Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: DarkGiully    16/06/2012    3 recensioni
Una ragazza, un terribile segreto che neanche lei sa. Salve, questa storia parla di me, Elena. Sono una semplice ninja di Konoha, la "tranquilla" cittadina in mezzo alle foreste del paese del Fuoco. Ora ho 20 anni e sono sposata, però al mia storia inizia moolti anni indietro... la mia storia inizia con i miei 7 anni...
Vi prego... abbiate pietà di una povera autrice che non ha niente da fare che scrivere ciò che sogna...
Genere: Azione, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La mia vita a Konoha - Storia di una ninja
 

Capitolo 1 – Una nuova mattina

La luce di una nuova alba filtrava dalla tenda e si posava leggera sulla mia faccia addormentata.
“Già è mattina…” fu il mio primo pensiero. “Allora saranno quasi le 6…”
Mi stropicciai gli occhi, scostai le coperte e mi sedei sul letto appoggiando i piedi nudi sul pavimento freddo della mia camera. Un brivido mi corse lungo schiena e mi fece ritirare sotto le coperte.
“Suvvia, Elena, pochi capricci e preparati la colazione come tutte le santissime mattine, che se ti sbrighi puoi andare dal nonno!” mi auto convinsi. “Che mi preparo oggi? Vediamo…. ho voglia di biscotti..” conclusi cercando gli ingredienti nella credenza.
 
