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Autore: timetosaybyebye    17/06/2012    15 recensioni
-Dimmi,promettimi che sei mia e di nessun altro.-mi sussurrò,prendendomi il viso.
-Harry,sono e sarò sempre tua in qualsiasi momento..Anche quando saremo lontani...Te lo prometto.
Styles, non l'avessi mai detto.
Una ragazza normale, alla mano,si incontra/scontra con i suoi idoli. Ruota della fortuna gira, ma non quella dell'amore. Tanti famosi, tanti guai e tanto amore..
Finirà bene? Amiche, One Direction e tanti altri... un mix pronto per far perdere la testa.
Genere: Erotico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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All I want for Christmas is you.
 

 
 

MATTINA DEL 24 DICEMBRE 2011.

 
 
Laura.
 
 
 
Nonostante ieri sera avevamo fatto le quattro, erano le otto e trenta e io ero fuori dal mio letto per un motivo ignoto anche a me stessa. Scossi la testa e fissai lo spettacolo che mi si porgeva dalla finestra della mia camera da letto: gelo, vento, freddo, silenzio, calma. Ma niente neve. Avevo scritto su twitter, pochi giorni fa', che non ci sarebbe stato regalo migliore se non la neve per Natale. Sospirai. Stavo pensando a questi ultimi giorni in tour con i ragazzi. Io avrei registrato le ultime canzoni del mio album, mentre loro sarebbero tornati a casa per Capodanno. Era ingiusta come cosa, ma avevamo prefissato per il 17 di febbraio l'uscita del CD, lo stesso giorno che sarei andata a Sanremo. Avrei fatto lì infatti, la promozione. Ero felice di tornare in Italia, del resto mi mancava.. Ci ero cresciuta! Mi alzai dal letto e andai a farmi una calda doccia. Stavo pensando ai regali di Natale. Infondo, l'unico che non avevo comprato, era quello del riccio. Solo che avevo una strana sensazione, da quando io e lui ci eravamo sfidati. Da quel giorno mi ha guardato diversamente e, ieri sera, sembrava mi stesse mentendo quando mi aveva risposto male. Feci spallucce e mi vestii. Dovevo uscire, dovevo comprare il regalo al riccio e poi dovevo fare la spesa. Tra poco casa mia si sarebbe riempita dei genitori dei miei idoli e, il che, era strano a dirsi. Risi tra me e me e mi ricordai che avevo prestato le mie converse preferite a Kim. Mi diedi uno schiaffo. Ora sicuramente quei due stavano festeggiando alla grande e io li avrei interrotti. Sospirai e salii silenziosamente le scale. Sentii rumori strani provenire dalla stanza di Harry. Se mi aveva portato la befana qui l'avrei presa a pedate. Ma avrei potuto sputtanarla. Sorrisi maligna e corsi giù a prendere l'iPhone. L'avrei caricata prima e poi mi piaceva quella fotocamera! Quando entrai in camera del riccio, con estrema cautela, mi accorsi che erano lui e Tommo a dormire abbracciati. Sorrisi intenerita e scattai la foto.
 

"@Louis_Tomlinson e @Harry_Styles accoccolati. #larrystylinsonisrealbitches"

