La sera delle interviste eri bella da morire. Tu non sembravi pensarla così. Continuavi ad agitarti, tormentando con le mani la gonna color tramonto.
Hai sibilato di tutto, rivolta alla schiena voltata del tuo stilista, perché per una volta non potevi semplicemente decidere cosa era meglio per te, ma dovevi ubbidire. Entrambi sappiamo quanti ti sia costato chinare la testa davanti alle pretese della gente che ci circondava.
Comunque eri bella davvero. Più di Glimmer con quel velo dorato e sicuramente più della Everdeen, che non sapeva far altro che piroettare.
Eri magnifica per me. Anche se forse non è mai stato abbastanza.
Non hai smesso di essere splendida neanche nell’arena, quando il sangue ha cominciato a macchiare i tuoi vestiti e spesso anche il tuo volto.
Perfino con i capelli aggrovigliati e lo sguardo torvo riuscivi ad essere unica, con quel tuo modo tutto particolare di sembrare letale. La prima volta che te l’ho detto non hai voluto crederci.
«Non sei così brutta.»
Hai sorriso, scettica, per poi ridere con aria gelida. «Certo.»
«Sono serio.» ho insistito testardamente.
Hai sogghignato. «Va bene. Diciamo che neanche tu sei così male.» La tua occhiata era quasi divertita. «Ma ora non ti montare la testa.»
---angolino dell'autrice---
Per prima cosa vorrei ringraziare tutti quelli che hanno recensito la raccolta o l'hanno inserita fra le preferite, seguite, da ricordare. O hanno fatto entrambe le cose.
Per quanto riguarda queste due drabble, sono il prodotto della mia febbre, però mi piacevano çç
Parto dal presupposto che per me Cato e Clove erano innamorati l'uno dell'altra prima degli Hunger Games, anche se a loro insaputa. Su entrambi ho da dire solo: chi disprezza compra u.u E quel «Non sei così brutta.» era volutamente un complimento non-complimento.
Un bacio, alla prossima
Ali