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Autore: Alyx    18/06/2012    8 recensioni
Al mio raggio di sole, Trich, perchè grazie a lei ho scoperto il meraviglioso mondo di Percy Jackson.
Quando ero più piccola mi ero iscritta a un corso di danza ma ero stata espulsa dopo che, mentre ero da sola nello spogliatoio, uno scomparto di armadietti aveva preso fuoco.
Poi a dodici anni mia mamma mi aveva rivelato la mia vera natura.
Avevo scoperto di essere una Semidea.
(...)
Ero ancora piccola e non presi troppo male il fatto di essere figlia di un Dio Greco.
Ok.
Diciamo che ero passata dalla fase '
Mamma, non credo più alle favole.' a quella 'Ok. Tutto questo è impossibile!', per poi passare a quella di 'Che figata! Sono figlia di un Dio leggendario!'.
  ***
-Oh, scusa. Disturbavo?
Sorrisi ironica mentre dentro di me la mandavo a fare una cosa non anatomicamente possibile.
-No figurati.- risposi, dolce come l'aceto.
Lei mi diede le spalle e tornò a parlare con Louis, mentre sbuffavo sonoramente e incrociavo le braccia al petto.
Alzai gli occhi al cielo, disgustata dalla lunghezza, se così si può ancora definire, della sua minigonna.
Forse Louis se ne accorse perché ridacchiò sotto i baffi.
Non mi sforzai di ascoltare fino a che non sentii qualcosa come -Dolcezza, a presto- e allora mi strozzai con la saliva.
Cominciai a tossire e Louis la scostò per iniziare a darmi delle pacche sulla schiena, mentre la piccola Afrodite mi fulminava con lo sguardo.
-Louis non potremmo andare a parlare da un'altra parte?- chiese acida mentre davo gli ultimi colpi di tosse.
Come se volesse davvero parlare con Louis.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gli Dèi, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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          Essere unMezzosangue è una faticaccia



                                                         Capitolo 12
 

                                            Qualcosa non quadra





Lui sorrise.
Poi mi abbracciò, baciandomi la fronte.
-E questo che cos'era?
-Un modo per farti capire quanto ti voglio bene. Anche quando sei spaventata a morte.
Sorrisi imbarazzata.
-Rimani un'idiota lo stesso.
-Lo so. Ma siccome tu non vuoi aprire gli occhi, ed ammettere che sei innamorata di me, devo arrangiarmi.
Avrei ribattuto a rime se non fosse stato per un urlo agghiacciante che rimbombò nel bacino di Badwater.
Inutile dire che lo riconobbi all'istante.
Emily.




 

-Emily!- urlai. -Emily!
L'eco del suo grido si estinse lasciandomi paralizzata a pochi passi da Louis.
Solo quando poggiò la sua mano sulla mia spalla mi riscossi.
-Tutto bene?- mi chiese.
Dissentii. -Come faccio a stare bene quando  la mia migliore amica...- non finii la frase.
Girai appena la testa quando sentii il rumore di un motore che si avvicinava.
Il furgoncino si fermò a qualche metro da noi.
Percy scese di corsa.
-Cosa è successo?! Che cos'era quell'urlo?!
Louis tolse la sua mano da me.
-A noi non è successo niente. Emily...
Annabeth scese scettica dal veicolo, fulminano Percy con lo sguardo.
Lui alzò gli occhi al cielo.
-Che cos'ha?- sussurrai a Percy.
-Non ha preso bene la storia di ... Rachel.
Soffocai, nonostante tutto, una risatina.
-Che cosa ti ha detto dopo che... 
Percy arrossì. -Niente.
Sorrisi, lo presi sotto braccio e lo portai con me, lontano da occhi e orecchie di Annabeth.
-Andiamo. Dimmelo.
Lui fissò il terreno.
-Credo che... Abbia cercato di baciarmi.
-Credi?
-Non ne sono sicuro! Mi sono allontanato prima!
Sorrisi. -La ami, vero?
Lui strabuzzò gli occhi. -Rachel?!
-No! Annabeth, Testa d'Alghe!
Non fece in tempi a dirmi nient'altro perché Louis ci raggiunse.
-Credo di aver captato qualcosa.
Io e il figlio di Poseidone lo fissammo, ansiosi che andasse avanti.
-Con buone probabilità ho capito dov'è Pitone.



Louis ci guidò per il bacino, armeggiando con un computer portatile che aveva tirato fuori da chissà dove.
Si fermò improvvisamente, di fronte a una parete rocciosa.
Porse il computer ad Annabeth e si avvicinò al muro.
Cominciò a toccarlo con il palmo delle mani come se lo stesse analizzando.
-Louis? Cosa stai facendo precisamente?- domandò Annabeth.
Lui non si fermò e la ignorò.
Lo affiancai, poggiando la mia mano destra sulla sua sinistra. -Louis? Cosa dobbiamo fare?
Per un attimo sembrò confuso.
-Dobbiamo cercare...- cominciò ma poi afferrò un sasso di dimensioni di un'albicocca -per me uguale a tutti gli altri- e lo sfilò dalla parete.
Il murò sembrò vacillare poi tutte le pietre caddero, una dopo l'altra, rivelando una galleria nella roccia.
Mi ritrovai a bocca aperta.
Louis mi prese per mano, il pugnale stretto nell'altra.
-Benvenuti nel covo di Mr. SquameVerdi, gente. - bofonchiò Percy precedendoci con Annabeth.
Mi lasciai trascinare nel buio da Louis, tenendo all'erta Vendetta.
Bene. Ero pronta.
Pitone l'avrebbe pagata cara.
Cercai di mettere a tacere la fastidiosa voce di Harry, che mi ripeteva di non essere avventata.



