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Autore: postergirl84    18/06/2012    6 recensioni
Storia terza classificata al contest "Bella e Jacob per sempre" indetto da jakefan sul forum di EFP.
Bella ha deciso: sposerà Edward, e lo seguirà nella sua vita eterna. Perché il loro amore è più forte di tutto e per stare con lui tutte le rinunce che dovrà fare appaiono come piccole sfaccettature d’ombra in un avvenire perfetto.
Ma se non fosse davvero così? Se un avvenimento tragico facesse capire a Bella che la vita umana ha un valore troppo grande per essere semplicemente messa da parte? E se Jacob fosse proprio quel qualcosa che rende la vita degna di essere vissuta?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Jacob
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 10
La forza che ci guiderà

 

Mi svegliai alle prime luci dell’alba, non ero sicuro dell’ora ma non volli controllare la piccola sveglia posata sul comodino. Non volevo che quella notte finisse e non volevo che i miei movimenti svegliassero Bella che, ancora profondamente addormentata, giaceva sul mio petto. 
In un attimo rivissi tutti gli avvenimenti della sera prima ed ebbi il timore che potesse essere tutto un sogno. Bella che si arrampicava alla mia finestra, Bella che diceva di amarmi, Bella che faceva l’amore con me.
Il mio cuore prese a martellare impazzito a quel ricordo così vivido, arrotolai fra le dita una ciocca dei suoi capelli, che ricadevano scomposti a nasconderle il viso, ed ispirai il suo profumo.
Non era una fantasia, lei era reale ed era accanto a me. Adesso non avevo più rimpianti. Avrei rivissuto tutto da capo, tutto il dolore che ci eravamo inflitti, tutta le sofferenze passate. Tutto era stato importante poiché tutto aveva contribuito a creare quello che eravamo, portandoci a quel preciso istante. Era così che doveva andare. Dovevo soffrire per lei, dovevo quasi strapparmi il cuore dal petto, dovevo diventare un uomo. Il suo uomo. Ma poi un dubbio s’insinuò nella mia mente.
Se al suo risveglio invece fosse stata lei ad essere colta dai rimpianti? Se tutto questo per lei avesse un altro significato che per me? Poteva ancora tornare da Edward, dopo questa notte?  Potevo ancora non essere abbastanza?
Ripensai ai nostri trascorsi: a com’era sempre stata brava a far tacere il suo cuore e a come, in pochi attimi, era riuscita a mettermi da parte per scappare da lui in Italia, dimenticando quando io ero stato tutto per lei nei mesi del suo alienamento.
Un'altra ferita al mio cuore stavolta sarebbe stata decisiva perché, dopo questo notte, non avrei mai più potuto scappare da lei. Il ricordo del mio corpo che si perdeva nel suo, delle sue mani che si impossessavano di me sarebbe rimasto nella mia anima come un marchio d’eternità indelebile. Lei aveva il potere di annientarmi. Ebbi paura ed in automatico il mio corpo iniziò a tremare. Anche il lupo soffriva e si ribellava a quell’idea. Tremavo scosso da spasmi atroci, stringendo forte il pugno lungo il mio fianco, le nocche quasi bianchi mentre il letto iniziò a sobbalzare devastato dai mei movimenti involontari. Alzai la schiena appoggiandomi alla testata e Bella si svegliò. Spalancò gli occhi osservandomi smarrita. Mi guardò per alcuni istanti mettendosi a cavalcioni su di me e bloccando il mio viso fra le sue mani.
“Amore calmati. Che succede?”

Amore calmati, amore calmati, amore calmati. Quelle parole mi colpirono come una doccia gelida. Amore, amore, amore.
Mi concentrai sul suono che quelle lettere producevano, respirai affondo aggrappandomici per ricacciare il lupo in fondo al mio essere.
Guardai Bella: le mani ancora stretta a me, la preoccupazione crescente sul suo viso perfetto. Non era spaventata. Non provava ribrezzo per il lupo, per quella parte di me che invece io, ancora adesso, facevo fatica ad accettare e con la consapevolezza del suo corpo contro il mio, dei suoi occhi che mi scrutavano, i tremori cessarono.
“Scu… sa”  Balbettavo adesso. Potevo rendermi più ridicolo di così? Stupido, stupido, Jake.
“Va tutto bene, Jake, non devi scusarti ma mi vuoi dire che è successo?”
“Ho solo pensato a una cosa che mi ha fatto infuriare… solo… sono un idiota, Bells”. Sospirai affranto, chiudendo gli occhi e lasciando andare la testa contro il cuscino.
“Apri gli occhi, Jake, guardami” sentii le sue labbra sfiorare le miei e obbedii alle sue parole. Mi persi ancora nel cioccolato che fissava le mie iridi nere: era tutto quello di cui avrei avuto bisogno per il resto della mia vita.
“Io ti amo, Jacob Black e non cambierò idea. Ho scelto te.” Non aggiunse altro e mi sentii in paradiso. E’ assurdo come l’amore possa completamente stravolgerci, come aveva stravolto me. Del ragazzino che fino a due anni prima aggiustava una Golf in garage che ne era rimasto? Era stato portato via dal lupo o da Bella?
Tornò a sdraiarsi sopra di me, la bocca sul mio petto caldo, il suo cuore che cantava una melodia a cui solo il mio poteva rispondere. E poi la sentii ridere, una risata soffocato contro il mio collo ma nitida.
“Mi sono innamorata di un completo idiota. Come hai potuto pensare che dopo stanotte rinunciassi a te?”
Un sorriso si allargò sul mio volto, accarezzai i suoi capelli e sentii finalmente l’insicurezza abbandonarmi: lei mi amava, aveva scelto me. Lei era finalmente mia.
“Già sono stato troppo bravo. Una volta che mi provi non puoi più farne a meno.” Bella alzò la testa, un espressione sconvolta in viso e le guance completamente rosse. Dio, l’adoravo! Adoravo il suo imbarazzo e la sua timidezza. Agilmente invertii le nostre posizioni ritrovandomi sopra di lei e iniziando a solleticare i suoi fianchi.
“E dai dimmelo!”
“Dirti cosa?” Mi chiese ancora sconcertata
“Che sono stato magnifico… dillo… dillo... dillo.”

