Libri > Eragon
Segui la storia  |       
Autore: Kooskia    16/06/2012    3 recensioni
Fanfiction sul Ciclo dell'Eredità di C. Paolini. Ambientata durante lo svolgimento della trama della serie (copre complessivamente un'arco temporale della durata di un anno). Presenta personaggi e ambienti di mia creazione senza influire/modificare/alterare i personaggi originari del Ciclo.
In questa storia vedremo un Cavaliere solitario e il suo drago: nati e cresciuti fuori dai confini noti di Alagaesia, essi si batteranno per riportare la pace in questo angolo di mondo inesplorato scoprendo la verità di un passato a loro ignoto e plasmando il loro futuro in una terra aspra e selvaggia.
Epilogo contentene Spoiler.
Un capitolo conterrà tematica erotica (rating Arancione)
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 13 – La realtà in cui viviamo.

Il giovane cavaliere stava dinanzi all’uomo che aveva appena parlato.
Quest’ultimo era ancora visibilmente scosso ed impaurito dalla scena alla quale aveva assistito: lo sterminio dei suoi carcerieri ad opera di una dragonessa infuriata.
Tuttavia Kooskia poteva percepire decisione e sicurezza nello sguardo dell’uomo, miste ad un sentimento che poteva essere espresso solo con un termine: la gioia di chi scopriva di essere dinanzi al coronamento dei suoi sogni.
Quando egli parlò la sua voce uscì rotta dall’emozione. -E’ stato… durante la grande Battaglia del Farthen Dûr-
Le parole echeggiarono nella mente di Kooskia; esse avevano un tono affascinante ma egli non rammentava di averle mai sentite prima.
-Ricordo ancora come se fosse stato ieri, la mia compagnia si trovava nel cuore della battaglia. Corpi che si accalcavano e si spingevano come un in enorme campo di grano coltivato, dove ogni spiga era costituita da un guerriero dei Varden, un Nano o un Urgali. Avevo combattuto altre battaglie prima di allora ma mai niente del genere.-
Si fermò un istante, guardando il corpo ancora incosciente dello strano uomo dai lunghi capelli mentre anche il suo secondo compagno dalla lunga barba rimase in silenzio ad ascoltare.
-Nel cuore della battaglia uccisi un Urgali che si parava dinanzi a me, la mia spada però rimase incastrata nel suo corpo. Quando egli cadde all’indietro io mi ritrovai disarmato ed un secondo Urgali era pronto ad avventarsi contro di me, feci in tempo a sollevare lo scudo prima che la sua mazza lo facesse a pezzi.-
L’uomo sollevò lo sguardo, gli occhi persi mentre i ricordi riaffioravano in lui, Kooskia percepiva come quegli istanti avessero segnato la sua vita.
-Sentivo solo il dolore al braccio sinistro perché si era spezzato: ero disarmato e non potevo fare nulla per salvarmi quando all’improvviso lei apparve-
Il suo compagno dalla lunga barba non trattenne un sorriso, dando l’impressione di aver già sentito quella storia molte volte.
-Il suo corpo era immenso, più grande della più grande casa del villaggio in cui venni al mondo. Le sue squame blu scintillavano quando venivano bagnate dalla luce delle fiamme che illuminavano l’interno della montagna. Ella uccise l’Urgali con un singolo colpo di artigli, quindi si impennò sulle zampe posteriori ruggendo di sfida contro i nostri nemici..
Mentre venni portato via dai miei compagni incrociai lo sguardo della dragonessa ed in quel momento compresi che fintanto che Eragon Ammazzaspettri e la sua dragonessa Saphira avessero continuato a condurci in battaglia, Alagaësia avrebbe avuto una speranza di essere presto libera dalla presenza dell’Imperatore Galbatorix.-
Scosse la testa come se non potesse credere a quanto vedeva dinanzi a lui.
-Quando avvertii l’occhio di Saphira incrociare i miei percepii qualcosa che ancora oggi non riesco a spiegarmi. Provai coraggio e timore allo stesso tempo: mi aveva salvato la vita e giurai a me stesso che fintanto che sarei rimasto in vita avrei cercato di ripagare questo debito servendo i Varden al meglio delle mie possibilità.-
Kooskia riusciva a stento a contenersi. Non comprese tutto del racconto dell’uomo ma il fatto di sapere che esistevano un altro Cavaliere ed un altro drago significava qualcosa di importante.
Lui e Niya non erano più soli.
L’uomo accennò un sorriso, quindi si avvicinò di un passo.
Guardandolo più da vicino il ragazzo si rese conto come egli avesse subito la prigionia: i suoi capelli erano cresciuti incolti così come la barba ed anche i suoi abiti sembravano consumati.
-Purtroppo devo ammettere che fino ad ora non ne ho mai avuto occasione.