 
Andai tranquilla verso la camera della bionda. Almeno non mi avrebbe urlato contro, pensai divertita. Bussai alla porta e, non sentendo alcuna risposta, entrai.
- Dormi ancora, Kim? - chiesi.
- No sono sveglia.. Laura. - fu la sua risposta. - Sei una stronza. - esclamò sorridente. - non si sputtana il mio ragazzo! - a quanto pare, lei mi aveva sentito per le scale ed era andata anche su twitter.
- Vorrei le mie converse bianche carine e pucciose. Devo uscire. - le dissi.
- Devi fare la spesa per i bufali? - chiese sarcastica. Annuii.
- E devo comprare  un regalo. - lei sorrise.
- Se mi dai dieci minuti usciamo insieme? Così io vado a fare la spesa e tu compri il tuo regalo. - annuii una seconda volta e uscii dalla sua camera, con le mie converse in mano. Le infilai e corsi giù, cercando qualcosa con cui fare colazione. Appena trovai dei biscotti, Arrivò la bionda che mi trascinò via dalla cucina.
- Muoviti, oggi è la vigilia demente... Dobbiamo muoverci! - mi incitò. Sospirai e lasciai i biscotti sul tavolo. Cosa avrei potuto regalare ad Harry, infondo?
- Andiamo con la moto, vero? - domandai retorica alla ragazza e lei annuì, stringendosi nel suo cappuccio. Le passai un casco, misi anche io il mio e partimmo per il centro commerciale. Un abbonamento a playboy per un anno gli avrebbe fatto sicuramente molto piacere, ma credo sia troppo banale. Sospirai. Dopo pochi minuti, eravamo a destinazione. Mi sfilai il casco e poi Kim mi diede il suo.
- Voglio vedere come farai a portare la spesa dopo. - le dissi, ricordandomi le sue intenzioni.
- So come fare, credimi! - fu la sua risposta. - A dopo Laura. - e sparì. Io feci spallucce e posai i due caschi. Guardai il telefono e mi avviai verso l'entrata del centro commerciale. Mentre entravo, un piccolo micetto nero mi venne accanto, strusciandosi vicino le mie gambe. Gli sorrisi e lo accarezzai.
-Che micio carino che sei! - dissi con quel tipo di voce che si una per parlare ad un neonato.
- Harry fermati! - sentii urlare. Mi voltai e un ragazzino di circa 10 anni mi venne incontro.
- Mio dio scusami se ti ha dato fastidio.. - esclamò lui, scusandosi. Scossi la testa.
- Non preoccuparti. Che ci fai in giro con un gatto con questo freddo? - domandai al ragazzo, che prendeva il suo gattino.
- L'ho appena comprato al negozio di animali ed era scappato. Ma tu non sei...
- Io sono una ragazza. Lo so. - scherzai, prendendo le zampette del micio. - Ma certo! - e mi ricordai che a Harry piaceva Sheeran. - Grazie.. come ti chiami? - domandai.
- Andy. - mi sorrise lui.
- Grazie Andy. Mi hai fatto venire un'idea magnifica! Grazie! - gli diedi un bacio sulla guancia. - Grazie anche a te, micetto Harry. - mi rispose con un miao e corsi nel centro commerciale in cerca del regalo per Hazza.  Mi fermai difronte al negozio di CD che era sull'entrata che esibiva un grosso cartellone di Bieber. Già... chissà se Justin era già partito.
 
 
Justin.
 
 
 
Fissai il viso della moretta appisolata accanto a me già da un po'. Questa volta, la mia "vittima" era più somigliante alla Lau.
- Buongiorno. -mugolò, aprendo i suoi dolci occhi nocciola.
- Devi andartene piccola se non vuoi che ti licenzino. - mi lanciò uno sguardo truce, avvolgendosi nella candide lenzuola di lino.
- Il tempo di una doccia e sparisco, nano. Puoi darmi un ultimo bacio? - scossi la testa e lei, sbuffando, raccolse i vestiti sparsi nella camera, evitando le bottiglie di liquore sparse sul pavimento. Ieri sera avevo chiamato delle ragazze e ordinato da bere gli alcolici più pesanti che ci fossero. Non mi interessava che fine avrei fatto, non mi interessava con chi avrei scopato.. L'unica cosa che volevo era dimenticare. Dimenticare che avrei dato a Styles il mio aiuto, dimenticare che mi aveva detto di amarla. Lui non la meritava. Lui prima si divertiva con le altre e poi, quando gli rifilavano il due di picche ritornava da Laura, che lo aspettava a braccia aperte. Lei amava Styles come io amavo lei. Mi diedi uno schiaffo in fronte e sospirai rumorosamente. Perché mi facevo questo? Continuavo a chiedermi. Potevo avere le groupies più belle e più brave di questo mondo, ma perché il mio unico pensiero era quello di toccare, baciare il corpo di Laura? Perché? Mi presi la testa tra le mani e, per distrarmi, presi il cellulare. Due messaggi.
Styles e la Gomez.
 

Selena mi aveva scritto:"Sarà anche vero che quelle ragazze sono pagate per 'scopare' ma non è giusto che tu le usi."

