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Autore: Minari OppaRi    17/06/2012    3 recensioni
Non posso ancora crederci.
Anche dopo tutto questo tempo io non posso ancora credere che tu sia sparito dalla mia vita.
Se solo quell’estate non fosse mai arrivata…
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dopo essermi separato da Josh ero rimasto per molto tempo fermo a guardare il mare mentre cercavo di immaginare quale potesse essere il suo posto speciale.
Casa sua?
Nah, c’era poco di speciale in una casa.
Un vicolo?
Se fosse stato un maniaco potrebbe anche essere stata un idea giusta.
Dovevo collegare bene le informazioni. Allora, voleva fare l’astronauta, lavorava in giro, era parecchio abbronzato e adorava leggere.
Un osservatorio? Una biblioteca?
Ipotesi da tenere in considerazione ma non credevo proprio che fossero giuste.
Il suo letto?
Ah, sarebbe stato perfetto….no, un momento! Ma che cavolo pensavo?!?
Il caldo mi giocava di nuovo brutti scherzi.
 
Quella notte non riuscii nemmeno per un secondo a dormire. Forse ero solo troppo impaziente o forse ero tremendamente turbato dalle parole di Josh.
-I tuoi occhi azzurri sono davvero belli rilassanti-
Era la prima volta che qualcuno mi faceva i complimenti per i miei occhi.
Le mie guance si colorarono immediatamente di rosso.
Mi spostai i ciuffi biondi, guardando attentamente l’immagine dei miei occhi riflessi nello specchio che avevo davanti.
“Dovrei tenerli scoperti”
Sorrisi.
Da quando avevo incontrato il ragazzo mi sentivo…come dire..
Più vivo?
Un giorno con lui mi aveva reso felice.
Non riuscivo ad immaginare come sarei stato dopo aver passato con lui un intera estate.
Mi stesi, chiudendo gli occhi.
Poche ore e l’avrei visto di nuovo e avrei anche scoperto qual era il suo posto speciale.
 
La mattina presto mi recai in spiaggia dove aspettavo con impazienza l’arrivo del mio nuovo amico.
Non ci eravamo accordati sull’orario e sul luogo d’incontro e per questo avevo piuttosto paura di non trovarlo.
Quel giorno indossavo una maglietta senza maniche bianca, quasi trasparente, dei bermuda rossi e un cappello bianco che tenevo costantemente girato per evitare che i capelli mi coprissero gli occhi.
Il sole picchiava in modo incredibile, se non avessi fatto attenzione di sicuro avrei preso un insolazione.
“Simone!!”
Sussultai.
Josh!
Mi girai verso la voce e lo vidi mentre correva verso di me.
I suoi capelli neri sembravano quasi cullati dal vento e la sua pelle abbronzata risplendeva sotto quell’abbagliante sole.
Era a torso nudo, e questo mi mozzò il fiato, indossava dei pantaloncini neri che gli arrivavano appena sotto le ginocchia e sulla guancia sinistra aveva un piccolo cerotto.
Un cerotto?
Cosa?!?
Mi fiondai subito da lui.
Che cavolo si era fatto?
Qualcuno l’aveva picchiato?
“Josh, perché hai quel cerotto? Ti hanno picchiato? In quanti erano? Ti hanno ferito da altre parti? Dobbiamo andare all’ospedale?”
Ero andato completamente in panico.
Sembravo quasi una mamma alle prese con un bambino piccolo.
Josh in un primo momento sembrava confuso ma subito si sciolse in una fragorosa risata.
“Sta tranquillo. Mi ha solo graffiato un gattino, niente di grave”
Tirai un sospiro di sollievo.
Per fortuna non era niente di grave.
“Certo che ti preoccupi tanto per poco”
“S-scusa tanto! Ho solo avuto paura che qualcuno ti avesse fatto del male”
“Ma che tenero”
Incrociai le braccia al petto arrossendo lievemente. Mi sentivo preso in giro.
Le sue mani si posarono sulle mie guance e iniziarono a tirarle.
“Dai, non essere imbronciato. Sei più carino se sorridi”
C-carino?
Avevo sentito bene?
“E poi…”
Dalle guance spostò le mani sulla mia fronte.
“Vedo che oggi i tuoi bei occhi sono ben visibili”
Diventai ancora più rosso.
Perché quel ragazzo riusciva ad imbarazzarmi anche con poco?
“S-senti…non siamo qui per parlare. Devi portarmi nel tuo posto speciale”
Bofonchiai cercando di sostenere il suo sguardo. I suoi occhi erano fin troppo intensi.
No, di nuovo quel suo sorriso tremendamente dolce.
“Sei curioso, eh?”
“S-solo un pochino”
Bugia.
Ero maledettamente curioso.
Dannato orgoglio.
“Ti ci porto subito anche se questo non sarebbe l’orario più adatto”
La sua mano scivolò nella mia e le nostre dita s’intrecciarono.
Un forte calore iniziò a salirmi dal basso ventre. Era una sensazione mai provata in vita mia.
“P-perché….mi stai tenendo per mano?”
Per qualche secondo il ragazzo restò in silenzio, come se non avesse sentito la mia domanda.
Quei secondi mi sembrarono un eternità.
Il mio cuore non smetteva di battere velocemente.
“Perché non voglio perderti”
Ed ecco come con una semplice frase il mio cuore iniziò ad andare sempre più veloce.
“M-maddai, guarda che non sono un bambino. Queste strade sono facili da imparare”
“Disse il ragazzo che il primo giorno in cui venne qui si perse e per poco rischiava di non tornare più al suo hotel”
Accidenti.
Uno a zero per lui.
Si mise a ridere.
Una risata alla quale decisi di unirmi anche io.
 