Dentro le viscere di quel corridoio si gelava.
Mi guardavo attorno, attenta, classificando ogni minuscolo particolare che poteva essermi utile, mentre delle nuvolette bianche mi uscivano dalle labbra ad ogni respiro.
Poi un particolare catturò la mia attenzione.
Lasciai alla svelta la mano di Louis e mi precipitai verso il luccichio.
Mi inginocchiai a terra.
Sul terreno umido e sassoso c'era una collana del Campo.
L'avevo riconosciuta già da subito, ma contai comunque le perle che decoravano il filo scuro.
Sentii gli occhi pungermi mentre ebbi la conferma di quel che pensavo.
L'immagine che raffigurava il Vello d'Oro recuperato da Percy pochi anni prima era scheggiato.
Mi si strinse il cuore.
Emily non la toglieva mai, insieme al braccialetto inutile di Apollo erano gli unici gioielli che portava. 
Avevano un valore affettivo, non decorativo.
Strinsi la collana nella mano.
-Camille?- mi chiamò Louis.
Io mi alzai, pregando che il buio lì sotto nascondesse i miei occhi lucidi e lasciai cadere nel palmo del mio amico il ciondolo.
Louis si tese come la corda di un violino.
Automaticamente lanciai uno sguardo al mio polso, dove pendeva rigido come il figlio di Atena il bracciale di Emily.
Perché si era liberata dei suoi unici accessori?
Non mi accorsi di aver stretto le mie dita nei palmi fino a che le unghie non mi graffiarono e fecero un male cane.
Scossi la testa e impugnai meglio Vendetta.
La rabbia che mi stava montando in corpo avrebbe fatto sentire orgoglioso mio padre.
Ma non era quello che mi importava.
Dovevo trovare al più presto quel mostro.
Lanciai un'occhiata al gruppo intorno a me e proseguii a passo deciso ma silenzioso.
Camminammo per un tempo che mi parve infinito, poi finalmente scorsi da lontano un luccichio di fiaccole.
Mi fermai e girandomi mi porsi il dito sulle labbra, intimando il silenzio che già c'era ai ragazzi dietro di me.
Stringendo Vendetta mi diressi verso il tremolio del fuoco, camminando rasente al muro.
Non badai nemmeno al taglio che mi feci scontrandomi contro una pietra.
Strinsi i denti e ignorai l'irritante sensazione del sangue che mi colava giù per la schiena.
Scattai e corsi, Vendetta pronta a colpire.
Era tanto carica che avrei potuto affettare Pitone e farmici un panino.
Peccato che quando girai l'angolo della galleria gelida, mi pietrificai.
Mi fermai col respiro leggermente affannato nel bel mezzo della grotta.
Louis, Percy e Annabeth mi raggiunsero camminando, le armi abbassate, guardandosi intorno confusi come me.
Non c'erano dubbi.
Da come fissava il luogo Louis capii che era il covo di Pitone.
Dai vestiti di Emily accasciati in un angolo.
Da una pallida imitazione di un altare di pietra in mezzo alla grotta.
Da delle scaglie verdastre sul terreno.
Noi ci guardammo negli occhi, sconcertati.
Certo. Che fosse il covo del mostro, non c'era dubbi.
Il problema era che non c'era nessuno.
Pitone ci aveva anticipati.
Ci aveva ingannati.
Eravamo soli.
Pitone se n'era andato.








Angolo dell'Autrice:
Prima che me ne scordi: Ho avuto la brillante idea di mettere la fine del capitolo precedente in quello successivo (?) perchè ho notato che, io per prima, tendo ad andare a leggerla nelle altre storie, quindi ho pensato: perchè scomodare i miei fantastici lettori, quando con un semplice copia-incolla posso farlo io? 
Quindi... Ta dan!! :) -Alzi una mano chi non ha capito nulla.

Bene, adesso possiamo tornare alle cose importanti.

Questo capitolo è penoso. 
Lo so.
E' corto, e non succede niente.
Vi lascio con l'amaro in bocca e delusi ma! il prossimo che ho scritto mi piace particolarmente.

Buona (per voi, cattiva per me) Novella: La mia casa al mare è ancora sotto-sopra (stiamo rifacendo la cucina) quindi fino alla fine del mese me ne resto a casina. Questo implica che posso aggiornare tranquillamente con l'editor. 
Per il momento.

Io vi AMO. 
Vi rigrazio all'infinito come gli alieni verdi di Toy Story (? Non so il perchè di questo paragone...) -che sono un pò irritanti a pensarci bene...- mi avete regalato 9 recensioni!!!
Sono commossa! :')
Mi avete resa la ragazza più felice del mondo ( sì, basta poco per farmi felice :D)
Vi ringrazio tutte, piccole stelle, perchè sono davvero feliccissima! St_rebel, Aryelle, Dafne Rheb Ariadne, AleJackson, DeepInTheDark, The_Owl_99, Soni Sapientona, Mnemosines e campo mezzosangue 4ever. GRAZIE GRAZIE GRAZIE!
Ma ringrazio anche chi legge soltanto. 
Vi adoro tutte, dalla prima all'ultima. :)
Forse alcune scrittrici mi capiranno. Capiranno quanta è la soddisfazione nel vedere la propria storia seguita. :') -Sto diventanto diabetica. E mi sento molto Geronimo Stilton con tutti questi colori

Mi scuso ancora per il pessimo capitolo.
Mi farò perdonare presto.
Spero.
Un bacione e grazie ancora,
A presto, spero di sentirvi! 
Alice


 
 
 
 
   
 
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