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Autore: porcelain heart    19/06/2012    3 recensioni
« Avevo quindici anni quando vidi Harry Styles per la prima volta; non dimenticherò mai, mai quel giorno. »
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capricorno: oggi sarà necessaria una rivalutazione delle ultime posizioni prese; ricordatevi che non è tutto può sempre andare come dite voi.. ma questo, non vuol dire che non possa addirittura superare ogni aspettativa.”
Sbadigliò ampiamente, portando in alto le braccia e stiracchiandosi a dovere mentre i suoi sensi vagamente rallentati cominciavano ad avvertire un leggero dolore alla testa che si nadava intensificando ogni istante di più; emise dei rumori piuttosto buffi con la bocca mentre sentiva le ossa scricchiolare lentamente e sbattè le palpebre un paio di volte prima di aprire gli occhi e di fissare il soffitto bianco della sua camera da letto. Si grattò appena la guancia destra, e si tirò il lenzuolo fino al naso così da poter stare ancora un po’ nel tepore piacevole del suo letto; piegò le gambe, sollevò appena il bacino così da rimettere in sesto anche la colonna vertebrale leggermente indolezita e, soddisfatta, decise che forse con un antidolorifico avrebbe superato quel fastidio non indifferente alle tempie.
“Buongiorno dolcezza!” Esclamò una voce alla sua destra, prendendola totalmente alla sprovvista. La povera July sobbalzò ampiamente e, senza riuscire a farne a meno, si ritrovò praticamente a terra,  essendo caduta a causa della sorpresa e dello spavento. Si portò una mano sulla testa, considerato che l’aveva perfino sbattuta sul comodino, e sgranò gli occhi quando vide metà del volto di Harry Styles affacciarsi dal bordo laterale del letto ed osservarla con un sopracciglio alzato. “Tutto.. tutto bene?” Domandò, cercando di trattenere le risate.
La ragazza scattò in piedi senza pensarci sopra due volte, cercando di capire la situazione: l’ultimo ricordo che aveva era un bicchiere di gin tra le sue mani e poi, il vuoto. “Tu!” Esclamò; il riccio disse “io?”, puntando l’indice sul proprio petto. “Tu, proprio tu! Che cosa ci fai nel mio letto? Scendi immediatamente o ti faccio sputare sangue a forza di calci.” Urlava, vagamente isterica.
“Questo è il ringraziamento per averti portata in salvo?”
“Per avermi cosa?”
“Chi credi che ti sia venuto a prendere ieri? E chi è che ti ha portata a casa, dopo aver raccolto il tuo vomito ed aver sopportato le tue farneticazioni?”
Rimase un secondo in silenzio, senza poter credere a ciò che stava sentendo. “Di sicuro avrai avuto un doppio fine, figurati!”
“Diffidente, mamma mia.”
“Te lo chiedo per l’ultima volta: che ci facevi nel mio letto?”
“Guarda che io volevo tornarmene a casa, ma tu mi hai pregato di rimanere.”
“Non ci credo neanche se lo vedessi: perché dovrei pensare una tale assurdità?” Domandò, raccogliendo da terra un paio di cuscini e gettandoli nuovamente sul letto.
“Perché non puoi fare a meno di me, July.. è così ovvio.”
“Ovvio quanto il fatto che sei un idiota integrale?”
Si scambiarono uno sguardo, e fecero la stessa smorfia nello stesso istante.
“Comunque so cosa ti preoccupa e no, non è successo niente.” Aggiunse con disinteresse il ragazzo, gettandosi nuovamente tra le lenzuola supino e con le braccia dietro il capo.
“Hai dormito nel mio letto con i vestiti sporchi?”
“Ma..” Harry rimase un attimo perplesso: adesso era quello il problema? “Scusami, vorrà dire che d’ora in poi mi metterò nudo.” Rispose, e fece correre immediatamente la mani alla cintura che cominciò ad aprire.
“Fermo lì Styles, non ci provare nemmeno.”
“Un tempo ti piaceva quello che c’era qui sotto, eh!” Disse, facendole l’occhiolino.
“Ancora con questa storia? Ti ho detto mille volte che non ne voglio sentir parlare, chiaro?”
“La smetterò, quando tu finirai di mentire.”
“Mentire?”
“Hai detto che è successo solo una volta.”
La ragazza lo guardò con sguardo accusatorio. “Non ha importanza.”
“Sì che la ha.”
“Se la avesse davvero, non mi avresti abbandonata senza neanche degnarti di salutarmi, okay? Se davvero tutto quello che è successo tra me e te avesse significato qualcosa, tu saresti rimasto con me ad Holmes Chapel o mi avresti portata con te.”
“Non potevo, insomma.. X-Factor e..”
“X-Factor è finito, ad un certo punto.” Aprì la porta della camera, voltandosi. “Saresti potuto tornare a prendermi subito dopo, ma non l’hai fatto.. ed è questo che conta.” Si passò una mano sulla fronte. “Quindi lasciami.. lasciami credere che quello che c’è stato tra di noi sia stato solamente un errore di percorso, e nulla più.” Uscì dalla camera. “Vado a farmi la doccia, raccogli le tue cose e vattene; quando torno, non voglio più trovarti qui.” Poi andò in bagno, e vi si chiuse a chiave. Si tolse il pigiama e si infilò sotto la doccia, insaponandosi a dovere i capelli e cercando di non pensare a ciò che era appena accaduto.. Harry aveva sempre avuto il bisogno di salvarla, anche quando non ce n’era bisogno; l’aveva fatto mille volte, quando in realtà sarebbe bastato riuscirci una volta e rimanerle accanto fino alla fine. I pensieri le si confondevano nella mente senza riuscire a trovar pace, e si stava trattenendo dal prendersi a schiaffi per aver perso il controllo la sera prima; si domandò come avesse fatto a trovarla, ma forse c’erano domande a cui sarebbe stato meglio non rispondere. Avvolse il corpo in un’asciugamano bianca che fermò con un leggero nodo sopra il seno, e lasciò i lunghi capelli lisci e bagnati caderle ai lati del volto e sulla schiena. Aprì la porta, camminando a piedi scalzi e con sua somma sorpresa trovò il ragazzo comodamente seduto sul divano con le braccia incrociate, voltato nella sua direzione.
“Mi sembrava di essere stata abbastanza chiara.”
“Cristallina, credimi.”
“E allora che ci fai ancora qui?”
“Ho intenzione di recuperare il tempo perso, e farmi perdonare.”
“Ma sei impazzito? Scordatelo.” Si stava innervosendo. A quel punto Harry si alzò in piedi e si avvicinò a lei a passo lento, fermandosi proprio di fronte alla ragazza che lo guardava con i grandi occhi scuri spalancati. Poi la abbracciò, stringendola forte a sé e facendole poggiare la fronte sulla sua scapola ed avvolgendone l’esile corpo con le braccia temprate dalle ore di palestra che aveva cominciato a fare; July si dimenò cercando di liberarsi in ogni modo, ma non aveva neanche la metà della forza necessaria per farlo, così cominciò a prendere a tempestare di pugni il petto del ragazzo che veniva leggermente spostato ogni volta ma che non fiatava neanche per mezzo secondo. “Lasciami andare!” Urlò, soffocando quelle parole nel petto di Harry; lui le accarezzò i capelli, dandole un bacio sul capo. Fu proprio in quel preciso istante che il corpo della ragazza cominciò ad essere scosso da violenti singhiozzi e che si accasciò praticamente a terra, sorretto sempre da colui che non aveva intenzione di lasciarla neanche per scherzo; pianse, disperatamente ed incessantemente come una bambina, mentre sentiva solamente dirsi “va tutto bene, va tutto bene” e più ci pensava e più si sfogava: non aveva pianto per lui neanche una volta, e tutto l’amore che aveva provato si era lentamente trasformato in rifiuto e disprezzo. Doveva liberarsene, prima che quei sentimenti le impedissero di avere un futuro: era talmente legata al passato che non riusciva neanche a vedere il presente.
 