 

 

Le mani calde di Jake solleticavano i miei fianchi, il suo naso sfiorava il mio collo scendendo poi fino alla spalla. Ed io ridevo. Ridevo spensierata come solo in sua presenza riuscivo ad essere. Ridevo come una Bella completamente nuova, la Bella che esisteva solo grazie a Jake. E lì, in quella stanza, in quel letto, avvolta dalle nostre risate e dalle sue braccia, mi sentii per la prima volta nella mia vita completamente a mio agio. Avvertii con una certezza che mai avevo posseduto che quello era il mio posto. Il mio posto nel mondo che tanto avevo desiderato trovare.
“Jacob Black sei… sei un maleducato, ecco, ed io non lo dirò mai.”
Tirai forte il lenzuolo che giaceva sfatto sotto di noi e lui, colto alla sprovvista da quel movimento brusco, ruzzolò giù dal letto con un forte tonfo. Mi avvolsi nella stoffa sporgendomi appena ad osservarlo e ripresi a ridere.
“Ti … sei… fatto.. male?”  Lo stomaco mi doleva quasi. Lui cercò di riarrampicarsi sul letto borbottando qualcosa di incomprensibile che suonava come una velata minaccia. Gli gettai le braccia al collo iniziando a baciarlo.
“Ehi Jake. Tutto bene lì dentro?” Il cigolio della sedie a rotelle di Billy giunse da dietro la porta, seguito dalla sua voce. Sobbalzai staccandomi da lui e guardando verso l’entrata terrorizzata.
“Si Papà sono … non importa.. è tutto apposto”
“Ok figliolo, ma penso che Bella dovrebbe tornare a casa se non vogliamo trovarci Charlie sulla porta armato di fucile e, in quel caso, mi spiace, ma non potrei difenderti.” Lo sentii chiaramente ridacchiare mentre io sprofondai nell’ imbarazzo più totale, le guance in fiamme. Jake non si scompose, mi attirò di nuovo a sé baciandomi la fronte con la migliore faccia di bronzo stampata addosso.
“Ops, beccati” affermò tranquillamente mentre io aspettavo ancora che il pavimento si aprisse sotto di me, evitandomi così l’imbarazzo di uscire da quella stanza.
“Dai, Bells, l’hai sentito mio padre, non devi preoccuparti.”
Iniziammo a rivestirci lentamente, poi lui prese la mia mano conducendomi fuori. Quando passammo nel salotto, il momento più imbarazzante di tutta la mia vita fu completo. Billy ci scrutò con un sorriso serafico in volto.
“Buongiorno, ragazzi. Dormito bene?”
“Mai dormito meglio, papà. Accompagno Bells alla macchina.”
In un attimo passai in rassegna tutti i modi possibili per uccidere Jacob Black finché con il suo fiato caldo non fu sul mio viso, il mio corpo schiacciato fra il suo e la portiera della macchina. Mi baciò e i miei istinti omicidi cessarono di colpo. Teneramente spostò una ciocca dei miei capelli dietro l’orecchio.
“Mi chiami più tardi?”
“Certo.” Salii nell’ abitacolo, lasciandogli un altro bacio dal finestrino aperto e mi avviai verso casa.
Quando giunsi al vialetto la prima cosa che notai fu la macchina della polizia. Merda Charlie aveva già finito il turno, pensai allarmata. Mi affrettai all’ingresso mentre il cellulare nella tasca dei miei Jeans prese a squillare. Spalancai la porta di casa ritrovandomi davanti a mio padre che, alla mia vista, riappese la cornetta mormorando un “grazie al cielo.”
Rimasi lì, immobile, dondolandomi davanti a lui mentre con lo sguardo basso pensavo con terrore a come doveva apparire a Charlie la sua unica figlia che rientrava in casa alla prime luci del mattino con i capelli spettinati e i vestititi stropicciati.
“Papà mi dispiace tanto.. io…ero.. cioè.. Jake…” Lui mi zittì con la mano scrutandomi per alcuni interminabili attimi.
“Voglio sapere solo una cosa, Bells: sei felice?” alzai lo sguardo su di lui ancora timorosa ma donandogli un piccolo sorriso.
“Si papà.”
“Bene, questa è la cosa importante, ma la prossima volta che devi proprio passare la notte fuori avvertimi per favore. Vado a dormire adesso, sono stanco morto.”
Non aggiunse altro, nessuna predica, nessuna ramanzina, niente di niente. Si allontanò trascinandosi su per le scale e potrei giurare di averlo sentito mormorare fra sé e sé:
“Meglio così che con quel Cullen.”
Mi lasciai andare sul divano passandomi una mano sul viso, mentre un altro sorriso nasceva. Ero felice, ero felice davvero.

 

 
Angolo autrice.

 
E questo era l’ultimo capitolo. Non resta che l’epilogo e poi possiamo scrivere la parola fine alla storia di Jake e Bells o almeno a quella che io avrei voluto leggere.
Tutte le cose che ho da dirvi le rimando alla settimana prossima.
Solo una cosa se non l’avete ancora fatto leggete qua Same Mistake e qua Armors . Perché non di solo Jake si vive a La Push.
A lunedì prossimo.
Un abbraccio
Noemi

   
 
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