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Autore: MOne_DirV    19/06/2012    3 recensioni
La vita di Karen sta cambiando. Improvvisamente non abiterà più a casa Knight ma a casa HORAN. Cosa sarà Niall? Un fratello, un amico o qualcosa di più? E quel ragazzo, Zayn, con i lineamenti orientali? Perchè è così MISTERIOSO? Cosa nasconde il suo passato?
Riuscirà Karen a scoprirlo e ad aiutarlo? Riuscirà a chiarire i suoi sentimenti per questi due ragazzi?
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ehilà lettrici! :)
Siete rimaste con la curiosità per lo scorso capitolo? L’ho terminato lì in modo da indurvi a leggere il prossimo e poi in questa maniera questo capitolo sarà, finalmente, TUTTO (o quasi) “ZAREN” (Zayn e Karen) JFino a questo capitolo loro si sono solo scontrati e Karen ha conosciuto tutti i personaggi e i legami tra di loro, ma ora è giunto il momento di mettere un po’ d’azione con il vero protagonista no? Detto questo, semplicemente..Buona lettura!

 
Perché mi ritrovavo a chiarire con uno sconosciuto? Sì, perché in fondo Zayn era solo un perfetto sconosciuto. Non che Harry, Louis, Liam e le ragazze fossero dei grandi amici, anche loro li conoscevo solo da pochi giorni o addirittura ore, ma erano bastati per farmi capire chi avevo di fronte, e cioè delle persone leali e sincere. L’unico di cui avevo più fiducia, il mio punto di riferimento, in quel momento era solo Niall, ma anche tutti gli altri erano riusciti a guadagnarsi buona parte della mia fiducia e del mio affetto. Invece con Zayn.. era tutto diverso. Sì, avevamo passato molte ore insieme, soprattutto quel pazzo sabato notte, ma erano ore di silenzio e quelle poche volte che ci eravamo parlati, dalle nostre bocche erano usciti solo insulti e cattiverie. Era chiaro che non mi sopportasse, ma non amavo avere conti in sospeso con le persone e per quanto mi fosse difficile, spesso preferivo dire tutto in faccia, piuttosto che stare male in silenzio.
Ed eccolo lì, seduto con la schiena poggiata al tronco di un albero, con le gambe piegate verso il petto, la sua cresta perfettamente in ordine e un libricino tra le mani. Se non avessi saputo che fosse così insensibile e isterico, avrei quasi affermato che fosse, anche solo un briciolo, attraente. Ok, forse il nervosismo mi stava bruciando tutti i neuroni: dannato Malik.
“Anche a te piacciono i manga vero? Io ho riempito gli scaffali della mia camera solo con quelli e Niall mi chiede sempre ‘Cosa ci trovate tu e Zayn di così speciale in questi pezzi di carta bianca e nera?’ e io rispondo sempre che è una passione è che lui non può capire!” cercai di attaccare bottone con un argomento che magari potesse interessargli.
Ma niente, non mi rivolse neanche uno sguardo e mi ignorò come se niente fosse.
“Ehi! Sto parlando con te! Non solo sei insensibile, isterico, senza cuore e rompiscatole, sei anche maleducato!”
Ancora niente, sembrava quasi fossi invisibile. E l’indifferenza è una cosa che non ho mai sopportato a mai avrei tollerato! Se poi il soggetto in questione era il signorino accanto a me, la cosa si faceva più che irritante.
“Sisi ho sentito..brava, complimenti, vuoi l’applauso?” si decise a parlare senza ancora guardarmi negli occhi e continuando a fissare il fumetto.
Così decisi di togliergli “delicatamente” quel manga dalle mani e piazzarmi di fronte a lui: o mi ascoltava o mi ascoltava (sì, c’era proprio l’imbarazzo della scelta).
“Ma sei deficiente? Stavo leggendo, non puoi privarmi così all’improvviso di una cosa di mia proprietà! E se proprio la vogliamo dire tutta, qui l’unica maleducata sei tu!” continuò a parlare, o forse sarebbe meglio dire urlare.
“Finalmente ti sei deciso a degnarmi di uno sguardo. Io vengo qui per chiarire con te e tu neanche mi guardi in faccia? Mi hai scocciata Zayn. Se vuoi un burattino con cui sfogarti a causa dei tuoi “ormoni in circolo” che ti rendono suscettibile già di primo mattino, hai sbagliato persona.” trovai il coraggio di dirgli.
Ma lui, con la grazia di un elefante, si alzò d’improvviso, scaraventandomi a terra per riprendersi il suo manga e, ovviamente, ignorandomi.
Stava giocando con il fuoco quel ragazzo.
“Chi ti credi di essere?” urlai raggiungendolo e bloccandolo per un braccio.
“Zayn. Jawaad. Malik. Nonché il tuo futuro assassino se non ti decidi IMMEDIATAMENTE a spostarti e a non rivolgermi più parola. Ora ti è più chiara la mia identità?” disse con un sorrisetto malefico o forse, semplicemente arrogante, scandendo per bene il suo nome.
Aveva lo stesso sguardo intimidatorio di quel sabato quando voleva a tutti i costi uccidermi o fingere che mi suicidassi. E io, come una stupida, avevo ancora una volta paura.
“E sai invece cosa io ho imparato riguardo te?” continuò.
“No..non ne ho idea!” affermai ormai stanca di questa conversazione.
“Che la differenza tra te e le nuvole non esiste.”
“Che cosa significa questo?” domandai non capendo il senso della sua frase.
“Se vi levate dalle palle esce fuori una bella giornata.” e così detto si liberò facilmente dalla mia presa e si allontanò, verso l’entrata della scuola probabilmente.
E io? Io cosa facevo? Assolutamente niente. Rimasi lì imbambolata a guardarlo andare via. Forse avevo capito male. Forse avevo sentito male. Forse lui non voleva veramente dire ciò che era appena uscito dalla sua bocca. O, forse, io avevo sentito benissimo ma non riuscivo ancora a capacitarmi di tutto questo odio da parte sua. Mi aveva insultata per due giorni interi, ma ci ero sempre passata sopra, le sue cattiverie mi erano sempre entrate da un orecchio e uscite dall’altro, ma questa..beh..mi aveva trafitto il cuore. Lo avevo colpito, graffiato, penetrato, affondato e stritolato.
“Se mi levo dalle palle esce fuori una bella giornata” ..nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere..con Zayn stavo provando tante “prime volte”. Per la “prima volta” ero stata rapita da uno sguardo, per la “prima volta” ero rimasta rinchiusa in un supermercato con un ragazzo, per la “prima volta” ero rimasta a riflettere su cosa io fossi sbagliata e del perché suscitavo odio in un ragazzo e per la “prima volta” avevo ricevuto un insulto, o meglio, un commento riguardo me, così cattivo e triste.
Quella sottospecie di essere umano con i tratti orientali mi aveva esasperata già abbastanza in due giorni e  mezzo, ma questo più che esasperata mi aveva reso triste. Forse non dovevo reagire così ma..stavo piangendo. Quelle che fuoriuscivano dai miei occhi erano lacrime? Sì purtroppo.
Così cercai di asciugarle in fretta. Non doveva vedere nessuno che stavo piangendo..non doveva vedere nessuno che stavo piangendo per la “prima volta” a causa di un ragazzo. Ah già, questa era una delle tante da aggiungere alla lista.
 