Iniziammo a camminare, anzi, per meglio dire iniziai a farmi trascinare da Josh.
La sua presa era molto salda, sembrava davvero che avesse la paura di perdermi da qualche parte.
Iniziai a guardare la sua schiena.
Era fin troppo grande. Eppure io e lui avevamo la stessa età.
Mi sentii quasi un bambino in confronto a lui.
Istintivamente strinsi con forza la sua mano.
“Simone, che c’è?”
“E-eh? Cosa? N-niente, tranquillo”
Di nuovo altri secondi di totale silenzio.
Maledizione che ansia!
“Non devi metterti a confronto con me”
Le sue parole mi fecero sussultare.
“Tu sei tu e vai benissimo cosi come sei”
Diventai rosso per l’ennesima volta in quella mattinata.
Era riuscito a capire cosa stessi pensando.
Incredibile.
Lasciai che un sorriso comparì sul mio volto e mi limitai ad annuire.
“Senti, ora chiudi gli occhi”
“Cosa? E perché?”
“Voglio che sia una sorpresa. Ah, e non devi sbirciare altrimenti mi arrabbio”
Feci subito come mi aveva detto. Per quanto mi sarebbe piaciuto vederlo arrabbiato avevo deciso di evitare di disubbidire.
Mi lasciai guidare da lui, tenendo ben stretta la sua mano.
 
Dopo forse una decina di minuti lo sentii fermarsi.
Eravamo quindi arrivati?
“Puoi aprire gli occhi ora”
Finalmente la mia curiosità sarebbe stata premiata.
Il letto.
Il letto.
Il letto!
Doveva essere il letto!
No, un secondo, dovevo lasciare da parte quei cavolo di pensieri.
Aprii lentamente gli occhi rimanendo senza fiato.
Eravamo su una piccola collinetta dove si estendeva un enorme campo di fiori. Potevo sentire il vento fresco colpirmi delicatamente il viso.
“E’…meraviglioso”
“Già…vengo qui ogni volta che ho bisogno di stare solo o di pensare. C’è una grande pace e al tramonto lo spettacolo è sensazionale”
Ci sedemmo tutti e due sull’erba, ammirando il bellissimo paesaggio che ci circondava.
“Sei la prima persona che porto qui”
Il mio cuore iniziò di nuovo a battere velocemente.
Voltai il viso verso il suo e lo guardai con un enorme sorriso stampato in faccia.
“Grazie di avermici portato”
Ero davvero felice.
Ma in quel momento c’era un'altra sorpresa per me.
In un lasso di tempo molto breve le labbra di Josh si ritrovarono sulle mie.
Mi stava baciando..
No.
Un secondo.
Ma che cavolo stava succedendo?!? 


{ Chiedo scusa per il mio enorme ritardo, ma sapete com'è quando l'ispirazione non colpisce ^^"' Comunque, spero davvero che questa capitolo vi piaccia <3 }

  
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