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Autore: emmesmiler    14/06/2012    0 recensioni
Occhi celesti, gli occhi di un principe azzurro.
Occhi verdi, occhi pieni di rabbia e alcool.
Occhi castani, gli occhi di una ragazza forte. Ma quanto poteva essere forte?
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Silver  sarebbe dovuta andare dai suoi zii per un mese poiché i genitori partivano per un viaggio negli Stati Uniti. La ragazza abitava a Nottingham mentre suo cugino a Doncaster, entrambi in Inghilterra.
«Devo proprio? » chiese dopo aver saputo la notizia, «sono quasi maggiorenne,sono responsabile e lo sai,non ci sopportiamo a vicenda. Sarebbe un mese tremendo!» disse cercando di convincere i suoi genitori,che alzarono gli occhi al cielo.
«Ogni volta la stessa storia. No, Silver non puoi rimanere a casa da sola. E’ troppo pericoloso e lo sai anche tu! Devi stare lì solo un mese, passerà in fretta, e poi ci sono le tue cugine.» disse la donna,calma.
«Non voglio, abbiamo altri zii, per favore!» la supplicò la figlia.
La madre,stanca delle suppliche della figlia si alzò e andò in cucina. «Discussione chiusa, andrai da loro e basta»
La bruna  si alzò e guardò il padre che era stato in silenzio, «Papà, almeno tu.. ti prego»
«Non posso fare niente tesoro, ormai anche gli zii sanno che andrai da loro e stanno preparando già tutto. » le rispose il padre.
La bruna non aveva intenzione di arrendersi, «ma..vabbè, lascia stare. E quando dovrei partire?» domandò guardando prima il padre e poi la madre, i due si guardarono sorridendo, quest’ultima rispose alla sua domanda, sorridendo :  «Domani »
La ragazza spalancò la bocca «D-domani?» balbettò, «e voi me lo dite il giorno prima?! Ci manca solo che dobbiamo andarci di mattina» disse mettendosi le mani sui fianchi e diventando rossa per la frase detta tutta d’un fiato.
«Veramente … » rispose la madre, insicura di continuare.
«No! Non finire la frase, te lo chiedo per il mio bene» la ragazza salì le scale e andò nella sua camera.
La camera della ragazza era semplice e non molto grande, abbastanza da farci entrare: un letto da una piazza e mezzo, un armadio in legno scuro, una scrivania intonata all’armadio, un cassettone, e poi al muro c’erano delle foto di lei e i suoi amici, i suoi parenti, tutti quelli a lei vicini. La bruna si sedette con le gambe incrociate sul letto e chiamò la sua amica: Kaitlyn. Soprannominata da lei: Kyn.
«Silver!» ripose all’allegra l’amica.
«Kyn!»
«Allora, qual buon vento?» chiese sospettosa l’amica.
Sorrise «Indovina? Domani vado da Louis, ricordi mio cugino al quanto stupido?»
«Oh, si. Quello che ti ha versato la Coca-Cola di sopra senza motivo?»
La bruna ripensò a quella scena e fece una smorfia di disgusto, «Esatto, proprio lui.»
L’amica dall’altra cornetta rise, ma subito dopo tornò seria «Silver, ci sentiamo dopo, ok? Ciao! Buona fortuna, andrà tutto bene!» e riattaccò senza attendere risposta dalla bruna.
Guardò sbalordita lo schermo del cellulare, «Perché mi ha augurato buona fortuna se andrà tutto bene?!» ,si chiese. Detto questo, prese la valigia da sopra l’armadio - rischiando di cadere - e iniziò ad uscire tutti i vestiti dal cassettone e dall’armadio. Era scioccante come quella ragazza potesse avere così tanti vestiti e la maggior parte le erano stati regalati da vicini, amiche delle figlie di sua madre o per varie feste.
«Questo no, questo nemmeno.» diceva tirando i vestiti sul letto.
Partì “Scars” di Miley Cyrus e la ragazza perlustrò la stanza con lo sguardo in cerca del suo cellulare, appena si ricordò che lo aveva lasciato sul letto, farfugliò: «cazzo! Non lo troverò mai.» le scappò un risolino e, togliendo tutti i vestiti, prese il cellulare e rispose.
«Pronto?» rispose la bruna.
«Ohi, sono Kaitlyn»
«Ehi, mi hai chiamata in un momento un po’… be’.. »
L’amica finì la frase per lei «Stavi preparando la valigia, vero?» disse ridendo.
Rise anche la bruna «Sei nella mia stanza per caso?»
«Veramente si»
La bruna tornò seria «Davvero?» chiese scherzando.
«Si! Sotto il tuo letto»
«Non ci entreresti sei troppo cicciosa.» scherzò.