I giorni per il resto della settimana passarono in fretta: la mattina a scuola, dove stavo imparando a conoscerla in ogni suo singolo angolo grazie a Hope e ai ragazzi, verso le 14 mensa, dopo altre due ore di scuola e poi a casa ad aiutare mamma con le pulizie o a stare in camera a parlare o scherzare con Niall; dopodiché cena, ancora in camera con Niall a guardare la Tv e verso le 23 tutti a dormire. Detto così sembra un po’ noioso, ma in realtà era stata una delle settimane più belle della mia vita. Il rapporto con Hope, Danielle e Eleanor si era sviluppato molto e ieri (il giorno del matrimonio tra mia mamma e Bobby) erano venute a casa mia e Hope mi aveva aiutata con i capelli, Danielle con il trucco e Eleanor con la scelta del vestito! Erano davvero tre ragazze fantastiche e capivo perché Harry, Liam e Louis ne erano così innamorati! Per quanto riguarda i ragazzi, anche con loro stava nascendo un rapporto d’amicizia bellissimo, soprattutto con Harry che ormai era il mio migliore amico! Niall..beh è Niall, e con questo si può raggruppare tutto quello che provo per lui! Mi ha sempre aiutata con i compiti, la sera mi diceva sempre “buonanotte little-sis” con quel suo accento meraviglioso e un bacio in guancia e ieri, quando hanno messo le canzoni lenti da ballo di coppia, mi ha invitata a ballare con lui! In realtà era un po’ imbranato e mi ha rivelato che se la cava solo nella danza tipica irlandese, che ha promesso di insegnarmi! Ma non so, quando stavo accanto a lui, tutto il resto del mondo intorno a me scompariva: la sua risata cristallina e i suoi occhi color ghiaccio mi ipnotizzavano, forse attirandomi in una nuova dimensione. E poi era sempre gentile e spontaneo: come ho già detto, un angelo sceso dal cielo.
 