 
Harry diceva:"Grazie amico. Il piano è perfetto. Sul serio per me lei è davvero importante."

 
Stavo per distruggere il telefono. Per la felicità della mia Laura mi stavo distruggendo il cuore. Posai il telefono e andai in bagno a raggiungere la ragazza. Lei mi fissò, nuda. Sorrise maliziosa.
- Sapevo avresti voluto il bis. -  La presi per i fianchi e, senza indugio, cominciai a divorarla di baci. Ero così frustrato all' idea che qualcuno avesse posseduto la mia Laura. E la cosa peggiore è che persino lei era favorevole tutto ciò. Continuai a baciarla, spingendola nella doccia e aprendo il getto freddo, lei rabbrividì. Lentamente scesi sul seno, torturandola ed eccitandola. Non riuscivo a capire perché, ma il sesso era l'unico modo che avevo per non pensare a lei, l'amavo, la desideravo, ma non potevo averla. Lei era di un altro. Il suo cuore era di un ragazzo che non la meritava nemmeno la metà. Ma l'unica cosa che voglio è vedere un sorriso sincero sul volto della persona più importante della mia vita. Lei, d'istinto, allacciò le sue gambe al mio bacino, ansimando. La sentivo pronta, mi voleva. Ma io non la volevo. Ancora più triste di prima, l'abbandonai nella doccia, con le lacrime agli occhi. Presi un asciugamano e mi diressi di nuovo in camera da letto. Laura,con un abbraccio faceva risvegliare le farfalle nello stomaco. Ogni cosa che faceva mi faceva sorridere. Anche quando mi prendeva in giro. Quando litigavamo e poi mi abbracciava teneramente dicendo che era dispiaciuta. Con lei è sempre bastato poco per stare bene. Come un disco a ripetizione avevo le immagini del corpo della mia bruna, di quando le sfioravo il tatuaggio, a cui era affezionata, di quando sussultava se le baciavo il collo, di quando la fissavo negli occhi, così incredibilmente brillanti quando eravamo insieme. Di lei non avevo dimenticato mai nulla, mai. E, nonostante facesse una male cane ricordarla, continuavo a farlo perché mi rendeva felice. La ragazza mi raggiunse, mettendosi accanto a me.
- Sai, ti capisco. Io faccio questo lavoro per lo stesso motivo per cui mi hai chiamato. - mi voltai e la scrutai negli occhi.
- Non sarà il sesso a permettere di dimenticarla. Sarà piuttosto l'accettare che è di un altro. - e mi diede un bacio in fronte. - Ti auguro buona fortuna e... E se non ti ama, peggio per lei.. Si perde un gran dio del sesso. - mi fece l'occhiolino e, vestendosi velocemente, uscì dalla camera. Sorrisi, almeno aveva tentato di confortarmi.
 
 
Laura.
 
 
 
 
- Sei un genio, donna. - esclamai, appena fummo sulla soglia di casa. Aveva chiesto a Will, un suo collega al supermercato, di mandarle la spesa a casa. Andai a posare il regalo di Styles sotto l'albero e andai in cucina.
- Comunque, Laura, questo è per te. Devi aprirlo ora, però. - mi incitò lei, passandomi un pacco mediamente grande. Quando lo scartai, la guardai male.
- Che me ne faccio si un completino rosso formato da un tanga e un push - up, scusa? - la redarguii.
- Chi ha parlato di completini rossi? - esordì qualcuno in soggiorno. Niall. Misi subito il completino nella scatola e guardai male Kim.
- La bionda. - sospirai.
- Mettilo stasera, ti porterà fortuna. - mi fece l'occhiolino lei, salendo su in camera. Niall annuì, come per darle manforte.
- Che si mangia? - domandò pimpante.
- Niall, tra due minuti preparo la colazione, promesso. - lui mi sorrise.
- Non preoccuparti. Ho voglia di aiutarti! - esclamò. Lo guardai stupita.
- Io vado a cambiarmi. Tra due minuti arriva la spesa. Portala in.. - e suonò il campanello. Lui si dileguò e io andai in camera a cambiarmi. Quando stavo per prendere le mie ciabatte, trovai la lettera di Harry, quella che mi aveva lasciato prima di partire, quando eravamo in Italia.
 