“Vai a vestirti July, oggi ti porto fuori con me.”
“Perché fai questo, perché?”
“Perché mi dispiace, da morire.”
“Non basta! Tu non puoi tornare nella mia vita dopo tutto questo tempo e pretendere che sia tutto apposto, semplicemente non puoi.”
“Non lo sto facendo.. non sarà facile, ma vorrei che tornassimo ad essere almeno amici.”
“Non lo siamo mai stati.”
“Lo so, ma non credo di poter pretendere altro da te.”
July si allontanò appena da lui con lo sguardo basso, poi si voltò e tornò per l’ennesima volta nella camera da letto. “Sarà bene che tu abbia un bell’itinerario in mente, perché sto sprecando il mio giorno libero per uscire con te.”
“Prima di tutto dobbiamo passare da casa mia: non pretenderai che esca con gli stessi vestiti di ieri, spero.”
“Casa.. casa tua?”
“Tranquilla, non c’è nessuno.”
“Che intendi?”
“So che hai paura di incontrare i ragazzi, visto che ogni volta che li nomino sembri quasi.. intimorita.”
“Non ho paura, è solo che non voglio che si facciano strane idee.”
“Vedrai, non te ne pentirai.”
“Vedremo superstar, vedremo.”

 



Angolo Scrittrice.
Vedo che questa coppia vi fa a dir poco impazzire, e devo dire che il Team Haly sta prendendo il sopravvento: compare in diverse bio su twitter, e la cosa mi manda fuori di testa. Grazie di tutte le recensioni, e scusate se ci ho messo un paio di giorni ad aggiornare. 
  
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