Avevamo quasi girato tutto l’ aeroporto, ma per fortuna dopo poco trovammo l’uscita. Prendemmo un taxi al volo che ci portò davanti alla porta del nostra nuova casa, che si trovava poco distante dal centro di Londra. La porta era di un colore blu cobalto e da fuori si intravedeva un piccolo attico con uno sdraio e un dondolo li vicino. Io ed Eli eravamo completamente ipnotizzate davanti alla vista di quel giardino magnifico,così ci precipitammo dentro per vedere il resto. Dalle nostre bocche usci solo un lunghissimo wow. La porta si apriva su un piccolo ingresso che dava su un salotto molto grande con un divano a penisola in pelle bianca e un enorme tappeto color lilla,subito a destra del salotto c’era una cucina in stile moderno con le mensole e vetrine di color lilla e bianco. Stavo ancora ammirando tutto quello splendore che Eli urlò:La prima che arriva al piano superiore si becca la camera più grande!! Ci catapultammo entrambe per le scale, ma Eli arrivò per prima, grazie a una mia fantastica culata sul pavimento. Lei scelse la camera più grande, ma non di tanto rispetto alla mia, aveva un enorme disegno del simbolo della pace di un blu elettrico con dei ghirigori azzurri e aveva un enorme vetrata che dava sul balcone comune, incorniciata da delle tende di colore blu pastello. Mi recai poi ad ammirare la mia. Aveva un enorme graffito della bandiera inglese, nella parete principale, una scrivania molto carina in un angolo e nell’ altro un enorme armadio ad angolo sempre di un colore blu elettrico. Portai tutte le mie valige in camera scaraventando tutto il resto sull’ enorme letto o sul pouf azzurro lì vicino e mi diressi al balcone. Aprii l enorme vetrata e mi misi ad ammirare la fantastica visuale di Londra si intravedevano il Big Bang, la London Eye e molto altro. Era una giornata soleggiata e il venticello fresco portava odore di libertà che ogni secondo inspiravo. Chiusi la vetrata e mi diressi di sotto dove vidi Eli già intenta a sistemarsi i suoi lunghi capelli ricci davanti a un enorme specchiera incorniciata da tante luci, pareva di essere in una stanza di truccatori professionisti, tutto il resto era anch’esso molto carino. Scesi di sotto, mi sdraiai e accesi lo stereo. Poco dopo scese Eli che mi disse:Ti va di fare tappa da starbucks e poi andare a fare un giro per Londra. Mi alzai di scatto dicendo: Che cosa stiamo aspettando! Prendemmo il primo autobus che portava in centro e in un baleno arrivammo da starbucks e mentre bevevamo i nostri Frappuccino, passò un ragazzo che ci lasciò un foglio a entrambe dicendoci di non mancare e Eli presa dalla “conversazione” disse:Certo!! Mentre lei guardava il ragazzo andare via io leggevo quel invito e le dissi:Magari se prima di accettare leggessi l’invito non sarebbe male non credi ?!? E’ un invito ad un ballo in maschera che si chiama Gran Gala e bisogna vestirsi eleganti e ovviamente indossare una maschera. Eli: E quale sarebbe il problema? Io:Che è sta sera e non abbiamo niente da mettere?? Eli:Mi deludi! Ragazza mia siamo a Londra!Qui ci saranno almeno 200 boutique vuoi che un vestito non lo troviamo?!? Io:Ok forse hai ragione!Allora cosa stiamo aspettando vai con lo shopping!!! Le dissi e lei:Così ti voglio!!Sta sera saremo fantastiche e spaccheremo un sacco !! Detto questo iniziò la nostra corsa per aggiudicarci il vestito migliore.
Nei negozi c’era di tutto e di più ma dopo ore di cammino finalmente trovammo il nostro vestito.
Il mio era blu zaffiro che scendendo si sfumava diventando nero con un fiocco nella parte dietro, abbinato a dei tacchi neri, non troppo alti perché la mia statura non me lo permetteva e una pochette blu piena di brillantini. Eli aveva un vestito a balze con il corpetto rosa che si sfumava al nero tacchi alti neri e una pochette nera a brillantini. Appena arrivammo a casa ci catapultammo a fare una doccia, mettemmo lo smalto e Eli mi fece i capelli. Prima uccise i miei ricci con la piastra e poi mi fece i boccoli, lei si fece fece lo stesso coi suoi ma in alto fermò i capelli con un ficco rosa, colore del vestito, che le stava proprio a pennello. Ci truccammo, prendemmo le maschere, scendemmo e prendemmo il taxi che ci avrebbe portato a quella festa stupenda.