 

Amore mio,
Non credere che io me ne stia andando o stia scappando. No. Mi ha chiamato mia madre e mi ha detto che Gemma, mia sorella, non sta bene. Sto andando da lei ora. Sappi che mi manchi già e grazie per stanotte. Grazie di tutto. Non voglio che tu pensi, al tuo risveglio, che per me sia stata una botta e via. No. Io ti amo davvero, come non ho amato nessuna. E non so nemmeno spiegarmelo, sai? Mi manchi già, eppure sono a pochi metri da te. Mi mancherai in questi due o tre giorni. Spero che ti mancherò anche io. Spero che tu mi ami. Sai che sei bellissima quando dormi, piccola?
Un bacio e...
TI AMO.
P.S. appena leggi la lettera mandami un messaggio.
Tuo,Harry xx

 
 
Mi veniva voglia di strapparla. Questo mi ricordava che per lui ero speciale. Quelle parole.. Dio. Scossi la testa e misi la lettera in cassetto e tornai in salotto, per preparare cibo in quantità industriali. Misi il mio solito grembiulino e mi misi a preparare crepes. C'erano barattoli di nutella e marmellata a volontà in casa. E questo sembra il miglior modo per consumarli. Una volta che Kim era tornata al piano di sotto, cominciò ad apparecchiare.
- Quanti saremo a colazione? - io feci spallucce.
- Tanti mia cara Kimberly. - lei sospirò, portando le bottiglie di succo a tavola. Horan, invece, guardava tutte le cose a tavola con la bava alla bocca. Altri dieci secondi e avrebbe mangiato tutto.
- Horan, vai a svegliare gli altri? - lui sbuffò e, senza fare storie, salì al piano di sopra. Io, sospirai.
- Qualcosa non va', Lau? - mi domandò la bionda.
- No è che.. Mi sembra strano. Lo scorso Natale li ho conosciuti e PUFF! Adesso stiamo per fare colazione insieme come una grande famiglia. E' così strano. - le spiegai.
- Ringraziami almeno! Se non fosse per me non li conosceresti! - rispose felice.
- Sei tu che hai qualcosa. Non hai scopato ieri notte eppure sei felice come se... - e il campanello suonò.
- Me lo dici dopo, ok? - disse lei, andando ad aprire la porta. Sospirai e misi a tavola tutte le cose che avevo preparato. In dieci minuti, casa mia si riempì di persone. Erano arrivati i miei ospiti. Mio padre anche se si era alzato da poco, sembra così pimpante da stupirmi. Salutai tutti e tutti erano così felici di vedermi. Quando poi i ragazzi scesero, mezzi assonnati, furono sommersi dagli abbracci, mentre le loro ragazze erano trafitte dagli sguardi assassini delle loro madri. Sorrisi, guardando la scena.
- Laura, quanto tempo! - mi salutò la signora Horan, con un sorriso.
- Ma come sei dimagrita... - mi fece notare. Io annuii.
- Succede, quando vedi così tanto cibo che ti passa la voglia di mangiare! Ora su a tavola! C'è la colazione! -  Le sorelline di Louis corsero subito in salotto e andarono a prendere le ciambelline che Kim aveva comprato. Notavo che tra Joanna e la mia migliore amica c'era una buona complicità, il che mi rendeva felice. La signora Styles, mi venne accanto e mi sorrise.
- Laura, finalmente posso conoscerti! - annunciò, abbracciandomi.
- Ehm, salve. - risposi timida.
- Le foto non ti rendono affatto giustizia, Dal vivo sei ancora più bella. - si complimentò lei, facendomi arrossire.
- Mamma smettila! La fai montare! - si introdusse Styles. La donna, lanciò al figlio un'occhiata truce e lo raggiunse, sedendosi accanto a lui.
- Fatti i cazzi tuoi, cesso ambulante! - risposi e andai a prendere il pacchetto sulla scrivania e poi uscii in veranda a fumare, nonostante il freddo. Che odio. Riusciva a farmi venire la voglia di ucciderlo, con poco.
- Dai, vedrai che le cose tra voi si risolveranno. - era Louis.
- Perché non sei dentro? - gli domandai, aspirando il fumo.
- mi dispiace che tu non sia dentro. - si giustificò.
- Quelle sono le vostre famiglie e io..
- Ma se non fosse per te, non potremmo stare tutti insieme. Dai, entra. - mi incitò.
- Finisco di fumare e vengo. - gli risposi con un sorriso.
- Brava. - e se ne tornò da dove era venuto. Spenta una sigaretta, accesi la seconda. Infondo, quel freddo, era piacevole. Quando stavo per accenderla, un accendino mi precedette.
- Malik? - lo chiamai.
- Sai quanto odi il fatto che fumi di mattina, vero? - disse, cacciando il fumo. Sorrisi.
- E chi se la scorda Malibu. - sorrise anche lui.
- Non ho fame, ecco perché sono fuori. -
- Dai, oggi è la vigilia, non fare l'asociale! -  io roteai gli occhi.
- Non è che lo faccio perché voglio, ma sai quanto odio la presenza di Styles.
- Ho sentito il vostro affettuoso buongiorno.- risi.
- E' che sembra strano. A volte sembra che stia per abbracciarti e altre voglia mandarti a fanculo! E che cazzo, ha il ciclo? - sbottai nervosa. Lui rise.
- Tu sei la prova che può dimostrare il contrario. Se fosse una ragazza tu non... Insomma hai capito. - rise come un idiota, di nuovo.
- Malik, le sigarette ti bloccano il cervello. - risposi e buttai la mia seconda sigaretta.
- Entriamo? fa' freddino. - lui mi sorrise e ci avviammo dentro. Casa mia non era così piena di vita da quando erano arrivati loro. Mi ricordai di quest'estate e di quando io e Harry stavamo per scopare sull'isola. Dovrei smettere di ricordarmi tutte le cose belle che ha fatto per me. Scossi la testa e andai a prendermi in cucina dei biscotti, visto che a tavola erano finiti. Una bambina mi venne vicino. Doveva essere Phoebe.
- Mi ha detto Kim che devi venire assolutamente. Sennò ti picchia. - mi riferì il messaggio la bambina.
- E va bene. Andiamo piccola. - le presi la mano. Poi, improvvisamente, mi tirò giù, doveva dirmi una cosa senza che sentissero gli altri.
-  C'è Harry che non la smette di guardarti, sai? - fissai la bambina, incredula.
- Non è vero! - esclamai. Mi alzai e andammo verso Kim.
- Io non dico le bugie, sai? Sennò poi divento brutta e grassa. - rispose lei. - e io voglio diventare bella come la ragazza del mio fratellone.
- Mi raccomando piccolina, solo bella. - le scompigliai i capelli.
- Ti ho sentito deficiente quattrocchi! - esclamò Kimberly, facendo ridere tutti. Risi anche io, di gusto. In effetti, sembrava una mattinata divertente.
 
