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Autore: Soul of the Crow    16/06/2012    2 recensioni
Qui è Lady Emeral, o Emy per chi mi conosce già.
Ho deciso di trasformare questa shot in una raccolta.
Tratterò su varie coppie, in cui, come avrete capito dal titolo, cercherò di dimostrare che anche poche parole possono avere un grande significato per chi le sente, ma a volte anche per chi le pronuncia.
Questa è la mia prima fanfiction,ma accetterò anche critiche se saranno necessarie.
1. Grazie Tenma (KyouTen)
2. Non ti lascerò mai solo, Shindou (RanTaku)
3. Ti ringrazio Endou (EndoKaze)
4. Ti prego di perdonarmi, Shirou (GouFubu)
5. Guarisci presto, Sakuma (GenSaku)
6. Ritorna colui che eri, Hiroto... (HiroMido)
7. Mi manchi, Afuro... (HerAfu)
8. Un giorno ci rivedremo, Tachimukai (TsunaTachi)
9. Ti amo, Marco (Marco*Gianluca)
10. Buona fortuna, Fideo (Fideo*Demonio)
11. Veglierò su di te per sempre, Desta (Desta*Sein)
12. Per favore, aiutami, Hikaru (KageKari)
13. Resteremo insieme per sempre, Shuu (HakuShuu)
(Riscritta completamente con l'HTML)
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Queste parole… non sono mai riuscito a dirtele… perché ho aspettato troppo per farlo e alla fine…mi sono pentito di non averlo fatto prima.
Avrei dovuto dirtele quando eravamo ancora ad allenarci all’isola chiamata God Eden, o come lo chiamerei adesso “Inferno”… perché? Perché quel luogo era un Inferno: era il luogo in cui venivano addestrati i SEED, cioè le spie del Quinto Settore mandate nelle varie squadre perché venissero rispettati gli ordini impartiti, e, parliamoci chiaro, l’allenamento per diventare un SEED era durissimo e chi era troppo debole, andava escluso immediatamente e bandito dal God Eden.
Anche io ero stato reclutato dal Quinto Settore per diventare SEED, tuttavia l’allenamento, a cui io e altri ragazzi eravamo stati sottoposti,era come se avesse causato in noi una “modifica” della personalità: ad esempio, se prima ero gentile e tranquillo, divenni severo e pericoloso
Nessuno si avvicinò più a me, tranne tu… un bambino dai capelli corvini con sfumature viola scuro, con due ciuffi rossi e bianchi, e due occhi color cenere, carnagione abbronzata e un sorriso dolce: insomma tutto il contrario di ciò che ero diventato io: un bambino dai capelli bianchi con un lungo codino blu cobalto, occhi rossi, carnagione pallida e un’espressione severa e dura sul volto. Ma forse proprio perché eravamo l’uno l’opposto dell’altro che legammo quasi subito e tra noi nacque un sentimento che non conoscevo. Insomma ero un orfano cresciuto nel Quinto Settore, ma mi pareva di aver capito che quell’intesa si chiamasse “amicizia”.
Con quel poco di tempo che avevamo tra un allenamento e l’altro, continuavamo ad incontrarci per giocare insieme ed erano anche le uniche occasioni per divertirsi davvero.
Con gli anni crebbero anche le preoccupazioni e le responsabilità e noi due venimmo collocati in due squadre diverse: io divenni il capitano dell’Unlimited Shining, mentre tu quello degli Ancient Dark, le due squadre di punta del Quinto Settore. Ma proprio per la nostra potenza ci segregarono su quell’isola… e da allora non ti rividi più.
Quelle parole… avrei dovuto dirtele prima che ci dividessero mettendoci in due squadre diverse
Quando il Quinto Settore riuscì, chissà come, a mandare qui da noi la squadra vincitrice della Holy Road, la Raimon Eleven, noi dell’Unlimited Shining, riuscimmo a batterli, sperando che ci avreste dato la possibilità di andarcene da quella maledetta isola, ma non fu così
Solo quando il nostro allenatore, Kibayama, costituì il Team Zero,unendo le due squadre segregate nel God Eden, ci dissero che, in caso di vittoria, ci avrebbero lasciato andare via da quell’Inferno…