Kaitlyn era un’amica molto speciale per Silver, l’aveva aiutata in un momento brutto della sua vita; (Silver verso i 12 anni, incominciò a non sentirsi accettata per il suo peso, e cosi - anche grazie a Kaitlyn- , Silver incominciò a diventare sempre più magra e sviluppata. Fece anche sport per un po’ di tempo per rimanere in forma, ma con i vari impegni dovette rinunciare allo sport). E in più con Kyn poteva scherzare su qualsiasi cosa, non se la prendeva mai perché sapeva che l’amica stava scherzando.
«Senti chi parla.» replicò l’amica. «a parte lo scherzo, dove vanno questa volta i tuoi?»
«Rochester, New York, Stati Uniti»
«Oh porca pupù! E perché non te l’hanno chiesto?»
« Pensavano che non mi sarebbe piaciuto visitarmi tutta - e sottolineo tutta - l’America.»
L’amica si mise a ridere e non sentendola ridere, chiese: «stai scherzando vero?»
«No, Kyn, non scherzo!» rispose con un velo di tristezza.
«La visiteremo un giorno, insieme. Promesso! Ci sentiamo dopo, sono nei guai, ciao!!»
La bruna  riattaccò e posò il cellulare per terra e si distese nel letto incominciando a pensare,poco dopo si addormentò; si svegliò per colpa del cellulare che squillava. «maledetta suoneria» ,pensò. Allungò la mano e prese il telefono,aprì la chiamata senza nemmeno guardare chi fosse.
«Pronto?» risposero dall’altra parte della cornetta, era una voce maschile.
«Mh?!» mugugnò la ragazza.
«Sei.. sei Silver?»
La bruna alzò la testa dal cuscino e si passò una mano sulla faccia e sui capelli «Si, sono io. Tu sei?»
«Sono Louis, tuo cugino»
«Louis??» chiese mettendosi in ginocchio,era a bocca aperta. Non poteva pensare che suo cugino avesse questa voce. «non...non ti avevo riconosciuto. Scusa, stavo dormendo e.. wow hai cambiato voce!»
Il ragazzo rise, «spero in modo positivo! Comunque, contenta di venire qui?»
«Non senti la mia felicità attraverso il telefono?» scherzò lei.
Lui fece lo stesso:
«Assolutamente si! Anzi, non so come non me ne sia accorto prima. Che stupido!»
«Io l’ho sempre detto, voi non mi ascoltate mai! Comunque, come mai codesta chiamata, cugino?»
«Volevo dirti due cose per domani, la prima: dormirai in stanza con me, quindi preparati! La seconda: non avrai molto spazio; la terza: non lo so»
La bruna fece una finta risata, poi continuò «no, non dormirò nella stessa stanza dove ci sei tu! E avrò tutto lo spazio che voglio! »
«Non lo vorrei neanche io, ma i miei mi ammazzano se almeno questa volta non mi comporto bene con te» fece una pausa e sospirò «quindi.. »
Silver lo interruppe «quindi quando siamo davanti a loro ci amiamo e quando siamo soli ci odiamo come abbiamo sempre fatto?» disse tutto d’un fiato.
«Esatto! Ci vediamo domani, cugina.» e chiuse la chiamata.
«Ed io dovrei stare con lui per un mese? Bene… » disse la ragazza fra sé e sé.
Controllò l’ora e spalancò la bocca appena vide la vide: 8:30. Si alzò dal letto e scese di sotto dove trovò sua madre in cucina che guardava la tv e suo padre in salotto che guardava la partita. Entrò in cucina e sua madre le sorrise «preparata la valigia?»
La figlia la guardò male e prendendo un bicchiere, rispose «si, è tutto pronto.»
Si sedette a tavola e mangiò il piatto di pasta in silenzio. Poco dopo la madre lo spezzò «ti ha chiamato Louis?» le chiese con un sorriso sulle labbra.
La ragazza alzò lo sguardo dal piatto «si, mi ha chiamata. Mi ha detto che dormirò con lui e blablabla, te l’avrà già detto la zia cosa mi ha detto.»
«Non mi ha detto niente la zia, quindi dividerai la stanza con lui?»
Alzò gli occhi al cielo e mandò giù il boccone «si, mamma, si»
Sapeva di essere un po’ antipatica quando faceva così, ma le dava fastidio il fatto che non le avevano chiesto di andare con lei pur sapendo quanto amava New York o gli Stati Uniti. Finì di mangiare, posò il suo piatto nel lavandino e salì le scale. Quando era a metà si fermò e urlò «buonanotte!!»
I suoi genitori si girarono e sorrisero, poi tornarono a fare ciò che stavano facendo. Si chiuse la porta alle spalle e si distese sul letto, quando stava per addormentasi le arrivò un messaggio. Era Kyn. Si misero a messaggiare e Silver finì per addormentarsi con il cellulare in mano e ancora  con i vestiti giornalieri.
 
 
 
 
 
Ecco il primo capitolo! Spero vi piaccia, se vi va lasciate qualche recensione. Che sia critica, consigli, qualsiasi cosa: accetto tutto! Grazie mille a chi legge :) 
  
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