 
 
 
LA SERA DEL 24 DICEMBRE.
 
 
 
ORE 23:30.
 
 
Harry.
 
 
Era davvero stupenda. A lei bastava sempre poco per essere perfetta e lo sapeva. Non l'avevo mai vista così felice e scattante. Andava avanti ed indietro per il salone portando ogni cosa che le venisse chiesto.
- Si nota proprio la tua indole da cameriera! - esclamò Eva, sorridendole.
- Credimi, all'inizio ero una stronza. Rispondevo male quasi sempre.. Poi dopo le raccomandazioni di papà e l'aiuto degli altri camerieri ho imparato. - spiegò lei, che finalmente si accomodò. Notai che ognuna di loro aveva qualcosa di rosso, a parte Kim. Giorgia, aveva un paio di converse basse, di rosso, mentre Eva aveva la maglia, che più che rossa era bordeaux; Alessia, invece, aveva sia un ciondolo che le superga. Laura, invece, una maglietta, a maniche corte con un bacio stampato. Kim mi guardava sorridente. Dopo che le avevo detto tutto, sapeva che sarebbe andato tutto bene.
 

LA NOTTE PRIMA...

 
 
- Louis, io non so che fare... - conclusi disperato, mentre lui mi stringeva.
- Fidati del tuo Boo Bear, Harry. - cercò di confortarmi.
- Amore do... TU! - risuonò la voce di Kim, incredibilmente alterata.
- Cazzo, anche Laura teo ha detto! Devi andare via! - mi urlò contro.
- Amore, ascoltami, non è come pensi.. - cercò di calmarla Lou. Si stava per avventare contro di me, pronta a sganciare un destro.
- E allora com'è? State insieme voi due? - sbottò, trafiggendomi con lo sguardo. Louis rise.
- Assolutamente no! Ma... Lui si è accorto di non aver dimenticato Lau dopo quella sfida di canto, ha lasciato Caroline e si è reso conto del casino che ha fatto. Ama Laura. La ama da morire e vuole riconquistarla. - I pugni della bionda, si rilassarono. Mi guardo ancora innervosita e mi mollò un forte ceffone.
- Porca miseria, tanto ci hai messo? - mi sgridò lei.-Ti era proprio indispensabile un mese per capire che la ami? - io abbassai lo sguardo. - Ok, senti. Fai soffrire la mia amica di nuovo e ti uccido. Te l'avrò promesso duemila volte ma questa volta lo faccio davvero. Non l'avevo mai vista tanto abbattuta. Nemmeno per Justin è stata così. - annuii.
- Ti prometto che non soffrirà. Ma ti prego, aiutami. - Lei si sedette accanto a me.
- Hai qualche idea? - domandò.
- Quindi mi aiuterai? - lei annuì. Io la strinsi.
- Grazie! - intanto, Louis, ci guardava sospettoso. Lei si sciolse dalla mia stretta e saltò addosso al castano.
- Auguri amore!!! - esclamò, baciandolo. Roteai gli occhi.
- Styles, se non ti dispiace, scendiamo a festeggiare. Poi, dopo, ci mettiamo tutti e tre e discutiamo sul da farsi. Io annuii.
- Ci darà una mano anche Justin. - lei sorrise.
- Bene, il canadese ha sempre idee formidabili quando si parla di Laura. -  annuii.
- Ok ora scendiamo. - ci sorridemmo e scendemmo al piano di sotto. Festeggiammo fino verso le quattro e, una volta tutti a letto, restammo fino verso le otto a discutere sul da farsi. Avevamo grandi idee, ma quella di Bieber era sicuramente la migliore.

 
 