“Niall..ho sonno..ieri abbiamo fatto tardi..sono stanca..non voglio andare a scuola! Convinci mia mamma e Bobby! Peeeer favore!” chiesi in ginocchio facendogli gli occhi dolci.
“Dolcezza, sai che non resisto quando fai così! Ma chi li sente poi se mariniamo la scuola? E poi c’è sempre il tuo dolce e caro fratello che ti fa compagnia! Dai, mancano solo 3 mesi e poi ci saranno le vacanze natalizie!” mi incoraggiò di buon umore come sempre.
“Sì, e fra 8 mesi e qualche giorno quelle estive. Ma, se ci sei tu al mio fianco riuscirò a sopportare anche il sonno e la stanchezza! Mi hai convinta, incamminiamoci verso la Tong High School!”
“Ecco, è così che ti voglio: piena di energia e positività!” disse abbracciandomi, come solo lui sapeva fare.
“A proposito” – continuò – “ non ti metti la tuta? Oggi io, tu, Hope e Zayn abbiamo educazione fisica a quarta ora, te ne sei già dimenticata?”
“Già vero! Che testa persa che sono! Però…io sono negata in educazione fisica e in qualsiasi sport che riguardi un pallone o una pallina! Motivo in più per rimanere a casa!” dissi mettendo il broncio.
“Cosa faresti senza di me little-sis? Comunque lo sai che senza di te mi annoierei! E penso che Hope ti verrebbe a prendere a casa con la forza e ti porterebbe a scuola con tutta la sua solita finezza! Fallo per il tuo fratellino e la tua migliore amica che ti vogliono taaaaanto bene!” e questa volta era lui a farmi gli occhi dolci e io, a differenza sua, non resistetti e mi lasciai convincere.
 
Ed eccoci a questa fatidica ora di educazione fisica.
Odiavo tante materie, nonostante ci tenessi ai miei voti e studiassi tutto alla perfezione, ma in educazione fisica, per quanto mi impegnassi, ero sempre andata male. Era l’unica disciplina in cui mi accontentavo del sei politico e in cui spesso prendevo insufficienze. “Sei solo pigra” mi dicevano. No, io non ero pigra, semplicemente a basso consumo energetico. Era forse colpa mia se ero nata stanca?
Ma con Niall e Hope che mi incoraggiavano, forse non era poi così male. E chissà che non fosse stato anche più semplice del previsto: in fondo erano solo 60 brevissimi minuti.
Così mi allacciai per bene le scarpe da ginnastica, mi sistemai la tuta, che, come la divisa, era uguale per tutte le ragazze, e mi legai i capelli in un’ordinata coda di cavallo, o almeno ci provai, dato che i miei capelli fanno schifo. Ero pronta per una ‘divertentissima’ partita di pallavolo!
 
Si erano già formate le squadre, ma io e Zayn eravamo rimasti fuori.
“Knight e Malik! Cosa aspettate? Entrate in campo nella squadra dei rossi!” ci ordinò il professore, simpatico come la pioggia il 15 Agosto, non so se rendo l’idea.
E come se non bastasse ero in squadra con Zayn. Da quel giorno non ci eravamo più parlati. Sì, avevamo molti corsi insieme, come questo appunto, ma mi ero decisa a non parlargli più. Un amico in meno non faceva la differenza: avevo già Niall, Harry, Liam e Lou, che bastavano e avanzavano. Come si diceva? ‘Niente Malik al giorno, toglie i problemi di torno’ sì, era proprio così..ok forse me lo ero inventato io, ma carina come trovata no?
“Knight, la palla!” mi avvertì il professore.
Oh Dio! Mi ero fermata a pensare a Zayn e cosa stava succedendo? La palla mi stava arrivando addosso! Cosa dovevo fare? Io ero negata a pallavolo, non riuscivo a prendere una palla già di mio, figuriamoci un pallone lanciato a tutto questa velocità all’improvviso. Sarei morta. Stavo morendo, stavo morendo! Non riuscivo a muovermi! Addio mondo, è stato un piacere vivere per 17 anni qui, ma ora ti devo lasciare. Così chiusi gi occhi pronta per ritrovarmi all’Aldilà. 3..2..1…

Pooom!

Ero caduta a terra e adesso sicuramente il mio spirito stava cominciando ad uscire dal mio corpo per andare in Paradiso.
No, aspetta un attimo. La palla non mi era arrivata addosso e..io non ero in paradiso..ma allora perché tutto quel frastuono? Riaprì gli occhi ed erano tutti accalcati accanto a me e.. Zayn. Era sdraiato a terra, con il braccio destro gonfio e viola e del sangue. Oh Santo Cielo! Adesso ricordo! Prima di chiudere gli occhi avevo visto una figura scattare davanti a me come un fulmine per parare il pallone: era Zayn. Quindi..era colpa mia se era finito a terra in queste condizioni?
“Zayn, Zayn! Cazzo Jawaad, Al Qaeda, Gheddafi o come cavolo ti chiami di secondo nome! Mi senti? Mi dispiace davvero! Giuro che mi dispiace! Ti odio con tutto il mio cuore ma ero io quella che doveva morire! Oh Dio! Svegliati porca carota!” urlai agitandomi e mettendomi in ginocchio accanto a lui.
Ma niente, aveva perso conoscenza. O era morto? Nono, caccia questo brutto pensiero dalla testa: era solo svenuto.

“Qualcuno lo accompagni in infermeria, presto! Knight, vai tu! Sei solo una buona a nulla, almeno datti da fare aiutando il tuo compagno che ha preso la palla al posto tuo catapultandosi dall’altra parte del campo!” mi diede ancora una volta un ordine il professore. Che maleducato!
Però in effetti aveva ragione..era tutta colpa mia e.. per la “prima volta” ero stata ‘salvata’ dal mio peggior nemico.
E se non si fosse più svegliato veramente? Nono, io lo odiavo, ma doveva continuare a vivere!
 
  
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