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Autore: Emily OneDirection    19/06/2012    2 recensioni
Ero la ragazza di Niall.
Sono dovuta andare via dall'Irlanda e ci siamo lasciati.
Ora lui è in Inghilterra. Ci sono anche altri quattro ragazzi.
Non è la stupida storia di una ragazza che vuole riconquistare l'ex perduto, tutt'altra cosa....
Ecco, non a caso il mio nome è Brooklyn Pierce, non sono più la sua Brooke.  
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1 . Tell me a lie
 

 
 

 

Dal momento in cui il mio aereo era atterrato nella capitale inglese il mio cuore ha saputo della possibilità di incontrarlo. Non volevo.
Non potevo andare di nuovo incontro al mio passato nonostante tutto, nonostante Lydia.
Sapevo che se avessi incontrato gli One Direction avrei dovuto correre dalla parte opposta.
Sapevo che non era la cosa giusta per la mia bimba perché non avrebbe incontrato il suo papà. Sapevo che ero un’egoista.
Avevo solo paura, quel fottutissimo terrore di essere insultata da lui o persino di finire in tribunale. E la sua reputazione?
Sarebbe andata a puttane se qualcuno avesse scoperto che quando aveva quattordici anni aveva messo incinta una ragazza.
Dovevo restare in disparte.
Camminavo con la mia Lydia stretta tra le braccia per le strade di Londra. Cercavo un negozio di giocattoli per comprare una Barbie che aveva visto in Tv.
Ero tornata in quella città solo per Natale. Mia madre voleva che stessi da lei. Avevo dovuto lasciare New York all’istante.
“Mamma!” La sua vocina mi risveglio dai miei pensieri. Mi voltai verso la vetrina che indicava col ditino. Ecco la Barbie in bella vista davanti ai suoi occhi.
La guardava come fosse una Dea. Mi faceva un po’ ridere.
Provai ad entrare ma il negozio era chiuso. Quello era ciò che odiavo di più, la delusione di mia figlia, anche se si trattava solo di comprare un giocattolo.
“Lily ti va di fare un altro giro? Qui è chiuso.” Le dissi dolcemente.
“Ma io voglio la Barbie, mamy.” Mi sentivo morire. Se avessi potuto avrei rotto la vetrina di quel negozio per darle la bambola.
“Riapre tra un’ora.” Era una voce maschile con un accento Irlandese. Ne avevo sentite troppe durante l’anno che avevo passato lì.
“Oh, allora aspettiamo. Va bene Lily?” La piccola annuì e le tornò il sorriso. Mi voltai verso lo sconosciuto per ringraziarlo ma appena lo vidi avrei voluto scappare. “Niall…”
“Brooke” Mi salutò tranquillamente. Rabbrividii al mio soprannome detto da lui. “Lei è tua figlia Lydia?”
Annuii. “Come sai il suo nome?”
“Ho passato gran parte di quest’anno a chiedere notizie di te a tua madre ma non mi vuole dire chi è il padre della bambina.”
Sembrava sospettoso e amareggiato, diverso da quando l’avevo conosciuto.
Tremavo. “Forse non sono affari tuoi.” Misi giù mia figlia che corse verso di lui. “Lily!”
“Tu sei quello dei One Direction?” Domandò ingenuamente. Mi prese un colpo.
“Lydia come conosci gli One Direction?” Forse era quella la risposta.
“Me li ha fatti sentire zia Caty” Si, era come pensavo. Catherine Pounds non smetteva un attimo di ascoltarli.
“Devi passare più tempo con zia Ellie” Le consigliai scherzando. Non ero sicura che capisse la battuta, infondo aveva solo tre anni e mezzo.
“Ma lei li odia!” Esclamò. Ridacchiai nervosamente. Horan scoppiò a ridere. Elise Bennett era la mia migliore amica.
Notai che durante tutta la conversazione aveva fissato Niall. Lo guardava come se fosse un Dio.
Sentii il rumore di una chiave e una porta che si apriva. “La pausa pranzo è finita” annunciò Niall entrando nel negozio. Presi Lydia per mano e lo seguii.
Lei guardava incantata tutti i giocattoli. Era probabilmente il suo ‘paese delle meraviglie’, era sempre stato così anche per me. Mi chinai accanto a lei.
“La vuoi ancora la Barbie?” La piccola annuì e andai a prendere la scatola.
“Tu sei Niall Horan?” Chiese la commessa. Sbuffai.
Andai alla cassa e misi la bambola sul bancone. Tirai fuori il portafogli. “Lei è la tua ragazza?” A quella domanda mi prese un colpo.
“Una vecchia amica” Mormorai a denti stretti. Mi dava fastidio quella sensazione. Stavo odiando quella ragazza in quell’istante.
“Allora è gratis!” Esclamò. Si riferiva alla bambola.
“Ok, grazie.” Dissi senza entusiasmo. Non volevo continuare quella conversazione. Presi in braccio Lily e uscii dal negozio a passo affrettato.
“Brooke aspetta!” Esclamò l’irlandese venendo dietro di me. Tirai un respiro profondo.
“Non sono più la tua Brooke” Sussurrai e mi incamminai verso la mia mini lasciandolo lì da solo.
 
 
“Non è possibile!” Urlai. Ellie cercava di tranquillizzarmi. “Arriviamo tutte e tre a Londra e quando mi lasci da sola con mia figlia spunta quello!”
Ridacchiò. “Io ho i superpoteri. Tengo alla larga i padri delle bambine che non ne hanno.”
“Ok, mi sono persa” Mormorai confusa.
“Questa volta anche io.” Scoppiammo a ridere. Sospirai.
“Sai che dovrai dirgli la verità…” Disse. “a tutti e due” Proseguì alludendo a Lydia che dormiva beata nel suo lettino ignara di tutto. Sospirai consapevole.
“Sei una ragazza da amare!” Esclamai abbracciandola e facendola cadere sul letto. Ellie odiava gli abbracci.



Angolo di Michi:
Che ne pensate? Non vi aspettavate l’esistenza di Lydia, eh? Neanche io fino a poche ore fa…
Non mi dite che ne pensate? Comunque Brooke (Io posso chiamarla così…) è Holland Roden.
 Un bacio. Michi.
 
 
 
  
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