Sorrisi. Erano tutti pronti ad aiutarmi. Volevano ritornassi con Laura perché non volevano più vederla triste, e sapevano che io ero l'unico a renderla felice. Ma l'amavo, io. L'amavo sul serio. Ero dispiaciuto anche io per averla fatta stare tanto male. Louis mi distrasse dai miei pensieri, scuotendomi.
- Tutto ok, amico? - io annuii, sorridendo.
- Tra quanto sarà qui? - mi domandò Tommo, ansioso.
- E' già qui, alla sua postazione. - Lui annuì.
- Kim è già pronta. Gli dai tu il segnale? - continuò.
- Sì. Speriamo vada tutto bene. - esclamai speranzoso. Lui mi poggiò una mano sulla spalla e mi sorrise incoraggiandomi.
- Metti il cappotto, fuori fa' freddo! - scherzò e uscii di casa. Vidi Justin pronto sul tetto.
- Vai amico! - urlai, e lui accese lo spara neve. Era stato difficilissimo trovarne uno non troppo pesante e non troppo difficile da usare. In effetti l'idea del biondo non era stata male. Laura voleva la neve la notte di Natale? E noi gliel'avremmo data. La vidi uscire, sorridente, per godersi quei fiocchi freddi sulla pelle.
- Non trovi sia magnifico? - le domandai retorico. Lei mi guardò.
- Cosa ci fai qui? - domandò, nervosa.
- Laura, ascoltami.. Io.. - e sentimmo dei rumori strani. Indicavano la rottura di qualcosa. Guardai sul tetto e notai Justin preoccupato.
- E dai, funziona! - urlò esasperato. Laura si girò verso il tetto, stupita.
- Bieber! Ma tu non dovevi essere in Canada a festeggiare il Natale? - chiese lei al biondo che, prontamente, scese dal tetto per la scala.
-Ehm... Avevo una cosa da fare. - e sentimmo un altro tonfo. La macchina spara neve ai piedi della finestra che era rotolata giù dal tetto.
- Maledizione! - Esclamammo all'unisono io e Justin. Laura ci guardava incuriositi.
- Non voglio interrompervi ancora. Laura, Harry ha qualcosa da dirti. - disse lui, entrando in casa. Lei si voltò verso di me.
- Non voglio saperlo. - mi fermò, prima che potessi cominciare. - Vattene a fanculo da quella vecchia. - sputò rabbiosa.
- L'ho lasciata. - rise isterica.
- E ora ti ricordi di me? Styles, ti prego, vai bellamente a fanculo. DUE VOLTE! Avrai convinto tutti ma non me. - continuò, nervosa.
- Sì hai ragione ma..
- So di avere ragione! L'ho sempre saputo. Solo che non mi spiego perché mi innamoro sempre di stronzi meravigliosamente romantici. - esclamò, disperata.
- Laura. Ti amo davvero. Quello che mi aveva detto Caroline erano un sacco di balle. In un momento di lucidità me ne ero accorto. Ti avevo promesso che l'avrei lasciata. Perché io amo te e solo te! - le soffiai sulle labbra, stringendo il suo viso caldo tra le mie mani. Tolse il viso.
- No... Quindi tu.. Tu mi hai detto quella notte che mi amavi? Eri tu, davvero tu? In ospedale, quando io ero in coma… Tu sei venuto da me? - domandò con gli occhi lucidi.
- Non mentirei mai su una cosa così importante. Laura, per te farei tutto. Ti amo e non ho smesso mai di farlo. Mi sento uno stupido, ho fatto tutto quello che non volevo. Io.. volevo solo il meglio per te e ti ho solo fatto soffrire. Hai ragione se vuoi odiarmi. - confessai.
- Me lo hai sempre detto, Styles. Mi hai sempre ribadito il fatto che, dopo una litigata potevo odiarti. - sospirò. - E sai qual è il problema? Che non ci riesco. Ti... - si mosse i capelli, nervosa. - io ti amo troppo per odiarti. E non riesco a smettere. Potrai tradirmi ogni volta, potrai farmi soffrire quante volte vorrai ma io ti aspetterò sempre. Vorrò sempre che tornerai da me. Ti amo Harry Styles, incondizionatamente. - mi disse, avvicinandosi a me.