Oh, scusate, che sbadata sono, non mi sono ancora presentata. Io sono Elena, forse la più giovane ninja donna ad aver salvato il mondo. Ora ho 20 anni, un marito che amo con tutta me stessa, una bellissima e fatale bimba di 3 anni (tutta suo padre) e tantissimi amici. Abito a Konoha, il villaggio dove sono cresciuta, con la mia famigliola. Mio marito fa il pendolare tutti i giorni da qui a Suna(dopo la guerra fu ricostruita e dista poche ore di cammino da Konoha) e io sono a capo delle squadre femminili delle piccole ninja. Comunque sia, questa parte della mia vita la scoprirete più avanti, come scoprirete come sia diventata una grande ninja anche se sono una donna ,e chi sia quel figo di mio marito.
Allooora, dove ero rimasta? Ah si. Era mattina , all’epoca avevo 7 anni ed ero totalmente autosufficiente, essendo sostanzialmente cresciuta da sola sin da quando ne avevo 5 . DING. Ecco il suono tanto atteso del forno con i miei deliziosi biscotti alla panna. Saranno state le 7.30, quando sentii la mia vicina sbraitare contro quel poveretto del figlio:
-SHIKAMAAAAAAAAAAAAAARUUUUUUUUUU!! ALZATI!! DEVI ANDARE A SCUOOOOLAAAA!!
-Uff… che palle, mamma…
Shikamaru Nara. Il figlio dei vicini. Abbiamo uno o due anni di differenza, ma ha la metà della mia voglia di vivere. Teneva( e tiene ancora) i capelli lunghi raccolti in una acconciatura che ricorda un  ananas, portava sempre una maglietta a maniche corte grigia con il simbolo del nostro villaggio, pantaloncini corti e sandali. Andava all’accademia ninja di Konoha e, Dio, quanto l’invidiavo. A volte mi ritrovavo a pensare “Cavolo, perché quello svogliato può andare a scuola e io no? Anche io voglio diventare una ninja!” poi, però mi pentivo di quel pensiero. Io e Shikamaru non avevamo niente in comune, se non l’intelligenza straordinaria e non credevo che saremmo diventati grandi amici in futuro… Non pensavo nemmeno che.. Naaah.. questo non lo dico.. lascio un po’ di suspance….
Il secondo urlo di Yoshino mi riporta alla realtà. Mi scappa un sorriso a fior di labbra .
“Tutte le mattine è così… non capirò mai quel ragazzo...” pensai mentre mi avvicinavo alla finestra per salvare le pigre chiappette del mio giovane vicino.
-Buongioooooorno signora Nara! Ciao Shikamaru! Bellissima giornata, vero?
-Buongiorno, piccola. Dormito bene? Ti vedo di buon umore stamani. – disse Yoshino in risposta al mio entusiastico saluto
- YAAAAWN… ‘giorno… - disse il piccolo Nara con la voce ancora impastata dal sonno.
-Già! Sono contenta perché oggi vado a fare una sorpresa al nonno! Volete dei biscotti?? Li ho appena sfornati, sono alla panna! – dissi con un sorriso smagliante porgendo un sacchetto verso la finestra della camera di Shika, che si trovava a pochi metri di distanza dalla mia.
-Come sei gentile, piccola – disse la signora Nara prendendo i biscotti e avviandosi verso la cucina.
- Tieni, Shikamaru – dissi io porgendogli un altro biscotto – e con questo sono 4 le volte che ti ho salvato le chiappe con tua madre – continuai ridendo.
-Hahahaha, grazie
-Se non ci si aiuta tra vicini..
-Sai… non sei come ti descrivono quelli del villaggio..
-Perché? Cosa dicono di me?
-Beh..
-Shikamaruu!! SEI ANCORA IN PIGIAMA?! DAI MUOVITI CHE FAI TARDI!!
-Uff..che seccatura.. te lo dico quando torno, ok?
-Ok… buona…scuola… - dissi io sorridendo sotto i baffi ma con un tono dispiaciuto, perché anche io volevo andare all’accademia..
Lo sbattere della porta di casa Nara mi fece capire che Shikamaru era partito e che io mi dovevo sbrigare se volevo trovare il nonno in ufficio. Misi il resto dei biscotti in un’altra bustina e mi incamminai verso la magione dell’Hokage pensando “Chissà se al nonno piaceranno i miei biscotti…”.
Camminando sovrappensiero mi scontrai con l’ultimo degli abitanti di Konoha che volessi incotrare: Uchiha Sasuke, un ragazzo di un paio d’anni più grande di me,con i capelli neri e lisci, gli occhi neri come la pece che guardavano chiunque con superiorità e con addosso sempre una maglietta blu con il simbolo del suo clan, pantaloncini e sandali. Tutte le ragazze del villaggio erano cotte di lui. Tutte meno una: LA SOTTOSCRITTA. Io sola lo trovavo odioso. Trovavo odioso ogni suo singolo movimento, ogni singolo sguardo sprezzante.. Lo odiavo dalla punta dei capelli a quella delle scarpe. In un attimo mi trovai sopra quell’odioso ragazzino di 9 anni e per la prima volta mi persi in quegli occhi neri come la notte, ma distolsi subito lo sguardo e mi alzai borbottando una sottospecie di scusa e ripresi a camminare. Erano ormai le 8.30 e decisi di fare una pausa al parchetto antistante l’accademia ninja, e, come al solito, non appena misi piede nella zona le madri “premurose” presero i loro figlioletti indifesi e li portarono il più lontano possibile da me. Da un lato era positivo che non avessi gente intorno, così potevo avere un po’ di pace, ma ero triste perchè non avevo uno straccio di amico, se non Shikamaru, se quel nostro rapporto tra vicini potesse essere considerato una sottospecie di amicizia. Assorta nei miei pensieri, mi riportò alla realtà una voce molto conosciuta al villaggio:
-HAHAHAHA PROVATE A PRENDERMI SE CI RIUSCITE, DATTEBAYO!!
-NARUTOO VUOI FERMARTII!!
-CAVOLO, QUEL RAGAZZO CI PORTERÀ UN SACCO DI GUAI, ME LO SENTO!!
La figura di Naruto comparve in quel che fino a pochi secondi prima era un tranquillo parchetto:si guardava intorno in cerca di un posto in cui nascondersi, ma chi veramente voleva nascondersi ero io: non avevo la minima voglia di essere di nuovo sgridata da quei due deficienti delle guardie per il mio scherzo di pochi giorni prima: avevo nascosto una carta puzza (in pratica è una carta bomba modificata che quando la tocchi non esplode, ma rilascia una puzza tremenda) davanti alle porte di Konoha, ma mi avevano scoperta. Naruto è un ragazzo biondo, con bellissimi occhi azzurri e  tre segni su ogni guancia che sembrano vagamente dei baffi,si veste sempre con abiti di colore arancione, e quella era la prima volta che lo incontravo in sette anni.  A quanto pareva, anche Naruto era nei guai, perché lo vedevo cercare un nascondiglio molto freneticamente.
-Psss – sussurrai io
Naruto sussultò – C-c-c-chi è?
Non persi tempo in spiegazioni, gli presi un braccio e lo tirai sull’albero che era il mio momentaneo nascondiglio, visto che le guardie stavano arrivando, e gli tappai la bocca con una mano perché, a quanto pare, stava per gridare come una femminuccia.
-SSSSSSSCHHHH!! Zitto, che se no ci beccano.. – sussurrai io
-Chi sei? – chiese lui osservandomi con i suoi occhi blu intenso visibilmente confuso dall’essere salvato da una ragazzina.
-Piacere, sono Elena. Finalmente conosco il famoso Naruto, l’autore dei più grandi scherzi qua a Konoha.- gli risposi io con tono di ammirazione
-Già, sono proprio io, anche se a volte mi incolpano di scherzi che non ho fatto, ad esempio l’aver messo della tintura blu nelle terme, l’aver sabotato l’impianto luce dell’accademia… - confermò il biondino
-Oh, quelli…. Sono stata io..
-Davvero??
-Si
-Veramente un ottimo lavoro, devo ammetterlo.
-Grazie…. TESTA GIÙ!- gli intimai, perché avevo avvistato una delle due guardie che guardava dalla nostra parte. Quando sentii dire che era scappato di nuovo,nonostante la loro “impeccabile” sorveglianza, consigliai a Naruto di tornare in classe, dato che anche lui andava a scuola. Mi ringraziò ancora per l’aiuto e mi disse che un giorno gli sarebbe piaciuto fare un mega-scherzo insieme a me. Gli risposi che ci poteva contare. Feci per dirigermi verso la magione, ma mi girai in direzione dell’accademia e vidi Naruto che cercava di spiegare a una donna che lo guardava tra lo spaventato e l’arrabbiato che non aveva fatto niente di male al figlio:  quella  se ne andò gridandogli contro tutto il suo disappunto ed il suo disprezzo più profondo.  “La prossima volta che vedo quel ragazzino mi farò spiegare il perché di quel comportamento vagamente familiare da parte di quella signora, ma ora non mi importa più di tanto, perché sto per fare una sorpresa al nonno!”pensai mentre furtivamente entravo nella magione.
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: DarkGiully