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Autore: payphone    16/06/2012    0 recensioni
"Se il felice e contenti esistesse, io ti starei ancora abbracciando."
Genere: Erotico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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TERZO CAPITOLO: SLEEP ALL DAY, PARTY ALL NIGHT.
 

We like to sleep all day and party all night!
This is how we like to live our life!
I've got a feeling that everything is gonna be all right,

so come on, come on!

Una cosa comune come camminare, in questo momento, è per me impossibile.
Le ginocchia sono sanguinanti per la botta che hanno preso durante la caduta e a malapena riescono  a reggere il mio peso, cedono ad ogni passo.
«Non credi sia meglio rimetterle?» Zayn ha lo sguardo fisso sulle decolté che tengo salde in mano.  “Rimetterle? Rimetterle un corno!” Credo di fargli un po’ pena.
«Mi sono autocondannata con queste.» Sollevo le scarpe per aria a mo di trofeo. «Non ci penso nemmeno.» Borbotto con un fare alquanto infantile.
Adesso che le osservo meglio non riesco a capacitarmi di come io abbia fatto a prenderle e una smorfia di ribrezzo compare sul mio volto. Sono di vernice nera –  solitamente scarpe simili le detesto a prescindere, ricordano molto le donne di strada – con l’apertura davanti che lascia intravedere l’unghia priva di smalto e un piccolo ciondolo a forma di fiocco che pende su di un lato.
«Come preferisci, ma lascia che ti aiuti, sei dolorante.» Improvvisamente sento cingermi le gambe – al livello delle ginocchia, appunto – e le spalle. Sono tra le braccia di Zayn a ‘mo di sposa, tra i nostri volti c’è una distanza minima, ha degli occhi spettacolari. «Arriveremo anche prima.» La misera distanza s’annulla nel momento in cui il moro torna con lo sguardo fisso avanti a se.
«Grazie.» Non mi capacito di dire altro, ero in preda alle emozioni e la voce era pervenuta roca e spezzata.
Di profilo noto che accenna un timido sorriso e, senza neanche accorgermente, sorrido anche io.
«Potresti anche parlarmi di te.» Interrompe il silenzio. «Oltre al fatto che sei un sacco di patate, non so praticamente nulla della tua vita.»
«Non sono stata io a chiederti di scorrazzarmi in giro.» Per quanto volessi dire la battuta in modo ironico e scherzoso, mi rendo ben presto conto che ho fatto tutt’altro. Ero stata fredda, distaccata, quasi scocciata. «Comunque non c’è niente di importante da dire.»
«Ora so anche che l’acidità è il tuo marchio di fabbrica.» Simpatizza lui voltando il viso dalla mia parte.
«Scusa, non era mia intenzione.»
«Sapevo anche che ti saresti scusata. Mi sento un genio.»
«Non c’è davvero niente da dire. Ho vent’anni, convivo con la mia migliore amica dato che mia madre  è morta e mio padre non lo vedo dalla nascita e...» Mi guarda con uno sguardo incuriosito, sembra realmente interessato, mentre per me è solo il milionesimo a cui raccontare la mia stroia. «Sono single.»

***

Il locale era affollato con un odore di fumo e alcol allucinante, con tutte le probabilità era ormai impregnato nelle pareti. Il tavolo che avevano assegnato a Debs e Eleanor era appartato, infondo alla sala nell’angolo. Era un po’ scomodo, per quanto la ressa le facesse sentire in trappola, ma era in una posizione davvero notevole: da lì riuscivano ad addocchiare tutti i ragazzi che volevano.
«Debs, andiamo a ballare, ne ho visto uno carino.» La voce di Eleanor nelle orecchie dell’amica era acuta e squillante. Debs, che stava leggermente socchiudendo gli occhi per via del troppo alcol bevuto, si voltò di soprassalto.
«Proprio perché è uno ci vai da sola.» L’amica aveva poggiato i palmi delle mani sul tavolo sollevandosi e scrollandosi, quasi per darsi una svegliata. «Io vado in bagno, non ce la faccio più.»
«Nel tragitto vedi di non incapare in un ragazzo e di portartelo dietro. Le mutandine puoi anche reggertele da sole, sorella.» Eleanor, per quanto brilla, riusciva ancora a ragionare e sapeva bene che l’amica era di facili costumi, specie in quelle condizioni.
Debs si allontanò dal tavolo accennando un si come risposta con la mano alzata che si agitava a ritmo di musica.
«Vuoi ballare?» Un ragazzo dai capelli castano chiaro, apparentemente schiariti dal sole, e dagli occhi azzuri si era avvicinato ad Eleanor, che, dimenticata Debs, era entrata nel suo mondo.
«Stavo giusto per chiedertelo io.» Sussurrò all’orecchio del ragazzo che afferrò con una stretta decisa la sua mano.
We like to sleep all day and party all night, this is how we like to live our live! Hands up!
«Adoro questa canzone!» El aveva praticamente urlato in faccia al ragazzo con cui stava ballando. «Balla, balla, balla!
«Sei leggermente brilla, tesoro.» El scoppiò in un risolino quasi finto a quelle parole. In effetti aveva ragione. “Bene.” «Mi dici come ti chiami?»
«Solo se mi dici come ti chiami tu.» Eleanor adorava provocare le persone, sapeva di riuscirci bene.
«Io sono Louis, ora dimmi il tuo nome altrimenti dopo a letto non saprei cosa urlare.»
«Quanto sei idiota.» Colpì Louis su di una spalla, ma sinceramente quella battuta non l’aveva infastidita, ci era abituata e il pensiero di andare a letto con lui era passato anche a lei nella mente. «Io sono Eleanor.»