- Anche io. Ho sempre amato te, ho sempre sognato te e solo te. - le presi il viso tra le mani. - tu sei tutto ciò di cui ho bisogno e scusami se ci ho messo tanto a capirlo. Ti prometto che... - e mi interruppe.
- Non promettermi niente. Lo hai fatto tante volte, ma alla fine hai sempre infranto quella promessa. - soffiò lei, sull'orlo del pianto. Sentii il mio cuore perdere un battito. Vederla piangere era davvero la cosa più brutta che potessi vedere.
- Ti chiedo l'ennesima, l'ultima possibilità. Ti amo e non ti abbandonerò più. - le dissi, vicino alle sue labbra. lei mi baciò.
- E sia. Ma la prossima volta che ti trovi una con cui farmi le corna.. Non fare in modo che sia la Flack, ti scongiuro. - risi. - Dopo queste vacanze, ti accompagno dall'oculista, non si sa mai. - continuò divertita.
- Mi sei mancata, bruna. - le dissi, accarezzandole il viso freddo.
- Anche tu, coglione riccio. - e i primi fiocchi di neve cominciarono a posarsi su Londra. – E’ neve vera? – chiese con gli occhi brillanti di gioia. Io annuii.
- Voglio sapere tutto. - le dissi, mentre lei aveva gli occhi puntati al cielo, vedendo la neve cadere.
- Cosa? - chiese, puntando i suoi occhi nei miei.
- Tutto quello che non mi hai detto. Chi eri prima di essere Laura, prima di essere qui. Voglio sapere tutto di te Laura. Non voglio ci siano più segreti. - lei annuì.
- Anche io voglio conoscere gli scheletri nell'armadio della popstar Harry Styles. - Le sorrisi e, una volta presici per mano, entrammo dentro. C'era Justin sulla soglia con il sorriso. Ma quel sorriso io sapevo che era falso, falsissimo.
- Justin! - esclamò lei, sciogliendo le nostre mani e abbracciandolo.
- Piccola. - sussurrò appena.
- Amore, concedi un tradimento? - mi domandò scherzosa.  Io annuii.
- Se lo merita. - risposi e mi feci da parte. Presi il vischio che era sul mobile all'entrata e lo misi sulle loro teste.
- E' tradizione che se se due persone sono sotto il vischio devono baciarsi. - il biondo alzò il viso e vide il piccolo ramoscello. Sorrise, sincero.
- Buon Natale, Justin. - e Laura diede al canadese un lieve bacio casto che a me sembrò durare secoli.
- Buon Natale anche a voi, ragazzi. - annunciò lui, per poi uscire di casa e tornare al suo hotel.
- Non farlo mai più Lau. - lei mi guardò interrogativa. - Non voglio che tu baci un altro ragazzo se sei in mia presenza. Sono geloso. - lei rise.
- Oh, ti amo anche io Harry. - e mi abbracciò. Dopo i festeggiamenti, io e lei restammo in piedi tutta la notte a raccontarci le nostre vite. Non volevamo più segreti. Eravamo stanchi di starci lontani, di non poter stare insieme senza preoccupazioni. La sua vita era stata difficile, complicata, come quella di ogni adolescente. La sua voglia di scappare era nata proprio dall'odio che aveva conservato. Dal sentirsi esclusa, emarginata.. Diversa. Lei era particolare, si poneva diversamente rispetto alle sue compagne ed era presa in giro. E potevo capirla. Lei però ce l'aveva fatta. Lei era qui a raccontarmi la sua storia e a sorridere.
- Sono veramente felice, adesso. Ho realizzato i miei sogni. - concluse, sospirando. - sono le cinque, dormiamo? - la mia risposta fu uno sbadiglio. Si tolse i vestiti rimanendo in intimo.  - Credo avesse ragione Kim, il completino rosso mi ha portato sul serio fortuna. - commentò, sorridente.
- Sono troppo stanco per tua fortuna mia cara. Altrimenti domattina non saresti potuto registrare. - lei mi guardò spaventata.
- Credo che dovremmo pensare seriamente ad una stanza insonorizzata. - ci sorridemmo complici e ci addormentammo, abbracciati.
Per quanto l'amore possa essere doloroso, credo che non ci sia sentimento migliore.