A causa della mia frattura sono rimasto nel Farthen Dur mentre il resto dei Varden proseguiva verso il Surda e quando mi ristabilii completamente venni assegnato alla guarnigione di Hedarth.-
Per la prima volta l’uomo basso dalla lunga barba prese parola.
E lo fece in una maniera alquanto caratteristica.
-Ha!-
Il tono della sua voce colpì Kooskia, perchè non si aspettava che fosse così profonda e al contempo così vitale.
-Il peggior incarico della mia vita se permettete!! Mentre tutti sono a combattere ad ovest, qualcuno doveva pur restare nel posto più isolato e sperduto di tutta Alagaësia a fare da guardia a battelli che trasportano sacchi di farina!-
Il giovane cavaliere percepì la forte ironia nelle parole dell’uomo basso e non poté che sentirsi in parte d’accordo con lui: Kooskia non trovava particolarmente allettante l’idea di dover affrontare un’altra battaglia ma la frustrazione data da un tale compito sembrava evidente.
L’altro uomo non trattenne un sorriso e passò una mano bagnata con l’acqua del lago sulla fronte del loro compagno incosciente.
-Non posso che darti ragione in questo, comunque…-
Si alzò, quindi si esibì in un inchino educato.
Kooskia non aveva mai visto qualcuno fare tale gesto ma evitò di commentare per non rischiare di offenderlo.
-Il mio nome è Brelan, figlio di Brand. Ho servito i Varden fino ad oggi nella lotta contro l’Impero. Scoprire un nuovo Cavaliere in libertà è qualcosa che cambierà le sorti di tutti noi.
Sono pronto a mettere me stesso e la mia spada al vostro servizio.-
Il suo amico più basso annuì, guardando il terreno.
-E io, Kalgeck figlio di Ulfùr del Dûrgrimst Vrenshrrgn non posso che esprimere tutta la mia riconoscenza per la mia liberazione. Un gesto che né io né il mio Clan dimenticheremo.-
Kooskia annuì in risposta, anche se egli non poté a meno di notare come l’uomo basso non si era espresso con gli stessi termini del suo compagno.
Come se egli avesse voluto rimarcare una qualche importante differenza tra loro.
Il giovane annuì, quindi si avvicinò per poi sedersi a gambe incrociate di fronte a loro.
Lo sguardo di Brelan fece trasparire un istante di incertezza ma si sedette anche lui, rimanendo al fianco del loro compagno ancora disteso.
-Sono più che felice di fare la vostra conoscenza, perché sono tante le domande alle quali penso voi possiate rispondermi. Il mio nome è Kooskia, vengo dal Popolo dei Lupi che abita nelle foreste a nord di questa terra. Da molto tempo presso il mio popolo veniva conservato un uovo di drago, esso si schiuse dinanzi a me in un momento di pericolo e da allora io e la mia dragonessa Niya siamo in viaggio. Stiamo cercando notizie ed informazioni sugli uomini che hanno attaccato la foresta del mio popolo: anche loro montavano cavalli e usavano armi di ferro.
Ma a differenza degli uomini che vi hanno attaccato essi portavano abiti tinti di rosso con sopra un emblema color oro raffigurante una fiamma.-
Kalgeck annuì.
-Stai parlando di soldati dell’Impero, mi stupisce di trovarli in queste terre!-
Kooskia rimase sorpreso da questa rivelazione, quindi quegli uomini erano gli stessi contro cui combatteva quest’altro cavaliere di nome Eragon in una terra a lui ignota.
-Gli uomini che vi tenevano prigionieri parlavano di loro. Dicevano di averli cercati, chiamandoli “disertori”..-
Brelan rispose prontamente all’incertezza del giovane.
-Un disertore è un guerriero che ad un certo punto decide di non combattere più e abbandona i suoi compagni. Comunque mi spiace non poter esserti di molto aiuto: non avevamo idea che ci fossero Imperiali ad est del deserto di Hadarac e francamente non ho idea di come o quando essi possano essere giunti sino a qui. Tutto quello che so è che io e i miei compagni siamo stati sorpresi nel cuore della notte e catturati mentre eravamo di guardia. Non saprei nemmeno dirti i motivi per cui l’hanno fatto. Forse si tratta di una guarnigione isolata da molto tempo e volevano avere informazioni fresche dopo la diserzione di alcuni dei loro-
Kooskia non sapeva cosa pensare, erano tante notizie che si accavallavano tra loro creando un'unica trama. Una trama non facile da sbrogliare.
Ma era questa la realtà in cui viveva.
Una realtà in continuo mutamento e che serbava ancora tante rivelazioni.
Il giovane Cavaliere avvertì il contatto della mente della sua dragonessa che timidamente cercava di raggiungerlo: recava ancora in se i segni di un grande dolore e di un grande turbamento ma ora i suoi pensieri sembravano essersi placati.
Kooskia le aprì i suoi ricordi, lasciando scorrere per lei le parole e i racconti di Brelan.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Eragon / Vai alla pagina dell'autore: Kooskia