentre gli altri due sorridono un po’ maliziosamente.
« Bravo! » esclama fiero Gideon, battendogli una rumorosa pacca sulle spalle. « Fai il cavaliere, fratellino ».
Fabian, ridendo a bassa voce, posa una mano sulla schiena di Marlene e la conduce verso l’ingresso, notando con piacere che non oppone alcuna resistenza al suo tocco. Mentre si infila al sua giacca nera, le lascia salutare il resto del gruppo e la osserva con sguardo perso.

« Grazie, per esserti offerto. Quando Gideon se ne è uscito in quel modo ho avuto il terrore che sarei dovuta tornare a casa con Black » gli dice, quando lo raggiunge e, dopo un « ciao » generale, escono dalla casa.
Fabian sorride, quel sorriso storto che a lei piace tantissimo.
« Che onore! Poche donne preferiscono un Prewett a Black » commenta, ridacchiando e facendo ridere anche lei.
Quanto gli piace la loro alchimia, il loro modo di essere in confidenza. È tutto dannatamente facile e perfetto tra loro due. Camminano in silenzio, percorrendo a piedi – perché non è molto sicuro Smaterializzarsi – le stradine umide dalla pioggia che è caduta fino a qualche giorno prima. E non c’è imbarazzo, anzi: è bello sentire solo il rumore dei loro passi, o il lento respirare, o le mani che di tanto in tanto di sfiorarono.
Non se ne accorgono nemmeno quando giungono di fronte al portone della casa di Marlene. Lei gli sorride, prendendo le chiavi dalla borsa.
« Ci sono i tuoi fratelli in casa? »
La giovane annuisce, voltando per un secondo la testa bionda versa la porta chiusa.
Il silenzio è nuovamente sovrano tra i due, questa volta un po’ imbarazzati. Lui non vorrebbe lasciarla andare via e lei non sa cosa fare di preciso. Marlene ondeggia sui talloni, in difficoltà. Fabian continua ad osservarsi le scarpe.
« Grazie » annuncia ad un certo punto lei, decidendosi ad entrare, « per avermi accompagnata ».
Lui si fa più vicino, abbozzando un sorriso nuovo che lei mai gli ha visto: era dolce e appena accennato.
« Non c’è di che » sussurra lui con voce rauca, per poi posare le labbra sull’angolo delle sue.
È un bacio di una dolcezza così travolgente e piacevole… Marlene non ha idea che Fabian possa essere così delicato: lo vede sempre così forte e muscoloso. Ma evidentemente si è sbagliata e quel rossore che colora le sue guance e la piacevole sensazione che aleggia nel suo stomaco le dice che molto probabilmente non sarà nemmeno l’ultima volta.
Il fuoco e quella sensazione di sfarfallio allo stomaco rimangono con lei per gli interminabili minuti che seguono. Fabian ormai si sta allontanando, ma lei non riesce a muoversi. Rimane ferma, con le chiavi fra le mani e la speranza che lui la baci nuovamente.

Revisione del 04/05/2015


 
   
 
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