#Autorecheparla:
PORCA EVA, QUESTO è QUASI L'ULTIMO "mio spazio". No, vi prego. E' un incubo. L'epilogo e poi vi saluto. Vi dico che mi mancherete un botto. E per la sorpresa, andate
qui. Per tutte le supporter Laustin :3 Allora.
Io vi voglio ringraziare di cuore, una per una.

Valery_Williams
GRAZIE ;         ItsMetiina GRAZIE;          NaomiJBieber GRAZIE;              Brandys GRAZIE;               savemecher GRAZIE;        Lifeisaclimb_ GRAZIE;         
xbestrong 
GRAZIE;                    Heyitscaren GRAZIE;           Keri_01 GRAZIE;                     LucryStyes GRAZIE;            francy13R GRAZIE;             tititicking GRAZIE;
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CarrotHazza 
GRAZIE;              tea123 GRAZIE

Sul serioo. Grazie ai lettori nascosti, grazie alle persone che la leggono senza recensirla, grazie alle persone che mi fanno i complimenti e mi obbligano a postare.. Grazie.
Grazie alle SESSANTOTTO PERSONE che hanno questa storia nei preferiti,
Grazie alle VENTUNO PERSONE che hanno questa storia nelle ricordate.
Grazie alle SETTANTASEI PERSONE che hanno questa storia nelle seguite.
Grazie per avermi dato la forza di continuarla. Grazie a quest FF, iniziata per gioco l'estate scorsa, ho conosciuto ragazze magnifiche.
Alla prossima, all' epilogo.

Lauu xx

  
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