***

Zayn faticava a crederci che una ragazza così bella come Amiee fosse single. Durante il tragitto si era soffermato a guardare più e più volte i lineamenti e la silhouette della ragazza e non aveva trovato ancora nessuna imperfezione. Davvero, era impossibile.
«Anche io convivo con un mio amico, i miei genitori sono morti in un incidente stradale anni fa e il mio fratellino non lo vedo da allora. Molto probabilmente ora sarà adulto e con una testa sulle spalle, o almeno lo spero.» Si era ritrovato a confessare il ragazzo. «E buona a sapersi, anche io sono single.» Aveva ironizzato poi visto che l’argomento tendeva troppo al serio.
Amiee aveva riso, ma Zayn, per quanto fosse bello, non era il suo tipo. Almeno non a dirlo così su due piedi.

***

«Fanciulla siamo arrivati.» Zayn lascia con molta delicatezza il mio corpo per poi eseguire un inchino reale. «Dopo di lei, madame.» Apre la porta.
«Potevi sprecarti per altri due metri e portami a sedere.»
Il bar è caldo e silenzioso, praticamente siamo gli unici due clienti e entrambi plachiamo subito le scroscianti risate alla vista della cameriera che con fare stanco e trascinato si avvicina a noi.
«Accomodatevi pure, vi porto i menù tra poco e per favore evitate di creare scompiglio.» Il suo tono era davvero serio e professionale, incuteva timore.
«Agli ordini.» Zayn ha alzato il braccio come sono soliti a fare i militari e io non posso fare a meno di soffocare una risata. Lo sguardo della cameriera sembra riempirsi di odio, ma in fin dei conti si vede che anche lei stenta a trattenere una risata. «Potrebbe portarci anche un kit di medicazioni con i menù?» Zayn torna subito serio.
«Ti porterò anche dei peluche e dei lecca-lecca se fai il bravo bambino.» Il tono ironizzante della ragazza interrompe il breve silenzio che si era creato. Subito dopo si volta e scompare nella cucina del bar.
«Tu sei davvero matto.» Mi improvviso a dire mentre lui scosta la sedia per farmi accomodare.
«Ma ti ho fatto ridere, lo ritengo un miracolo.»
«Ritienilo anche se arriverai a fine nottata.»
«È una scommessa per caso? Io ci sto.» La sua mano è porta davanti a me e con lo sguardo mi sta invitando a stringergliela.
«Mi hai già fatto male una volta, scordatelo.»
«Oh beh, per me è valida ugualmente.» Ritira la mano mentre con fare impacciato cerca di togliersi la giacca. «Dovresti ringraziarmi.»
«Magari un’altra volta e magari se mi offri tu da mangiare.» Zayn piega la testa da un lato con fare sconcertato e dubbioso. «Sto scherzando, grazie.» Ammicco sorridendo.
«Volete ordinare si o no?» Solo a quelle parole ci accorgiamo entrambi che la cameriera è fissa a noi con un blocco note in una mano e un kit di pronto soccorso nell’altra. «I menù sono qua.»
«Ci dia solo due minuti.»
Con fare lento e scocciato si allontana dal nostro tavolo e la faccia di Zayn che la imita non riesce a non farmi ridere.
È simpatico, Am, conoscilo.”

Sfogo\spazio autrice.

Dunque, dunque, dunque, scusate per il ritardo ma purtroppo non riuscivo a riordinare bene le idee e in effetti questo capitolo non è che mi soddisfi più di tanto.
Ad ogni modo ho capito, bene o male, come impostare il resto della storia
e spero che i seguenti capitoli siano più avvincenti di quest'ultimo.
Tra l'altro poi è corto rispetto ai due precedenti e il prossimo prometto di farlo più lungo. 
Come sempre se trovate errore di battitura o persino di senso logico non esistate a dirmelo.
Anche se non vi è chiaro qualche passaggio, ditelo che cerco di spiegarvelo.
Se volete cercami su twitter, ho cambiato nickname e ora sono @haliaisthehope. 

PS. La canzone a tema si riferisce solamente alla parte della storia in cui ci sono Debs e Eleanor.

Ringraziamenti.
Ci terrei a ringraziare le ragazze che hanno lasciato le quattro recensioni per i due capitoli, grazie davvero.
Grazie anche alle tre persone che hanno messo questa storia nelle preferite,
nelle ricordate e nelle seguite.
Grazie a chi sta leggendo questa storia silenziosamente *mi autoconvinco*
e grazie un po' a tutti quanti.

Saluti.
In questi giorni credo di uscire spesso anche perché fa davvero molto caldo,
ma non appena ho tempo inizio a scrivere il quarto capitolo.
Tanto, tanto amore, ragazzi.
  
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