Libri > Il diario del vampiro
Ricorda la storia  |       
Autore: Little Redbird    18/06/2012    11 recensioni
Essendo questa una storia scritta parecchio tempo fa, non è una delle mie migliori - soprattutto nella grammatica -, non la revisiono perché ho in corso la sua versione Originale - I ricordi restano - che trovate nel mio profilo :)
Damon la guardò allontanarsi in tutta fretta. Gli aveva lanciato una sfida, lui l’aveva accettata volentieri. Quella ragazza di fuoco -era quello che gli era sembrata, con i capelli di fiamma, le guance rosse per la corsa e l’imbarazzo, e le labbra color fragola- credeva davvero che non l’avrebbe riconosciuta solo perché sarebbe stata mascherata? Se non l’avesse riconosciuta per i lunghi capelli rossi, l’avrebbe sicuramente riconosciuta per il suo profumo di frutti di bosco. I canini premettero contro le gengive per venire fuori, avrebbe avuto il suo sangue. Quella notte stessa, si ripromise.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore, Quasi tutti | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore, Elena Gilbert/Stefan Salvatore
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Copertina by sweet_ebe

Un ballo. Niente di più scontato. Anzi, qualcosa di più scontato c'era: un ballo in maschera. A volte era bello approfittare delle ragazze lasciate dalle mamme in balìa dei gentiluomini presenti alle feste, ovviamente con il solo scopo di maritarle; ma quelle volte erano balli organizzati in grandi città, Londra, Milano, Venezia, non in un paesino provinciale a chilometri di distanza da Napoli.

Di sicuro quella sera non ci sarebbero state ragazze dai lineamenti classici e dai vestiti d’alta moda, pensò sconsolato il ragazzo dagli occhi neri.

Eppure, aveva dovuto accontentare il suo fratellino, Stefan, che era sto obbligato dalla bellissima Elena a partecipare a quello stupido ballo di campagna.

Damon e Stefan Salvatore si erano fermati a Santa Maria del Castello per trascorrere l’estate in un paesino tranquillo, accompagnati ovviamente dalla neo sposa del minore dei fratelli. Si erano ritrovati però, in uno sperduto paesino fin troppo tranquillo; in realtà era di più una specie di lunga strada che finiva con un dirupo. Alla destra della strada principale di Santa Maria del Castello -l’unica strada- si trovavano una cinquantina di case non troppo grandi, ma pulite e ben mantenute. A sinistra c’erano centinaia di ettari di terra con alberi e piante di ogni genere, la maggior parte degli abitanti di quel paese, infatti, era proprietario di suddette terre ed alcuni di loro erano anche molto ricchi, ma nessuno degno di nota per Damon Salvatore. La cosa che però era riuscita a trattenerli lì era il paesaggio mozzafiato al di là del dirupo.

Il mare, il magnifico mare della provincia napoletana, si stendeva a perdita d’occhio davanti ai suoi occhi e il sole di colore rosso sangue, tipico del tramonto, si tuffava beato tra le onde di quella meraviglia blu. E sulla destra la sagoma del Vesuvio si stagliava sullo sfondo del cielo che si scuriva a mano a mano che il sole scompariva nel mare. Questo era il vero motivo per cui Damon Salvatore, vampiro sanguinario e cacciatore di vergini, si trovava ancora lì: lassù, davanti a quello spettacolo immenso, si sentiva il padrone del mondo, era come se il mare e tutte le creature che ci vivevano si fossero inchinate ai suoi piedi.

Si stava perdendo in sciocchezze romantiche, si ammonì. Avrebbe fatto meglio ad andare a casa a cambiarsi per il ballo, non voleva certo far aspettare tutte quelle dolci fanciulle indifese, era un gentiluomo, dopotutto. Un vampiro, ma pur sempre un gentiluomo.

Sì, Damon era morto qualche decennio prima, ucciso dal suo stesso fratello, d’altronde, anche lui l’aveva ucciso. Tutto ciò per l’adorabile, bellissima Elena. L’avevano conosciuta a Firenze e se ne erano perdutamente innamorati, ma la ragazza non aveva le idee molto chiare e aveva convinto i due fratelli di amare entrambi allo stesso modo, gli aveva svelato di essere un vampiro e aveva scambiato il sangue con entrambi, ma quando poi aveva scelto Stefan i due ragazzi avevano cominciato a litigare, arrivando alle spade, condannandosi così alla vita eterna. Ma questa è un’altra storia.

Era arrivato alla porta di casa quando aveva colto un’ombra con la coda dell’occhio, un colore, qualcosa di rosso, più rosso del sole che andava a fuoco, si girò per trovarsi a guardare una figura snella, di corporatura esile che si affrettava verso di lui. Il vestito verde pallido che indossava le si attaccava alle gambe mentre correva, donando a lui una straordinaria prospettiva delle sue forme; inoltre la ragazza alzava i bordi delle gonne per riuscire a correre senza inciampare.

L’avvicinò.

E quella fu la cosa più giusta che avesse fatto in tutta la sua vita, ma lui ancora non lo sapeva.

 

 

Bonnie McCollough, diciassette anni, un metro e cinquantotto centimetri di altezza, fisico snello e capelli rosso fuoco correva verso casa in tutta fretta.