Ciò non accadde: il Team Zero aveva perso, ma la Raimon Eleven ci disse che ci avrebbero aiutato loro ad andarcene: ero felicissimo per questa notizia, ma la mia felicità svanì qualche attimo dopo, quando ti vidi trasformarti in luce, per poi dissolverti…  per la prima volta, dopo anni, le lacrime solcarono il mio viso
Nonostante fosse passato qualche mese da quando ho lasciato il God Eden, non faccio che pensare a te
Dopo essere svanito nel nulla, c’erano solo 2 possibilità sul luogo nel quale puoi trovarti: il God Eden e la foresta di quella stessa isola, dove da bambini andavamo sempre a giocare tra un allenamento e l’altro.
Basta! Ho deciso! Tornerò al God Eden! Non mi importa se ho troppi brutti ricordi legati a quel posto! Io voglio solo ritrovarti!
Dopo qualche ora, arrivo su quella maledetta isola di cui conservo ancora i brutti ricordi, ma anche quelli belli, come il nostro incontro…
Prima di tutto ispeziono il centro di allenamento dell’isola, ormai abbandonato dato che il Quinto Settore è stato sciolto…
Ma lì non trovai nessuno… così mi dirigo verso la foresta: controllo ogni singolo angolo che conoscevo di quella foresta, ma ormai il sole stà tramontando... Inizio a pensare che tu sia sparito da questo mondo per sempre.
Sono troppo stanco per continuare… Per mia fortuna trovo una cavità creata dalle radici di un albero enorme e dall’aspetto millenario, il luogo migliore per riposare, poi domani riprenderò le ricerche.
Sono i raggi del sole a svegliarmi la mattina dopo, filtrando attraverso delle fessure tra le radici nella cavità in cui mi stavo riposando, e per me significa solo una cosa: devo riprendere le ricerche. Non mi importa quanto tempo ci avrei impiegato, devo ritrovarti
Ma appena esco da quella cavità, noto un’ombra che, appena si accorge che la stò guardando, si dilegua. Mi metto a rincorrerla, del resto non sò che altro fare per trovarti. È molto veloce, ma io non sono da meno, solo che, durante l’inseguimento, mi accorgo che mi porta negli stessi punti della foresta che ho visitato il giorno prima. Che significa? Perché mi ha fatto tornare nei posti in cui ti ho già cercato?
Ma ad un certo punto l’ombra si ferma nascondendosi dietro ad un albero: la seguo anche lì, ma rimasi stupito dalla persona a cui apparteneva e che ho inseguito per tutto il giorno in ogni parte della foresta: un ragazzo dai capelli corti corvini con sfumature viola scuro e due ciuffi rossi e bianchi, occhi color cenere, pelle abbronzata… un ragazzo comune direbbero tutti, ma come confondere quel sorriso: un sorriso dolce, che ha sempre avuto e che mi ha sempre rivolto ad ogni nostro incontro durante il periodo trascorso qui al God Eden…sei tu, ma… non è possibile! Ti ho visto scomparire coi miei occhi! Deve essere per forza un’illusione!
Ma, sperando di sbagliarmi, allungo la mano verso di te per constatare che ciò che ho davanti non è un’illusione, e tu cosa fai? Mi prendi la mano e la premi delicatamente contro la tua guancia, senza smettere di sorridere.
Ora ne ho la certezza: sei davvero tu!
Preso dalla gioia di rivederti, ti abbraccio e poggio il mento sulla tua spalla, mentre le lacrime iniziano a rigarmi il viso; appena te ne accorgi, me le asciughi e ricambi il mio abbraccio, mettendoti a giocare con il mio codino color blu cobalto, e scommetto che lo stai facendo senza sciogliere quel sorriso dal tuo volto.
Ora che ti ho ritrovato, ti dico quelle parole che finora non sono riuscito a dirti e… tu come reagisci? Ti scosti per un attimo dall’abbraccio, e mi dai un bacio delicato, senza cancellare quell’espressione sorridente; io, inizialmente sgrano gli occhi, ma poi li richiudo ed inizio a ricambiare timidamente al bacio.
Quelle parole… non avrò più il rimorso per non averle dette
Resteremo insieme per sempre, Shuu
 
 
 
 
   
  
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