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Autore: Peppe_P    19/06/2012    1 recensioni
Storia di due ragazzi, e dei loro poteri che cercano di sconfiggere quelli che li vogliono ostacolare nel raggiungimento del loro scopo: avere una vita normale.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vedo la mia testa forata da parte a parte, il colpo deve essere passato all'interno, ma io sono ancora qui, a guardare la scena, anche se sono all'esterno di essa, come uno spettatore. Mi sento come quando ero uno spirito, forse lo sono di nuovo.
Scarto l'idea perchè Abby, si guarda intorno e non si accorge di me, pur avendo chiaramente guardato in mia direzione.
Prende il telefono e inizia a comporre un numero, dopo alcuni secondi inizia a parlare:
-Si Kara, ttutto bene. Lo stronzo è morto.
Inizia ad annuire come se la persona dall'altra parte potesse vederla poi continua.
-Certo, gli ho sparato in testa, tanto per essere sicura che non comparisse ancora.
Si guarda nuovamente attorno
-E devo dire che sembra aver funzionato.
Dopo aver detto ciò Kara dall'altra parte deve aver chiuso la telefonata, poichè Abby posa il telefono.
Dopo alcuni minuti bussano alla porta, poi senza aspettare che qualcuno aprisse degli uomini entrano in casa e salgono al piano di sopra.
Senza dire nemmeno una parola entrano e prendono il corpo che mi ha ospitato per breve tempo e lo portano in un furgoncino. 
Il viaggio dura due ore circa. Entriamo in quella che sembra essere una fattoria, ma che in realtà è una copertura per i laboratori sottostanti. 
Portano il corpo in una sorta di sala mortuaria, dove c'è un altro lettino con un morto coperto da un lenzuolo. Decido di aspettare qui. Intanto capisco anche senza spostare il lenzuolo dall'altro corpo che quello sono io. Quello vero. Il primo. 
Guardo l'ultimo corpo che ho avuto. Mi sarebbe stato bene anche quello, con i capelli blu spettinati, l fisico leggermente pià robusto del mio, e gli occhi, ormai vitri, castani tendenti al verde. Scruto la ferita in fronte, forse è una mia impressione, ma sembra più piccola. Cerco di girare leggermente il cadavere. 
La derita dall'altro lato di è rimarginata, e a giudicare dal tempo che ha impiegato si sta per rimarginare anche quella d'avanti. Non mi resta che attendere e vedere che succede.
 
Quando la ferita si è rimarginata completamente sono stato risucchiato nuovamente nel corpo, e così sono tornato in vita per la quarta volta! Non ci posso credere, mi chiedo che faccia faranno quando mi credranno camminare, e parlare!
Decido di uscire. Mi muoo silenzioso tra quel dedalo di corridoi fino a quando non incontro una porta con su scritto Simon Benneth.
 Peima di entrare devo procurarmi un'arma. Continuo a girovagare per l'edificio fino a quando non entro in una armeria. Stranamente non c'è nessuno in giro. Staranno festeggiando la mia morte, senza sapere che sono ancora in vita.
Non so usare nessuna arma,a parte una pistola che decido di prendere, ma mi guardo intorno e scorgo quel che sembra C4. Esplosivo a comando, quel che mi serve.
Prendo molti panetti e poi continuo il mio viaggio attraverso l'edificio, questa volta però non senza vedere qualche guardia armata. 
Dopo aver piazzato C4 praticamente ovunque, in modo da essere sicuro che la struttura crolli, vado fuori l'ufficio di Benneth.
Ci sono delle guardie, ma quando mi faccio vedere sono colte di sorpresa, così gli sparo facilmente, mi dispiace un po' ma devo considerare che non sono le uniche due vite a finire oggi. Entro nell'ufficio, dove trovo un uomo in giacca e cravatta, molto alto, muscoloso, con i capelli biondi, ma con degli occhi particolari: sono meccanici.
-C...Cosa ci fai qui? Come hai fatto a sopravvivere?
Non lo so quindi non gli rispondo, mi limito a sorridere.
-Ciao Simon!
E' visibilmente agitato, voglio chiedergli degli occhi.
-Cosa sono quegli occhi?
-Sono elettronici, mi fanno vedere la data di morte di tutti quelli con i poteri. Li ho progettati grazie ad un potere di Abby!
E' diventato spavaldo, tuttavia ha un leggero tromore alle mani, come se avesse visto uno zombie!
-Perchè mi guardi così? I tuoi occhi hanno fallito?
-No, ma la data di morte è oggi, quindi stai per morire, qui!
Ok, lo sapevo, anzi l'ho progettato. Chissà dov'erano prima, devo chiederglielo, prima di morire: -Senti un po', ma prima dov'eravate?
-Riuniune su di te... Dovresti esserne onorato.
Parliamo come se ci conoscessimo da anni, ma non l'ho mai visto prima. La cosa mi fa sorridere.
-Perchè sei felice se stai per morire?
-Per il semplice fatto che vi porterò con me, tutti quanti.
-Penso proprio di no, oggi morirete solo tu ed altri pochi  sfortunati che ti hanno lasciato entrare!
Mentre pronuncia quest'ultima frase prendo il radiocomando per il C4 e glielo mostro. Fa una faccia spaventata, ma poi si ricompone e viene verso di me.
Cercherà di prenderlo, e io sono ancora un po' debole, non posso permettergli di sopravvivere, quindi inspiro per l'ultima volta e premo il pulsante rosso.


************
Nota dell'autore:
la storia è ormai finita, ma manca ancora l'epilogo. Vorrei approfittare di questo momento per scusarmi per gli errori presenti nel testo che  sono dovuti al buio in cui scrivo (scrivo solo di notte). Vorrei r
ingraziare tutti per avermi seguito in questo mio primo esperimento. Ringrazio coloro che mi hanno incoraggioato a continuare anche se io non avevo fiducia in nelle mie doti di scrittore.
Tutti i personaggi e gli eventi in questa storia sono solo frutto della mia fantasia, se qualcuno trovasse qualche analogia con altre storie sono solo coincidenze. 
Giuseppe P.
  
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