Come aveva fatto a fare così tardi? Il tempo a casa della cara Meredith era volato, non si era accorta di quanto fosse tardi fin quando non era arrivata la madre della sua amica per controllare che la figlia si stesse preparando per il ballo. Sua madre sarebbe andata fuori di testa, ne era sicura. Da quando erano rimaste solo lei e la sorella Mary ad essere zitelle, era diventata paranoica, cercava in tutti i modi di maritarle al più presto e da quando erano arrivati i fratelli Salvatore non la smetteva di fare congetture, era convinta che Mary, con il suo fascino di donna bene educata avrebbe conquistato il maggiore dei fratelli, ma Mary, a quanto pareva, era di tutt’altro avviso. Diceva di aver incontrato il suddetto ragazzo e di aver avuto quasi paura di lui. Lo descriveva come un uomo scontroso e inquietante, che non ti faceva mai capire quando fosse serio e quando, invece, ti prendeva semplicemente in giro.

Bonnie non aveva ancora avuto l’onore di incontrare questo Damon, mentre aveva incontrato Stefan ed Elena, due persone dolcissime e di piacevole compagnia, aveva quindi dedotto che la visione di Mary, riguardo all’altro fratello, fosse esagerata.

Oh, speriamo che la mamma sia troppo affaccendata a prepararsi!, pensò, preparandosi però mentalmente alla ramanzina che l’aspettava.

Casa sua non le era mai sembrata così distante da quella di Meredith, e più correva, più le sembrava di non riuscire a raggiungerla, e quando era solo a tre case di distanza ecco che sbuca un’ombra nera alla sua destra, vicinissima.

Si fermò, il cuore in gola, il respiro affannato dalla corsa e peggiorato dallo spavento.

Un uomo sui vent’anni, completamente in nero, capelli e occhi compresi, le si parò dinanzi e la salutò.

Era vestito in modo elegante, sofisticato. Un uomo che gira per il mondo non può non vestire alla moda. La camicia di un bianco immacolato era l’unico altro colore, altre al viso e alle mani, in quell’uomo fatto di mezzanotte.

<< Buona sera, signorina >> le disse cordialmente.

È lui? Si chiese, all’improvviso si era dimenticata di andare di fretta.

Si posò una mano sul cuore. << Mi avete spaventata, signore >> disse circospetta.

Lui la guardò per un istante, poi rispose: << Sono mortificato, spero mi perdoniate per la mia sfacciataggine, ma vi ho vista correre e pensavo fosse successo qualcosa di brutto >>.

<< Sono solo di fretta, ma vi ringrazio per esservi premurato di accertarvi che stessi bene >>

<< È un piacere servirvi. Siete lontana da casa? Vi serve un passaggio? >> domandò con un lampo di malizia negli occhi. Quegli occhi.. avevano qualcosa che non le faceva distogliere lo sguardo, attiravano inevitabilmente la sua attenzione, attiravano il suo sguardo e poi lo imprigionavano, scavando nella sua anima, per un attimo di pura follia pensò che ci riuscissero. Non aveva mai visto degli occhi così intensi, e così neri! Neri come la mezzanotte, come l’oscurità che calava sui tetti delle case.. L’oscurità.. Oh, no! Era tardi, doveva proprio andare.. E allora si ricordò che non aveva ancora risposto alla sua domanda, ecco perché ti guarda così intensamente! Rispondigli! Qual era la domanda?

<< Oh, no, non preoccupatevi. Abito solo a tre case di distanza. Ora devo proprio scappare, è stato un piacere conoscervi.. Beh, presumo che siate il signor Salvatore >>

Lui sorrise. << Perdonate la mia scortesia. Sì, sono Damon Salvatore. E voi siete la signorina..? >>

<< McCollough. Bonnie McCollough. >>

<< Oh, siete la sorella della signorina Mary? >> chiese meravigliato, anche se, se ci rifletteva, c’era una certa somiglianza tra le due.

<< Si, mi ha detto di avere fatto la vostra conoscenza. Ora dovete scusarmi ma devo veramente scappare. Buona sera, signor Salvatore >>

<< Non vi trattengo oltre, allora. Buona sera, signorina McCollough .>>

Lei si allontanò, pronta ad alzarsi le gonne per ricominciare a correre, quando si sentì richiamare.

<< Signorina McCollough? >> il suo cognome non le era mai sembrato così bello.

<< Si? >>

<< Questa sera sarete al ballo della signora D’Urso? >>

<< Si >>

<< Ci rivedremo tra poco, allora. Spero mi concediate almeno un ballo >> le disse con un sorriso sghembo che le mozzò il fiato.

<< Se mi riconoscerete tra tante ragazze in maschera, sarò lieta di accontentarvi >> rispose maliziosa.

<< A stasera, allora >>

Lei fece un mezzo inchino e corse via, non poteva ritardare di un altro secondo o non sarebbe stata presentabile per il ballo. Non aveva mai avuto così tanta voglia di andare ad un ballo, rifletté.

Damon la guardò allontanarsi in tutta fretta. Gli aveva lanciato una sfida, lui l’aveva accettata volentieri. Quella ragazza di fuoco -era quello che gli era sembrata, con i capelli di fiamma, le guance rosse per la corsa e l’imbarazzo, e le labbra color fragola- credeva davvero che non l’avrebbe riconosciuta solo perché sarebbe stata mascherata? Se non l’avesse riconosciuta per i lunghi capelli rossi, l’avrebbe sicuramente riconosciuta per il suo profumo di frutti di bosco. I canini premettero contro le gengive per venire fuori, avrebbe avuto il suo sangue. Quella notte stessa, si ripromise.

 

   
 
Leggi le 11 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il diario del vampiro / Vai alla pagina dell'autore: Little Redbird